covid. Italia

  • Numeri alla mano per non farci prendere la mano

    La campagna vaccinale intrapresa con celerità e organizzazione, nonostante i problemi connessi all’iniziale ritardo nella consegna dei vaccini e alle preoccupazioni legate alle discordanti notizie sull’uso degli stessi rispetto alle fasce d’età, e dopo le chiusure, dolorose ma necessarie, nonostante le spesso sterili e pretestuose polemiche, ha dato un positivo risultato. Infatti da alcuni giorni è finalmente e nettamente sceso il numero dei contagi e anche quello delle vittime. L’avvicinarsi della stagione estiva e i milioni di vaccini in programma nelle prossime settimane danno ancora maggiore speranza e fiducia. E’ però necessario continuare ad essere attenti evitando di ripetere gli errori della scorsa estate, errori che ci hanno procurato un inverno ed una primavera di morti, contagi e drammatiche situazioni economiche. Dobbiamo avere il coraggio di non dimenticare quello che è accaduto, i vecchi dicevano “guarda il passato e vedrai il futuro”. Allora facciamo un passo indietro, prima di aprire discoteche e sale da gioco, prima di dire che si può uscire senza mascherina perché si è fatto il vaccino, che gli assembramenti all’aperto non sono un problema e perchè no, anche in casa ci si può vedere in tanti senza precauzione.

    Il passo indietro facciamolo con le cifre nude e crude, senza commenti e polemiche. Al 19 luglio 2020, secondo i dati che sono forniti ufficialmente, i dati reali dei morti non controllati col tampone non li sapremo probabilmente mai, i decessi in Italia erano stati 35.045, senza contare coloro che erano deceduti prima quando, ancora ufficialmente, il covid era poco più di un problema solo interno cinese. Passa qualche mese e al primo dicembre 2020 i morti erano diventati 74.159, le aperture estive, le scuole, alle quali si accedeva senza un riorganizzato e corretto sistema di trasporto pubblico, ed i periodici assembramenti, con la mancanza di adeguati sistemi di controllo, avevano portato, da fine luglio al primo dicembre, ad un aumento di 39.114 morti. Al 13 maggio 2021, nonostante le chiusure poi effettuate e le restrizioni che tutti abbiamo patito, le vittime sono arrivate alla tragica cifra di 122.833. Questo vuol dire che dal primo gennaio 2021 al 13 maggio abbiamo avuto altri 48.673 morti. Tenendo a mente queste cifre vogliamo con onestà intellettuale chiederci quali avrebbero potuto essere i decessi se non avessimo rinunciato a parte delle nostre libertà personali ed a tante attività economiche? Se consideriamo che sempre al 13 maggio le persone che si sono ufficialmente ammalate di covid erano 2.083.000 rimane evidente che la mortalità ha una incidenza di circa il 6% con buona pace dei negazionisti. Con i dati di questi giorni e con le vaccinazioni programmate riprendiamo a sorridere, a lavorare, ad incontrarci ma non dimentichiamo le cifre, aride forse per chi non ha avuto un famigliare o un amico morto o gravemente malato, ma spaventose per chi ha a cuore il bene personale e comune. Il covid non è un incubo della fantasia o un invenzione frutto di un complotto mondiale ma una tragica realtà sulla quale si deve fare ancora luce e chiarezza rispetto alla sua vera origine, perciò sempre alta la guardia e un reiterato invito a cercare la verità. Come abbiamo detto e scritto c’è ancora molto da sapere e da capire sulla nascita e diffusione di questa malattia e sui vantaggi che la Cina ha ricavato dalle disgrazie altrui.

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