Negli ultimi anni i droni sono stati impiegati in diversi campi di applicazione, dall’automotive, al largo consumo, dal farmaceutico fino ad arrivare nel settore della logistica. E proprio sulle applicazioni dei droni in campo logistico si concentra una parte del nuovo Snapshot Last Mile Solutions, realizzato dal Dipartimento di Ricerca di World Capital, che analizza diversi case study in giro per il mondo.
Un esempio concreto è quello di DHL Express, che ha stretto una partnership strategica con la società di veicoli aerei autonomi EHang per lanciare consegne con droni, al fine di affrontare le sfide dell’ultimo miglio in Cina. Le sue caratteristiche includono decollo e atterraggio verticale, identificazione visiva, pianificazione intelligente del percorso, volo completamente automatizzato e connessione e pianificazione in tempo reale. Il drone copre una distanza di circa otto chilometri tra la sede del cliente e il centro servizi DHL e il peso massimo supportato per il trasporto è di cinque chili.
In campo logistico dunque si registra un grande fermento, evidenziato anche dal fatto che il 31% degli operatori del settore si mostrano interessati a introdurre progetti con droni entro i prossimi 3 anni in ambiti che vanno del trasporto, alla sicurezza, all’inventario di magazzino.
“I droni rappresentano sicuramente un grande cambiamento, soprattutto per i processi della supply chain – commenta Andrea Faini, ceo di World Capital – L’impiego di questi strumenti tecnologici all’interno dei magazzini comporta una rivisitazione degli spazi immobiliari logistici, che dovranno essere pensati e costruiti al fine di migliorare l’interazione tra le macchine e le persone impiegate all’interno.”
Dando uno sguardo generale sul mercato professionale italiano dei droni, nel 2020 il comparto ha registrato un valore di 73 milioni di euro, con una riduzione del 38% rispetto al 2019 causata dalle forti limitazioni e restrizioni imposte dalla pandemia. L’80% delle imprese dell’offerta sostiene però che il mercato avrà un forte sviluppo entro i prossimi 3 anni. Questo il dato stimato dalle ricerche condotte dall’Osservatorio Droni della School of Management del Politecnico di Milano, che si occupa di studiare il mercato, le applicazioni e la normativa dell’industria dei droni in Italia e all’estero.
Nonostante l’impatto del Covid, la crisi pandemica ha dato una spinta ad alcune applicazioni, evidenziando il potenziale dei droni in specifiche attività, come per esempio il monitoraggio della popolazione, la consegna di materiale medico, la comunicazione delle linee guida sul distanziamento sociale e la sanificazione di immobili e strade. Sono infatti oltre 60 i progetti a livello internazionale nati come risposta all’emergenza sanitaria censiti dall’Osservatorio; di questi il 70% promossi da pubbliche amministrazioni.
Oggi sono diversi i campi professionali in cui vengono utilizzati i droni: dalle utility, con l’ispezioni delle linee elettriche e delle infrastrutture lineari, all’ambito agricolo, dove queste tecnologie vengono impiegate per spargere sostanze sui campi.
“Gli impieghi dei droni sono davvero molteplici e diffusi in tutti i Paesi del mondo. La pandemia ha rappresentato solamente una battuta d’arresto in un settore che sta attraversando un forte fermento e un’importante crescita di interesse e applicazioni. Ci aspettiamo sicuramente che questa tecnologia diventerà di utilizzo comune per le aziende entro i prossimi 3-5 anni” – commenta Paola Olivares, direttrice dell’Osservatorio Droni del Politecnico di Milano.