Buon autunno a voi lettori da Rossella Perricone del Gruppo Toghe & Teglie, sezione Trinacria!
Già, ormai ci siamo, le temperature torride sono un ricordo, si può riprendere a usare di più anche il forno senza stressarsi: questa settimana vi propongo una ricetta che ho avuto per gentile concessione dalle Clarisse del Monastero di Palma di Montichiaro; è una delizia che non si trova nemmeno nelle migliori pasticcerie ma solo al Monastero…o a casa mia che sono riuscito a riprodurla e da domani anche a casa vostra.
Procuratevi un kg di mandorle tostate, fondamentali! Poi vi serviranno 4 cucchiai di cannella in un primo momento oltre un altro cucchiaio di cannella e uno di zucchero a velo da tenere per ultimo, 4 uova (ma potrebbero essere di più: dipende da quanto assorbe la farina di mandorle), 5 cucchiai di zucchero a velo, 2 di miele (ideale quello di fiori di zagara), 3 cucchiai di olio di girasole, la buccia finemente grattugiata di un limone non trattato, 2 bacche di vaniglia, mezza bustina di lievito per dolci, un pizzico di sale e forno statico preriscaldato a 180 gradi per 10 minuti.
Procedimento:
Se non avete le mandorle tostate (io consiglio quelle di Avola) mettete quelle a disposizione in forno a 200 gradi fino a quando non si scuriscono, mescolando di tanto in tanto. N.B.: lasciate la pellicina per un gusto più deciso e sono da preparare il giorno prima. Se, invece, le avete già tostate inseritele in un mixer riducendole in farina, aggiungete la cannella, la buccia del limone, zucchero, miele e l’olio di girasole ed iniziate a lavorare il composto con le mani precedentemente bagnate con acqua (…si appiccica tutto), mettete un uovo per volta e lavorate l’impasto così per ogni uovo aggiunto: dovrà risultarne un impasto morbido; provate facendone una polpetta verificando che non si sbricioli. Ecco perché la base per un chilo di mandorle è di 4 uova, ma poi, come ho detto, dipende da quanto assorbe la farina che dipende a sua volta dalla qualità delle mandorle.
Continuando il procedimento: aggiungete le bacche di vaniglia, una per volta, lavorando sempre l’impasto con mani bagnate, e la mezza bustina di lievito setacciato. Ora assaggiate il composto per capirne la dolcezza, eventualmente aggiungete altro zucchero. Adesso la base dei ricci è pronta per essere disposta su carta da forno, leggermente pennellata di olio di girasole, distesa in una teglia capiente.
La misura per dare forma ai ricci per la cottura è quella il dito medio: disponete porzioni dell’impasto così “ritagliate” sulla teglia, lavorando sempre con mani bagnate e distanziandole un poco, infine prendete una forchetta e fate delle striature come delle onde in lunghezza, no, per larghezza!
A questo punto infornate controllando dopo dieci minuti con uno stuzzicadenti la cottura: i ricci devono avere la crosta solo leggermente dura ed a quel punto potere sfornare e spolverare con zucchero a velo e cannella tenuti da parte e precedentemente mischiati; fate raffreddare almeno una mezz’ora prima della degustazione: sono eccezionali!
Buona cucina a tutti.