affitto

  • La Commissione accoglie con favore l’accordo su nuove norme sugli affitti brevi per aumentare la trasparenza nel settore

    La Commissione accoglie con grande favore l’accordo raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla proposta relativa alla locazione di alloggi a breve termine presentata quasi un anno fa. Il nuovo regolamento aumenterà la trasparenza nel settore, con norme chiare per i locatori e le piattaforme in merito alla raccolta e alla condivisione dei dati, e fornirà informazioni chiave alle autorità che desiderano gestire l’impatto degli affitti a breve termine sulle comunità locali. Gli obblighi di condivisione dei dati per le piattaforme saranno adattati agli attori più piccoli. Dopo l’entrata in vigore, gli Stati membri disporranno di 24 mesi per istituire i meccanismi per lo scambio di dati, che sono già in fase di preparazione con il sostegno della Commissione.

  • Airbnb supera quota 100 milioni di pernottamenti prenotati in tutto il mondo

    In un momento di vivacissima ripresa del turismo sia a livello globale che italiano e nonostante le preoccupazioni per il rallentamento economico e l’aumento dei prezzi, il mondo delle case vacanza e degli alloggi in affitto sembra aver messo il turbo superando di slancio i risultati ante Covid. “Da aprile a giugno – annuncia il co-fondatore e ceo di Airbnb Brian Chesky pubblicando i dati trimestrali – abbiamo superato i 103 milioni di notti ed esperienze prenotate, il nostro numero trimestrale più alto di sempre. Abbiamo generato un fatturato di 2,1 miliardi di dollari, in crescita del 58% anno su anno. Le nostre entrate nel secondo trimestre sono aumentate di oltre il 70% dal secondo trimestre del 2019. Airbnb nel mondo conta 4 milioni di host che hanno accolto e fatto sentire a casa oltre 1 miliardo di ospiti”.

    Anche dal punto di vista della redditività Airbnb ha avuto il secondo trimestre più redditizio di sempre con un utile netto di 379 milioni di dollari, un miglioramento di quasi 700 milioni di dollari rispetto al secondo trimestre 2019. E le prospettive per l’estate sono senza dubbio rosee: “Siamo così fiduciosi nella nostra crescita e redditività a lungo termine che oggi annunciamo un programma di riacquisto di azioni da 2 miliardi di dollari” aggiunge Chesky. Tra gli elementi trainanti la rapida crescita dei soggiorni di lunga durata (28 giorni o più) aumentati di quasi il 25% rispetto a un anno fa e di quasi il 90% rispetto al secondo trimestre del 2019. In salita anche gli annunci attivi per le destinazioni “non urbane”: +50% rispetto al secondo trimestre del 2019. Non da meno comunque il ritorno della domanda nelle città. Complessivamente, le notti e le esperienze prenotate sono cresciute del 24% rispetto al secondo trimestre del 2019, mentre le inserzioni attive sono cresciute del 23% nello stesso periodo.

    C’è poi da segnalare una particolarità molto italiana: dalle masserie ai dammusi, dai trulli alle torri e i castelli (ma anche fari, case sugli alberi, agriturismi, Boat and Breakfast e addirittura tende) sono sempre più gettonati gli alloggi unici. Soltanto negli ultimi due anni, dal 2019 al 2021, le notti prenotate in questo tipo di sistemazioni sono aumentate del 50% a livello globale. In cima alla classifica delle mete più di tendenza secondo questo criterio c’è Lampedusa seguita da Ceglie Messapica, Favignana, Pantelleria. A seguire al quinto posto c’è Grosseto, poi ancora due isole, Ponza e La Maddalena, e Martina Franca.  Anche i guadagni degli host che mettono a disposizione alloggi unici, secondo Airbnb, sono stati maggiori rispetto a quelli con proposte più “classiche” e nel 2021 a livello globale sono arrivati a quasi un miliardo di dollari. Le tipologie di alloggio che hanno generato più guadagni lo scorso anno sono state: agriturismi più di 9,6 milioni di dollari, mini case più di 5,6, trulli più di 5,0, castelli 1,3, dammusi più di 1,1.

  • Stretta in arrivo per gli affitti agevolati

    Investire nel mattone sta diventando sempre più difficile in Italia. E non solo per i continui venti di crisi economiche, reali o solamente paventati. Se nei mesi scorsi si è parlato di una lieve ripresa, almeno per il settore acquisti, tale prospettiva, che poteva far tirare un seppure flebile respiro di sollievo agli addetti ai lavori, rischia di arrestarsi in breve tempo. Causa la nuova manovra finanziaria che potrebbe colpire, ed anche pesantemente, gli affitti a costi contenuti. L’Italia, al momento, è il Pese in cui, più che in altri, la grande crisi finanziaria del 2007/2008 sembra non essersi allontanata perché una eccessiva tassazione sul mattone, che paradossalmente renderebbe meno rischioso investire in borsa piuttosto che in edilizia, ha di fatto scoraggiato costruttori e acquirenti. In Italia esiste infatti una tassazione espropriativa, erariale e locale che non si ritrova in altre parti del mondo, come dimostra un rapporto di Confedilizia che potrebbe vedere ulteriori balzelli che andrebbero a colpire chi trae guadagno, onestamente, da affitti a buon mercato. Come sappiamo le moderne tecnologie inducono molti lavoratori a spostarsi sul territorio per lavori più dinamici (anche se sempre più spesso l’ufficio diventa il proprio appartamento) e ciò implica sistemazioni provvisorie, laddove non si pensa di rimanere per troppo tempo nei luoghi in cui ci si sposta. L’affitto, il più possibile conveniente, rimane così la soluzione più consona. La tipologia che funziona maggiormente in questi casi è quella degli affitti agevolati o concordati in quanto garantiscono ai proprietari della case una certa redditività anche se modesta. La manovra finanziaria in programma, su proposta del PD, prevede di alzare, per la prima volta, l’aliquota fiscale su questa tipologia di affitti dal 10 al 12,5% che prevedeva un canone più basso rispetto alla norma, canone concordato in passato da Confedilizia con i sindacati inquilini di Cgil, Cisl e Uil che veniva incontro alle esigenze di classi sociali economicamente più deboli. E chi potrebbe trarne profitto da tali aumenti? Neanche a dirlo un sistema bancario che strizza l’occhio alla finanza internazionale.

  • Regione Lombardia aiuta i genitori separati nel pagamento dell’affitto

    La Regione Lombardia ha stanziato 6,4 milioni di euro per sostenere i genitori separati o divorziati nel pagamento dell’affitto. Possono presentare domanda genitori separati o divorziati intestatari di un contratto di locazione, residenti in Lombardia da almeno 5 anni, con un ISEE fino a 20 mila euro, non assegnatari di un alloggio di edilizia residenziale pubblica (case Aler o comunali).

    Il contributo è di minimo 2 mila euro fino a un massimo di 3 mila euro all’anno (per un anno, salvo condizioni di grave marginalità sociale). Nel caso di contratto d’affitto a canone concordato o calmierato, il contributo è al massimo di 2 mila euro annui.

    Le domande vanno presentate all’ATS (ex Asl) di competenza, tramite procedura online. La presentazione della domanda è effettuata da parte del genitore.

    Il contributo è assegnato con procedura valutativa a sportello fino a esaurimento fondi.

    Per maggiori informazioni vistare il sito di Regione Lombardia (www.regione.lombardia.it) o il sito della ATS della propria zona (per chi abita nella città metropolitana di Milano: www.ats-milano.it).

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