Agricoltura

  • La Commissione approva la “Grappa della Valle d’Aosta” come nuova indicazione geografica protetta

    La Commissione ha approvato l’iscrizione della “Grappa della Valle d’Aosta/Grappa de la Vallée d’Aoste” nel registro delle indicazioni geografiche protette (IGP).

    La “Grappa della Valle d’Aosta” è ottenuta esclusivamente da uve prodotte e vinificate nella Regione Autonoma Valle d’Aosta. La produzione avviene tradizionalmente mediante distillazione diretta delle vinacce in piccoli impianti artigianali discontinui. Le sensazioni aromatiche delle grappe sono quelle caratteristiche dei vitigni d’origine, che si estrinsecano in note floreali, balsamiche e fruttate.

    La reputazione della “Grappa della Valle d’Aosta/Grappa de la Vallée d’Aoste” affonda le sue radici in un’antica tradizione di produzione di grappa artigianale.

    La nuova denominazione sarà aggiunta all’elenco delle 259 bevande spiritose già protette.

  • La Commissione approva la “Ciliegia di Bracigliano” come indicazione geografica protetta

    La Commissione ha approvato l’inserimento della “Ciliegia di Bracigliano” nel registro delle indicazioni geografiche protette (IGP). Coltivato nelle province di Salerno e Avellino, il ciliegio trova in quest’area di produzione le condizioni che garantiscono una crescita ottimale della pianta e uno sviluppo regolare dei frutti. La zona è ancora oggi considerata il “Paese delle ciliegie”. Le conoscenze tecniche acquisite nel corso dei secoli dai produttori, adattate alle condizioni locali, hanno contribuito a fare della “Ciliegia di Bracigliano” un prodotto di qualità riconosciuta.

    Questa nuova indicazione si aggiunge all’elenco dei 1.608 prodotti agricoli già protetti.

  • Politica agricola comune 2023-2027: approvati i piani strategici di Cipro e Italia per 26,9 miliardi di euro

    La Commissione ha approvato oggi i piani strategici della politica agricola comune di Cipro e Italia, rispettivamente del valore di 373 milioni di euro e di 26,61 miliardi di euro. Del bilancio totale dell’UE di questi due paesi, 7,4 miliardi di euro saranno destinati a obiettivi ambientali e climatici e ai regimi ecologici e quasi 680 milioni di euro ai giovani agricoltori.

    L’Italia è uno dei maggiori produttori agricoli e trasformatori alimentari dell’UE, con un settore agricolo molto diversificato. Il piano dell’Italia introdurrà un importo massimo per ettaro in relazione al sostegno di base al reddito per gli agricoltori. Le piccole e medie imprese riceveranno un pagamento ridistributivo per ottenere un sostegno finanziario più equo. Circa 800 000 agricoltori riceveranno anche finanziamenti specifici (da una dotazione complessiva di quasi 3 miliardi di euro) per aderire a strumenti di gestione del rischio, in modo da far fronte più efficacemente al crescente impatto degli eventi climatici avversi.

    Nell’ambito degli impegni ambientali, il piano dell’Italia mira ad aumentare la superficie destinata all’agricoltura biologica al 25% dei terreni agricoli. L’Italia sarà anche tra i primi paesi dell’UE ad attuare la nuova condizionalità sociale della politica agricola comune per garantire la sicurezza sul lavoro e combattere lo sfruttamento di manodopera. Infine, 1,1 miliardi di euro saranno destinati ad aiutare i giovani agricoltori ad avviare e stabilire la propria attività.

    La nuova politica agricola comune, prenderà il via il 1º gennaio 2023.

  • Coldiretti censisce 2,6 milioni italiani che mendicano aiuti alimentari

    In Italia ci sono 2,6 milioni di persone che chiedono aiuto per mangiare, facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari: lo indica l’analisi della Coldiretti su dati del Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead), diffusa nella Giornata dell’alimentazione.

    L’analisi indica che le associazioni benefiche hanno aiutato in particolare 538.423 bambini (di età uguale o inferiore ai 15 anni), 299.890 anziani, 81.963 senza fissa dimora (di età uguale o superiore ai 65 anni), 31.846 disabili. “Fra i nuovi poveri – rileva la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia e dalla crisi energetica”. La maggior parte di chi ricorre agli aiuti, lo fa attraverso la consegna dei pacchi alimentari.

