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Urgente riformare subito il sistema che lascia liberi i delinquenti

Da molti anni sentiamo raccontare da carabinieri e poliziotti realtà che sembrano incredibili da tanto cozzano con il buon senso oltre che con la giustizia vera. Ladri, stupratori, pedofili, malviventi brutali fermati e poi lasciati liberi per decisioni di giudici che probabilmente applicano l’attuale legislazione, ma che non si sono mai posti il problema, all’interno delle loro associazioni o a livello  personale, di impegnarsi per modificare le storture abnormi che condizionano la vita degli italiani. Se poi aggiungiamo governi vari che applicano condoni o quant’altro necessario a liberare le carceri, ma non certo a fare giustizia, la situazione si complica, e si è complicata a tutto danno della sicurezza dei cittadini, del lavoro di polizia e carabinieri e a tutto favore di chi delinque. Proprio queste storture hanno portato a nuove proposte per rendere apparentemente più facile ai cittadini difendersi, ma se non saranno cambiate le regole del sistema giustizia sarà tutto inutile.

Ancora di questi giorni le notizie che il violentatore dell’anziana signora di Milano era già stato condannato a 10 anni per lo stesso reato nel 2009 ed era poi stato rimesso in libertà per i benefici di legge, rimesso in libertà in Romania, dove era stato estradato, e subito ritornato in Italia a riprendere le vecchie abitudini, anche almeno uno dei criminali che hanno tagliato l’orecchio ad una donna durante la rapina in villa era recidivo ed era stato recentemente fermato con documenti falsi ma lasciato libero. La riforma della giustizia per essere più aderente alla effettiva realtà della società contemporanea è urgente ed il governo dovrebbe metterla tra le priorità perché oggi rischiamo di condannare alla prigione per reati poco influenti sulla vita delle persone e della società e di lasciare liberi criminali sanguinari e pericolosi. Se a questo aggiungiamo la presenza di minorenni sempre più violenti, che non esitano a ferire ed uccidere con l’indifferenza di chi pensa di essere in un videogioco è evidente anche la necessità di reimpostare il messaggio che deve partire dalla scuola, dalle istituzioni e dalle famiglie. Ma di questo chi vorrà occuparsi? Le battaglie che non portano consenso o sono difficili non piacciono a nessuno, specie alla pre vigilia di campagna elettorale.

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