Cambogia

  • La Cambogia apre la sua base di Ream alla US Navy

    Il vicepremier della Cambogia, Sun Chanthol, ha dichiarato che la Marina degli Stati Uniti è benvenuta presso la base navale di Ream, che la Cambogia ha ammodernato e ampliato con il sostegno della Cina e che il Pentagono teme possa diventare un avamposto di Pechino nel Golfo della Thailandia. “La base navale di Ream non è per i cinesi, i cinesi ci hanno fornito l’assistenza per espandere la base navale di Ream per le nostre esigenze difensive, e non perché venga utilizzata dalla Cina o da una qualsiasi altra forza armate contro un altro Paese”, ha dichiarato Sun durante un evento organizzato a Washington dal Center for Strategic and International Studies.

    Stando a un reportage pubblicato lo scorso luglio dal quotidiano statunitense “Wall Street Journal”, la base navale di Ream, in Cambogia, è ormai “divisa in due”: un settore è controllato dalla Marina locale, l’altro da quella cinese. Il reportage confermerebbe tutti i timori dell’amministrazione del presidente Joe Biden in merito alle attività militari di Pechino nel Paese del sud-est asiatico. Era stato lo stesso “Wall Street Journal”, nel 2019, a rivelare l’esistenza di un accordo segreto tra i governi di Pechino e Phnom Penh per lo stazionamento di navi militari cinesi in Cambogia. Nella base di Ream si trovano dallo scorso dicembre due corvette della Marina cinese, inizialmente approdate in Cambogia per quelle che il governo locale aveva definito “attività di formazione”. “La loro presenza lì, a sei mesi di distanza, prova come le forze armate cinesi abbiano trovato una sistemazione permanente in un’area marittima che potrebbe svolgere un ruolo chiave in un eventuale conflitto per Taiwan o per il Mar Cinese Meridionale”, scrive il “Wsj”.

    La base navale di Ream è collegata alla capitale cambogiana da un’autostrada finanziata con 2 miliardi di dollari dalla stessa Cina e inaugurata nel 2022. Ora, riferisce il “Wall Street Journal”, è “puntellata di gru da costruzione” e la vista dal cancello meridionale mostra “grandi cantieri in corso”. Ai lavori, secondo un residente locale citato dal quotidiano, starebbero partecipando anche operai cinesi. La stessa fonte afferma che la base di Ream è ormai “divisa” in due, con un’area riservata alla Marina cinese e una a quella cambogiana. “La Marina cinese non vuole che operai e marinai cambogiani si avvicinino al loro settore”, aggiunge il residente. A confermare inoltre la presenza delle due corvette cinesi a Ream sono le immagini satellitari fornite dalla società Maxar Technologies, che mostrano come le due navi abbiano anche lasciato la base per brevi periodi di tempo a gennaio e a marzo, salvo poi rientrarvi.

    Il ministero degli Esteri di Pechino, da parte sua, ha confermato la scorsa estate la presenza delle due corvette in Cambogia, attribuendola però al “sostegno cinese al progetto di ricostruzione della Base navale di Ream, che porterà a rafforzare la capacità della Cambogia di proteggere la propria sovranità e indipendenza nazionale”. A Phnom Penh si è recato in visita all’inizio di giugno il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, che ha parlato con il governo cambogiano delle prospettive di rilancio di qualche forma di cooperazione militare tra i due Paesi. Non è chiaro, tuttavia, se il capo del Pentagono abbia sollevato la questione della presenza militare cinese a Ream. Preoccupazione in merito era già stata espressa dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in occasione di una precedente visita nel 2022.

     

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