contante

  • La Bce e l’ambiguità del governo Conte

    L’Italia, ma soprattutto la sua compagine politica nazionale, rappresenta un unicum politico in Europa. Sostanzialmente le compagini politiche presenti nei vari paesi che compongono l’Unione Europea si dividono tra filoeuropeisti e sovranisti, in antitesi tra loro. La contrapposizione politica tre due schieramenti si articola ovviamente nelle diverse visioni monetarie (pro euro ed euroexit), ed ovviamente ideologie politiche, che possono proporre il sostegno ad una possibile uscita dall’Unione Europea sostenuta dai sovranisti, ma anche nella strategia economica di medio e lungo termine.

    L’Italia, viceversa, con il governo Conte e la maggioranza che lo sostiene, presenta una posizione “terza” rispetto all’Unione Europea e alle proprie istituzioni.

    Alle dichiarazioni di appoggio alla politica europea in particolar modo del PD, ed ovviamente in contrapposizione alle posizioni dei sovranisti, fa riscontro nella realtà una sostanziale sordità ed ambiguità rispetto alle indicazioni che l’autorità monetaria europea indica in relazione alla politica economica del nostro Paese. “La BCE bacchetta il governo Conte e clamorosamente boccia la lotta al cash dell’Italia, avvertendo: “rischiate di colpire le fasce più deboli” (da investireoggi.it).

    La Bce, quindi, afferma una verità conosciuta da molti in Italia ma negata solo da una classe politica indegna di un paese democratico. In questo modo la politica dimostra la propria posizione non più ideologica ma semplicemente opportunista e probabilmente soggetta ad interessi terzi (https://www.ilpattosociale.it/attualita/contante-ed-telepass-finanziario/).

    Mai un governo aveva dimostrato attraverso delle opinabili scelte di politica economica e monetaria una volontà e una colpevole insensibilità così evidente nel colpire le classi più deboli. Una ambiguità confermata dalla stessa BCE alfine di ribadire una propria supposta superiorità intellettuale a fronte invece della propria sudditanza al sistema bancario ed alle compagnie telefoniche che forniscono le reti.

     

  • L’estinzione del contante minaccia la Svezia

    Gli svedesi rischiano entro breve di perdere l’accesso al contante in seguito al costante declino del cash in circolazione. Nel 2017, l’ammontare di denaro in circolazione  è sceso al livello più basso dal 1990 ed è ora di oltre il 40% al di sotto del suo picco del 2007. I cali nel 2016 e 2017 sono stati i più grandi mai registrati.

    Per evitare che si il cash in circolazione scompaia del tutto, Loomis, società specializzata nel trasporto valori e servizi di corriere, ha chiesto alle autorità svedesi di obbligare banche e retailers ad accettare banconote. Anche la Banca centrale svedese si è detta preoccupata dei rischi della scomparsa del cash: le infrastrutture necessarie per usare banconote rischiano di estinguersi, mettendo in pericolo un sistema di pagamenti efficiente. Il governatore Stefan Ingves teme inoltre che di questo passo i più anziani, che sono anche i meno digitalizzati, rischino di subire grossi inconvenienti.

    La lotta al contante è iniziata una decina di anni fa con risultati andati oltre le attese. Bar, ristoranti, benzina, trasporti pubblici e meno che mai transazioni di un certo livello non possono essere saldati in contanti e di converso aumenta il costo per negozi, ristoranti e banche per fornire banconote e monete.

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