difesa

  • Dalla caduta del muro di Berlino ai nuovi assetti mondiali: l’Europa si svegli

    Il 9 novembre 1989 abbiamo tutti festeggiato la caduta del muro di Berlino e la riunificazione della Germania che rappresentava anche una nuova speranza per un’Unione Europea più forte e coesa.

    A distanza di tempo rimangono ancora irrisolti i problemi dovuti alla riunificazione, non solo quelli economici, tutti gli stati europei hanno infatti, in misura diversa, contribuito a pagarne il costo, ma quelli culturali legati alla permanenza, per tanti anni, degli abitanti della Germania dell’est sotto il giogo comunista e senza conoscere il valore autentici della libertà e della democrazia.

    Oggi la Germania, per molto tempo pilastro fondamentale dell’Unione, sta vivendo una crisi preoccupante per i risvolti interni ed esterni: formazioni politiche estremiste, crisi di governo, riduzione della crescita sono problemi che, assommati a quelli derivanti dalla guerra russa contro l’Ucraina, dalla mancanza di unione politica e di difesa in Europa e dal nuovo corso che con Trump prederanno gli Stati Uniti, destano significative preoccupazioni.

    Il diverso corso che prenderà la politica statunitense verso l’Europa, anche tendendo conto degli altri risvolti internazionali, e l’attuale debolezza tedesca, che va di pari passo a quella francese, e non solo, dovrebbero finalmente convincere il Consiglio europeo ad affrontare immediatamente al proprio interno il confronto sulla urgente necessità di attuare quanto fino ad ora è stato solo enunciato e promesso.

    L’Europa è veramente unita solo se si dota, finalmente, di una politica comune di difesa e di progettualità sociale ed economica, senza l’Unione politica siamo destinati ad un inesorabile declino con catastrofiche conseguenze per noi e per i paesi nostri partner, a cominciare dall’Africa che è sempre più colonizzata da Cina e Russia.

    Il nuovo patto di offesa, più che di difesa, tra Russia e Corea del Nord, la ormai stretta amicizia tra Russia e Cina, la confluenza degli interessi di alcuni paesi Bric verso la ricerca di un diverso ordine mondiale, il che non significa solo modifica di assetti economici ma soprattutto di sistemi culturali e del concetto di libertà e democrazia, non consentono all’Europa ulteriori indugi.

    Anche a noi cittadini il compito di ricordarlo ai nostri rappresentanti nazionali ed europei, solo se sentiranno che la nostra voce è forte e decisa finalmente faranno seguire i fatti alle troppe parole inutili.

  • Nuova guerra fredda: bombardieri cinesi e russi intercettati sull’Alaska

    Il Comando di difesa aerospaziale del Nord America (Norad) ha intercettato a fine luglio due bombardieri russi e due cinesi in volo al largo dell’Alaska. Lo ha riferito un funzionario del dipartimento della Difesa Usa citato dall’emittente televisiva “Cnn”, secondo cui è la prima volta che bombardieri dei due Paesi vengono intercettati mentre effettuano un pattugliamento congiunto al largo di quello Stato Usa. I quattro bombardieri si sono mantenuti nello spazio aereo internazionale all’interno della Zona di identificazione per la difesa aerea dell’Alaska, e “non sono stati ritenuti una minaccia”, secondo un comunicato diffuso dal Norad. I quattro velivoli – due bombardieri strategici russi a lungo raggio Tu-95 Bear e due bombardieri cinesi H-6 – sono stati intercettati da cacciabombardieri statunitensi F-16 ed F-35 e da cacciabombardieri canadesi Cf-18.

    Gli Stati Uniti intendono adottare un nuovo approccio alle sfide strategiche nell’Artide, basato su una più stretta collaborazione con alleati e Paesi partner e in risposta al crescente allineamento delle politiche regionali di Russia e Cina. Il dipartimento della Difesa Usa ha presentato questa settimana una nuova strategia regionale, che prevede l’istituzione di una “Tavola rotonda per le politiche di sicurezza nell’Artide”, tesa a definire linee guida in materia di difesa. La Tavola rotonda si affiancherà al Consiglio artico, il forum internazionale di alto livello che include tra i suoi membri anche la Russia, e che non si occupa di questioni legate alla difesa. Il dipartimento della Difesa Usa non aggiornava la propria strategia per l’Artide dal 2019, e la nuova versione del documento fa esplicito riferimento ai tentativi della Cina di aumentare la propria presenza e influenza nella regione.

