EFSA

  • La sicurezza alimentare passa anche attraverso i filosofi

    Il Focal point italiano di EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) segnala “Traineeships 2019”. Bando per giovani laureati fino al 1 luglio. Come riporta la newsletter dell’Associazione dei veterinari italiani, @nnmvioggi, non solo laureati in materie di stretta attinenza con la sicurezza alimentare, EFSA ha bisogno anche di giovani formati in discipline come la comunicazione, la sociologia e la filosofia. Ma non li trova. E’ infatti ancora aperto il bando Traineeships 2019, senza application da questi, ed altri, campi del sapere.
    Tirocinio di un anno retribuito – Il Focal point italiano di EFSA segnala l’iniziativa e ricorda che il bando è aperto fino al 1 luglio. I tirocinanti che si aggiudicano il bando potranno partecipare alle  alle attività quotidiane di EFSA per un anno. Il tirocinio è retribuito.
    La mission di EFSA è multiculturale – Il Traineeships è destinato a giovani laureati provenienti da tutto il mondo interessati a questa opportunità, unica, di praticare e sviluppare le proprie capacità e competenze nei diversi campi della mission di EFSA.
    Sul sito di EFSA è possibile visionare la registrazione del webinar ufficiale dell’iniziativa

  • I pesticidi minacciano le api

    La maggior parte dei pesticidi neonicotinoidi sono un rischio per le api selvatiche e le api mellifere, secondo le nuove valutazioni pubblicate dall’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, in un aggiornamento delle proprie valutazioni sul rischio di tre neonicotinoidi – clothianidin, imidacloprid e thiamethoxamclothianidin – tutte sostanze già soggette a restrizioni nell’Unione Europea. Il nuovo parere riguarda in particolare le api selvatiche (bombi e api solitarie) e le api mellifere. L’EFSA ha portato a termine le proprie conclusioni dopo aver condotto distinte consultazioni con esperti di pesticidi degli Stati membri dell’Ue, i quali hanno convalidato tali conclusioni.

    L’Unità “Pesticidi” dell’EFSA ha effettuato un’estesa attività di raccolta dati, che ha compreso la revisione sistematica della letteratura scientifica, per raccogliere tutte le evidenze pubblicate dopo le valutazioni precedenti. L’equipe ha inoltre applicato le linee guida specificamente sviluppate dall’EFSA per la valutazione del rischio da pesticidi per le api.

    “La disponibilità di una quantità così estesa di dati e le nostre linee guida ci hanno permesso di giungere a conclusioni molto dettagliate” ha spiegato Jose Tarazona, responsabile dell’unità Pesticidi dell’EFSA. “Nelle conclusioni – ha aggiunto – c’è variabilità dovuta a fattori come le specie di api, l’uso previsto del pesticida e la via di esposizione. Sono stati individuati alcuni rischi bassi, ma nel complesso è confermato il rischio per i tre tipi di api oggetto delle nostre valutazioni”.

    Come per le precedenti valutazioni, l’esposizione delle api alle sostanze è stata valutata attraverso tre vie: residui nel polline e nettare di api; deriva della polvere durante la semina/applicazione dei semi trattati; e consumo di acqua. Le conclusioni dell’EFSA saranno messe a disposizione dei gestori del rischio della Commissione europea e degli Stati membri, che prenderanno in considerazione eventuali modifiche alle attuali restrizioni sull’uso di questi pesticidi.

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