Aborto

  • Supreme Court briefly issues opinion allowing Idaho abortions

    The US Supreme Court appears ready to allow abortions in cases of medical emergencies in Idaho, after briefly publishing – and then deleting – an opinion on its website.

    According to a report on Bloomberg, the court will rule that the state cannot deny emergency abortions to women whose health is in danger, despite a near-total ban.

    In a statement, the court said that its final decision had “not been released” and that a document was “inadvertently and briefly” uploaded to its website.

    The spokesman said that a ruling would be released in due course.

    The inadvertent publication of the opinion comes two years after the leaking of the court’s decision to overturn the national right to abortion access, known as Roe v Wade.

    Since then, a patchwork of abortion laws have been established as more conservative states, such as Idaho, restrict rights to the procedure.

    The document posted online on Idaho suggested that the court would rule that it should not have become involved in the case so quickly, Bloomberg reported.

    The report added that the court would reinstate an order that permitted Idaho hospitals to perform emergency abortions to protect patient’s health.

    If that is the case, the case would continue at a federal appeals court.

    The Biden administration sued Idaho over its near-total abortion ban in 2022, with Department of Health and Human Services Secretary Xavier Becerra saying that “women should not have to be near death to get care”.

    Idaho countered, saying that the federal law – known as Emergency Medical Treatment and Labour Act or Emtala – cannot supersede state law.

    The court’s nine justices appeared divided during earlier arguments on the case.

  • In Italia il tasso di aborti è tra i più bassi al mondo

    In Italia il tasso relativo alle interruzioni volontarie di gravidanza (ivg) è tra i più bassi al mondo. Lo confermano i dati dell’ultima Relazione al Parlamento sull’attuazione della legge 194/78 sulle ivg, che evidenziano come gli aborti nel nostro Paese continuino a calare. Nel 2020 le ivg sono state poco più  di 66mila, il 9,3% in meno rispetto al 2019. Il calo s’è registrato in tutte le aree geografiche e fasce d’età, soprattutto in quelle più giovani e tra le straniere. Il tema dell’aborto resta tuttavia al centro del dibattito politico e non solo, ed oggi arriva la presa di posizione dell’influencer Chiara Ferragni, che schierandosi contro FDI parla di ‘rischi di politica anti-aborto’. Una affermazione ‘falsa’, è la replica del partito, mentre i Dem plaudono alla Ferragni.

    La fotografia scattata dall’ultima Relazione al Parlamento evidenzia comunque come le ivg siano in netta diminuzione tra le donne italiane.  La Relazione raccoglie i dati del Sistema di Sorveglianza, da cui emerge che, in totale, nel 2020 sono state notificate 66.413 ivg con un tasso di abortività pari a 5,4 ogni mille donne tra i 15 e 49 anni (in calo del 6,7% sul 2019 ), un dato tra i più bassi a livello internazionale.

    Al contempo, si è leggermente ridotta la percentuale di personale medico e non medico che esercita il diritto all’obiezione di coscienza all’esecuzione dell’interruzione di gravidanza. I valori restano tuttavia elevati: l’obiezione riguarda 2 ginecologi su 3 e quasi 1 anestesista su 2, con picchi superiori all’80% in alcune regioni. Secondo la Relazione, nel 2020, la percentuale di ginecologi obiettori su scala nazionale è scesa al 64,6% rispetto al 67% dell’anno precedente. Esistono, tuttavia, ampie differenze regionali. Nella provincia autonoma di Bolzano esercita il diritto all’obiezione l’84,5% dei ginecologi, in Abruzzo l’83,8%, in Molise l’82,8%, in Sicilia l’81,6%, in Basilicata l’81,4%. I minori tassi di obiezione tra i ginecologi si riscontrano in Valle d’Aosta (25%), nella PA di Trento (35,9%) e in Emilia Romagna (45%).

    Più basso il tasso di obiezione tra gli anestesisti: nel 2020 è il 44,6% in lieve aumento rispetto al 43,5% del 2019. Anche in questo caso si registrano ampie differenze regionali: si va dal 20% della Valle d’Aosta al 75,9% della Calabria. Tra il personale non medico, l’obiezione si attesta al 36,2% (era al 37,6% nel 2019) con una forbice dal 13% della Val d’Aosta al 90% del Molise.

    “Permane elevato il numero di obiettori di coscienza per tutte le categorie professionali sanitarie, in particolare per i ginecologi (64,6%). L’organizzazione dei servizi Ivg deve essere tale che vi sia un numero di figure professionali sufficiente da garantire alle donne la possibilità di accedere all’interruzione volontaria di gravidanza, come indicato nell’articolo 9 della legge n. 194/78. Questo dovrebbe essere garantito dalle Regioni, per tutelare il libero esercizio dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne e l’accesso ai servizi Ivg e minimizzare l’impatto dell’obiezione di coscienza nell’esercizio di questo diritto”, ha scritto nelle conclusioni alla Relazione il ministro della Salute Roberto Speranza.

  • Aborti in calo in Italia, il tasso di interruzioni di gravidanza è tra i più bassi al mondo

    Il numero di interruzioni volontarie di gravidanza (ivg) in Italia continua a scendere. Nel 2020 sono state poco più di 66mila, il 9,3% in meno rispetto al 2019 e circa un quarto rispetto al picco massimo di 234mila registrato nel 1983. Cala, seppur lievemente, anche la quota di ginecologi obiettori: oltre il 60%, però, invoca il diritto a non eseguire aborti. Sono questi alcuni dei dati della Relazione del ministro della Salute al Parlamento sull’attuazione della legge 194 del 1978.

