Era l’agosto del 2018, quando gli incaricati del Ministero dell’Ambiente, delle Foreste e del Turismo della Namibia (MEFT) hanno recuperato quattro fratellini di ghepardo di circa quattro mesi, rimasti orfani in circostanze sconosciute. Affidati immediatamente alle cure del Cheetah Conservation Fund di Otjiwarongo, i cuccioli, dopo i primi esami di routine, risultavano in buone condizioni fisiche e di salute. Come da prassi sono stati assegnati loro, per la distinzione tra i soggetti, i nomi di Thor, Loki, Mike e Hela, la nostra protagonista.
Le fasi del ciclo di vita di un ghepardo sono tre: cucciolo (dalla nascita a 18 mesi), adolescenza (da 18 a 24 mesi) e vita adulta (da 24 mesi in poi). A 4 mesi di età, in natura, i cuccioli di ghepardo sono molto attivi e curiosi, apprendono velocemente dal mondo che li circonda iniziando ad esplorare il territorio seguendo ed accompagnando la madre nel quotidiano. Ogni occasione è buona per il gioco, stimolo all’attività futura di “veloci cacciatori”. In questa fase vitale, le loro unghie semi retrattili sono ancora affilate, arrampicarsi sugli alberi è una divertente attività per ottenere una visuale più lunga sull’orizzonte, oggi un gioco, e domani utile pratica per localizzare le prede in lontananza.
È noto che la privazione precoce dell’influenza degli adulti ha effetti a lungo termine sulla possibilità di apprendimento alla vita selvaggia, poiché gli adulti svolgono un ruolo chiave nel guidare e regolare il comportamento dei giovani. I ghepardi restano accanto alla madre per 18 mesi (fase adolescenziale), quindi è probabile che l’assenza della madre possa aver provocato una perdita di apprendimento nello sviluppo delle abilità dei cuccioli recuperati. La risposta ai primi esami comportamentali dei cuccioli orfani, ha fatto ben sperare per un eventuale e potenziale rilascio in natura.
Accolti nell’area di riabilitazione, dove le interazioni umane sono ridotte al minimo, sono stati affiancati con successo ad altri ghepardi orfani di età maggiore. Una buona reazione all’ambiente che li ha accolti, aggiunto alle scrupolose cure del personale del CCF hanno fatto sì che raggiungessero i 18 mesi forti e sani. La speranza di un ritorno in natura si faceva più tangibile. Per evitare le note zuffe fra i sessi opposti, soprattutto in fase adolescenziale, sono stati separati in gruppi maschili e femminili. Hela è stata unita ad un’altra femmina di nome Adina, e i maschi congiunti ad altri tre.
Dopo due anni di monitoraggio nell’area di riabilitazione, confermato l’atteggiamento “selvaggio” e la percezione di “pericolo” nei confronti dell’essere umano, si è potuto finalmente confermare il rilascio in libertà di Hela. Inizialmente Adina e Hela sono state sedate per il controllo sanitario, che comprendeva la pesatura, la misurazione, il prelievo dei campioni di sangue. Dotate anche di collari satellitari per monitorarne gli spostamenti sono state accompagnate. Nella prima fase del rilascio che comprendeva il trasferimento in un “boma” di 200 ettari (area di controllo recintata per il periodo di adattamento), e successivamente, qualche mese dopo, è avvenuto il rilascio in Natura delle due femmine.
Hela ha svolto la riabilitazione in modo straordinario, tanto da diventare un’ottima cacciatrice. Abbatteva regolarmente le prede, e il suo atteggiamento schivo nei confronti dell’essere umano la rendeva “selvaggia” a tutti gli effetti. Questo è stato uno dei motivi per cui è stata inizialmente selezionata come uno degli otto ghepardi candidati al trasferimento in India per il programma di reintroduzione Cheetah Project. Durante il controllo sanitario, prima della partenza, abbiamo scoperto che Hela era incinta, accoppiatasi certamente nel periodo passato in libertà, e si è deciso immediatamente di escluderla dal progetto, di farla partire per l’India. Lontano dalle interazioni umane e nella privacy più totale, nell’area di riabilitazione ha partorito quattro bellissimi cuccioli che ha cresciuto in modo esemplare.
Il mese scorso (24 marzo), confermate le eccezionali attitudini di Hela si è deciso per il grande, e definitivo, ritorno della famiglia in natura. Ai cuccioli è stato riservato un controllo speciale: sono stati pesati, misurati e dotati di collari localizzatori per monitorarne gli spostamenti, e garantire loro sicurezza e nel caso di bisogno ed intervenire con le cure necessarie. Ogni cucciolo pesava tra i 32 e 35 kg.
Il loro rilascio è andato liscio, l’istinto di Hela ha preso il sopravvento quando, una volta libera, ha subito richiamato a sé i suoi cuccioli attraverso le tipiche vocalizzazioni cosicchè ciascuno dei cuccioli si è rapidamente ricongiunto alla madre. È stato commovente vedere il legame tra “madre e cuccioli”, ed era chiaro che tutti erano pronti per iniziare la loro nuova vita in libertà. Oggi Hela caccia regolarmente per lei e ed i suoi cuccioli. Ciò che verrà trasmesso alla prole da questa madre straordinaria sarà il risultato di una nuova popolazione di ghepardi selvaggi e liberi di correre veloci nelle savane Namibiane.
“Sono entusiasta di vedere che Hela e i suoi cuccioli hanno la possibilità di vivere nel loro habitat naturale” dice la Dott.ssa Laurie Marker, “Tutto può succedere ad Hela ed ai suoi cuccioli in natura; la sopravvivenza non è garantita. Ma, nei primi momenti dopo il rilascio, guardandola chiamare i suoi cuccioli, so che tutta la dedizione dello staff del CCF ha dato un risultato straordinario”.
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