    Il documento evidenzia anche la maggior frequenza delle esercitazioni militari congiunte intraprese da Russia e Cina nell’Artide, e sottolinea che navi da guerra dei due Paesi hanno operato in acque internazionali al largo dell’Alaska sia nel 2022 che nel 2023. “L’isolamento della Russia causato dalla sua invasione su larga scala dell’Ucraina l’ha resa sempre più dipendente (dalla Cina) per il finanziamento delle infrastrutture di esportazione energetica nell’Artide”, afferma il documento strategico, secondo cui “oltre l’80 per cento della produzione russa di gas naturale e il 20% di quella di petrolio viene dall’Artide, e la Russia si sta rivolgendo sempre più ai fondi (della Cina) per l’estrazione e l’acquisto di queste risorse”. La politica artica adottata dalla Cina nel 2018 afferma che il futuro della regione è questione che riguarda “il benessere” di tutti gli Stati mondiali, e che la governance dell’Artide richiede la partecipazione e il contributo ” di tutte le parti interessate”.

  • I vertici militari italiani sollecitano la creazione di una forza armata comunitaria

    I vertici militari italiani lanciano l’allarme: le sfide alla sicurezza dell’Europa pongono l’Ue di fronte alla necessità di mettere in campo una difesa veramente europea alla svelta.

    Al convegno sulla difesa comune europea organizzato dalla Fondazione Italiaprotagonista di Maurizio Gasparri («Difesa europea, il nostro futuro») sollecitazioni in tal senso sono giunte da: l’ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto, Sottocapo di Stato Maggiore della Marina militare; il generale Teo Luzi, Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri; il generale Carmine Masiello, Capo di Stato maggiore dell’Esercito; il generale Francesco Paolo Figliuolo, Comandante operativo di Vertice Interforze, il generale Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare e l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato maggiore della Difesa.

    «Una nuova Cortina di ferro sta scendendo sull’Europa», ha affermato Berutti Bergotto, mentre il generale Francesco Paolo Figliuolo, Comandante operativo di Vertice Interforze, ha evidenziato che «difesa europea significa anche condivisione del budget economico e del know how industriale. Non bastano le risorse economiche per avere le capacità; le capacità si realizzano nel tempo. Vanno preparate le procedure di impiego e le risorse umane». Il generale Teo Luzi, Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, ha posto l’accento sul procurement: «Oggi l’89% degli armamenti è prodotto dal singolo Stato, per se stesso. Sicuramente la figura di un Commissario europeo per la difesa è un passo avanti, ma non risolutivo». Cavo Dragone, Capo di Stato maggiore della Difesa, ha messo in rilievo che «l’arco di instabilità che minaccia gli approvvigionamenti energetici. Se si lascia un vuoto, Russia e Cina sono pronte a colmarlo». «Perché non c’è una scuola di guerra europea di formazione per gli ufficiale europei?», si è chiesto il Capo di Stato maggiore dell’Esercito?» Carmine Masiello, Capo di Stato maggiore dell’Esercito. «Oggi manca un’identità europea. Devo capire se c’è la volontà politica per arrivare a una difesa europea», ha affermato, come rispondendo all’interrogativo del pretendete interlocutore, Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare.

  • Dichiarazione della Presidente von der Leyen sull’attacco dell’Iran contro Israele

    Ieri l’Iran ha lanciato un massiccio attacco contro Israele, utilizzando droni e missili. Un simile attacco diretto dell’Iran contro Israele è senza precedenti.

    Oggi noi, leader del G7, abbiamo condannato quest’attacco con la massima fermezza. Esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro sostegno al popolo israeliano e ribadiamo il nostro risoluto impegno per la sua sicurezza.

    Le azioni dell’Iran rischiano di provocare un’escalation incontrollabile nella regione, che deve essere evitata.

    Continueremo a lavorare per stabilizzare la situazione.

    Chiediamo all’Iran e ai suoi alleati di cessare completamente gli attacchi. Tutte le parti devono esercitare la massima moderazione.

    Abbiamo anche discusso della necessità di porre fine quanto prima alla crisi a Gaza. Ciò implica un immediato cessate il fuoco e l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi da parte di Hamas, oltre alla fornitura di maggiore assistenza umanitaria ai palestinesi in difficoltà.

    Valuteremo ulteriori sanzioni contro l’Iran in stretta collaborazione con i nostri partner, soprattutto in relazione ai programmi su droni e missili.

    Grazie.

