Giovani

  • Azioni Marie Skłodowska-Curie: 78,5 milioni di € a sostegno di progetti di cooperazione internazionale nel campo della ricerca

    La Commissione ha pubblicato un nuovo ciclo di finanziamenti per gli scambi di personale delle azioni Marie Skłodowska-Curie. Con un bilancio di 78,5 milioni di €, l’invito finanzierà sovvenzioni volte a promuovere la collaborazione tra organizzazioni accademiche e non accademiche nell’UE e nel mondo per stimolare l’innovazione e il trasferimento di conoscenze. Grazie agli scambi di personale, le organizzazioni possono costituire partenariati internazionali per la ricerca e l’innovazione con altre organizzazioni di rilievo in tutto il mondo e rafforzare le collaborazioni mediante lo sviluppo e la formazione di ricercatori e innovatori. L’invito sarà aperto fino al 28 febbraio e dovrebbe finanziare circa 75 progetti.

    I progetti selezionati consentiranno ai ricercatori, al personale amministrativo, ai tecnici o ai dirigenti coinvolti in attività di ricerca di lavorare a progetti comuni di ricerca e innovazione, di recarsi all’estero e di espandere le loro reti, di acquisire nuove competenze, di condividere conoscenze e di svolgere attività di ricerca all’avanguardia. L’apprendimento permanente è una delle priorità dell’Anno europeo delle competenze 2023, volto ad aiutare le persone ad acquisire nuove competenze per occupazioni di qualità.

  • Sono aperte le candidature per 36 000 giovani nati nel 2005 che riceveranno un pass di viaggio gratuito grazie a DiscoverEU

    La Commissione ha lanciato il bando autunnale di DiscoverEU, grazie al quale 36 000 giovani riceveranno un pass di viaggio gratuito per esplorare l’Europa.

    La tornata di candidature è iniziata alle 12:00 de 4 ottobre e terminerà mercoledì 18 ottobre alle 12:00. Per vincere un pass di viaggio i giovani sono invitati a iscriversi sul Portale europeo per i giovani e rispondere alle 5 domande di un quiz e a una domanda di spareggio. I candidati selezionati, nati tra il 1º gennaio 2005 e il 31 dicembre 2005, avranno la possibilità di viaggiare in Europa per un massimo di 30 giorni nel periodo compreso tra il 1º marzo 2024 e il 31 maggio 2025. Il bando è rivolto ai candidati dell’Unione europea e dei paesi terzi associati al programma Erasmus+, quali Islanda, Liechtenstein, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia.

    I partecipanti potranno scoprire il percorso del nuovo Bauhaus europeo, iniziativa avviata nel gennaio 2023 che mira a ispirare i giovani nella scelta delle loro destinazioni e a sensibilizzare in merito all’importanza di rendere l’Unione europea “bella, sostenibile, insieme”. I partecipanti continueranno inoltre a beneficiare delle iniziative avviate nel 2022 durante l’Anno europeo dei giovani, come “I giovani scoprono la cultura grazie a DiscoverEU nel 2022” e l’itinerario culturale DiscoverEU, che riunisce destinazioni e settori culturali differenti negli ambiti dell’architettura, della musica, delle belle arti, del teatro, della moda, del design e in altri ancora. I viaggiatori DiscoverEU possono visitare le Capitali europee della cultura, destinazioni aggiunte al prestigioso elenco del patrimonio mondiale dell’UNESCO o siti detentori del marchio del patrimonio europeo. Possono inoltre fare tappa presso le città insignite del premio Access City Award, ossia città che hanno fatto il massimo per diventare più accessibili per tutti, a prescindere dall’età o dalla situazione in termini di mobilità o capacità. Un’altra attività che proseguirà consiste nel fornire ai partecipanti una tessera di sconto con oltre 40 000 possibilità di riduzioni su trasporti pubblici, attività culturali, alloggio, ristorazione, attività sportive e altri servizi disponibili nei paesi ammissibili.

    Le agenzie nazionali Erasmus+ sostengono i giovani attraverso riunioni informative prima della partenza per prepararli ai loro viaggi. Le agenzie nazionali organizzano spesso gli “incontri di DiscoverEU“, uno stimolante programma culturale che dura da uno a tre giorni in tutti i paesi Erasmus+. Finora si sono svolti 100 di questi incontri e altri se ne svolgeranno nei prossimi anni.

