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Toghe&Teglie: pizza di scarola

Andrea Schietti

Buona settimana a tutti, sono Andrea Schietti – il “Gambero Rozzo” del Gruppo Toghe & Teglie – specializzato in piatti a base di pesce, sebbene le mie origini siano tutt’altro che marinare, e di alcune mie preparazioni apparse in questa rubrica spero che  vi sarete già impratichiti restandone soddisfatti; questa volta intendo proporvi una specialità campana, in continuità con la Nerano di Claudia Stefanelli pubblicata la settimana scorsa: la pizza di scarola, una delizia cui mi sono dedicato durante giorni di forzata permanenza a casa causa Omicron 2.

Ovviamente, avendo tempo, avrei potuto preparare a mano l’impasto – che è quello per il pane o la pizza –  ma, avendo in dispensa quello già pronto mi sono risparmiato la fatica: l’importante, in entrambi i casi (la realizzazione domestica non è complicata, soprattutto se si dispone di una impastatrice), la corretta lievitazione per evitare che avvenga in seguito nello stomaco con le immaginabili e sgradevoli conseguenze.

Risolto il problema della base, occorre dedicarsi al ripieno (dosaggio sempre spannometrico, come da tradizione di questa rubrica): suggerisco, io almeno ho fatto così, della scarola liscia tagliata a pezzi di ridotte dimensioni fatta poi soffriggere in padella con olio evo, aglio e acciughe schiacciate che andranno a sciogliersi amalgamandosi alla verdura.

Aggiungete, subito dopo che le acciughe si saranno disfatte,  pinoli tostati, uvette, capperi, olive nere denocciolate e fate cuocere non più di un quarto d’ora a fuoco moderato.

Quasi finito: spegnete il fuoco e trasferite il ripieno su una base di pasta che avrete stirato dandole la classica forma tonda, ricoprite con un altro disco di pasta (volendo si può leggermente insapidire spolverando qualche grano di sale grosso) e infornate per mezz’ora a 220 gradi.

Pronti per andare a tavola? La pizza di scarola è un altro piatto assai versatile: può accompagnare un aperitivo, costituire un primo, un contorno o essere anche un piatto unico. E se optate per la formula brunch va bene anche a colazione…e non lasciatevi tentare da bizzarre variazioni con il pata negra o altri ingredienti che non c’entrano nulla.

Ah, dimenticavo: intanto che preparate la vostra pizza alla scarola, mettete in frigo una bottiglia di Falanghina, un Falerno o una Lacryma Christi e vedrete che, ben freddo, un vinello così è l’accompagnamento perfetto.

Alla prossima!

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