Animali

  • Un sogno di nome…ghepardo

    Mercoledì 5 ottobre 2022, dalle 20,30 alle 21:30, si svolgerò l’incontro on line, Un sogno di nome…ghepardo. All’evento, al quale si può partecipare tramite piattaforma Meet, vedrà la partecipazione di Silvia Mirandola, Biologa, PhD, autrice di “Leadership Safari. Meet the experts in the African Savanna” e socia CCF Italia.

    Chi fosse interessato può scrivere a bvonhoenning@gmail.com

  • Biocarburanti: pets rischiano carenze nutrizionali

    La coperta corta del Green Deal: incentivare i biocarburanti per decarbonizzare potrebbe penalizzare il pet food. Rischio carenze nutrizionali negli animali da compagnia.

    Utilizzare i grassi animali per la produzione di combustibile “green”. Una soluzione più suggestiva che convincente se a rimetterci saranno gli animali da compagnia. I grassi animali, infatti sono ingredienti fondamentali per la loro dieta e sono un genere di risorsa scarsa e non sostituibile. L’Unione Europea intende utilizzarli per incentivare la produzione di biocarburanti per aerei e navi, ma il rischio è di sottrarre materie prime per l’industria del pet food, impoverire la dieta degli animali da compagnia con possibili ricadute nutrizionali negative.
    Il settore del pet food, rappresentato in Italia da Assalco e in Europa da Fediaf, lancia un allarme e incoraggia soluzioni alternative per l’ecologia dei trasporti. Se a livello comunitario si incentiverà l’uso di grassi animali di categoria 3 (gli unici autorizzati per il consumo animale) nel carburante per aerei e trasporti marittimi, sarà molto difficile ottenere alimenti di alta qualità per i pet nell’UE, con un rischio reale di carenza dei prodotti di fiducia per oltre 90 milioni di proprietari in Europa.
    “Autorizzare l’impiego nei biocarburanti di grassi di categoria 3 significherebbe di fatto togliere alimenti dalle ciotole dei pet europei per riempire i serbatoi di carburante”- afferma una nota stampa di Assalco.
    In Europa il pet food serve oltre 300 milioni di animali da compagnia in Europa  e fornisce occupazione diretta e indiretta a oltre 1 milione di cittadini europei. I grassi animali forniscono acidi grassi essenziali, energia e contribuiscono all’appetibilità degli alimenti, offrendo importanti benefici nutrizionali ai pet. “Sono risorse scarse, difficilmente sostituibili e, anche laddove possibile, le alternative sarebbero molto meno nutrienti, sostenibili e in diretta concorrenza con l’alimentazione umana”- fa notare Assalco. Fra le alternative possibili si colloca il biometano
    L’auspicio dell’Industria del pet food è che i responsabili politici e gli eurodeputati dell’UE “limitino l’uso di grassi animali di categoria 3 per i biocarburanti e attuino il principio dell’uso a cascata delle risorse”.

    Fonte: AnmviOggi del 12 settembre 2022

  • Chi sevizia od uccide un animale è già un criminale e presto potrà diventare un assassino

    Ormai da tempo anche gli studi scientifici hanno rilevato come la maggior parte delle persone che commettono gravi violenze contro altri esseri umani abbiano, in precedenza, commesso atti violenti e crudeltà verso gli animali. Già dal 1996 l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva inserito, tra i disturbi comportamentali, il maltrattamento degli animali.

    In Italia l’associazione link-Italia si occupa di monitorare il legame tra devianze, violenze verso gli animali e violenza verso gli umani, spesso le violenze contro le donne ed i femminicidi sono preceduti da violenze contro gli animali, anche quelli di casa.

    Chi sevizia od uccide un animale è già un criminale e presto potrà diventare un violentatore e un assassino in una escalation di violenza verso chi è più debole ed indifeso. Per questo è molto importante che ciascuno di noi impari a non voltarsi da un’altra parte quando vede qualcuno che commette violenza contro un animale, ogni violenza va denunciata anche nella speranza di impedire un futuro delitto contro un essere umano.

    È molto importante che in famiglia e nella scuola si insegni il rispetto per tutto quello che è vivo intorno a noi, si ricreino le condizioni perché tutti tornino a provare sentimenti di empatia affinché nessuno ignori la sofferenza altrui.

    Siamo in una società difficile, spesso violenta e perciò proprio i bambini e gli adolescenti devono essere guidati, indirizzati sulla strada del rispetto dell’altro, in questi anni anche l’aumento del bullismo nelle scuole dimostra purtroppo come ci sia molto da ricostruire e costruire per arrivare ad una società meno permissiva e tollerante di fronte a tante violenze e tanti soprusi.

