canile

  • Cani, gatti e consapevolezza degli ‘umani’

    Secondo il rapporto Eurispes gli italiani sono sempre più pronti ad adottare un animale da compagnia prendendolo da un rifugio, gattile o canile, piuttosto che acquistarlo anche se, purtroppo, vi sono ancora persone che per l’acquisto si affidano alla Rete e, inconsapevolmente, finiscono spesso per finanziare quelle associazioni criminali che contrabbandano cuccioli.

    Alcuni dati ripresi in un articolo dell’Espresso, a firma Viola Carognani, evidenziano come non tutti coloro che divengono “gli umani“ di un cane o di un gatto siano consapevoli dell’impegno che la convivenza comporta. Sempre nello stesso articolo si torna ad affrontare il tanto dibattuto tema della vendita di animali nei negozi, come se fossero oggetti e non esseri senzienti. Su questo tema la Francia ha già legiferato vietando che i cuccioli di animali siano venduti nei negozi.

    La convivenza con un animale da compagnia comporta nuovi stili di vita anche per gli umani. Dovremmo sapere tutti che anche se un gatto può stare più tempo da solo ha poi bisogno di giocare, interagire, sentirsi attenzionato e il cane, oltre alle manifestazioni d’affetto ed al gioco, ha anche bisogno di fare passeggiate, di muoversi all’aperto, non solo per fare i suoi bisogni fisiologici.

    Nel 2023 è ancora aumentato il numero delle famiglie nelle quali vivono uno o più animali da compagnia, gli animali sono sempre più parte della nostra vita ed i bambini che possono crescere con loro imparano di più cosa significa occuparsi di un altro, sentire quell’empatia che, anche per l’uso eccessivo della Rete dove i rapporti interpersonali sono privi di contatto autentico, aiuta in tutte le relazioni ad impedire inutili conflitti.

    Ora che comincia il tempo delle vacanze è necessario programmarle anche tenendo conto dei nostri amici animali e ciascuno di noi deve sentirsi impegnato a combattere gli abbandoni.

  • Leptospirosi negli allevamenti di cani nel cremonese

    Due allevamenti di cani nel cremonese sono stati raggiunti da provvedimenti dei Carabinieri del Nas di Cremona. Affiancati dall’Ats locale, i militari erano inizialmente intervenuti su uno dei due stabilimenti, poi risultato abusivo, in seguito al decesso per leptospirosi del gestore. I due allevamenti sono risultati collegati fra loro per lo scambio di cani, “soprattutto femmine, portate per la riproduzione” – ha precisato il tenente Andrea Zendron, comandante dei Nas di Cremona. Un’ordinanza comunale ha fatto sgomberare l’abitazione dell’uomo deceduto, sino a quando non sarà sanificata.

    Dei cani allevati, 115 Siberian Husky è stato disposto il trasferimento presso canili sanitari e associazioni, in primo luogo per gli accertamenti sanitari, gli eventuali interventi di profilassi e, ove possibile, per le adozioni. Insieme ai cani sono stati trasferiti anche 12 cavalli, alcuni ovini e bovini. A carico dei responsabili sono scattate le denunce per maltrattamento degli animali, per le precarie condizioni igienico sanitarie in cui erano detenuti gli animali.

    Sono in corso gli accertamenti per quantificare gli importi delle sanzioni amministrative. Il Nas di Cremona ha infatti ricostruito la rete di cessione degli husky, tramite internet, con annunci in rete e via social network.  I cuccioli sono stati venduti nel cremonese, ma anche in altre parti della Lombardia e dell’Italia. Il focolaio è stato circoscritto ed è sotto controllo, ma le indagini del NAS proseguono per risalire ad eventuali cessioni precedenti a questa emergenza, eventualmente verso privati oppure ad altri allevamenti.

    «La stragrande maggioranza dei 115 cani è sotto osservazione sanitaria – fa sapere alla stampa cremonese la Veterinaria Elena Castelli. Quelli già sottoposti ad analisi, che hanno confermato che non hanno contratto la lepto, sono pronti per l’adozione. Per i primi venti adottabili pubblicheremo progressivamente gli annunci. La gestione di un numero di cani così considerevole va fatta per step”. I primi Husky adottabili sono quasi tutte femmine tra gli otto e i nove anni.  Per evitare rischi di contrarre la leptospirosi, il personale e i volontari si sono attrezzati con dispositivi di protezione e hanno seguito un breve percorso di formazione. «Ci dobbiamo muovere in sicurezza – conclude la veterinaria –, le precauzioni sono indispensabili. Chi vorrà adottare uno degli Husky non avrà invece nessun bisogno di cautelarsi. Gli animali che usciranno per andare in una famiglia saranno perfettamente sani».

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