Ebrei

  • FBI report says Jews are the target of most religion-based hate crimes

    A recent FBI report revealed that in 2018 Jews and Jewish institutions were the main targets of religiously motivated hate crimes in the United States.

    In its annual report on hate crime statistics, the FBI found that the total number of hate crimes decreased slightly in 2018 after three consecutive years of growth, totalling 7,120 cases. Although crimes that targeted religious groups were down 8% from 2017, in 2018, nearly 60% of the hate crimes in 2018 were directed against Jews and Jewish institutions.

    “It is unacceptable that Jews and Jewish institutions continue to be at the centre of religion-based hate crime attacks,” said Jonathan Greenblatt, the CEO of the Anti-Defamation League, which publishes its own annual Audit of Anti-Semitic Incidents. “We need to take concrete action to address and combat this significant problem.”

    Following the report, the Anti-Defamation League called on American lawmakers and law enforcement officials to take action to address the deeply disturbing climate of racial and religious hatred that has grown in the United States since Donald J. Trump became president three years ago.

    “We strongly urge Congress to immediately pass the Khalid Jabara and Heather Heyer National Opposition to Hate, Assault, and Threats to Equality (NO HATE) Act. By improving hate crime training, prevention, best practices, and data collection, we can stem hate crimes nationwide,” said ADL CEO Greenblatt.

    The report notes that race-related crimes were the most common type of hate crime, followed by religious hate crimes.  Almost 50% of hate racial crimes were directed against African-Americans, while religious hate crimes accounted for almost one in five (18.6%) of all hate crime cases. Sexual orientation bias accounted for 16.9% of all hate crimes.

    In 2018, 24 hate crimes were committed, the highest since the FBI began tracking and reporting similar cases in 1991. The crimes included a deadly massacre at the Tree of Life Synagogue in Pittsburgh in October 2018, an attack that saw 11 Jews were killed by an anti-Semitic shooter.

    “The fact that such a small percentage of the population has seen such a large percentage of hate crime incidents should be worrying for all of us,” said Ira Forman, a former State Department anti-Semitism envoy from 2013 to 2017 and now a senior adviser on anti-Semitism to Human Rights First.

    “You see numbers like this or worse in European countries like France where hate-crimes against Jews are way out of proportion to the overall number of Jews in France,” Forman added.

  • Gli ebrei europei avvertono una crescita dell’antisemitismo

    Sale e arriva all’81% (+14% rispetto al 2012) la percentuale degli ebrei italiani convinti che l’antisemitismo sia aumentato negli ultimi sei anni. Lo rivela una ricerca dell’Agenzia dell’Ue per i diritti fondamentali (Fra) condotta fra maggio e giugno in 12 Paesi Ue dove si stima vivano il 96% degli ebrei europei. Il 90% di tutti gli intervistati ha denunciato la costante crescita del fenomeno anche online e per il 70% media e politici sono fonti che alimentano l’antisemitismo.

    “Decenni dopo l’Olocausto, scioccanti livelli di antisemitismo continuano ad affliggere l’Ue”, ha affermato il direttore della Fra, Michael O’Flaherty. “Gli Stati membri devono prenderne nota e intensificare i loro sforzi per prevenire e combattere il fenomeno. Gli ebrei hanno il diritto di vivere liberamente, senza odio e senza paura per la loro sicurezza”, ha aggiunto commentando i dati del sondaggio sulla discriminazione e i reati di odio contro gli ebrei nell’Unione europea. In base alla rilevazione circa il 90% degli intervistati, in tutti i Paesi in cui è stata condotto il sondaggio, ritiene che l’antisemitismo stia crescendo nel loro Paese. Stessa percentuale per chi lo ritiene particolarmente problematico online, mentre circa il 70% degli intervistati cita i media e la politica come fonti comuni di antisemitismo. Inoltre, quasi il 30% dichiara di essere stato molestato.

    Secondo lo studio, l’antisemitismo sembra essere così radicato nella società che le molestie regolari sono diventate parte della normale vita quotidiana. Infatti quasi l’80% non segnala incidenti gravi alla polizia o a qualsiasi altro corpo delle forze dell’ordine. Spesso è perché sono convinti che nulla cambierà. Inoltre più di un terzo evita di partecipare a eventi ebraici o di visitare siti ebraici perché teme per la propria sicurezza e si sente insicuro. Tra le misure urgenti richieste agli Stati membri per prevenire e combattere l’antisemitismo, un rafforzamento dell’istruzione sui temi dell’Olocausto e attività di sensibilizzazione, ma anche monitorare regolarmente i reati di odio nei confronti degli ebrei, con un invito a tutti i Paesi membri a recepire pienamente e correttamente le leggi Ue per contrastare il razzismo nella loro legislazione nazionale. I risultati riguardano 12 Stati membri: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia e Regno Unito.

    Il Parlamento europeo ha chiesto che la Commissione europea presenti, entro il 31 marzo 2019, una proposta legislativa che istituisca tale visto, che darebbe al richiedente l’accesso al territorio europeo esclusivamente nello Stato membro che lo rilascia e al solo scopo di presentare una domanda di protezione internazionale.

  • Mostra “La Forza della Società Civile”, a Milano dal 1 al 14 giugno

    Da 1° al 14 giugno 2018, presso Palazzo Moriggia – Museo del Risorgimento (Via Borgonuovo 23, Milano),  è aperta la Mostra “La Forza della Società Civile – La sorte degli Ebrei in Bulgaria, 1940-1944”, ideata, realizzata e promossa dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Bulgaria, in collaborazione con il Centro di Studi Ebraici presso l’Università di Sofia “San Clemente d’Ocrida”.

    La Mostra è stata già presentata in diversi Paesi, tra cui Stati Uniti, Israele, Giappone, Messico, Polonia, Spagna, Germania e presso il Parlamento europeo a Bruxelles.

    L’ingresso è libero.

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