  • Cremona attrattiva: siglata intesa per lo sviluppo del territorio

    Il Comune, l’Amministrazione provinciale e la Camera di Commercio di Cremona hanno firmato oggi a Palazzo Trecchi, insieme alla SCIVAC, un protocollo d’intesa che ha l’obiettivo di “contribuire all’attrattività del territorio”. L’intesa avrà effetti nel triennio 2022-2024.

    Il documento è stato firmato nella Sala Oro della prestigiosa sede SCIVAC, dal Sindaco Gianluca Galimberti, dal Commissario Straordinario della Camera di Commercio Gian Domenico Auricchio, dall’Amministrazione provinciale rappresentata dal vicepresidente Giovanni Gagliardi in rappresentanza del Presidente Paolo Mirko Signoroni, e da SCIVAC rappresentata dal suo Past President, Carlo Scotti, attuale Presidente e Amministratore Delegato di EV.  Presente anche l’Assessore al Turismo Barbara Manfredini.

    I sottoscrittori del Protocollo si impegnano a realizzare azioni condivise, basate sull’integrazione delle iniziative cremonesi di SCIVAC con la programmazione turistico-culturale del territorio. Sono previste azioni di co-marketing per sfruttare al meglio l’attrattività di Cremona. Le azioni concordate saranno gestite in co-finanziamento sulla base dei target di sviluppo individuati dai sottoscrittori e sottoposti a puntuale verifica dei risultati attesi.

    In particolare, gli enti pubblici si impegnano a garantire un sostegno economico pari a 90.000 euro per il 2022, suddiviso in parti uguali per ogni ente, con un impegno a individuare risorse anche per i prossimi anni (per il Comune di Cremona la convenzione prevede un impegno triennale).

    “Le attività veterinarie portano a Cremona circa 8.000 presenze con una permanenza media di 3 giorni all’anno– dichiara Carlo Scotti- generando un indotto economico stimato in 2,5 milioni di euro all’anno. Numeri destinati a crescere, potenziando le sinergie del tessuto locale, in collaborazione con gli enti firmatari che ringrazio per il riconoscimento del nostro impegno nella formazione post laurea e nel contesto cittadino”.

    Capo fila operativo del Protocollo sarà la SCIVAC, attraverso la propria società consortile EV.

    Grazie alla SCIVAC, Cremona si è affermata a livello nazionale e internazionale come il principale polo scientifico italiano per la formazione post laurea dei medici veterinari. Dal 1984, la Società richiama a Palazzo Trecchi congressisti da tutto il mondo con ricadute economico produttive per tutto l’indotto cremonese, dalle strutture ricettive alle attività commerciali, culturali e ricreative della Città e della sua provincia.

    Lo sviluppo delle attività di formazione, allargate anche ai Tecnici Veterinari e ad operatori professionali del settore, hanno accresciuto l’expertise formativo: in Palazzo Trecchi, EV ha dato vita al Trecchi Human Lab che da alcuni anni si è affermato nel campo dell’aggiornamento specialistico dei Medici Chirurghi.

    Ci sono le basi per una ulteriore crescita del tessuto economico cremonese, favorita dalla fine dello stato di emergenza pandemica che ha riacceso l’interesse per gli eventi in presenza e per il corollario turistico-culturale che il territorio cremonese offre con le sue eccellenze artistiche, enogastronomiche, storiche e museali. Un patrimonio unico da rilanciare attraverso formazione, ricerca e innovazione.

    Fonte: Comunicato Anmvi Oggi

  • Record negativo di abbandono di animali da compagnia durante l’estate

    La torrida estate che ha portato tanti eventi negativi, dalla siccità, con il conseguente calo di produzione agricola, ai violenti nubifragi, con morti, feriti e distruzione di beni ed attività, ha visto anche il record negativo dell’abbandono di animali da compagnia.

    Nonostante i tanti appelli per evitarli gli abbandoni di cani e gatti sono tornati a cifre inaccettabili per un paese civile che, durante le chiusure per covid, aveva incrementato adozioni ed acquisti. Animali ancora trattati come oggetti e dei quali ci si disfa senza pensarci su appena non sono più utili o richiedono qualche piccolo sacrificio.

    Abbandonati da cuccioli in sacchetti di plastica, legati da adulti a qualche inferriata e lasciati lì o lanciati da macchine in corsa o portati a morire in autostrada. Quelli ai quali è andata meglio, si fa per dire, sono stati consegnati ai rifugi o fuori dalla porta di qualche veterinario.