  • Reati e animali, modifiche al codice penale

    Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’ANMVI- Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani

    Il Presidente dell’ANMVI Marco Melosi si dice “soddisfatto” dello stop alla Pdl 30. Dopo le contrarietà emerse in audizione, la Commissione Giustizia della Camera si prende un “congruo” tempo gli emendamenti. Salta il calendario: il testo non sarà in Aula la prossima settimana. Melosi: “Apprezziamo la prudenza della Commissione. Le nostre obiezioni erano fondate”.
    Siamo soddisfatti della pausa di riflessione sulla pdl 30. Il testo presenta forti criticità per la professione veterinaria”. Così il Presidente dell’ANMVI Marco Melosi commenta lo stop deciso ieri dalla II Commissione Giustizia della Camera alle proposte di modifica al codice penale in materia di reati contro gli animali”.

    Il Presidente della Commissione Giustizia, On. Ciro Maschio, ha riferito che sono in corso “interlocuzioni tra le forze politiche” che richiedono “un ulteriore lasso di tempo”. La proposta di legge non sarà in aula il 20 febbraio, come da programmazione iniziale.

    L’Associazione, in audizione la scorsa settimana, aveva evidenziato numerosi profili antigiuridici ed eccessi penalistici sull’operato dei Medici Veterinari, con l’introduzione di fattispecie colpose che non hanno precedenti nel sistema penalistico nazionale. Ai Ministri Nordio, Schillaci e Lollobrigida, l’Anmvi aveva anche segnalato l’incompatibilità di numerosi articoli con l’ordinamento delle professioni sanitarie, con le norme sui controlli ufficiali veterinari e con le produzioni alimentari di origine animale.

    La Commissione Giustizia ha rinviato ad una successiva seduta l’adozione del testo base, risultante dall’abbinamento della pdl 30, la principale in materia, con altre proposte analoghe. Anche per gli emendamenti, ha dichiarato il Presidente Maschio, è necessario un lasso di tempo “congruo” e un esame “approfondito”. A favore del rinvio si è espressa la deputata Maria Carolina Varchi (FDI) “al fine di consentire quella sintesi politica necessaria per l’adozione di un testo largamente condiviso”.

    “Apprezziamo la prudenza della Commissione. Le nostre obiezioni erano fondate”- conclude il Presidente dell’ANMVI.

    Fonte: Ufficio Stampa ANMVI – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani

  • La Commissione apre un invito per la prima edizione degli hackathon sul digitale nella difesa

    La Commissione ha pubblicato un primo invito a manifestare interesse volto a selezionare 6 organizzatori locali per la prima edizione degli hackathon nel quadro del sistema di innovazione nel settore della difesa dell’UE (EUDISL’evento si svolgerà dal 31 maggio al 2 giugno 2024.

    Un hackathon è un evento in cui le persone si incontrano, si riuniscono in squadre e collaborano trovando soluzioni uniche a sfide in un arco di tempo limitato. Gli hackathon del sistema di innovazione nel settore della difesa dell’UE mirano ad attrarre nuovi talenti nel settore e a stimolarne l’innovazione. Si tratta del primo di una serie di hackathon che verranno organizzati simultaneamente nei prossimi 4 anni in diversi Stati membri dell’UE e in Norvegia.

    Il tema della prima edizione degli hackathon è “il digitale nella difesa”. Verranno concepite diverse sfide, per le quali le squadre di studenti o giovani ingegneri competeranno nel trovare le migliori soluzioni. Esperti dei ministeri della difesa, degli ecosistemi dell’innovazione e dell’industria della difesa guideranno le squadre durante l’evento e selezioneranno le soluzioni migliori.

    Le candidature saranno aperte fino alle ore 12:00 dell’11 marzo 2024.

  • L’Europa si riarma: supermissile atomico per la Francia, nuova fregata per la Germania

    La Francia ha testato il missile balistico intercontinentale M51, in grado di trasportare testate atomiche. Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Sébastien Lecornu. La versione modificata del missile può percorrere 10 mila chilometri, è mille volte più potente della bomba sganciata su Hiroshima e trasporta 10 testate atomiche, ciascuna diretta su un obiettivo diverso.

    Il missile è stato lanciato da un sottomarino a propulsione atomica dal Golfo di Biscaglia, non lontano dalla regione delle Lande di Guascogna, nella Francia sud-occidentale, ed è caduto nell’Atlantico a diverse centinaia di chilometri dalla costa.

