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Truffe estive e come difendersi

Ogni anno, nel periodo che va da luglio ad agosto, giungono puntuali nella mia mail diverse richieste di supporto da parte di persone truffate nell’ambito della prenotazione delle vacanze. Nella migliore delle ipotesi ci si rende conto di essere stati imbrogliati prima della partenza e, dopo aver accusato il colpo, il malcapitato di turno provvede a prenotare da un’altra parte (sostanzialmente pagando due volte), nei casi peggiori ce ne si accorge troppo tardi, magari giunti in loco e a cavallo dei giorni di ferragosto, senza la possibilità di trovare un alloggio disponibile. La vacanza sognata per mesi, si trasforma così in un incubo.

In realtà situazioni di questo tipo si verificano tutto l’anno, ma aumentano a dismisura durante la fine di luglio, ed in prossimità di importanti manifestazioni che prevedono un aumento di soggiorni in una determinata città, come ad esempio nel caso di una importante fiera di settore o di una partita di calcio.

Ma per quale motivo?

Tendenzialmente i truffatori sfruttano il fattore sold out e gli alti costi delle stanze in affitto/hotel, inserendo annunci di soggiorni con prezzi particolarmente allettanti ed attirando così l’attenzione di più persone. Una volta mostrati loro i vantaggi economici, le foto delle camere e le false recensioni, dirottano i clienti su piattaforme di terze parti per l’effettuazione del pagamento.

È la tipologia di truffa più diffusa su Airbnb, il noto sito per l’affitto di appartamenti e posti letto, truffa che si ricollega al caso di Francesca, una studentessa caduta nella trappola di un falso annuncio relativo all’affitto di un appartamento a Barcellona.

Il truffatore, particolarmente abile, spiegò di come la casa fosse già prenotata per quelle date, ma siccome Francesca ed i suoi amici sarebbero rimasti qualche giorno in più, lui avrebbe annullato la prenotazione dell’altro gruppo a favore di Francesca, ma solo a fronte di un pagamento al di fuori della piattaforma Airbnb, così da non pagare la percentuale ad Airbnb, dato che a seguito dell’annullamento della prenotazione precedente, avrebbe dovuto pagare una penale.

Non trovando altre soluzioni con simili vantaggi, Francesca effettuò il pagamento, peccato però che al suo arrivo non trovò nessun appartamento ad attenderla.

Il padre di Francesca mi chiese di poter risalire al truffatore, e fu così che, analizzando le fotografie dell’appartamento utilizzate nell’annuncio e le altre informazioni presenti al suo interno, trovai alcune tracce interessanti nella rete, riuscendo quindi a risalire ad alcuni nuovi annunci del truffatore.

Lo contattai con la scusa di una prenotazione a lungo termine, una prospettiva troppo allettante da farsi sfuggire.

Finsi di essere decisamente poco sveglio, e spiegando di avere problemi con la carta di credito, domandai se un mio amico presente in loco potesse pagare metà della somma in contanti per bloccare la prenotazione, mentre io avrei provveduto al pagamento della quota rimanente al mio arrivo. L’uomo acconsentì, ma poco prima dell’incontro inviò un messaggio spiegando che “causa impegni di lavoro”, all’incontro sarebbe andata una sua amica.

Il nostro contatto venne raggiunto da una donna peruviana di circa 45 anni, che dopo aver preso la busta con i contanti, si allontanò sorridendo. La donna però non sapeva che in realtà i miei agenti la stavano pedinando e che di lì a breve avrebbe perso il suo sorriso.

Giunse in un Bar nella zona di Gracia e dopo alcuni minuti venne raggiunta da un uomo di circa 30 anni, anch’egli peruviano, che dopo averla salutata, prese la busta con il denaro da sotto il tavolo.

Tutti i passaggi erano stati documentati e filmati dai miei agenti, una occasione troppo allettante per non allertare la Guardia Civil. Pochi minuti dopo gli agenti giunsero sul posto e bloccarono i due, che vennero messi in stato di fermo. La coppia confessò subito, si trattava della “banda criminale” che aveva truffato Francesca ed ovviamente molti altri.

Questo fu solo un episodio, in realtà le tipologie di truffe relative al mondo delle prenotazioni vacanze sono molteplici.