    Poiché l’inclusione sociale è una priorità assoluta del programma Erasmus+, i partecipanti con disabilità o con problemi di salute riceveranno assistenza durante il viaggio. Nell’ottobre 2022 le agenzie nazionali Erasmus+ hanno inoltre lanciato l’azione DiscoverEU a favore dell’inclusione, consentendo alle organizzazioni che lavorano con giovani con minori opportunità e ai gruppi informali di giovani di chiedere una sovvenzione. I partecipanti nell’ambito dell’azione DiscoverEU a favore dell’inclusione riceveranno un aiuto supplementare, ad esempio la possibilità di viaggiare con accompagnatori. Nel 2023 sono organizzati due bandi relativi all’azione a favore dell’inclusione. Nel corso del primo bando, svoltosi nell’ottobre 2022, le agenzie nazionali Erasmus+ hanno aggiudicato 108 progetti. I primi viaggiatori nell’ambito di questa azione specifica hanno iniziato a viaggiare nel marzo 2023.

    La Commissione incoraggia a viaggiare in modo sostenibile usando la rete ferroviaria. Esistono comunque disposizioni speciali per i giovani provenienti da regioni ultraperiferiche, paesi e territori d’oltremare, zone remote e isole.

    La Commissione ha lanciato DiscoverEU nel giugno 2018, a seguito di un’azione preparatoria del Parlamento europeo. L’iniziativa è stata integrata nel programma Erasmus+ 2021-2027.

    Dal 2018 oltre un milione di candidati ha presentato domanda per 248 000 pass di viaggio disponibili. Secondo gli ultimi risultati dell’indagine post viaggio, il 72 % dei candidati, ha dichiarato di aver viaggiato per la prima volta in treno fuori dal paese di residenza. Per molti si è trattato anche del primo viaggio senza genitori o accompagnatori adulti e la maggior parte ha dichiarato di essere diventata più indipendente.

  • L’UE conferisce premi a giovani scienziati che si occupano di trovare soluzioni alle sfide mondiali più urgenti

    I vincitori della 34a edizione del concorso dell’Unione europea per giovani scienziati (EUCYS) sono stati annunciati sabato 16 settembre a Bruxelles.

    Il concorso rappresenta la più grande vetrina scientifica studentesca dell’UE e mette in evidenza i migliori risultati scientifici degli studenti dell’UE e del resto del mondo. L’obiettivo è incoraggiare un maggior numero di giovani di età compresa tra i 14 e i 20 anni a studiare scienze, tecnologia, ingegneria e matematica e a intraprendere una carriera scientifica. Quest’anno il concorso ha accolto 136 giovani scienziati di 36 paesi, che hanno presentato 85 progetti in un ampio ventaglio di settori scientifici, dalla biologia alla matematica e alle scienze sociali, a una giuria internazionale di 22 scienziati e ingegneri altamente qualificati. La giuria è stata presieduta da Mariya Lyubenova dell’Osservatorio europeo dell’emisfero australe. I progetti vincitori si sono spartiti un totale di 62.000 €, di cui quattro primi premi da 7.000 €, quattro secondi premi da 5.000 €, quattro terzi premi da 3.500 €, borse di studio prestigiose e visite all’Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN) e all’Agenzia spaziale europea (ESA).

    Il concorso dell’Unione europea per giovani scienziati è sostenuto dal programma di lavoro di Orizzonte Europa “Ampliare la partecipazione e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca”. Fa parte di un’iniziativa più ampia volta a rafforzare il legame tra scienza e società, promuovere la ricerca e l’innovazione responsabili e far progredire lo Spazio europeo della ricerca.

  • L’Agenzia delle Entrate cerca funzionari

    L’Agenzia delle Entrate rinforza i propri ranghi e sta cercando circa 4.500 nuovi funzionari. Un avviso dell’agenzia indica che i concorsi saranno banditi quest’anno, in linea con il piano triennale dei fabbisogni di personale. I profili ricercati sono quelli di funzionario per attività tributaria e funzionario per servizi di pubblicità immobiliare.

    Il programma complessivo, indicato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, nei mesi scorsi è di 11mila assunzioni entro la fine del 2024, delle quali circa 6mila quest’anno. Questi ingressi, dopo anni di tagli e di spending review, consentirebbe all’Agenzia di “superare la boa della sopravvivenza”, secondo il direttore. Per accedere ai nuovi concorsi da funzionario è necessario almeno un diploma di laurea triennale giurisprudenza oppure (ma solo nel caso dei funzionari per l’attività tributaria) in economia e in scienze politiche.

