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In attesa di Giustizia: istruzioni per l’uso

In tempi di epidemia e di legislazione emergenziale all’intempestivo e confuso susseguirsi di interventi normativi hanno fatto il paio altrettanto abborracciate spiegazioni, provenienti anche da addetti ai lavori o presunti tali, su quali comportamenti siano penalmente rilevanti e quali no in termini di spostamento dal proprio luogo di abitazione, sull’impiego della autocertificazione, sulle conseguenze della inosservanza degli obblighi imposti.

La rete ha, sfortunatamente, amplificato la diffusione di informazioni false, parziali, incomplete sulla scorta di non meno incomplete informazioni offerte dai media o – perlomeno – da gran parte di essi.

Per i lettori de Il Patto Sociale, se avranno la pazienza di scorrere queste righe, vi è da augurarsi che problemi interpretativi non ve ne saranno.

E’ opportuno, innanzitutto, considerare che il provvedimento governativo limita la libera circolazione dei cittadini sul territorio, la sconsiglia ma non la vieta totalmente soprattutto se ricorrono determinate condizioni.

E per essere più chiari: non è proibito e non è tantomeno un reato andare a farsi una passeggiata, da soli o con il proprio cane per fargli espletare i suoi bisogni purchè si rispetti la distanza di un metro con altre persone (poche) che si dovessero incontrare: è solo fermamente sconsigliato.

E’, viceversa, consentito senza limitazioni recarsi a fare la spesa di alimenti o medicinali, alla posta o in banca per operazioni non diversamente eseguibili e si può approfittare di queste occasioni per limitare la permanenza in casa alleggerendone la comprensibile pressione. In caso di controllo non dovrebbero esservi problemi ad affermare senza autocertificare la natura dello spostamento.

Altrettanto è consentito recarsi al lavoro utilizzando qualsiasi mezzo: a piedi, in auto, con i trasporti pubblici (se fosse vietato qualsiasi movimento non circolerebbero neppure) evitando di farlo se vi è l’alternativa del cosiddetto smart working. A maggior ragione è giustificata l’uscita da casa per motivi di sottoposizione a terapie, attività diagnostica di qualsiasi tipo, sostegno a parenti prossimi anziani o comunque bisognosi di assistenza.

Le visite di cortesia, no, le cene organizzate con gli amici nemmeno, la serata con la fidanzata neppure: queste, a mo’ di esempio, sono elusioni della permanenza in casa non giustificabili attraverso l’autocertificazione per la quale i moduli sono disponibili e facilmente scaricabili da internet.

Ma, direte voi, allora in cosa consiste il reato previsto dall’art. 650 del codice penale di cui si minaccia la contestazione a viandanti, viaggiatori, automobilisti sprovvisti di un motivo valido? E’ il fatto di chi contravviene ad un ordine legittimo dell’Autorità per ragioni – tra l’altro – di pubblica sicurezza o igiene. Tralasciando il cittadino che richiesto cosa faccia fuori casa risponda “due passi e rientro”, al quale non verrebbe contestato nulla, negli altri casi è necessario avere con sé o compilare al momento l’autocertificazione. Si badi bene: qualora quest’ultima non rispondesse a realtà il rischio è – invece – l’imputazione per un reato di falso, molto più grave di quello previsto dall’art. 650.

In conclusione, se dovete uscire per fare il giro dell’isolato non preoccupatevi di nulla in tutti gli altri casi portate con voi l’autocertificazione già compilata in maniera veritiera e non vi succederà nulla. Le Forze dell’Ordine, peraltro, sembra che stiano operando con rigoroso equilibrio “attenzionando”, come si dice in gergo, soprattutto chi si sposta in auto su direttrici che conducono dentro e fuori i confini cittadini. Detta tutta: con negozi, bar, ristoranti chiusi chi uscirebbe se non per una delle ipotesi – tutte giustificabili – che si sono indicate?

Ciò detto evitate di ascoltare messaggi vocali e videomessaggi privi di qualità che in questi giorni stanno circolando a cura di taluni co-iscritti al mio medesimo Albo professionale (mi rifiuto di considerarli colleghi) che hanno il solo scopo di provare ad accaparrarsi un po’ di clientela in tempi di magra: di costoro si stanno già interessando i Consigli di Disciplina.

E se in televisione dovesse ricomparire Davigo e vi dicesse che non esistono immuni al virus ma solo malati che l’hanno fatta franca, non date retta nemmeno a lui (meglio non dargliela mai) perché l’epidemia è una cosa molto seria e va affrontata con la forza di volontà, lo scrupolo e lo spirito di sacrificio che il Popolo Italiano sa mettere in campo in ogni momento di difficoltà.

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