    Solo in due settimane di giugno l’ENPA ha dovuto recuperare 1000 cuccioli di cane, dei gatti è ancora più difficile avere numeri corretti. Nel 2021 sono entrati nei canili pubblici, o nei rifugi, circa 100.000 cani, le regioni peggiori per cani abbandonati o randagi sono Campania, Lazio e Sicilia. Sempre nello stesso anno, secondo il Ministero della Salute, sono stati adottati 33.981 cani- Fortunatamente ci sono stare anche adozioni non conteggiate perché fatte direttamente da privati che raccolgono il cane abbandonato, ci sono  sempre più persone che amano e rispettano gli animali.

    L’abbandono di animali porta anche pericoli di vario tipo, dall’incidente in macchina all’inselvatichimento dei cani che possono aggregarsi in branco e diventare aggressivi. Continua intanto da parte dell’ENPA e delle associazioni di volontariato la campagna per la sterilizzazione, particolarmente necessaria in quelle aree, specie nelle campagne, dove anche il cane di proprietà è tenuto libero e non custodito.

    Scegliere di avere un cane o un gatto è scegliere un compagno di vita, sono esseri senzienti, capaci di sofferenza e sentimenti, non sono oggetti regalo, o status symbol, ricordiamocene sempre.

  • Una guida dell’OIPA per conoscere i comportamenti da adottare se si vede un cane chiuso in macchina al caldo

    Cosa fare se si vede un cane chiuso in macchina al caldo? Come intervenire per salvarlo? A queste domande risponde l’OIPA (l’Organizzazione internazionale protezione animali) con un approfondimento diffuso in questi giorni dallo sportello legale e un video-tutorial.
    Cane in auto: le regole
    Intanto, esordisce l’associazione, il trasporto di un animale di compagnia è disciplinato dal Codice della strada, che prevede il dovere di custodirlo in un trasportino omologato o nel vano posteriore del veicolo, sì da separarlo dal conducente ed evitare qualsiasi pericolo mentre si guida.
    Inoltre, lasciare un animale in macchina quando fa caldo, anche se per poco tempo, è pericoloso e vietato dalla legge. In tal senso, militano diversi regolamenti comunali che prevedono il divieto di detenzione all’interno del veicolo, con multe piuttosto elevate. Un esempio, fra tutti, il regolamento di Roma Capitale che all’articolo 8 vieta di “lasciare animali chiusi in qualsiasi autoveicolo e/o rimorchio o altro mezzo di contenzione al sole dal mese di aprile al mese di ottobre compreso di ogni anno”. In caso di violazione, scatta la sanzione pecuniaria da 200 a 500 euro.
    Cane in auto: è reato
    Ma tenere un animale in un veicolo fermo al caldo può configurare, altresì, una responsabilità penale, ricorda l’OIPA. In questo senso si è espressa più volte la Cassazione, ritenendo integrato il reato di cui all’articolo 727 c.p., “anche in assenza della specifica volontà d’infierire sugli animali, essendo sufficiente che (la condotta) sia determinata da condizioni oggettive di incuria o di negligenza, e dunque occasionate da mera colpa” (cfr., tra le altre, Cass. n. 36713/2021; n. 14250/2014; n. 175/2008).
    Come intervenire

    Detto questo come intervenire se si vede un animale chiuso in auto sotto il sole?
    Il primo passo da compiere, spiega l’OIPA, “se non si trova nelle vicinanze il proprietario del veicolo, anzitutto è nostro dovere contattare immediatamente la forza pubblica: ovunque ci si trovi, si può chiamare il 112, numero di emergenza unico europeo”.
    Le forze dell’ordine hanno il dovere d’intervenire per accertare la situazione e salvare l’animale, oltre che di denunciare d’ufficio il detentore dell’animale.
    Inoltre, è consigliabile trovare testimoni sul posto e far presente, già al telefono, le condizioni di salute dell’animale, al fine di poter intervenire in caso di necessità con cure veterinarie.
    Si può rompere il finestrino?
    Laddove non fosse possibile ottenere l’intervento tempestivo delle autorità e l’animale manifestasse malessere, il soccorritore può rompere il finestrino dell’auto, senza rischiare di incorrere in responsabilità per danneggiamento del veicolo?
    “Alla luce dell’orientamento giurisprudenziale in materia e della coscienza collettiva che impone la tutela degli animali in quanto esseri senzienti, è possibile invocare lo ‘stato di necessità’ nel caso di un’eventuale richiesta d’indennizzo da parte del proprietario del veicolo” chiarisce l’associazione. Tuttavia, rimane sempre consigliabile “prima di tutto contattare immediatamente la forza pubblica e, al fine di contestare una responsabilità al detentore dell’animale, avere testimoni e prove come foto e video per dimostrare la necessità d’intervenire per salvare una vita”.

