Rieccomi, lettori affezionati – spero anche a me che sono stato spesso ospitato da questa rubrica – de Il Patto Sociale: sono Massimiliano D’Alessandro della sezione tarantina del Gruppo Toghe&Teglie.
Le feste natalizie si avvicinano, le ospitate a casa, anche improvvise, di amici e parenti si fanno più frequenti ed insieme ad esse la voglia di dolci: il Natale è bello anche per questo, per come si vive la casa in compagnia, per le ghiottonerie che si mettono a tavola…e vale anche per me che sono uno scapolo impenitente ed un cuoco dilettante (per ora…) gaudente.
Premetto di non essere granché nella preparazione dei dolci ma quella che vi propongo costituisce indubbiamente un espediente che risolve in pochi minuti l’accoglienza all’arrivo imprevisto di ospiti e non è niente male: sicuramente molto meglio il sapore cui fa torto l’impiattamento che vedete in foto.
Come sempre, la carta vincente, soprattutto nei piatti più semplici, è la qualità degli ingredienti ed in questo caso, più di tutto il resto, il concetto vale per la ricotta che deve essere fresca e meglio ancora se non è di quelle industriali pre confezionate nel semestre precedente.
Serve, dunque, un fuscello di ricotta (il peso o il numero di fuscelli dipende da quante porzioni intendete preparare) che lavorerete i una ciotola con la forchetta unendo 100/150 grammi di zucchero a velo, anche in questo caso a seconda della dimensione finale, poi aggiungete “a sentimento” della buccia grattugiata di un’arancia, due uova intere che monterete con le fruste creando un composto omogeno nel quale andranno unite scaglie di cioccolata fondente e canditi in quantità a piacere, potrebbero starci anche delle uvette.
Inserite il tutto in una teglia o tortiera rotonda e infornate a 180 gradi sino a cottura che verificherete con il formarsi della tipica crosticina superiore: il dolce, una volta pronto può essere mangiato tiepido oppure completamente raffreddato a temperatura ambiente…giammai gelido da frigorifero!
Ho voluto dare alla ricetta un nome altisonante e inventato per l’occasione ma avrei potuto tranquillamente chiamarla ricotta al forno dolce che – però – non fa figo. Pensate, invece, se ai vostri commensali potrete dire “datemi un attimo che vi preparo una baked cheese cake”: invece di quella di un pastore del Gennargentu farete la figura di Iginio Massari.
A presto, divertitevi ai fornelli!