    I funzionari per attività tributaria sono responsabili dell’attività in materia fiscale, dall’assistenza agli utenti sugli adempimenti fino all’elaborazione della modulistica e all’attività di analisi e ricerca dei fenomeni illeciti. Le prove per selezionarli partiranno dal diritto tributario ed elementi di teoria dell’imposta. Tra le materie d’esame ci saranno anche il diritto civile e commerciale, il diritto amministrativo, la contabilità aziendale ed elementi di diritto penale, con particolare riferimento ai reati con la pubblica amministrazione e i reati tributari.

    Un profilo diverso è quello dei funzionari per servizi di pubblicità immobiliare, che si occupano dei registri immobiliari che consentono di risalire alla titolarità dei beni e all’eventuale presenza di pesi o vincoli che ne limitano il godimento, come ad esempio le ipoteche. I loro compiti includono, tra gli altri, l’assistenza e consulenza agli utenti e l’attività di aggiornamento e conservazione delle banche dati. In questo secondo caso i concorsi tratteranno temi di diritto civile, diritto amministrativo, elementi di diritto processuale civile, elementi di diritto tributario ed elementi di diritto penale.

  • Milano: la cronaca ci parla ancora di violenza sessuale e abuso di alcol

    La mattina di domenica 10 settembre si è consumata a Milano l’ennesima violenza sessuale, questa volta a danno di una ragazza diciottenne la quale, secondo quanto riportano i media, ha raccontato alle Forze dell’Ordine che, dopo aver passato una serata, fino all’alba, con il fratello e degli amici, a seguito di un litigio, era rimasta sola ed ubriaca in mezzo alla strada.

    Un giovane, anch’egli diciottenne, l’avrebbe avvicinata offrendosi di aiutarla e poi invece l’avrebbe costretta a rapporti sessuali in un giardinetto.

    Inutile sottolineare come Milano abbia, come altre località più degradate, il problema di avere maggiore sicurezza nelle strade, a qualunque ora.
    Sappiamo bene che l’indifferenza con la quale tanti uomini commettono abusi e violenze sulle donne è in continuo aumento, quello che impensierisce ulteriormente è che siano anche i più giovani ad agire in modo tanto brutale, senza paura e con estrema sicurezza di impunità.

    Preoccupa anche la mancanza di solidarietà tra congiunti od amici e la spaventosa ingenuità di troppe ragazze che non comprendono i pericoli, specie di notte, ed i rischi che comporta il non avere più capacità di difesa e di attenzione per colpa dell’abuso di alcol o di stupefacenti.

    Forse se la giovane, che ha subito questa terribile violenza, non fosse stata obnubilata dall’alcool, come ha dichiarato, avrebbe potuto salvarsi, certamente se il fratello ed i suoi amici non l’avessero lasciata sola non sarebbe accaduto nulla.

    Sappiamo bene che, come dicevano i nostri vecchi, “dei se e dei ma sono piene le fosse” ciò non toglie che molti dovrebbero, senza le inutili polemiche degli amanti del politicamente corretto, dire che mentre, senza giustificazioni e sconti, si devono severamente punire tutti i violentatori si deve anche insegnare alle donne, specie più giovani, che i pericoli esistono e poi insegnare loro come cercare di evitarli.

    Il male esiste, non è ignorandolo che non ci colpisce.

    La libertà è un bene prezioso ed irrinunciabile ma, come tutte le cose, diventa a rischio se non sappiamo difenderla.

    Non siamo tutti uguali, purtroppo, gli assassini, gli stupratori, gli indifferenti sono tra noi, per difenderci dobbiamo saper vigilare e non perdere la nostra capacità di ragionamento e difesa, il male è anche l’abuso di alcol e di droga, male in se e male perché ci mette in pericolo, senza difese, alla mercé dei violenti.

  • Ora si parta subito con la prevenzione

    Bene il decreto del governo per contenere il dilagare del crimine specie nelle fasce più giovani della popolazione e bene la legge per aiutare le donne e prevenire violenze ed uccisioni

    Sono iniziative necessarie proprio per contenere ma ora è il momento di una radicale azione di prevenzione che deve vedere coinvolta la scuola, fin dalle primarie, la famiglia e tutte le istituzioni pubbliche, le varie rappresentanze della società civile a partire dai media.

