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In attesa di Giustizia: Perry Mason e il cliente povero

Chi non conosce Perry Mason e non ha mai visto almeno un telefilm della serie interpretata da Raymond Burr? Avvocato di straordinaria fortuna e bravura, nel suo destino c’era solo la difesa di innocenti ingiustamente accusati ma che venivano tutti assolti nel mentre che il vero colpevole veniva scoperto e la giustizia trionfava grazie anche all’abilità del fido investigatore, Paul Drake.

Tutto molto bello ed anche molto glamour; i clienti di Perry Mason sono sempre stati bellocci (o bellocce), stilosi e benestanti che possono permettersi una difesa competente, impegnata, a tutto campo, che però costa ed è una cosa per classi abbienti. E chi è privo di disponibilità si accontenti del public defender.

Da noi no! Da noi la giustizia sarà anche lenta ma l’articolo 24 della Costituzione che dice che è un diritto inviolabile e che per i non abbienti sono assicurati i mezzi per difendersi. Insomma, a ben vedere non è proprio così: chiariamo subito che il concetto di non abbiente, per poter fruire del patrocinio a spese dello Stato, è legato attualmente al limite reddituale di 12.838,01 euro (a famiglia!) e come avvocato si può scegliere quello che vuole…tra coloro che si trovano in un apposito elenco in cui i Perry Mason, diciamo così, non sono la maggioranza. Si aggiunga che un “virgola 02” fa la differenza: oltre quella soglia il difensore se lo deve pagare direttamente il cliente.

Vero è anche che ci sono molti professionisti che vedono il loro impegno come una missione ed in taluni casi sono disponibilissimi ad assistere applicando tariffe minime se non gratuitamente…ma lo Stato, no, lo Stato non fa sconti e se si supera quello “01”, tanto per cominciare, le copie degli atti se le deve pagare l’accusato mentre con il gratuito patrocinio sono esenti da costi.

Che sarà mai, per qualche fotocopia? Facile a dirsi: ma ci sono processi composti da fascicoli monumentali e i costi non sono quelli della tipografia sotto casa ma elevatissimi anche ora con gli strumenti a disposizione, anche quando si tratta semplicemente di chiedere una copia informatica che si fa in una manciata di minuti su un dischetto o una chiavetta e l’operazione, per banale che sia, ve la dovete fare voi portandovi il supporto da casa.

Senza scomodare casi di imputati privi di grossi problemi economici, come quelli per il crollo del Ponte Morandi che per ottenere la copia del fascicolo avrebbero dovuto sborsare oltre 750.000 € – a testa, sia ben chiaro, ma che hanno dovuto comunque organizzare una raccolta fondi per fare copia integrale da condividere successivamente insieme ai costi – è emblematica la vicenda di P.D. che andiamo a raccontare.

Questo sventurato – non importa se colpevole o innocente: tra l’altro non lo sappiamo essendo ancora sotto processo – ha limiti di reddito che non gli consentono di ottenere il gratuito patrocinio ma non è sicuramente un uomo ricco e l’indagine che lo ha coinvolto si basa quasi del tutto su intercettazioni telefoniche il cui prezzo di copiatura dei files audio è stato calcolato in 59.000 euro, che in tasca non ci sono; il costo industriale, al netto delle chiavette che si deve comperare il difensore sarà qualche decina di euro ma le casse dello Stato sono esauste e se quello è il prezzo…quello si paghi. Oppure niente intercettazioni. Ma senza (e senza soldi per procurarsele) uno come fa a difendersi se non sa da cosa? L’avvocato di P.D. ha portato la questione fino in Cassazione sostenendo che in tal modo si realizza una mutilazione del diritto di difesa e la Cassazione, quella che grazia il Presidente che decide un processo senza avere ascoltato il difensore perché stressato (è un esempio di cui la rubrica si è occupata la settimana scorsa) ha risposto che non c’è nessuna violazione, nessuna sanzione processuale legata al fatto che l’imputato, per mancanza di risorse,  non potesse procurarsi i supporti magnetici delle registrazioni effettuate a suo carico. Oltretutto – nella sentenza non è scritto proprio così ma il senso è questo – l’avvocato avrebbe ben potuto munirsi di cuffiette ed andare ad ascoltarsele, gratis in questo caso, trascorrendo lietamente alcune settimane nella cancelleria dove il Pubblico Ministero le aveva graziosamente messe a disposizione. Certo, come no. Perry Mason non abita qui in compenso c’è il cliente povero e, forse, almeno in una certa misura hanno ragione gli americani quando dicono che è meglio essere ricchi, bianchi e colpevoli piuttosto che neri, poveri e innocenti.

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