    La Coldiretti osserva inoltre che, grazie all’esperienza della Spesa sospesa di Campagna Amica sono stati raccolti oltre 6 milioni di chili di frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero, donati ai più bisognosi.

    Nel mondo, prosegue la nota, l’agenzia delle Nazioni Unite World Food Programme (Wfp) stima che nei primi mesi del 2022 le persone gravemente affamate nel mondo sia aumentato da 282 milioni a 345 milioni. “Per sostenere i redditi degli agricoltori, soprattutto nelle zone più povere del pianeta dove sono più vulnerabili, e garantire gli approvvigionamenti alimentari – osserva l’organizzazione agricola – è nata la prima Coalizione Mondiale dei Farmers Market. promossa da Coldiretti e Campagna Amica”. Supportata dalla Fao, “la coalizione è uno strumento per la diffusione dei mercati contadini nel mondo, con particolare riguardo ai Paesi in via di sviluppo, accompagnando da una parte i governi verso l’adozione di un quadro normativo specifico e dall’altra assistendo le associazioni locali degli agricoltori nello sviluppo di reti come quella di Campagna Amica in Italia, della Farmers Market Coalition negli Stati Uniti o in Canada, con supporto a livello tecnico-legale, di comunicazione e di formazione per manager e agricoltori”.

  • Il Vicepresidente esecutivo Timmermans in Marocco per firmare il primo partenariato verde

    Il 18 e 19 ottobre Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, si recherà a Rabat (Marocco) per firmare il partenariato verde per l’energia, il clima e l’ambiente tra l’Unione europea e il Regno del Marocco. L’intenzione di istituire questo partenariato è stata annunciata comunemente nel giugno 2021 per rafforzare la cooperazione tra i partner nella lotta contro i cambiamenti climatici e collaborare per far progredire la transizione energetica, proteggere l’ambiente e promuovere l’economia verde. Dopo l’Alleanza verde con il Giappone, annunciata durante il vertice UE-Giappone del maggio 2021, il partenariato verde con il Regno del Marocco è il primo partenariato firmato nell’ambito del Green Deal. Prima della cerimonia della firma, il Vicepresidente esecutivo incontrerà bilateralmente il Capo del governo Aziz Akhannouch e il Ministro degli Esteri Nasser Bourita. Tale riunione sarà seguita da una riunione congiunta con Leila Benali, Ministra della Transizione energetica e dello sviluppo sostenibile, con Ryad Mezzour, Ministro dell’Industria e del commercio, Nadia Fettah, Ministra dell’economia e delle finanze, e Mohamed Sadiki, Ministro dell’agricoltura, della pesca marittima, dello sviluppo rurale e delle acque e delle foreste. Dopo un pranzo formale, il Vicepresidente esecutivo incontrerà bilateralmente la Ministra Benali. Nel pomeriggio il Commissario visiterà la linea di tram che collega Rabat e Salé, per poi incontrare rappresentanti del settore privato, con cui parlerà della transizione verde e del percorso verso la decarbonizzazione. Mercoledì il Vicepresidente esecutivo Timmermans sarà a Casablanca per avviare un dialogo con i cittadini sull’azione per il clima alla presenza di un gruppo di liceali, studenti e giovani professionisti.

  • La Commissione approva un regime italiano da 100 milioni di € nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza a sostegno dell’ammodernamento dei frantoi

    Nel quadro delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, la Commissione europea ha approvato un regime italiano da 100 milioni di € a sostegno dell’ammodernamento dei frantoi. Il regime sarà finanziato mediante il dispositivo per la ripresa e la resilienza, a seguito della valutazione positiva del piano italiano per la ripresa e la resilienza da parte della Commissione e della sua adozione da parte del Consiglio.

    L’obiettivo del regime è incoraggiare le imprese di tutte le dimensioni che producono olio extravergine di oliva ad aumentare l’efficienza dei frantoi. Nell’ambito del regime, il sostegno assumerà la forma di sovvenzioni dirette. L’aiuto per beneficiario non supererà il 50% dei costi ammissibili. Il piano sarà in vigore fino al 31 dicembre 2026.

    La Commissione ha valutato il regime alla luce delle norme dell’UE sugli aiuti di Stato del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che consente agli Stati membri di agevolare lo sviluppo di talune attività economiche a determinate condizioni, e gli orientamenti dell’Unione europea per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali.