    Insegnare il rispetto dell’altro, essere umano o animale, il rispetto di quanto ci circonda, che è un bene di tutti, insegnare il valore dei sentimenti, il dovere comune di osservare le leggi e le regole, ritornare, insieme ai nostri studenti e ai nostri figli, a provare empatia ed emozioni che nascano dal sentirsi in sintonia con gli altri, insegnare ad avere coraggio, a denunciare il male, ad essere sicuri di se senza sentire la necessità, per essere parte di qualche gruppo, di impasticcarsi, di bere smodatamente, di dimostrare con violenza la propria presunta superiorità

    La scuola, certo, ma non può mancare la famiglia e troppe situazioni di grande disagio, economico, culturale, sociale, dimostrano l’urgenza di creare reti di supporto e politiche ad hoc che impediscano realtà disagiate, spesso al limite dell’illegalità e della disperazione.

    La nostra società, negli ultimi decenni, pur facendo un balzo in avanti per le conquiste scientifiche e tecnologiche ha fatto troppi passi indietro e al benessere di alcune categorie corrisponde il grave disagio di altre come dimostrano le troppe persone emarginate e quelle che vivono in strada.

    Una società che corre troppo rispetto ai tempi di adattamento dell’essere umano e che perciò crea insicurezze, paura di non farcela, rifiuto di quella competizione, che per alcuni è l’unica leva per vivere pensando a maggiore denaro o potere, ha portato all’aumento di chi usa stupefacenti per essere più competitivo o per rifugiarsi nel limbo della deresponsabilità, di chi, fin da giovanissimo, abusa di alcool e di sostanze, di chi pensa di avere solo diritti senza alcun dovere.

    La scuola dovrebbe insegnare a non abusare di sostanze che impediscono la piena consapevolezza di se, che donne ed uomini sono veramente forti quando sanno affrontare le difficoltà, quando sanno che l’attenzione verso gli altri, il rispetto delle leggi, non è una diminuzione ma un accrescimento della propria personalità.

    Lo stesso messaggio dovrebbe arrivare dagli strumenti di comunicazione che, troppo spesso, magari anche inconsapevolmente, fanno sembrare il delitto, la brutalità, il sopruso come azioni normali e comunque non controllabili, sempre la scuola dovrebbe, in questo era super tecnologica, insegnare a decodificare i messaggi della Rete.

    I dati parlano chiaro: nei più giovani l’uso di sostanze ed alcool favorisce la creazioni di bande che li portano ad atti estremi, a causare incidenti mortali sulle strade, alle violenze e gli stupri contro le ragazze, ad atti di bullismo, all’incapacità di comprendere la differenza tra quello che vedono in Rete, la cosiddetta realtà virtuale, dalla realtà reale, dal sangue e dal dolore vero.

    Non sarà semplice ma senza mirati interventi che blocchino nella Rete i messaggi fortemente negativi e pericolosi, specie per i più giovani, dalla pornografia a quelli che inducono al suicidio o a giochi tragici, come le corse in auto contromano, le gare con i treni e via discorrendo, non ci sarà il ritorno ad una capacità di vita consapevole

    Ai più piccoli l’uso, fin dalla più tenera età, di cellulari di ultima generazione porta ad una totale libertà di guardare qualunque cosa trasmessa dalla Rete e di apprendere non dall’educazione famigliare e scolastica ma proprio dalla Rete che diventa un autentico sistema di manipolazione.

    Come in tutti i processi di crescita autorità, educatori, famigliari dovrebbero tornare a comprendere che vi è un età diversa per esperienze diverse e, di conseguenza, che ai più giovani non possono essere forniti, senza regole e controlli, strumenti che da utili diventano invece gravemente lesivi della loro crescita culturale, sociale ed umana.

    I problemi connessi alla Rete, e che la hanno trasformato, in troppe occasioni, da strumento per migliorare a strumento per distruggere se stessi e gli altri, avranno bisogno di iniziative ferme ed immediate ma anche di un coordinamento, inizialmente almeno all’interno dell’Unione Europea, per perseguire insieme provider e siti incriminati.

