finanziamento

  • 35 milioni di € di aiuto all’Italia per sostenere gli operatori di trasporto commerciale mediante autobus nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina

    La Commissione europea ha approvato una misura di aiuto italiana da 35 milioni di € a sostegno delle imprese che forniscono servizi di trasporto commerciale mediante autobus nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina.

    La misura è volta ad attenuare il fabbisogno di liquidità che tali imprese si trovano ad affrontare a causa dell’attuale crisi geopolitica e del conseguente aumento dei prezzi del gas naturale, dell’elettricità, del carburante e delle materie prime.

    Nell’ambito del regime, l’aiuto assumerà la forma di tre sovvenzioni dirette distinte, relative rispettivamente a: i) la perdita di entrate registrata nel primo trimestre del 2022; ii) gli obblighi di rimborso dei canoni di rateizzazione o di leasing relativi all’acquisto di nuovi veicoli industriali; e iii) le spese aggiuntive per l’acquisto di carburante registrate nel secondo trimestre del 2022.

    La Commissione ha constatato che la misura italiana è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi. In particolare, l’aiuto i) non supererà i 500.000 di € per impresa; e ii) sarà concesso entro il 31 dicembre 2022.

    La Commissione ha concluso che il regime è necessario, adeguato e proporzionato per porre rimedio al grave turbamento dell’economia di uno Stato membro.

  • La Commissione europea lavora per garantire trasparenza sul finanziamento ai partiti

    Trasparenza e cura dei valori europei. Su questo binario l’Ue si appresta a muoversi in vista delle prossime Europee. Con un primo obiettivo: issare un muro di fronte al pericolo di interferenze straniere. Il tema, non solo in Italia, del resto è attualissimo e vive all’ombra della Russia. La proposta avanzata dalla Commissione nel novembre del 2021 ha incassato il primo sì dell’Eurocamera in una votazione avvenuta 24 ore dopo l’annuncio di Ursula von der Leyen di un Defense Democracy Package contro la costante minaccia di ingerenze da Stati terzi.

    La proposta della Commissione – sulla quale Lega e Fdi si sono astenuti mentre i loro gruppi di appartenenza, Ecr e Id, in gran parte hanno votato contro – mira ad una maggiore trasparenza di partiti e fondazioni attraverso verifiche sulla tracciabilità dei finanziamenti. “E’ chiaro che le donazioni extra-Ue sono totalmente escluse”, ha specificato in Aula la vice presidente della Commissione Vera Jourova, spiegando che Bruxelles si appresta ad avanzare una proposta anche sulla pubblicità elettorale, “per evitare manipolazioni e difenderci dalle campagne di disinformazione”. Un maggiore controllo è previsto anche sull’uso che i partiti europei faranno dei loro fondi, per esempio nelle campagne referendarie, che devono essere connesse all’Unione.

    L’obiettivo insomma è aumentare la portata dell’azione dei partiti ma senza deragliamenti dal “da demos europeo, che esiste ed è sotto i nostri occhi”, ha spiegato l’eurodeputato di S&D Charles Goerens, che ha stilato la relazione sulla proposta. E su questa base il testo raccomanda l’ingresso di partiti di Paesi extra-Ue come “membri a pieno titolo” del Consiglio d’Europa. E delle regole ad hoc saranno varate anche in materie di parità di genere e lotta alle molestie sessuali. Con il sì dell’Eurocamera la proposta è stata rinviata in Commissione per il via al trilogo, ovvero il negoziato tra l’esecutivo Ue, il Consiglio e il Pe. Con una deadline: approvare in via definitiva.

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