compagnia

  • Il bonus animali, un aiuto per i proprietari in difficoltà

    Le famiglie degli italiani sono sempre più rallegrate dalla presenza di un animale da compagnia, per la maggior parte cani e gatti, per questo è aumentata l’attenzione anche da parte delle forze politiche verso le esigenze di queste famiglie.

    Nella nuova legge di bilancio dovrebbe essere previsto uno stanziamento di duecentocinquanta mila euro annui per il triennio 2024-26, il cosiddetto bonus animali, per aiutare quei proprietari di animali da compagnia che hanno difficoltà economiche, con anche l’obiettivo di tentare di contrastare il fenomeno degli abbandoni che non sempre sono dovuti alla crudeltà degli umani ma anche a problemi di spesa, specie per le persone più anziane.

    Il bonus è destinato alle persone con più di 65 anni, che non riescono a fare fronte alle spese mediche per i loro animali di proprietà e compagnia. Il reddito Isee dichiarato non deve superare i 16.215 euro l’anno.

    Ovviamente i richiedenti devono essere residenti in Italia e le spese devono essere documentare con regolare fattura o ricevuta.

    L’animale per il quale si chiede il contributo deve essere registrato presso l’anagrafe degli animali d’affezione.
    Il bonus dovrà essere usato per pagare le spese veterinarie, le vaccinazioni, le sterilizzazioni, le operazioni chirurgiche e per l’acquisto di specifici medicinali ad alto costo.

    Il bonus 2024 consente di beneficiare di una detrazione del 19% sulle spese veterinarie calcolata su un totale massimo di 559 euro di spesa per anno.

    Per accedere al buono è necessario verificare se si hanno i requisiti e allegare la dichiarazione dei redditi con le fatture e le ricevute, ovviamente i pagamenti legati al bonus devono essere tutti trascurabili e perciò effettuati con bonifico o carta di credito o di debito.

    In molti comuni italiani sono anche previsti bonus locali per questo è bene informarsi presso il proprio comune di residenza.

    Speriamo che questa iniziativa possa risolvere un po’ dei problemi di coloro che, pur con difficoltà economiche, vogliono continuare ad accudire al meglio il loro compagno peloso.

  • Vivere con un animale da compagnia comporta impegni e doveri ma porta anche tante soddisfazioni

    Mentre molti dati ci confermano che viviamo in una società nella quale il disagio sociale è palese e il senso di solitudine aumenta, anche per l’incapacità di comunicare, di rapportarsi con gli altri, causata dall’eccessivo uso dei sistemi informatici che portano ad isolarsi, conforta la notizia che è sempre più forte l’attaccamento degli italiani verso gli animali da compagnia.

    Gli animali da compagnia aiutano a ridurre lo stress, ti costringono a relazionarti, a capire i bisogni di un altro essere senziente e il suo modo di comunicare, ti portano a fare più esercizio fisico, anche ad incontrare altre persone. E’ provato da specifici studi che accarezzare il proprio cane o gatto porta ad un abbassamento del ritmo cardiaco, ad una maggior rilassatezza e tranquillità.

    Nel 2022 un inchiesta del Censis sul valore sociale dei medici veterinari ha evidenziato come spesso sono proprio i single a sentite la necessità di diventare compagni di un cane o di un gatto.

    L’Italia è il secondo Paese europeo per possesso di animali da compagnia, al primo posto l’Ungheria, con quasi 14 milioni di cani dotati di microchip e dieci milioni trecentomila gatti ufficialmente nelle nostre case.

    La Lombardia e il Veneto sono le regioni con il maggior numero di cani regolarmente chippati, la chippatura è basilare per recuperare cani smarriti ma in Italia, nonostante le molte, anche recenti, promesse non c’è ancora un’anagrafe nazionale perciò al momento se un cane lombardo si smarrisce in Emilia chi lo trova dovrà rivolgersi ad un veterinario della Lombardia per conoscere l’indirizzo del proprietario del cane smarrito.

    Secondo Eurispes un terzo degli italiani vive con un animale domestico e se ne cura al meglio anche dal punto di vista dell’alimentazione e delle cure veterinarie.

    Purtroppo, è ancora troppo presente il problema di cani e gatti abbandonati nei rifugi perché si è diventati stanchi o impossibilitati al loro accudimenti e il problema del randagismo, specie nel sud e nelle isole, dovuto anche all’abitudine in campagna di lasciare i cani liberi e non sterilizzati con l’ovvia conseguenza di gravidanze indesiderate e poi dell’abbandono dei cuccioli.

    Vivere con un animale da compagnia comporta degli impegni e dei doveri ma porta anche tante soddisfazioni, tanti irripetibili momenti di dolcezza ed amore, tanto beneficio psicofisico e anche maggior capacità di capire altri umani, inoltre se si salva un animale da un rifugio basterà guardare i suoi occhi per capire tante verità anche del nostro cuore.

