Non si arresta la crescita nell’utilizzo di carte, bonifici e bancomat da parte degli italiani. I dati della Banca d’Italia, riferiti al 2022, certificano la presenza sempre più massiccia del digitale nei comportamenti e nell’infrastruttura del comparto bancario e finanziario. Anche per questo il settore sta riducendo sempre più le filiali ‘fisiche’ oppure le sta trasformando in punti di consulenza o altro. Le filiali bancarie nel nostro paese infatti lo scorso anno sono calate ulteriormente dalle 21.650 del 2021 a 20.985 (cui vanno aggiunte le oltre 12mila filiali di Poste, rimaste stabili).
Una tendenza all’immateriale e al digitale che la crisi Covid ha accelerato e che sta cambiando il panorama italiano incentrato, vuoi per retaggio culturale, vuoi per la vasta presenza dell’economia in ‘nero’ o in ‘grigio’ in diverse zone del Paese, sul largo uso dei contanti.
Al netto così della diffusione sempre maggiore delle app fintech su smartphone, smartwatch o bracciali, scorrendo le tabelle diffuse dall’istituto centrale infatti si rileva come le operazioni con le carte di credito (aziendali e personali) lo scorso anno siano salite ancora. Il loro controvalore ha superato la soglia dei 100 miliardi a quota 101 miliardi di euro sebbene il numero di carte attive sia leggermente diminuito a 13,4 milioni.
Per quanto riguarda le carte di debito (fra cui i Bancomat) hanno rafforzato la loro leadership salendo di numero da 60,9 a 63,4 milioni. Il controvalore dei pagamenti è cresciuto a circa 224 miliardi contro i 184 del 2021 (+21%) e a queste vanno aggiunte poco più di 30,4 milioni di prepagate, un fenomeno tipico italiano. E poi ci sono i bonifici: nel 2022 il loro controvalore è cresciuto a poco più di 9mila miliardi di euro.