Cristiana Muscardini

  • Cittadinanza europea contrappeso all’euroscetticismo di partiti e governi nazionali

    Se volete vedere l’alternativa all’Unione europea andate in un cimitero militare, ebbe a dire il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ad attestare il successo e l’importanza  che la Ue, per quanti difetti possa avere, ha avuto come peace-maker sul Vecchio Continente.

    A Firenze c’è il cimitero degli inglesi morti nell’ultima e più cruenta guerra di cui l’Europa sia stata teatro fino a quando non ha intrapreso la via della propria unificazione, ma esiste anche l’Istituto universitario europeo, che ospita cicli didattici rivolti agli studenti delle scuole secondarie superiori per illustrare loro le ragioni a favore dell’Unione europea.

    E proprio davanti agli studenti delle scuole superiori – partecipando a questi cicli didattici – l’on. Cristiana Muscardini ha sottolineato che il no alla Ue è ben poca cosa, ben privo di solidi argomenti, se si sostanzia solo nel no, all’insegna del no agli sprechi, alla duplice sede del Parlamento europeo, a Bruxelles e Strasburgo, posto che la sede di Strasburgo, al confine tra Francia e Germania, sancisce la fine delle contrapposizioni, anche belliche, tra Stati europei, che proprio nelle dispute in merito all’appartenenza della regione dell’Alsazia hanno spesso (quasi sempre tra il 1870 e il 1939) hanno trovato il proprio innesco.

    Troppo spesso – ha proseguito l’on. Muscardini in un gioco di smascheramento – l’euroscetticismo è del resto la comoda foglia di fico di chi, non avendo la capacità e l’applicazione occorrenti per capire il funzionamento della Ue (a partire dal fatto che la sede di Strasburgo è stabilita nei trattati istitutivi della Ue e può essere modificata solo se lo concordano tutti gli Stati dell’Unione, non certo se lo si strepita in una piazza italiana o attraverso vecchi e nuovi media), non sa cogliere le opportunità che la Ue offre ai suoi membri, come è evidente ad esempio in materia di cofinanziamenti europei che l’Italia riesce a perdere ogni qual volta si sente l’ombelico del mondo e non prova a prendere in considerazione le ragioni degli altri, realizzando quei compromessi che rappresentano la vera essenza della politica. Capita così, ha ricordato ancora l’on. Muscardini, che mentre la Ue aumenta gli stanziamenti dei programmi Life per coniugare energia e ambiente, l’Italia presenti un programma per le emissioni zero dei mezzi di trasporto un po’ troppo ottimistico alla luce delle tecnologie oggi disponibili su larga scala anziché provare a ottenere fondi europei per la risistemazione della rete idrica (che perde metà dei flussi veicolati) come hanno fatto, conseguendo il cofinanziamento di Bruxelles, altri soci del club europeo.

    Di risultati per l’Italia – ha incalzato l’on. Muscardini – il rifiuto verso l’Europa ne ha portati ben pochi, molte di più sono state le occasioni perse. Germania e Francia hanno appena rinnovato col trattato di Aquisgrana il loro ruolo congiunto di vero motore di quello che la Ue può essere (in prospettiva, quell’unione politica che non si riuscì a realizzare nella prima decade di questo secolo, quando il progetto di Costituzione europea elaborato alla Convenzione europea con la partecipazione anche degli Stati dell’ex cortina di ferro all’epoca ancora sulla soglia di ingresso della Ue), l’Italia continua a patire l’incapacità di partecipare a questo progetto. In materia di dogane, ad esempio, dove Genova viene surclassata da Rotterdam, il cui porto sdogana le merci in ingresso in qualche ora, contro i 3-4 giorni che ci si impiega sotto la Lanterna. In materia, ancor prima, di tutela della produzione manifatturiera, visto che una Germania capace di muoversi nelle istituzioni dell’Unione ha saputo impedire l’adozione di quel regolamento sull’origine dei prodotti extra-Ue che l’Italia pure aveva proposto (evitando polemiche coi sovranisti e i trumpisti nostrani, l’onorevole ha ricordato che negli Usa l’indicazione di origine di quanto entra negli States dall’estero è legalmente richiesta fin dal 1930). La Cina, intanto, si espande, dall’Africa al porto del Pireo ad Atene, alle infrastrutture della penisola e del Nord Europa.