    Secondo i dati della Relazione, l’Italia è tra i Paesi con i più bassi tassi di abortività al mondo: 5,4 ivg ogni 1.000 donne di età compresa tra 15 e i 49 anni (in calo del 6,7% rispetto al 2019). La fascia di età in cui si registrano tassi più elevati è quella compresa tra i 30 e i 34 anni (9,4 per mille). Sono invece le ragazze più giovani, al di sotto dei 20 anni, quelle in cui si è registrato il calo più importante: -18,3%, con un tasso di abortività passato dal 3,7 per mille del 2019 al 3 per mille del 2020.

    Si riducono gli aborti anche nelle cittadine straniere, che tuttavia continuano ad avere tassi di abortività più alti rispetto alle italiane (12 per mille). Un dato, questo, che secondo il ministro della Salute Roberto Speranza “conferma la necessità di promuovere una contraccezione informata ed efficace alle donne straniere che accedono al Servizio sanitario nazionale”.

    Migliorano i tempi di esecuzione delle ivg con un aumento della percentuale di interventi effettuati precocemente, quindi a minor rischio complicanze: il 56% è stato effettuato entro le 8 settimane di gestazione (rispetto al 53,5% del 2019), il 26,5% a 9-10 settimane, il 10,9% a 11-12 settimane e il 6,5% dopo la dodicesima settimana. Ciò potrebbe essere dovuto a un incremento del ricorso all’aborto farmacologico, che viene adoperato nel 31,9% dei casi rispetto al 24,9% del 2019. Si riducono anche i tempi di attesa: il 74,3% degli interventi viene effettuato entro 2 settimane dal rilascio della documentazione. Tuttavia, fa notare la Relazione, “nel 2020 si sono riscontrate percentuali elevate di tempi di attesa superiori a 3 settimane in Valle d’Aosta (19,3%), Lombardia (17,6%), Veneto (20,3%). In Calabria il 13,8% delle Ivg si è verificato dopo un tempo di attesa superiore ai 28 giorni”.

    La Relazione mostra inoltre la stabilizzazione del ricorso alla contraccezione d’emergenza: nel 2020 sono state distribuite 289mila confezioni di ‘pillola del giorno dopo’ (levonorgestrel) e 266mila confezioni di ‘pillola dei 5 giorni’ (ulipristal acetato). “La riduzione del numero di Ivg osservata negli ultimi anni potrebbe essere in parte riconducibile all’aumento delle vendite dei contraccettivi di emergenza a seguito delle tre determina Aifa che hanno eliminato l’obbligo di prescrizione medica”, si legge nella Relazione.

    Infine, per quel che concerne l’obiezione, nel 2020, la percentuale di ginecologi obiettori su scala nazionale è scesa al 64,6% rispetto al 67% dell’anno precedente. Esistono, tuttavia, ampie differenze regionali. Nella provincia autonoma di Bolzano esercita il diritto all’obiezione l’84,5% dei ginecologi, in Abruzzo l’83,8%, in Molise l’82,8%, in Sicilia l’81,6%, in Basilicata l’81,4%. I minori tassi di obiezione tra i ginecologi si riscontrano in Valle d’Aosta (25%).

    Più basso il tasso di obiezione tra gli anestesisti: nel 2020 è pari al 44,6% in lieve aumento rispetto al 43,5% del 2019, con tassi che variano dal 20% della Valle d’Aosta al 75,9% della Calabria. Tra il personale non medico, l’obiezione si attesta invece al 36,2% (era al 37,6% nel 2019) con una forbice che va dal 13,3% della Valle d’Aosta al 90% del Molise.

  • Facebook bans foreign campaigning in Ireland’s abortion referendum

    The countdown for Ireland’s historic abortion referendum has started, with Facebook taking the unprecedented move of banning foreign advertising on its platform.

    Ireland faces a historical referendum on May 25, posing the question of whether to liberalize one of the hardest regimes in Europe, second only to Poland.

    Ireland has a blanket ban on abortion embedded in the Eighth Amendment to the Irish Constitution, dating back to 1983; that amendment was also introduced via a referendum. Since 2013, abortion in Ireland may be allowed if a doctor can make the case that the mother’s life is in danger. However, there is no provision for cases of rape, incest, or fetal abnormality.

    Now voters will be asked whether they want to repeal that amendment. Advocacy groups have been campaigning for years, as the political mood in the Republic of Ireland has changed.

    Following the Cambridge Analytica scandal, the company is trying to salvage its reputation for facilitating foreign intervention in elections. On Tuesday, the company said it would block foreign-funded posts in the lead up to the vote.

    Since April 25, Facebook is also piloting a “view adds” function in Ireland, which allows viewers to see that specific content is sponsored by advertisers.

    Irish law prohibits foreign funding for political campaigns, although this does not apply to social media advertising. However, following the Brexit and Trump campaign scandals, Facebook is keen to avoid its association with yet another politically controversial campaign. To enforce this rule, the platform will rely on reports from established campaign groups to identify foreign-based advertisements.

    The debate is already highly polarized and fiercely fought, especially as Ireland is planning to host Pope Francis for the World Meeting of Families event (21-26 August 2018).

     

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