    Da: ‘Norme e Tributi’

  • Per la Commissione UE il latte è tale solo se deriva dalla mungitura

    Finalmente la Commissione europea sancisce che i prodotti nati dalla fermentazione di precisione animal free non sono latte né derivati dal latte.

    Il latte, come specifica chiaramente il regolamento UE n.1308 del 2013, è alimento prodotto esclusivamente dalla secrezione mammaria normale, ottenuto mediante mungitura e senza aggiunte o sottrazioni. Perciò definitivamente non possono essere venduti come latte o derivati  dal latte prodotti che non derivano dalla mungitura di un animale da latte.

    Il chiarimento era ed è importante sia dal punto di vista della salute, della corretta informazione del consumatore e delle attività economiche collegate alla catena della produzione e trasformazione del latte.

    La definitiva precisazione era particolarmente urgente ed importante per l’espandersi di prodotti alimentari che si fregiano di denominazioni non corrispondenti al vero. In Danimarca, ad esempio, vi è la più grande struttura al mondo per la produzione di “latte” derivato dalla fermentazione di precisione che utilizza lieviti per ottenere proteine del latte senza ricorrere agli animali. L’amministratore dell’azienda sostiene che stanno producendo prodotti caseari identici a quelli ottenuti con il latte vaccino, sia per gusto che consistenza e morbidezza, e che pertanto intendono aumentare enormemente la loro capacità di produzione.

    La Commissione europea, tramite il commissario all’Agricoltura Wpjciechwski è stata molto chiara specificando che la Commissione non è contraria allo sviluppo di nuove tecnologie per la produzione di alimenti purché i prodotti siano conformi alle norme per la sicurezza alimentare e la commercializzazione sia corretta ed è perciò  evidente che ogni prodotto animal free non può essere commercializzato con denominazioni che lo confondano con prodotti di latte vaccino.

    Il desiderio di alcuni consumatori di non nutrirsi con prodotti di origine animale e il legittimo desiderio ed interesse economico di una certa catena industriale di occuparsi della conseguente produzione di questi alimenti non può però consentire una truffa alimentare, truffa evidente se si producono e commercializzano prodotti alternativi al latte ma che col latte non hanno nulla da spartire. La dichiarazione della Commissione fa una volta per tutte chiarezza sull’argomento.

  • L’amicizia è una cosa seria: la Polizia realizza un video per la giornata contro l’abbandono degli animali

    In occasione della giornata nazionale contro l’abbandono degli animali (2 e 3 luglio) la Polizia di Stato ha realizzato un video con un richiamo efficace: ‘#lamiciziaèunacosaseria’. L’obiettivo è quello «di combattere questo odioso fenomeno che, soprattutto durante la stagione estiva, complici le vacanze con annesse partenze, fa registrare un forte aumento di casi». Tutto ciò, sottolinea la Polizia, «è evitabile con un semplice e doveroso gesto d’amore: non abbandonarli ma portarli con sé. E chi dovesse vedere l’abbandono di un cane è sufficiente che chiami i numeri d’emergenza per avvisare le forze dell’ordine». Alla fine, suggerisce la Polizia di Stato, «basta veramente poco: non partire senza di loro; viaggia in sicurezza; avvisa la Polizia di Stato se ne avvisti uno su strada», perché #lamiciziaèunacosaseria.

  • La vittoria di Callipo

    Era stato abbandonato a lato di una strada, in un fosso nella periferia di Faenza la mattina del 18 dicembre 2017, accanto a lui il fratellino morto assiderato per le temperature rigide. A salvarlo ci hanno pensato i volontari Enpa della Sezione di Faenza che hanno chiamato il cagnolino Calippo. Come riporta l’AGI “l’Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato denuncia e grazie alle indagini dei Carabinieri e alle dichiarazioni di diversi testimoni, tra cui quella di una vicina di casa che, vedendo la foto di Calippo sul profilo Facebook di Enpa Faenza, aveva riconosciuto in lui il cucciolo già notato insieme al fratellino nel cortile della casa adiacente, è stato possibile individuare la coppia. L’Enpa . continua l’AGI – si è quindi costituita parte civile tramite l’avvocato Enpa Claudia Ricci e l’avvocato Barbara Liverani di Rete Legale Enpa a Ravenna. Ieri il Tribunale penale di Ravenna ha condannato gli imputati alla pena di cinque mesi e 15 giorni di reclusione, oltre € 2.500,00 come risarcimento del danno, di cui 1.000 euro come provvisionale. La motivazione si avrà tra 90 giorni”. Per Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa, “è una sentenza importantissima perché grazie alle indagini dei Carabinieri e alla collaborazione dei cittadini sono stati individuati i responsabili, cosa che purtroppo non avviene facilmente nei casi di abbandono. Questa condanna per maltrattamento, purtroppo non vi è stata prova provata del reato di uccisione di animali per il fratellino morto, è molto importante perché ricorda ancora una volta che abbandonare gli animali è un reato e chi compie gesti orribili come questo deve rispondere anche di fronte alla legge e prendersi le conseguenze penali. Un monito per tutti in vista dell’estate, periodo che purtroppo continua a essere il più gettonato per gli abbandoni degli animali, non solo cani ma anche tanti gatti e conigli”.