    Dalla lotta al consumo di stupefacenti e di alcool passa anche una diversa normativa per gli orari di apertura e chiusura dei locali notturni che devono avere, come un tempo, orari più corrispondenti alla necessità di tutelare coloro che non sono in grado di tutelarsi da soli. I locali notturni che aprono a mezzanotte per chiudere all’alba portano i loro frequentatori ad arrivare all’ora di ingresso già ampiamente preda di sostanze tossiche e superalcolici, e chi non lo ha fatto diventa la loro vittima.

    Non sarà facile, non sarà veloce raggiungere gli obiettivi per ridare ai giovani la consapevolezza di scelte e comportamenti ma, come ho spesso ricordato, chi non parte non arriva, oggi il governo ha dato un segnale importante per il contenimento di particolari, pericolose e delittuose situazioni, ora si parta subito con la prevenzione, dalle scuole alla Rete, dalla lotta al degrado sociale al modo di fare informazione dei media tradizionali senza dimenticare la famiglia.

  • Il Consiglio europeo della ricerca assegna oltre 628 milioni di € a 400 ricercatori a inizio carriera

    Il Consiglio europeo della ricerca (CER) ha annunciato oggi i vincitori dell’ultima tornata di sovvenzioni di avviamento (Starting Grants). Il finanziamento – del valore di 628 milioni di € – aiuterà i ricercatori a inizio carriera ad avviare progetti, formare la propria équipe e perseguire le migliori idee scientifiche.

    Il finanziamento consentirà, ad esempio, di studiare l’atmosfera di Venere per comprendere meglio l’abitabilità al di fuori della Terra, analizzare i parassiti che causano la malaria o esaminare come gli algoritmi vengono impiegati sul luogo di lavoro per supervisionare i dipendenti. Sono compresi tutti i settori di ricerca, dalla fisica all’ingegneria, dalle scienze della vita alle scienze sociali e umane.

    Si stima che questa nuova tornata di sovvenzioni creerà circa 2.600 posti di lavoro per ricercatori post-dottorato, dottorandi e altro personale di ricerca.

    I vincitori, di 44 nazionalità diverse, continueranno i loro progetti in università e centri di ricerca di 24 Stati membri dell’UE e paesi associati a Orizzonte Europa. In questo ultimo bando, hanno presentato proposte 2 696 candidati, il 14,8% dei quali riceverà sovvenzioni.

    Le ricercatrici si sono aggiudicate il 43% delle sovvenzioni, in aumento rispetto al 39% del 2022.

  • Suicidio: aumentate del 37% dal 2022 le richieste d’aiuto a Telefono Amico

    Oltre 3.700 richieste d’aiuto per gestire pensieri suicidi in sei mesi, il 37% in più rispetto al primo semestre del 2022. È quanto emerge dai dati diffusi dall’organizzazione di volontariato Telefono Amico Italia in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, che ricorrerà domenica 10 settembre. Le segnalazioni sono arrivate prevalentemente da giovani tra i 19 e i 35 anni (il 18% tra i 26 e i 35 e il 17% tra i 19 e i 25) e da adulti tra i 46 e i 55 anni (il 16%), ma negli ultimi anni è stato registrato un aumento di contatti anche da parte dei giovanissimi (under 19) che chiedono aiuto soprattutto via Whatsapp e mail.

    «Nel 2022 abbiamo raccolto complessivamente quasi 6.000 richieste d’aiuto da parte di persone attraversate dal pensiero del suicidio o preoccupate per il possibile suicidio di un proprio caro, un numero enorme che, se prosegue la tendenza dei primi sei mesi del 2023, quest’anno rischia di registrare un ulteriore aumento» – precisa la presidente di Telefono Amico Italia Monica Petra, sottolineando l’importanza e l’urgenza di interventi incisivi sul fronte della prevenzione, che passa anche dal prendersi cura di sé stessi.

