addestramento

  • ‘Focus: cani e link’, un seminario per imparare a conoscere chi si addestra con il proprio cane

    Quello che è successo al bimbo sbranato e altri gravi episodi sottolineano l’importanza dell’argomento. Ed è per questo utile che se ne parli sempre più, come farà l’”Associazione Tutela Allevamento e Addestramento Cinofilo Italiano” con il seminario Focus: cani e link – La pessima variante italiana dello studio dell’FBI sul “link” che si svolgerà sabato 8 e domenica 9 giugno al Cinema Teatro Nuovo di Trescore Balneario (Bergamo) in via Antonio Locatelli 104.

    Secondo la ‘variante italiana’ del Link studiato negli USA dall’FBI, oggi in Italia chi si forma insieme al proprio cane, per tutelare l’incolumità di persone e animali attraverso gli strumenti e la pratica dell’addestramento, viene considerato un individuo pericoloso per la società. L’ATAACI invita tutti a parlarne insieme.

    Per partecipare e ottenere il pass d’accesso al teatro bisogna inviare una mail ad ataacifocus890624@libero.it.

  • Quando l’addestramento ai cani fa bene a tutti

    Si intitola Addestrare il cane fa bene al cane e alla società il convegno che si svolgerà lunedì 25 novembre, alle ore 14,40, a Bologna nella Sala Guido Fanti (Viale Aldo Moro, 50) e al quale parteciperà, come relatore, l’On. Cristiana Muscardini con Luca Scandone, medico e chirurgo veterinario, l’avvocato Massimiliano Baccillieri, la psicologa Irene Preziuso, Elisa Arata, laureata in Allevamento e Benessere animale, l’avv. Marco Braga, Giovanni Giacobbe. Dottore in scienze e tecniche psicologiche, Ileana Pennati, animalista e volontaria di canile, Gianluca Maletti, presidente Pet Rescue Italia Onlus.

    Nel corso del convegno interverranno esperti in addestramento.

  • Uno status per gli animali da compagnia

    Come ricordato anche dal Corriere della Sera dello scorso 10 marzo, metà delle famiglie italiane possiede animali e c’è da tempo la proposta di inserire gli animali da compagnia nello stato di famiglia. Gli animali oggi non rappresentano soltanto una compagnia per le solitudini sempre più emergenti ma hanno anche molte altre qualità e funzioni oltre alla pet terapy e alla loro presenza rassicurante finalmente consentita negli ospedali. Gli animali infatti aiutano gli umani a saper comprendere le necessità di chi non può esprimersi a parole, aiutano a fare riaffiorare quell’empatia necessaria alla convivenza serena e che da tempo è diventata dote sempre più rara mentre è in espansione l’anaffettività, l’incapacità di provare o comunque manifestare sentimenti. Gli animali ci aiutano a ritrovare autostima, proprio attraverso la capacità che abbiamo di comunicare con un essere senziente diverso da noi. L’amore per gli animali dovrebbe andare di pari passo con il rispetto degli altri esseri umani e dell’ambiente.

    Con tutte le attenzioni necessarie al mondo del lavoro e alla salvaguardia delle attività produttive, nei loro più disparati aspetti, rimane la necessità di affrontare i problemi emergenti di questo secolo: l’inquinamento, la distruzione dell’ambiente, il consumo del suolo, la mancanza d’acqua e l’impossibilità per milioni di persone di trovare cibo ed acqua a sufficienza e, nel mondo industrializzato, di avere luoghi nei quali i bambini e gli anziani, e non solo, possano avere un contatto con la natura, respirare ossigeno, non sentirsi robot di carne.

    L’amore per gli animali non può d’altro canto tramutarsi nello sfogo di proprie repressioni o manie, come succede da tempo negli Usa, con una moda che si sta affacciando anche in Europa ed in Italia: colorare il pelo del proprio cane o le sue unghie, spendere cifre assurde per cappottini con strass. Le mode hanno anche indotto da un lato aderenti alle varie criminalità organizzate e dall’altro persone insicure ad acquistare cani appartenenti a razze che per essere inoffensive devono essere educate e non stimolate allo scontro. Nell’ampio mondo degli animali rimangono aperti alcuni problemi gravissimi: l’abbandono di cuccioli o di animali dei quali ci si è stancati o di animali da lavoro, come i cani da caccia, che non soddisfano le esigenze di chi li ha acquistati. Specialmente nel centro-sud ma moltissimo anche nel nord Italia, canili e rifugi, pubblici e privati, sono pieni di cani e gatti abbandonati. Un’altra piaga della nostra società sono le corse clandestine di cavalli e le lotte tra cani. Su queste due attività criminali vi sono guadagni enormi e per quanto vi sia una attenta opera delle forze di pubblica sicurezza, il fenomeno continua ad essere esteso e in troppe occasioni le amministrazioni pubbliche non sono sufficientemente attente sia nell’investigare e controllare che nel sanzionare. Vi sono poi problemi legati alla diffusione, non solo in aperta campagna o collina ma anche nei giardini, privati o pubblici, delle città, di delinquenti che lasciano bocconi avvelenati. Un altro problema è la diffusione di psicofarmaci e calmanti, come già avvenivano da anni oltre oceano, somministrati all’animale per risolvere le sue eccessive esuberanze mentre l’approccio corretto è quello di rivolgersi a un educatore cinofilo. Calmanti e psicofarmaci non risolvono i problemi. D’altra parte l’uso di psicofarmaci e calmanti è purtroppo invalso anche per ‘tenere tranquilli’ bambini più attivi, è infatti più facile sedare qualcuno che utilizzare il tempo necessario e la fatica corrispondente per educarlo.

    Proprio nei giorni scorsi, si è svolto un convegno di A.T.A.A.C.I. che riunendo diversi educatori, veterinari e istruttori cinofili ha ripreso il ragionamento iniziato anni fa in un convegno a Strasburgo nella sede del Parlamento europeo ‘I no di oggi sono i sì di domani’.

    Gli animali da compagnia hanno preso un posto importante nella nostra vita e da questo discende la necessità di una sempre maggiore educazione che aiuti e migliori la convivenza ed elimini le grandi storture alle quali abbiamo brevemente accennato.

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