    Di fronte a questo tradimento delle elites, pur non denunciato esplicitamente in questi termini, la conclusione della lectio agli studenti ha indicato nell’acquisire consapevolezza della propria cittadinanza europea di cui gode chiunque sia cittadino di uno Stato della Ue lo strumento per non rassegnarsi ma per rivolgersi direttamente alle istituzioni europee (lo si può fare in qualsiasi lingua riconosciuta come lingua ufficiale di almeno un Paese della Ue, ottenendo risposta nella medesima lingua) e reclamare ciò che non si riesce ad avere tramite istituzioni e rappresentanti del proprio Paese.

  • Maria Cristina e le fiabe. Un cuore poetico

    Donna di straordinario fascino e cultura, dal carattere forte e positivo, apprezzata per umanità e autorevolezza. Nata a Cannobio (Verbania) nel 1920, Maria Cristina Tartari da giovane fu direttrice del collegio per orfane di guerra a Teramo e venne messa al comando dell’accademia di educazione fisica. Una vita milanese intensa e poliedrica, con la mente lucida fino all’ultimo. Si dedicò in particolare ai libri di fiabe, scritti per i più giovani e non solo, come il volume “Ti Taz”, uscito per Ulisse edizioni nel 2014. Le sua favole, dal re che aveva peso la corona alla principessa dello schiaffo, da faccia di qua a faccia di là e a lupetto, unite alle poesie poste al termine del libro come morale, tentano di donare serenità ai più piccoli e pungolano gli adulti sforzarsi di ascoltare, capire, educare i figli o i nipoti.

    Franco Manzoni

  • In memoria di André Heiderscheid

    Abbiamo perso un maestro e un amico e vogliamo rendere partecipi i lettori de Il Patto Sociale della sua scomparsa. Si tratta del Canonico André Heiderscheid, nato in Lussemburgo il 30 dicembre 1926 e morto il 17 marzo scorso, all’età di 91 anni. Lo ricordiamo anche perché era il Presidente onorario del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione al Merito europeo, dopo essere stato presidente effettivo per oltre una decina d’anni. Ordinato sacerdote nel 1953, fece studi di sociologia a Parigi. Nel 1959 iniziò come redattore la sua carriera giornalistica al Luxemburger Wort, nel 1967 ne divenne redattore capo e nel 1971 direttore e delegato amministrativo della società editrice San Paolo, che presiedeva tutte le pubblicazioni del mondo cattolico. Dal 1977 è stato membro del Capitolo del Duomo e dal 1993 al 2012 è stato Prevosto dello stesso Capitolo. Tra le sue numerose pubblicazioni vogliamo ricordare  quella sugli “Aspetti della sociologia della diocesi religiosa del Lussemburgo” (2 vol. 1961.1962 – Luxbg); quella su “Gli Stati Uniti tra ieri e domani” (San Paolo – 1963 – Lux.) e il ricordo di François Visine per il suo 70° anniversario. Aveva uno spirito vivace con molti interessi: religiosi, editoriali, giornalistici, sociologici, sociali, europei, non escluso lo sport, che lo vide presidente del comitato organizzatore del Tour di Lussemburgo. Dedicò molte energie alla Fondazione per il Merito europeo che, da comitato d’amici di François Visine, fondatore dell’associazione per conferire un riconoscimento a chi aveva contribuito a costruire l’Europa, è divenuto un organismo regolamentato e riconosciuto dal governo, tanto che il Primo Ministro ne è il Presidente. Purtroppo – diceva – l’integrazione europea non rientra tra le preoccupazioni prioritarie dei media e delle forze politiche. Dobbiamo, nel nostro piccolo, dare un riconoscimento a chi invece spende le sua vita e la sua intelligenza per unire i popoli e per garantire la pace ai nostri Paesi, al fine di evitare le grandi tragedie che hanno devastato l’Europa nel secolo scorso. Oggi, presidente del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione è l’ex Primo Ministro e Presidente della Commissione europea Jacques Santer, che nel 2005 conferì la medaglia d’oro al Merito europeo all’on. Cristiana Muscardini, nella splendida cornice del salone delle cerimonie di Palazzo Serbelloni a Milano.

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