    «Gli individui a rischio di suicidio non vorrebbero pensare alla morte, bensì vorrebbero veder alleviato il proprio dolore mentale; una manovra attuabile comprendendo lo stato di sofferenza, grazie anche all’intervento di professionisti della salute e di volontari. Esistono, tradizionalmente, dei fattori protettivi che vengono annoverati nell’abito della prevenzione del suicidio – afferma il Professor Maurizio Pompili, Professore Ordinario di Psichiatria presso Sapienza Università di Roma e Direttore della Unità Operativa Complessa di Psichiatria presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma. “Sono classicamente definiti come fattori protettivi l’avere una rete sociale e familiare efficace, avere bambini in casa, coltivare una dimensione spirituale. E ancora avere del tempo da dedicare ad un’attività ricreativa, un hobby o degli interessi che rechino appagamento all’individuo, mettere quindi un freno all’attività lavorativa, non andare incontro al superlavoro. Anche il sonno è un elemento fondamentale, il rischio di suicidio germoglia, infatti, dove ci sono insonnia, ansia e agitazione ed è quindi importante avere un buon riposo notturno. Infine, comportamenti a rischio sono l’abuso di alcool e droghe: evitarli è, quindi, sicuramente protettivo per la mente».

    Il servizio telefonico è stato utilizzato prevalentemente da uomini (il 52,5%); le donne, invece, preferiscono usare il servizio Whatsapp Amico (il 58% delle chat è avviata da donne) e la Mail@mica (il 63,5% delle persone che scrivono è donna). Anche per quanto riguarda il parametro generazionale i tre servizi si discostano. A chiamare sono stati in maggioranza adulti tra i 46 ai 55 anni (il 18,5%) seguiti da persone tra i 26 e i 35 anni (il 17,5%) e tra i 36 e 45 (il 16,5%). A scrivere in chat sono stati, invece, in maggioranza giovani dai 19 ai 25 anni (il 26%), seguiti dalla fascia tra i 26 ai 35 (il 22%) e dai giovanissimi tra i 15 e i 18 anni (19%). Anche la mail è stata usata in prevalenza da giovani tra i 15 e i 18 anni e tra i 19 e i 25 anni (entrambi al 18%), seguiti dagli adulti tra i 46 e i 55 anni (13%).

    Nel complesso, considerando tutti e tre gli strumenti di ascolto, il 29% delle richieste d’aiuto relative al suicidio arrivano da under 26.

    Per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione del suicidio e del prendersi cura di sé stessi, domenica 10 settembre, Telefono Amico Italia organizza l’evento di piazza Non parlarne è 1 suicidio. I volontari dell’organizzazione, presenti in 20 piazze italiane, incontreranno i cittadini invitandoli a lasciare un pensiero che possa essere di aiuto per chi sta vivendo un momento di difficoltà. Tutti i biglietti, uno accanto all’altro su un apposito pannello, andranno a dare risposta alla domanda “In un momento difficile come ti prendi cura di te?”.

    Nel weekend, inoltre, in alcune città un monumento rappresentativo sarà illuminato con luce blu, il colore che contraddistingue Telefono Amico Italia.

    L’hashtag dell’evento è #nonparlarneè1suicidio, ha l’obiettivo di sottolineare il fatto che di suicidio si può e si deve parlare perché il primo passo per fare prevenzione è rompere quel tabù che purtroppo ancora esiste su questo tema.

  • Educazione e nuove regole per tutti

    Secondo quanto riportato, più o meno quotidianamente, dai giornali che riprendono i dati ufficiali pubblicati dai vari enti preposti, un considerevole e sempre più preoccupante numero di incidenti d’auto è causato da abuso di alcool e sostante stupefacenti o comunque in grado di alterare la capacità del guidatore.

    In aumento esponenziale sono le violenze sulle donne e spesso la loro uccisione e i bambini sono sempre più a rischio, come dimostrano anche le cronache degli ultimi giorni.

    Sempre più comuni nelle scuole episodi di violenza e bullismo, non solo tra coetanei ma anche verso gli insegnanti e spesso da queste intimidazioni non si dissociano i genitori degli alunni.

    Troppi giochi sulla Rete hanno superato il livello di guardia con messaggi che invitano o al suicidio o alla violenza contro altri, ”giochi“ estremi con conseguenze tragiche mentre vere e proprie bande cittadine, composte da ragazzi sempre più giovani, non hanno nessuna remora a colpire di giorno come di notte.

    La capacità di usare la Rete da parte di bambini, fin dalla più tenera età, ormai consente loro di navigare senza controllo su qualunque sito, compresi  quelli pornografici più spinti, quelli che incitano alla violenza e la descrivono come un fatto normale.

    La totale ignoranza su come decodificare i messaggi ed essere in grado di utilizzare i sistemi informatici con responsabilità rende, sempre più, molte persone vittime di truffe e ricatti e causano un grave danno sociale.

