Emissioni

  • InvestEU eroga 30 milioni a sostegno della transizione ecologica

    Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), sostenuto da una garanzia del programma InvestEU, ha annunciato il suo sostegno da 30 milioni di € in qualità di investitore primario alla prima chiusura al fondo European Climate Debt Solutions (“EUCLIDES”) gestito da Rivage Investment. Questo fondo d’impatto fornirà principalmente debito di crescita ai fornitori di soluzioni per il clima in Europa. I beneficiari contribuiranno alla riduzione delle emissioni di carbonio e di gas a effetto serra fornendo, tra l’altro, soluzioni fisiche e/o digitali, sviluppando soluzioni di trasporto pulito di persone e merci, soluzioni energetiche pulite, processi innovativi o tecnologie di rottura a basso impatto ambientale.

    Paolo Gentiloni, commissario per l’Economia, ha dichiarato: “Garantire la transizione verde richiederà investimenti significativi e costanti. InvestEU può svolgere un ruolo importante nel mobilitare tali investimenti. Questo accordo, sostenendo il contributo delle imprese europee innovative ai nostri obiettivi comuni in materia di clima, rappresenta un altro importante passo in questa direzione.”

    Il programma InvestEU fornisce all’UE finanziamenti a lungo termine mobilitando fondi privati e pubblici a sostegno delle priorità strategiche dell’UE, come il Green Deal europeo e la transizione digitale. Sostiene inoltre gli obiettivi del piano industriale del Green Deal europeo, volto ad accelerare la trasformazione industriale “zero emissioni”. Il Fondo InvestEU è attuato da partner finanziari che investiranno in progetti che utilizzano la garanzia a titolo del bilancio dell’UE e mobiliteranno così almeno 372 miliardi di euro in investimenti aggiuntivi.

  • Sistema per lo scambio delle quote di emissione nell’UE: le emissioni di gas a effetto serra sono diminuite del 13,3 % nel 2020

    Le emissioni di gas a effetto serra dei gestori che rientrano nel sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS) sono diminuite del 13,3% nel 2020 rispetto al 2019. La riduzione complessiva è il risultato di una riduzione dell’11,2 % delle emissioni prodotte dagli impianti fissi e di una riduzione straordinaria del 64,1% delle emissioni del trasporto aereo. Il settore dell’energia elettrica ha registrato un calo delle emissioni del 14,9%, che riflette sia la riduzione del consumo di elettricità dovuta alla pandemia e alla transizione dal carbone alla produzione di gas naturale, sia la sostituzione dei combustibili fossili con fonti energetiche rinnovabili. Questa significativa riduzione delle emissioni – sebbene in parte dovuta alla pandemia di COVID-19 – dimostra che il sistema ETS è uno dei più efficaci tra i nostri strumenti di politica climatica.

    A giugno, in occasione della presentazione del pacchetto legislativo “Fit for 55”, la Commissione presenterà proposte per rafforzare ed eventualmente estendere il sistema ETS per adeguare il nostro mix di politiche al maggiore livello di ambizione in materia di clima. Il sistema ETS – pietra angolare della politica climatica dell’UE – copre le emissioni di oltre 10 000 centrali elettriche, impianti industriali e compagnie aeree, che insieme generano circa il 40 % delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE. I dati sulle emissioni verificate per il 2020, comunicati dai gestori, sono disponibili sul sito web del catalogo delle operazioni dell’UE.