  • La pandemia aumenta del 15% le adozioni di animali: sono in una casa su tre

    Più di una famiglia italiana su tre ospita in casa almeno un animale da compagnia ma nell’anno del Covid si è registrato un vero e proprio boom di adozioni con un aumento del 15% di cani e gatti che hanno trovato accoglienza nelle case secondo l’Enpa. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione della tradizionale benedizione di Sant’Antonio Abate, il Patrono degli animali. Una tradizione popolare – spiega Coldiretti – che il 17 gennaio vede in tutta Italia il ripetersi del rito la benedizione dalla variegata moltitudine di esemplari presenti sul territorio nazionale nelle case, nelle campagne, nelle stalle, ovili e nei pollai. “Se durante la pandemia si è verificato un aumento della presenza di animali nelle case dove hanno aiutato molti italiani a superare i momenti difficili del lockdown, nelle campagne la crisi – sottolinea la Coldiretti – ha provocato un crollo della presenza degli animali nelle stalle anche a causa delle pratiche sleali che sottopagano il latte agli allevatori, in un momento in cui invece è fondamentale difendere la sovranità alimentare del Paese con l’emergenza pandemia che ostacola gli scambi e favorisce speculazioni, come dimostra l’avvio da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato di quattordici istruttorie nei confronti di altrettanti caseifici acquirenti di latte crudo vaccino ed ovi-caprino”.

    “Un addio che – continua la Coldiretti – ha riguardato la pianura e soprattutto la montagna e le aree interne più difficili dove mancano condizioni economiche e sociali minime per garantire la permanenza di pastori e allevatori. A preoccupare ora sono gli effetti dello stop al turismo invernale destinato ad avere effetti non solo sulle piste da sci ma – continua la Coldiretti – sull’intero indotto delle vacanze in montagna, dall’attività dei rifugi alle malghe con la produzione dei pregiati formaggi. Proprio dal lavoro di fine anno dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che con le attività di allevamento e coltivazione – sostiene la Coldiretti – svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l’abbandono e lo spopolamento”.

    “Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado. L’allevamento italiano – conclude la Coldiretti – è poi un importante comparto economico che vale 17,3 miliardi di euro e rappresenta il 35% dell’intera agricoltura nazionale, con un impatto rilevante anche dal punto di vista occupazionale dove sono circa 800mila le persone al lavoro”.

  • Gli animali da compagnia stanno bene con noi e con i loro simili

    In Italia aumentano le persone che vivono con un cane o un gatto ma purtroppo non diminuiscono gli abbandoni e canili e gattini hanno molti animali in attesa di una casa e di un po’ di affetto. Tutti coloro che già hanno un cane o un gatto, se appena ne hanno la possibilità, dovrebbero adottarne un secondo, infatti gli animali che vivono con noi sono molto più sereni se hanno un loro simile con il quale giocare e farsi compagnia.

    Ovviamente l’inserimento di un nuovo animale presuppone che si debbano adottare piccoli accorgimenti per non suscitare crisi di gelosia o reazioni negative. Specificatamente, nel caso dei gatti, animali molto abitudinari, che amano la routine e prevedere ciò che avviene, è importante che non perdano il senso della sicurezza e che perciò tutti i gatti di casa abbiano un loro spazio. Anche se i gatti in casa sono sterilizzati sarebbe meglio abbinare maschio e femmina. Capire l’umore del getto è abbastanza facile: se arriva con la coda bella dritta vuol dire che si sente tranquillo e sicuro di sé e dell’ambiente nel quale vive. Ovviamente non tutti i gatti hanno lo stesso carattere, ci sono quelli più indipendenti e quelli molto affettuosi, per questi soprattutto è molto importante che il nuovo venuto non rappresenti la minaccia di perdere l’affetto e le attenzioni ai quali sono abituati.

    E’ bene per il gatto ed è bene per noi, infatti se un gatto si sente a disagio può avere comportamenti non solo depressivi, ma anche fastidiosi, come sprizzare urina, non fare i bisogni nella cassetta o vomitare. Se il gatto è anziano ma in buona salute, per quanto abbia bisogno di più tranquillità, non ha in genere problemi ad accettare un cucciolo, specie una femmina se è un maschio o un’altra femmina se è una femmina. Ma se il gatto invece ha problemi di salute è bene che il nuovo compagno non gli stia sempre addosso altrimenti potrebbe disturbarlo troppo. Anche i gatti sono, come noi umani, soggetti ad antipatie e simpatie, perciò l’inserimento è molto importante affinché si creino i presupposti di una convivenza non solo pacifica ma anche proficua; perciò ogni gatto deve avere la sua ciotola, la sua lettiera e la possibilità di avere spazi propri. Anche se il gatto è un animale più solitario del cane ha comunque bisogno di noi e cioè di un po’ del nostro tempo, sia per giocare, sia per avere coccole. Anche i gatti più giovani non si accontentano di giocare da soli e comunque fin dai primi tempi vedrete che anche il nuovo arrivato mettersi su dei vostri indumenti che lo tranquillizzano. E’ importante anche parlare con i gatti, perché imparano non solo a capire il suono della voce e il nostro atteggiamento ma anche proprio le parole e perciò da subito il nuovo arrivato dovrà avere un nome col quale lo chiameremo più volte al giorno. I gatti che vivono insieme alla fine, scambiando i feromoni, prodotti dalle ghiandole esocrine, avranno un ‘odore di gruppo’ e si riconosceranno. Una piccola gelosia ci può essere comunque sempre, perciò ricordiamoci di non togliere nulla di ciò che davamo al nostro primo gatto ma moltiplichiamo anche per il nuovo venuto le stesse attenzioni.

    Sicuramente, una volta abituati alla reciproca presenza, i gatti si faranno compagnia anche durante la nostra assenza, anche quando non giocano e dormono in due posti diversi si sentiranno in compagnia e molte volte, vedrete, dormiranno vicini.

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