    La Germania ha avviato la costruzione di quattro fregate multiruolo K126, con la prima unità che dovrebbe entrare in servizio nella Marina tedesca nel 2028. È quanto riferisce l’emittente radiotelevisiva “Ard”, evidenziando che si tratta del progetto “più costoso” nella storia della forza armata, con un valore di oltre 5 miliardi di euro.

    A realizzare le parti posteriori delle navi saranno i cantieri Peene di Wolgast, mentre gli altri settori verranno prodotti in quelli di Amburgo e Kiel. Alla guida del progetto vi è il gruppo per la cantieristica navale olandese Damen. Le K126 andranno ad avvicinare le quattro fregate F123 in servizio nella Marina tedesca dal 1994 e sono state sviluppate per svolgere una pluralità di compiti: dalle operazioni di superficie a quelle antisommergibile, dalle attività antipirateria alle evacuazioni. Le unità potranno essere impiegate su scala globale anche per lunghi periodi di tempo.

    Secondo la Marina tedesca, non vi è ancora nessun’altra nave da guerra in grado di svolgere l’ampia varietà di compiti per cui sono state progettate le fregate K126. Come armamento, queste unità monteranno missili antiaerei e antinave a lunga gittata, nonché un cannone da 127 millimetri.

  • ‘Appennino Ecosistema’ chiede alle istituzioni dell’Aquila di procedere penalmente contro il responsabile dell’uccisione dell’orsa Amarena

    Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Appennino Ecosistema.

    Avezzano. Appennino Ecosistema ha appena inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Avezzano, al Comando Provinciale dei Carabinieri dell’Aquila ed al Gruppo Carabinieri Forestale dell’Aquila, chiedendo di procedere penalmente contro il responsabile dell’uccisione dell’orsa Amarena, avvenuta il 31/08/2023 a San Benedetto dei Marsi, non semplicemente per il reato di uccisione di animali (art. 544-bis c.p., applicabile a chiunque uccida qualsiasi animale senza necessità o per crudeltà, con una pena irrisoria della reclusione da 4 mesi a 2 anni), ma anche per i ben più appropriati e gravi reati di uccisione di specie selvatiche animali protette (art. 727-bis c.p., che vieta l’uccisione di esemplari appartenenti ad una specie animale selvatica protetta, con la pena dell’arresto da 1 a 6 mesi o l’ammenda fino a € 4.000, senza necessità di dover dimostrare il dolo del reo) e soprattutto di inquinamento ambientale (art. 452-bis o almeno 452-quater, che punisce con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da € 10.000 a 100.000 “chiunque abusivamente cagiona una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili di un ecosistema, della biodiversità, della flora o della fauna”), introdotti nel nostro codice penale solo nel 2011 (il primo) e nel 2015 (il secondo) in recepimento della Direttiva UE sulla tutela penale dell’ambiente (Dir. 2008/99/CE).
    Infatti, sostiene il Presidente di Appennino Ecosistema che ha firmato l’esposto (il giuri-ecologo Bruno Petriccione), “l’uccisione di una femmina di orso bruno marsicano, entità biologica gravemente minacciata di estinzione e per questo tutelata in modo prioritario a livello nazionale, europeo e mondiale, per di più se accompagnata da due cuccioli che sono quasi sicuramente spacciati in assenza della loro madre, costituisce certamente una gravissima minaccia ed un grave danno concreto alle possibilità di sopravvivenza dell’orso bruno marsicano (decurtando la sua giù esigua popolazione del 5%) e quindi un grave danno al suo habitat, all’ecosistema del quale è parte fondamentale ed in generale alla biodiversità degli Appennini Centrali.

  • Cani da difesa degli armenti: l’Italia impari dall’Africa

    Continuano periodicamente, ormai da qualche anno, le polemiche sulla presenza dei lupi in Italia e sui modi per contenerli.

    Già altre volte abbiamo affrontato l‘argomento ricordando le normative europee, che proteggono il lupo come animale essenziale per mantenere l’equilibrio dell’ecosistema, dimostrando, dati alla mano, che gli allarmismi, anche di alcuni autorevoli politici, erano e restano ingiustificati, e sottolineando come, a fronte di un dimostrato danno da parte dell’allevatore, siano contemplati ed erogati contributi pubblici.

    Da molti anni vi è uno specifico progetto che dona agli allevatori i cani da guardiania, ii pastori maremmani abruzzesi che non fanno avvicinarsi i lupi agli armenti, inoltre ci sono sovvenzioni per elettrificare le recinzioni.

