In attesa di Giustizia: un medley triste
Chi ricorda i medley, favolosi mix – su dischi rigorosamente in vinile – di musiche da hit parade anni 80?
Ecco, questa volta ci sarebbero tante di quelle notizie da commentare che la rubrica ne proporrà una sorta di medley che, però, non mette certo allegria e non è neppure esaustivo: solo il peggio del peggio (forse).
Proprio al termine di una settimana in cui vi sono stati tre giorni di astensione degli avvocati per protestare contro i ritardi delle annunciate – ed indispensabili – riforme ed il Ministro Nordio che sembra avere il freno a mano tirato dalla sua stessa maggioranza, possiamo cominciare accennando ad alcune iniziative di legge che, invece, bollono in pentola nel settore della giustizia.
Nel pensiero liberale è fondamentale l’idea che la sanzione penale sia la “extrema ratio” di fronte a comportamenti che attentano all’ordine sociale ed alle regole del buon vivere comune: l’esatto contrario, dunque, di quanto si è invece da tempo radicato nella linea di pensiero prevalente quale che sia la forza politica al timone del Paese; ed ecco che alcuni parlamentari oggi in carica propongono di introdurre, per esempio, il reato di istigazione alla anoressia e quello di omicidio colposo nautico mentre prende corpo l’idea di istituire la Procura nazionale anti-stragi, qualunque cosa possa mai significare.
Invece che documenti parlamentari sembra di sfogliare le pagine di quel leggendario giornale satirico che era Il Male. In un indimenticabile e preveggente fumetto aveva rappresentato un magistrato con l’obiettivo di immaginare nuovi, possibili, reati da contestare ai movimenti politici extraparlamentari, tra i quali, in un crescente delirio punizionista, finiva per proporre l’onnicomprensivo crimine di “torto marcio”. Siamo ormai ad un passo: la satira politica è diventata cronaca della realtà.
La matrice di questi grotteschi spropositi è sempre la stessa: la cronaca di fatti che colpiscono la pubblica opinione e, dunque, chissà se alla prossima sciagura -per dire- causata da un trattore, non dovremo attenderci la introduzione dell’omicidio colposo agricolo mentre ancora più misterioso è il percorso logico che ha alimentato l’idea del reato di istigazione alla anoressia.
Andiamo avanti: in quel di Roma, il Tribunale nega il rinvio di un’udienza sostenendo che per una madre-avvocato non costituisca legittimo impedimento dover accompagnare il figlioletto ad una delicata visita medica. Motivazione: “poteva pensarci il padre” …. Nel frattempo, a pochi chilometri di distanza, a Latina, finisce in manette per corruzione un giudice (donna anche questa) che pare distribuisse – non gratuitamente – ricchi incarichi nell’ambito delle procedure di amministrazione dei beni sequestrati a diversi professionisti della zona, compreso il proprio compagno: perché la famiglia è un’istituzione da sostenere; nel provvedimento di cattura il quadro probatorio è definito “granitico”.
La medesima Procura, quella di Perugia che è competente per i reati attribuiti ai magistrati laziali, nelle stesse ore ha modificato l’imputazione a Palamara da corruzione ad un reato meno grave che gli consentirà di patteggiare. A pensar male si fa peccato ma non si sbaglia e la sensazione è che si sia preferito “silenziare” Luca Palamara che quando apre bocca fa sfracelli: ed in un dibattimento pubblico non sarebbe proprio il caso dopo essere già passato due volte dal confessionale del Direttore Sallusti. Meglio un rapido e riservato accordo sulla pena che – tra l’altro – gli evita il carcere e lo stress del processo.
Più a nord, intanto, l’Orsa JJ4 pare avere già imboccato “il miglio verde” ed in questo caso non sembra proprio che il Governatore sia intenzionato a concedere la grazia. A sua difesa si è mosso, tra gli altri, l’Ordine Provinciale dei Veterinari che – riunitosi d’urgenza e richiamando le norme del codice deontologico della categoria – ha invitato tutti i colleghi a non assumere iniziative che possano provocare la morte dell’animale per eutanasia che non è giustificata né dalle sue condizioni di salute, né da pericoli per la popolazione perché già “in custodia”, senza contare che l’orso è specie protetta tutelata con legge dello Stato ed alcune associazioni si sono offerte di provvedere al trasporto in altri spazi, anche al di fuori del territorio nazionale e senza aggravio di spese pubbliche.
A giorni, comunque, vi sarà udienza al TAR per deciderne il destino e JJ4 sembra avere fiducia nella magistratura. Beata lei.
Anche questa vicenda è emblematica del fatto che siamo ormai precipitati in un gorgo di cultura autoritaria, dove il diritto penale e l’ossessione retributiva del dolore delle vittime sono diventati terreno di pascolo privilegiato della politica, mentre si ha un bisogno disperato di ben altro: conoscenza e comprensione del pensiero liberale. E l’attesa di Giustizia continua…