    La Commissione ha concluso che il regime è necessario e adeguato per garantire una crescita sostenibile del settore agricolo. La Commissione ha inoltre constatato che la misura è proporzionata e che gli eventuali effetti negativi sulla concorrenza e sugli scambi nell’UE saranno limitati in considerazione delle dimensioni dei progetti, degli importi degli aiuti e delle caratteristiche del settore.

    La Commissione ha altresì concluso che l’aiuto avrà un “effetto di incentivazione” in quanto i beneficiari non effettuerebbero gli stessi investimenti in assenza del sostegno pubblico. Su queste basi la Commissione ha approvato il regime in conformità delle norme dell’Unione sugli aiuti di Stato.

    La Commissione valuta in via prioritaria i provvedimenti che comportano aiuti di Stato contenuti nei piani nazionali per la ripresa presentati nel contesto del dispositivo per la ripresa e la resilienza, allo scopo di facilitare la rapida attuazione del dispositivo, e ha fornito orientamenti e sostegno agli Stati membri nelle fasi preparatorie dei piani.

  • Ancora troppo pochi i giovani che capiscono di doversi dare all’agricoltura

    Cibo buono, pulito e giusto, e da  non sprecare. La prima edizione in presenza di Terra Madre Salone del Gusto dopo il Covid sciorina una serie di eccellenze agroalimentari che finora hanno resistito ai cambiamenti  climatici e all’aumento dei costi dell’energia, ai conflitti e a tante altre difficoltà. Ma dalla manifestazione internazionale organizzata da Slow Food, con la Regione Piemonte e la Città di Torino, rimbomba anche l’accorato appello a una “rigenerazione” che parte dal cambiamento del sistema alimentare. Perché – come sottolinea Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food e della rete mondiale delle comunità del cibo riconosciuta con il nome di  Terra Madre – “il primo passo è proprio cambiare un sistema che  già oggi produce cibo per 12 miliardi di persone, quando siamo  7,8 miliardi,  e ne butta via il 32%”. Ed è proprio ‘Food  regeneration” il titolo di questa edizione di Terra Madre, allestita alla periferia di Torino, nel Parco Dora rinato dopo  la fine dell’attività di un’acciaieria. Circa 20mila i  passaggi di visitatori stimati nella prima giornata.

    Alla manifestazione ampio spazio ai giovani con la rete dello Slow Food Youth Network di cui fanno parte studenti, agricoltori, allevatori, e gli allievi  dell’Università di  Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo). Al tema del ricambio  generazionale in agricoltura è stata dedicata un’analisi di Ismea, illustrata proprio a Terra Madre. Le aziende giovani  crescono, ma a un ritmo troppo lento, +0,4% negli ultimi 5 anni, quando c’è stato un saldo attivo di 16 aziende al giorno  tra le nuove realtà e le imprese che hanno cessato l’attività. A  fine 2021 – come riportano i dati del Censimento di Istat – le imprese agricole under35 erano, in tutto il Paese 56.172. A frenare l’accelerazione del ricambio è la finora inarrestabile fuga dei giovani dalle aree rurali, quasi dimezzata – secondo i dati Ismea – negli ultimi 10 anni. Tra i motivi dell’abbandono pesa il divario tecnologico rispetto ai grandi centri urbani.

    “Il coinvolgimento dei giovani nel settore agricolo è un obiettivo della politica agricola comune europea e una sfida per l’Italia – ha evidenziato Fabio Del Bravo, responsabile della Direzione Servizi per lo sviluppo rurale dell’Ismea – Una loro maggiore presenza di giovani è necessaria per accelerare e concretizzare il rinnovamento di cui necessita il settore agricolo per essere più competitivo, sia rispetto alle altre agricolture europee sia rispetto agli altri settori economici riducendo il divario di redditività che lo contraddistingue, sia, infine, per essere in grado di affrontare le sfide ambientali e assicurare il contributo all’adattamento e alla mitigazione dei cambiamenti climatici”.

    L’analisi Ismea rivela che le aziende agricole dei giovani sono guidate da imprenditori con maggiore formazione: 49,7% dei capi azienda ha un diploma di scuola superiore e il 19,4% una laurea; le aziende sono più grandi: 18,3 ettari di Sau, superficie agricola utilizzata per azienda contro 10,7), più orientate al mercato e il loro livello di digitalizzazione è il doppio dell’agricoltura nel complesso, così come più elevata risulta la propensione all’innovazione.