    Calippo oggi vive insieme alla famiglia che lo ha adottato al termine del percorso di riabilitazione al Rifugio Enpa di Faenza.

  • Tre milioni di animali esotici in Italia, preoccupazioni per la salute

    La pandemia ha aumentato il desiderio di animali da compagnia. Spesso però, “non si sceglie un cane o un gatto, ma un animale esotico, il cui mercato è molto cresciuto negli ultimi anni, incluso quello illegale, con tutti i rischi connessi, come zoonosi e batteri resistenti. Si stima vi siano circa 500 milioni di animali esotici in Europa e che in Italia se ne importino mediamente 3 milioni l’anno, con un fatturato enorme”. A mettere in guardia è il Sindacato italiano veterinari medicina pubblica (Sivemp), ascoltato nei giorni scorsi in audizione in Commissione affari sociali, dove sono all’esame due decreti sulla salute animale, ormai sempre più evidentemente connessa con quella dell’uomo.

    Negli ultimi 100 anni il panorama è cambiato in modo radicale. Si è passati da un allevamento familiare di piccoli gruppi per lo più bovini, ovini e suini usati in agricoltura e per la produzione di alimenti, a un crescendo di allevamenti intensivi, da un lato, e di animali da compagnia dall’altro. Quest’ultimo certificato dal mercato del Pet food che, secondo l’indagine Doxa contenuta nel Rapporto Assalco Zoomark, vede una crescita dell’8,4% nel 2021. Nelle nostre case, però, non ci sono solo cani, gatti o conigli, ma sempre più spesso anche uccelli e pesci tropicali, serpenti di vario tipo, maialini vietnamiti. “Sono animali – spiega Aldo Grasselli, presidente Sivemp – che hanno quotazioni di mercato molto alte e negli ultimi 10-15 anni hanno attirato un interesse crescente”. Tanto che è nato, di recente, il coordinamento #esoticimafamiliari, frutto di una campagna nazionale lanciata dal senatore Luca Briziarelli, che sottolinea come gli animali esotici da compagnia debbano essere tutelati e difesi, nel rispetto di regole ma senza divieti ideologici.

    Nell’acquistarli c’è però un problema etico, rileva Grasselli, “perché si portano animali al di fuori del loro habitat naturale e questo implica un danno al singolo, ma anche all’ecosistema in cui viene inserito. Spesso, infatti, finisce ‘buttato via’, ovvero liberato in un contesto che non è il suo. E, se sopravvive, può determinare squilibri nella piramide alimentare delle specie autoctone”. Il problema, però, può essere anche sanitario. Dalla toxoplasmosi alla malattia di Lyme, fino al vaiolo delle scimmie, le zoonosi, o passaggio di patogeni dagli animali all’uomo, c’è sempre stato. “Non molti anni fa, abbiamo visto le conseguenze del virus della mucca pazza o dell’aviaria. Il problema, con l’importazione di animali – spiega Grasselli – è maggiore, perché possono essere portatori di malattie da noi scomparse, come la rabbia, ma anche essere veicoli di germi resistenti, perché chi li commercializza, per non perderli, li cura abusando di antibiotici e in questo modo si selezionano batteri resistenti”.

    E soprattutto, prosegue, “c’è una quota importante di importazioni clandestine, anche attraverso il web, in cui non ci sono controlli per capire se questi animali siano portatori di virus, batteri o parassiti. Per questo, appena acquistati, andrebbero portati da un veterinario”. Proprio verso uno più stretto controllo mira la nuova normativa all’esame del Parlamento, alla luce del concetto di One Health che la pandemia Covid ha contribuito a diffondere. Già oggi detenere di nascosto animali esotici è passibile di denuncia, ma la nuova normativa prevede misure di sorveglianza, aumenta sanzioni e disincentiva l’illegalità.

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