Da qualche tempo uno dei nuovi trend dei truffatori è quello di creare profili “copia” degli account di personaggi del mondo dello spettacolo (magari con leggere storpiature del nome per evitare segnalazioni e ban immediati), che utilizzano come esca per sottrarre denaro ed informazioni personali ai malcapitati. Ma come?
E’ molto semplice: il profilo “esca” invia un messaggio privato alle vittime di turno, scrivendo solitamente qualcosa del tipo “Ciao, ho deciso di selezionare alcuni dei miei follower a caso per inviare dei premi. Clicca sul link e segui le istruzioni”.
Una volta cliccato sul link verranno chieste alcune informazioni personali, il più delle volte il truffatore richiederà alla vittima i dati di accesso bancari per l’invio del “pagamento/premio”, oppure in assenza di un form da compilare, di recarsi presso un banco posta per ricevere la “ricarica”, ed è proprio qui che i fan più giovani e meno attenti rischiano di farsi soggiogare, arrivando paradossalmente ad effettuare ricariche loro volta a degli sconosciuti pronti a dileguarsi nel nulla.
E’ successo recentemente su Instagram, dove il profilo di una certa “Emma Marone” (notare la storpiatura del cognome per evitare segnalazioni automatiche), ha inviato diversi messaggi esca ai fan della cantante, nei quali raccontava di avere selezionato casualmente gli account di alcuni follower per l’invio di non meglio precisati “regali”.
Il messaggio conteneva diversi errori grammaticali ed il profilo era visibilmente falso, eppure su un largo numero di vittime selezionato, un abile truffatore riesce sempre a selezionare i soggetti più facilmente circuibili, spesso selezionandoli preventivamente con altri account fasulli che utilizza per studiare abitudini e passioni della vittima anche entrandone in confidenza.
Occhi esperti sono in grado di fiutare la truffa da chilometri di distanza eppure, nonostante i diversi “truffa alert” presenti in questi profili, riconoscerli non è così banale.
Qualche settimana fa sono stato contattato da un personaggio televisivo i cui fan erano stati truffati su Facebook da un profilo omonimo.
Come nel caso di Emma Marone, i “fortunati” fan selezionati venivano invitati a cliccare su un link grazie al quale avrebbero ricevuto del denaro.
Effettuando una indagine sulle fonti aperte e sfruttando alcuni errori commessi dal truffatore, sono riuscito ad identificare altre pagine riconducibili allo stesso truffatore, trattasi di un truffatore latino americano con all’attivo circa 25 profili truffa…una attività alquanto redditizia.
Dopo la denuncia preventiva per furto di identità e con prove alla mano, il nostro cliente è riuscito ad attivare un ulteriore iter di indagini tramite la polizia postale, indagine della quali non posso parlare per ovvie ragioni di riservatezza.
Ricordatevi che in tempi di smart working il web è la nuova scena del crimine, ma è sempre possibile difendersi ed in determinati casi, risalire all’identità dei truffatori, che come nella realtà lasciano sempre delle tracce.
Per domande e consigli di natura investigativa e/o di sicurezza, scrivetemi e vi risponderò direttamente su questa rubrica: d.castro@vigilargroup.com