Gioco azzardo

  • Bene il divieto per la pubblicità del gioco d’azzardo

    Tra le tante iniziative prese dal governo, che non condivido o reputo sbagliate, vi è però la positiva svolta per quanto riguarda la pubblicità del gioco d’azzardo che sarà finalmente vietata, come da anni ho inutilmente chiesto sia in Italia che in Europa.

    I dati sulle nefaste conseguenze del gioco d’azzardo, che Il Patto Sociale ha periodicamente pubblicato, sono allarmanti sia per quanto riguarda gli interessi ed i guadagni della criminalità che per la salute delle persone e la loro sicurezza personale ed economica. Solo nelle ultime ore l’omicidio di una madre che rifiutava i soldi per giocare al figlio. Ingenti somme sono state spese per curare i malati di ludopatia, ma oltre ai danni economici, che ha subito lo Stato anche in tema di mancate entrate di tasse dai colossi di questo business, vi sono stati gravi danni alle famiglie, specie le meno abbienti. In troppi hanno buttato via i risparmi di una vita, e non solo i propri, e molti pensionati e minorenni si sono lasciati attrarre dalla speranza di un facile guadagno che non è mai arrivato. Alcuni travolti dai debiti e dal desiderio di continuare ad avere denaro per continuare a giocare hanno intrapreso attività illegali, dal furto allo spaccio di droga.

    In più occasioni, avevo chiesto che per la pubblicità del gioco di azzardo si applicassero le stesse leggi  che proibiscono la pubblicità per le sigarette, in quanto dannose per la salute. Non si tratta di impedire il gioco ma di vietare ogni forma di pubblicità compresa quella via internet.

    Ci auguriamo che quanto detto e scritto dal governo si tramuti in fatti concreti e non si torni sulla decisione, sappiamo come infatti sono potenti certe lobby che ora muovono i loro uomini gridando che questo divieto porterà alla perdita di posti di lavoro. Gli unici posti che saranno persi saranno forse nella malavita, e la società civile ci guadagnerà in salute e sicurezza.

  • L’anno scorso gli italiani si sono giocati 97 miliardi e lo Stato ne ha ‘vinti’ 19

    Gli italiani sono i maggiori giocatori d’azzardo d’Europa: l’anno scorso hanno speso tra i 95 e i 97 miliardi. Al mondo, solo statunitensi e giapponesi giocano d’azzardo più degli italiani. Diciannove miliardi la vincita dello Stato nel 2017, sotto forma di prelievo fiscale sulle somme erogate ai giocatori, il gettito fiscale legato al gioco d’azzardo nella penisola è il quadruplo rispetto a quello di Spagna e Germania. Il primato viene confermato nel rapporto tra spesa effettiva e PIL, con l’Italia allo 0,8%, il Regno Unito allo 0,7% e le altre nazioni dallo 0,5% in giù. Il risultato è in perfetta linea con la realtà nazionale, che conta più di 100.000 impiegati nel settore dell’azzardo. In tutto sono 6.600 le imprese registrate nel nostro Paese, senza dimenticare che le macchinette portano guadagni preziosi a bar, edicole e tabaccherie. Il volume di gioco si concentra intorno alle grandi città e la Lombardia è al primo posto nazionale, con una raccolta di circa 14 miliardi di euro all’anno. Roma è la città con il maggior numero di macchinette e la spesa più alta, ma il Lazio litiga per il secondo posto con la Campania di anno in anno. A livello di spesa pro capite invece è l’Abruzzo a conquistare la prima posizione. Ogni abruzzese maggiorenne scommette in media 1.767 euro all’anno, poco più di Lombardia (1.748) ed Emilia-Romagna (1.668). Al Sud i valori medi della raccolta sono più bassi della media, ma uno dei problemi principali è legato al gioco online, soprattutto per i neo-maggiorenni

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