In alcuni casi, i pagamenti delle prenotazioni vengono sì effettuati tramite la piattaforma ufficiale dei siti di riferimento, ma al momento dell’arrivo è facile constatare come la situazione sia ben diversa da quella prospettata sull’annuncio. Ci si trova difatti in tutt’altro appartamento/hotel rispetto a quello visto sul internet.

Nella maggior parte dei casi i clienti rinunciano a contestare, in quanto in determinati periodi dell’anno è difficile trovare altre soluzioni/sistemazioni. In altri casi le prenotazioni vengono annullate dagli host con breve preavviso, spesso con motivazioni riconducibili a problemi ai bagni e/o di tubature che rendono la casa inagibile, ma in realtà poi la prenotazione va a favore di utenti che desiderano soggiornare di più e che quindi rappresentano un vantaggio economico maggiore per il proprietario. Altre volte gli host cercano di addebitare danni inesistenti ai clienti. Anche se tecnicamente i soldi non vengono propriamente “rubati”, si tratta sempre di una tipologia di truffa.

Talvolta però i criminali agiscono in maniera decisamente più subdola: vengono inviate delle mail con offerte vantaggiose e link apparentemente provenienti da siti molto conosciuti. Questi siti mostrano layout e stili identici a quelli originali, ma in realtà, una attenta analisi mostrerà come i nomi dei dominii siano in realtà storpiati in maniera impercettibile. L’obbiettivo dei truffatori sarà quello di farci effettuare una prenotazione, così da poter sottrarre i nostri dati bancari e la nostra identità.

Il mio consiglio per prevenire questo tipo di truffe è quello di effettuare acquisti sempre e solo da siti attendibili ai quali si effettui accesso dal proprio browser, preferibilmente disponendo di un proprio account e senza mai cliccare su link provenienti da offerte ricevute tramite email, a meno che non si sia certi della loro provenienza. Le cosiddette “email di phishing”, vengono create con l’obbiettivo di infondere nel lettore un senso di urgenza, inserendo messaggi come, “OFFERTA LAST MINUTE CON SCONTO DEL 90% SE PRENOTI ENTRO 30 MINUTI” etc.

Una mail affidabile finirà sempre con il nome del dominio originale, per questo motivo ad esempio, tutte le mail di Booking.com finiranno con “@booking.com”, mentre una tipica mail phishing, potrebbe finire con “@booking-186237.com”, la vostra casella mail dovrebbe filtrarle il più delle volte, ma non si sa mai.

Evitate sempre di inserire i vostri dati di accesso dopo aver cliccato su un link e non effettuate mai pagamenti di soggiorni da siti non conosciuti o di terze parti, ma solo utilizzando le piattaforme ufficiali dei siti di riferimento.

Se ricevete una mail che ritenete attendibile, ma poi cliccando sul link vi doveste ritrovare su un dominio avente un nome differente, evitate di procedere con gli acquisti.

Verificate sempre le recensioni delle strutture che vi interessano (spesso quelle create ad hoc contengono numerosi errori grammaticali) e verificate la presenza di annunci simili sulla rete effettuando la ricerca delle immagini presenti nell’annuncio utilizzando Google immagini, potreste scoprire come le foto della casa che vorreste affittare, in realtà, siano le stesse di un altro annuncio relativo all’affitto di un appartamento in un’altra città.  Segnale inequivocabile di come almeno uno dei due annunci stia celando una truffa.

Dubitate delle tariffe estremamente convenienti. Se il prezzo medio di mercato per una stanza a New York in un determinato periodo dell’anno ed in una determinata zona non fosse inferiore a 200 Dollari al giorno evitate di prenotare lo stupendo attico nella Fifth Avenue, che costa solo 80 dollari a notte… nessuno vi regalerà mai niente per niente.

Se l’host vi dovesse chiedere di pagare al di fuori della piattaforma ufficiale segnalate subito l’annuncio al sito, provvederanno a rimuovere l’annuncio evitando che qualcuno meno attento di voi cada nella rete dei truffatori.

Infine, ascoltate sempre il vostro istinto, ma soprattutto date retta al buon senso. Non sbaglierete mai.

Per domande e consigli di natura investigativa e/o di sicurezza, scrivetemi e vi risponderò direttamente su questa rubricad.castro@vigilargroup.com

 

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