  • Gli Stati membri approvano la proposta della Commissione di abbassare la soglia dei residui di pesticidi per proteggere meglio le api

    Gli Stati membri hanno appoggiato la proposta della Commissione di abbassare i limiti massimi di residui (LMR) di due pesticidi neonicotinoidi noti per avere effetti nocivi sulle api. Le valutazioni dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare mostrano che clothianidin e thiamethoxam rappresentano un rischio elevato per gli impollinatori. Per questo motivo, il loro uso all’aperto era già stato vietato nell’UE nel 2018. Per le importazioni di alimenti e mangimi, le nuove norme abbasseranno i limiti massimi di residui esistenti per queste sostanze al livello più basso misurabile con le ultime tecnologie. Le regole dovrebbero essere adottate entro l’inizio del prossimo anno. Gli operatori del settore alimentare e i paesi terzi avranno tempo sufficiente per adeguarsi alle nuove norme. I nuovi LMR si applicheranno agli alimenti prodotti nell’UE – per i quali la soglia è già molto bassa – e agli alimenti importati da paesi terzi. Dato il loro impatto negativo sugli impollinatori di tutto il mondo, comprese le api, l’uso di questi due neonicotinoidi è già stato interrotto nell’UE. Facciamo un ulteriore passo avanti, contribuendo alla transizione verso sistemi alimentari sostenibili, anche a livello mondiale. Una volta che le regole approvate saranno in vigore, i prodotti importati non potranno più contenere i residui di questi due neonicotinoidi. Il regolamento metterà in pratica gli obiettivi della Commissione, annunciati nel Green Deal europeo e nella strategia Farm to Fork, e terrà conto degli aspetti ambientali nella valutazione delle domande di tolleranze all’importazione di pesticidi non più autorizzati nell’UE, nel rispetto delle standard e obblighi dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Dopo aver consultato i membri dell’OMC, la proposta della Commissione è stata presentata al comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi, dove ha ricevuto il sostegno di una maggioranza qualificata di Stati membri. Il regolamento sarà sottoposto al Consiglio e al Parlamento, che hanno due mesi di tempo per reagire. Se le due istituzioni non si opporranno, il regolamento sarà adottato all’inizio del 2023.

    Fonte: Commissione europea

  • Dal produttore al consumatore: nuove norme per accelerare l’autorizzazione dei pesticidi biologici

    Per sostenere la transizione dell’UE a sistemi alimentari sostenibili e la riduzione dell’uso di pesticidi chimici nell’ambito della strategia “Dal produttore al consumatore“, la Commissione adottai nuove norme volte ad aumentare la disponibilità e l’accesso ai prodotti fitosanitari biologici da utilizzare negli Stati membri. Le nuove norme faciliteranno l’autorizzazione dei microrganismi da usare come sostanze attive nei prodotti fitosanitari e offriranno agli agricoltori dell’UE ulteriori opzioni per sostituire i prodotti fitosanitari chimici con alternative più sostenibili.

    Le nuove norme porranno le proprietà biologiche ed ecologiche di ciascun microrganismo al centro del processo di valutazione scientifica dei rischi, che deve dimostrare la sicurezza prima che i microrganismi possano essere approvati come sostanze attive nei prodotti fitosanitari. Tali norme dovrebbero accelerare l’autorizzazione dei microrganismi e dei prodotti fitosanitari biologici che li contengono. Già approvate dagli Stati membri nel febbraio 2022, le nuove norme si applicheranno a partire dal novembre 2022.

    Fonte: Commissione europea

  • La Commissione approva un regime italiano da 350 milioni di € per sostenere la diffusione di piattaforme logistiche nel settore agricolo

    La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, un regime italiano da 350 milioni di euro a sostegno della diffusione di piattaforme logistiche nel settore agricolo. L’obiettivo del regime è incoraggiare le aziende agricole e le imprese che trasformano e commercializzano prodotti agricoli a utilizzare piattaforme logistiche, quali impianti di stoccaggio e software di gestione, per migliorare le loro strutture di trasformazione e commercializzazione.

    Fonte: Commissione europea

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