In poco più di due anni la maggior parte delle nostre sicurezze sono venute meno: il covid ci ha dimostrato che ogni parte del mondo può essere colpita all’improvviso, la guerra in Ucraina che libertà, democrazia, diritto internazionale se non sono difesi diventano carta straccia bagnata di sangue.
Entrambi gli avvenimenti hanno portato molti a riconsiderare vari aspetti delle nostre società evidenziando, se non ancora le soluzioni, almeno i problemi che ormai non possono più essere nascosti sotto il tappeto degli interessi finanziari, personali o degli Stati.
Dobbiamo confrontarci con alcune inoppugnabili realtà:
Non esiste, in un mondo che ha sposato in modo acritico la globalizzazione senza guida, uno strumento concreto per fare rispettare i principi cardine del diritto internazionale e la carta dei diritti fondamentali.
La transizione ecologica è urgente, l’ecosistema, nella sua completezza e complessità, è gravemente minato, sostituire completamente, nell’immediatezza, le attuali fonti energetiche è impossibile ma si deve procedere il più celermente possibile mentre, invece, si rischiano ulteriori ritardi per la miopia di alcune forze politiche, le lentezze burocratiche e gli affari sporchi che non si riescono ancora a debellare.
Il nuovo assetto delle aree di influenza, economica, politica e militare non sarà raggiunto in breve e non sarà immune da nuovi conflitti e azioni di forza in ogni campo, anche culturale, con la necessità di ridefinire chiaramente il concetto di libertà, individuale e collettiva, ed i conseguenti limiti e le necessarie garanzie.
Lo sviluppo sostenibile non può prescindere dalla valutazione delle conseguenze, a medio e lungo termine, delle scelte che si fanno in ogni campo, compreso quello del progresso tecnologico. Vale la pena chiedersi quanto danno fanno e hanno fatto al riscaldamento globale i viaggi nello spazio per diporto, le migliaia di bombe, i continui esperimenti di nuove armi anche intercontinentali, l’uso smisurato della rete con il conseguente dispendio energetico.
I diritti individuali e collettivi si devono coniugare con altrettanti doveri, si deve tornare a far crescere la società nel rispetto di quelle esigenze che sono diverse a seconda dell’età dell’essere umano così che i più piccoli abbiano i tempi necessari per crescere e maturare, i più anziani siano rispettati, le persone con malattie o disabilità abbiano opportunità concrete.
La funzione politica, per chiunque, non può prescindere dall’impegno ad acquisire quella preparazione storica, geopolitica, sociale ed economica necessaria a garantire che chi rappresenta i cittadini, e a maggior ragione lo Stato, le istituzioni, sia in grado di farlo adeguatamente. La democrazia è un bene prezioso che va difeso anche dando agli elettori strumenti adeguati di conoscenza e valutazione e la difesa della libertà di stampa e del diritto di parola deve poter contare su una evidente distinzione tra la notizia ed il suo commento.
Vorremmo, mentre c’è in corso una guerra con morti e feriti veri e il covid non è ancora sconfitto, che le forze politiche italiane cominciassero a ragionare di questi e dei tanti altri aspetti che, per ovvie ragioni di spazio, non ho elencato. Vorremmo, proprio in vista delle amministrative e delle prossime politiche, che si smettesse di innaffiare solo il proprio orticello perché i voti servono a poco se non si è poi in grado di governare, come gli ultimi anni hanno dimostrato.
Sentiamo parlare di Pace alcuni politici che fino a poco tempo fa avevano grande simpatia ed ammirazione per Putin, l’uomo i cui eserciti hanno già commesso crimini orrendi in Cecenia, Georgia, Siria, il presidente che ha invaso ed occupato la Crimea mentre tanti dei suoi avversari, giornalisti, funzionari, oligarchi sono stati e sono uccisi o imprigionati.
La pace è un concetto serio non da battute sui giornali e in tv per acquisire qualche ipotetico voto, la pace si ottiene con capacità, lavoro, diplomazia e la pace non può essere mai una resa a chi invade la tua casa, la distrugge ed uccide i tuoi figli.
Non rimaniamo stupiti per certe dichiarazioni da Conte e Salvini ad alcuni sindacati e movimenti di estrema sinistra, non rimaniamo stupiti perché, purtroppo, siamo abituati a sentire parlare per fare aria ai denti senza comprendere i danni che si fanno con certe affermazioni. La pace si può ottenere solo se al tavolo delle trattative l’Ucraina potrà sedersi da Paese libero ed indipendente e per difendere libertà ed indipendenza è necessario poter respingere l’invasione e la violenza dei russi, cosa che si può fare solo con le armi. Se poi qualcuno preferisce che l’Ucraina scompaia e che i suoi abitanti siano deportati od uccisi lo dica chiaramente, l’Italia è un Paese dove si può dire tutto e il contrario di tutto.
Se crediamo veramente nella pace parliamone meno in tv e mettiamo in piedi iniziative concrete per cercare di aprire quegli spiragli che ora le bombe ed i missili di Putin hanno chiuso.
La pace si ottiene guardando alla realtà, al mondo e non fissando il proprio ombelico convinti di essere uomini politici mentre si è solo persone di parte.