    Fonte: Commissione europea

  • Anche la Ue si rivolge alla finanza per garantire la tutela dell’ambiente

    La privatizzazione dell’aria è il risultato più significativo che gli ambientalisti abbiamo ottenuto, quando con l’accordo di Kyoto sono state fissate quote di agenti inquinanti che ciascuno Stato può emettere nell’atmosfera e la possibilità di commercializzare quelle stesse quote, vendendo ad un altro Stato la parte inutilizzata del proprio contingente di emissioni inquinanti (la Cina può comprare quote dalla California, per esempio, così da consentire ai propri stabilimenti, più vecchi, di continuare a operare grazie alla maggior propensione green di industrie altrui più moderne).
    La tanto deprecata finanza è insomma da anni una delle leve che mantiene vivibile la terra ed ora anche la Commissione europea ha adottato prime misure concrete che fanno leva sul settore finanziario dell’UE per concretizzare la lotta ai cambiamenti climatici in attuazione dell’accordo di Parigi.
    Partendo dal presupposto che disastri naturali come inondazioni, erosione del suolo o siccità sono calamità finanziarie di valore calcolabile (e ingente, visto che l’importo delle perdite riconducibili a eventi catastrofici e coperte dalle assicurazioni nel 2017 ammonta a 110 miliardi di euro, la cifra più alta mai registrata) e che i mutamenti climatici minacciano l’ambiente finanziario rendendo più incerto se investire o meno, la Ue intende «investire circa altri 180 miliardi di euro all’anno nel settore dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili» secondo quanto preannunciato da Jyrki Katainen, vicepresidente responsabile per l’occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), ha reso noto il commissario, «sta già raccogliendo dal privato per raggiungere questo traguardo. Le proposte che la Commissione presenta aumenteranno la trasparenza della finanza sostenibile e delle relative opportunità di investimento, in modo da fornire agli investitori informazioni attendibili perché possano fare la loro parte nella transizione verso un’economia circolare, a basse emissioni di carbonio ed efficiente sotto il profilo delle risorse».
    In concreto, tutti i soggetti finanziari che gestiscono investimenti a nome di clienti o beneficiari saranno infatti tenuti a informarli dell’impatto delle loro attività sul pianeta o sull’ambiente locale, sulla base di un sistema di classificazione unificato a livello dell’Ue («tassonomia»). La proposta di regolamento introdurrà coerenza e chiarezza sulle modalità con cui gli investitori istituzionali (ad esempio i gestori di patrimoni, le compagnie di assicurazione, i fondi pensionistici e i consulenti finanziari) integrano i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nel loro processo decisionale. Requisiti più precisi saranno definiti tramite atti delegati adottati dalla Commissione. I gestori di patrimoni e gli investitori istituzionali dovrebbero inoltre dimostrare in che modo i loro investimenti si allineano con gli obiettivi ESG e rendere noto come adempiono agli obblighi previsti. Le norme proposte creeranno una nuova categoria di indici, comprendente l’indice di basse emissioni di carbonio (cioè la versione “decarbonizzata” degli indici standard) e gli indici di impatto positivo in termini di carbonio. Questo nuovo standard di mercato dovrebbe riflettere l’impronta di carbonio delle imprese e fornire agli investitori maggiori informazioni sull’impatto di un determinato portafoglio di investimenti in termini di emissioni. Mentre l’indice di basse emissioni di carbonio sarebbe basato su un indice standard di “decarbonizzazione”, quello relativo all’impatto positivo permetterebbe a un portafoglio di investimenti di allinearsi meglio con l’obiettivo dell’accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a meno di 2°C.
    La Commissione ha anche avviato una consultazione per valutare come integrare in maniera efficace considerazioni d’ordine ambientale, sociale e di governance nella consulenza fornita dalle imprese di investimento e dai distributori di prodotti assicurativi ai singoli clienti. Si tratta di un’iniziativa propedeutica alla modifica degli atti delegati che attuano la direttiva relativa ai mercati degli strumenti finanziari (MiFID II) e la direttiva sulla distribuzione assicurativa. Secondo le norme proposte, nel valutare se un prodotto di investimento soddisfa le esigenze del cliente, le imprese dovrebbero prenderne in considerazione anche le preferenze in materia di sostenibilità. Ciò dovrebbe consentire a un più ampio numero di investitori di avere accesso a investimenti sostenibili.

  • US’ EPA says Obama-era emissions standards for cars too high

    Under Pruitt’s leadership, the EPA is still examining the California waiver

    Heightening the tension between the administration of US President Donald Trump and the State of California, Environmental Protection Agency (EPA) chief Scott Pruitt is expected to announce the completion of a Midterm Evaluation (MTE) process for greenhouse gas (GHG) emissions standards for cars and light trucks for 2022-2025 models.

    Pruitt is expected to reveal that in light of recent data, the current standards are not appropriate and should be revised, the EPA said in a press release on April 2. “The Obama Administration’s determination was wrong,” Pruitt said in the press release. “Obama’s EPA cut the Midterm Evaluation process short with politically charged expediency, made assumptions about the standards that didn’t comport with reality, and set the standards too high,” Pruitt argued.

    The move is also expected to cause a reaction from the European Union, which has spearheaded efforts to curb CO2 emissions and has criticised Trump’s plans to pull out of the Paris Climate Accord. The EU has also said it plans to boost its cooperation with the US states and industries that share Brussels’ climate change objectives and plans to cut C02 emissions.

    Under the Clean Air Act (CAA), the EPA sets national standards for vehicle tailpipe emissions of certain pollutants. Through a CAA waiver granted by the EPA, California can impose stricter standards for vehicle emissions of certain pollutants than federal requirements, the EPA said, noting that under Pruitt’s leadership, the Agency is still examining the California waiver. “Cooperative federalism doesn’t mean that one state can dictate standards for the rest of the country,” Pruitt said, adding that the EPA will set a national standard for greenhouse gas emissions that allows auto manufacturers to make cars that people both want and can afford — while still expanding environmental and safety benefits of newer cars. “It is in America’s best interest to have a national standard, and we look forward to partnering with all states, including California, as we work to finalise that standard,” Pruitt said.

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