    E’ certamente vero che i lupi sono un po’ di più di qualche anno fa quando erano praticamente estinti come è vero che continua il bracconaggio e che molti esemplari sono travolti ed uccisi sulle strade. E’ vero che alcuni lupi scendono di più in pianura inseguendo i cinghiali, sempre più numerosi anche in città, ed è altrettanto vero che i cinghiali si avvicinano all’abitato per la pessima abitudine degli umani di abbandonare immondizie che sono per loro un interessante alimento che non costa fatica.

    Sarebbe utile, tra i tanti accorgimenti da prendere, che le regioni od i comuni organizzassero le battute ai cinghiali dove questi si avvicinano di più all’abitato, inseguire i cinghiali in collina significa spingerli sempre di più a valle e portare a valle anche i lupi che restano l’unico vero deterrente per contenere la presenza di ungulati, caprioli e cervi compresi, che sono diventati in sovrannumero.

    Il ventilato ritorno alla caccia al lupo, con il pretesto di proteggere gli animali da allevamento, sarebbe un gravissimo errore e vanificherebbe lo sforzo di anni, costato anche economicamente.

    Il Patto Sociale vi propone, con l’articolo che segue, quanto il Cheetah Conservation Fund sta facendo da alcuni anni per proteggere pecore e vitelli in Namibia, dall’attacco del ghepardo che è anch’esso un animale da proteggere perché sempre più a rischio.

    Se la presenza di cani da guardiania funziona anche contro i grandi felini perché tanta reticenza da parte dei nostri allevatori, perché non si dotano anche loro di quegli splendidi guardiani che sono i pastori maremmani abruzzesi o i pastori della Sila?

    Certo deve essere chiaro che gli armenti non possono essere protetti da cani conduttori o che non hanno la potenza fisica e la tradizione di secoli di lavoro che hanno i cani preposti alla difesa del bestiame, cani che controllano il territorio costantemente, che impediscono l’arrivo del lupo, che non lo inseguono nel bosco ma restano vicini agli animali che sanno di dover difendere.

  • Il vademecum della Questura di Treviso per difendersi dai ladri d’appartamento

    La Questura di Treviso, alla luce dell’intensificarsi dei furti nelle abitazioni, lancia un vademecum per prevenirli. Eccoli di seguito:

    – Se sei in casa tieni comunque la porta chiusa a chiave.
    – È meglio non tenere in casa grosse somme di denaro, gioielli o oggetti di valore.
    – Se perdi la chiave di casa o subisci un borseggio, cambia la serratura.
    – Rendi sicure porte e finestre: scegli una porta blindata con serratura antifurto e spioncino e infissi con vetri antisfondamento.
    – Se puoi installa un sistema di antifurto elettronico.
    – Se il contatore della luce si trova all’esterno dell’abitazione, chiudilo a chiave in una cassetta metallica. Così facendo nessuno potrà staccare la corrente.
    – Non aprire la porta a sedicenti dipendenti INPS-ENEL-GAS- RAI ecc., che, con la scusa di controllare la posizione pensionistica, i contatori luce e gas o l’abbonamento TV, riescono ad entrare nelle case delle loro vittime per raggirarle e convincerle a farsi consegnare denaro o per sottrarre oggetti di valore.
    – Se alla porta si presentano degli operai, prima di aprire verifica chi li ha mandati, chi ha richiesto il loro intervento e per quale motivo. Se nell’immediatezza non è possibile effettuare questi accertamenti, non aprire e contatta i numeri di emergenza 112 o 113.
    – Non aprire portoni o cancelli automatizzati se non sei certo dell’identità della persona che chiede di entrare.
    – Quando esci assicurati che la porta di casa e gli ingressi del palazzo in cui abiti siano chiusi.
    – Non far sapere ad estranei se in casa ci sono casseforti ed oggetti di valore.
    – Tieni le chiavi o il codice della cassaforte lontani dalla stessa;
    – Condividi i tuoi programmi di vacanze e viaggi solo con familiari ed amici.
    – Se esci di casa per brevi periodi, lascia la luce e/o il televisore accesi.
    – Chiudi sempre la porta a chiave e non lasciare le chiavi sotto lo zerbino o in altri luoghi alla portata di tutti.
    – Ricordati che i messaggi sulla porta dimostrano che in casa non c’è nessuno.
    – Se al tuo rientro trovi la porta aperta, evita di entrare in casa e contatta le forze dell’ordine, il ladro potrebbe essere ancora dentro.
    In casi di dubbi o sospetti è sempre opportuno chiamare tempestivamente le Forze dell’ordine.

Pulsante per tornare all'inizio