    L’aumento di violenze verso gli animali, come dimostra l’uccisione a calci di una innocua capretta da parte di adolescenti, durante una festa di compleanno, o quello dell’orsa Amarena simbolo dell’Abruzzo denotano ulteriormente un’incapacità da parte di troppi di comprendere la gravità dei gesti che compiono, incapacità sempre più dovuta alla incapacità di comprendere la differenza tra reale e virtuale, l’ignoranza e l’indifferenza verso il dolore altrui.
    Abbiamo elencato, senza approfondire, solo alcuni dei tanti dati che ciascuno può leggere o vedere ogni giorno in televisione e che, a maggior ragione, dovrebbero essere all’attenzione di ogni forza  politica, amministrativa e delle associazioni  della cosiddetta società civile, anche perché, da tempo, scienziati e ricercatori hanno lanciato, seppur tardivamente, una serie di allarmi.

    Tutto resta però senza risposta sia nella scuola che nel quotidiano.

    La libertà, che gli stati democratici devono saper garantire e tutelare, è un bene prezioso ed irrinunciabile e proprio per questo va difesa attraverso regole comuni e condivise che sanciscano in modo chiaro che non vi è libertà ove vi è sopruso, menzogna, tentativo di prevaricazione di pochi contro l’intera collettività, in sintesi, per tornare alle origini, la libertà di ciascuno trova limite nel rispetto della libertà altrui e le istituzioni devono essere garanti.

    È perciò evidente che ciascuno può avere diritto, ad esempio, di ubriacarsi ma se le sue condizioni alterate procurano danno ad altri ne deve pagare le conseguenze così come dovrebbero pagare le conseguenze ed essere fermati prima coloro che incitano alla violenza, all’odio, all’autodistruzione, siano essi singoli, provider, opinionisti od altro.

    Ed è anche evidente che, in una società che è diventata più violenta, nella quale molti sfuggono alle regole ed alle leggi ed hanno una percezione esagerata della loro impunità, del loro diritto di appagare qualunque impulso, senza conoscere più né rispetto, né sentimenti ed empatia, ciascuno deve vigilare su stesso per non rendersi più fragile di fronte alla violenza.

    Non è questione di rinunciare al nostro diritto di vestirci come ci pare, di bere più del dovuto, di assumere sostanze che ci rendono non in grado di percepire il pericolo, la realtà, ma di sapere che quando il concetto di libertà è stravolto da una minoranza è necessario, in attesa di un futuro migliore, prevenire, autolimitarci, saper rinunciare a volte anche  a qualche piacere o  conoscenza occasionale.

    “Estote  parati”, una discoteca a notte fonda, un bicchiere di troppo, una pastiglia in più, un passaggio in macchina trovato per caso, qualcuno che propone incontri: chi  ha il coraggio di dire che ci sono situazioni a rischio e di spiegare come tentare di evitare questi  rischi! Scuola, genitori, istituzioni, media tutti dormono, tacciono.

    Oggi i partiti politici hanno scoperto l’estremo degrado di troppe realtà urbane di periferia, dei ghetti nei quali prosperano la delinquenza e la violenza, ma tutti i partiti politici hanno, a turno, governato in questi anni e nulla è stato denunciato, nulla è stato fatto, ci volevano questi ultimi stupri per capire il baratro sul quale siamo sospesi.

    Vogliamo credere che ora si farà qualcosa, speriamo che tutti collaborino in ogni città e luogo ma se, contestualmente, non si affronteranno i problemi di una diversa educazione scolastica, fin dalle primarie, di una diversa educazione nelle famiglie, di pene più certe e severe, di nuove regole anche per i siti pornografici e per l’orario di chiusura dei  locali notturni, insomma nuove regole di vivere civile, temiamo che ancora una volta dovremo registrare tragedie e violenze.

  • DiscoverEU: la Commissione distribuisce più di 35 000 pass di viaggio gratuiti ai giovani europei

    Annunciati i risultati della tornata di candidature di marzo 2023 del programma DiscoverEU ai 145 657 giovani di 18 anni che si sono candidati per ottenere uno dei 35 324 pass di viaggio disponibili. I candidati prescelti viaggeranno da soli o in gruppi fino a cinque persone tra il 15 giugno 2023 e il 30 settembre 2024. I partecipanti viaggeranno in treno, con alcune eccezioni per consentire a coloro che vivono sulle isole o in aree remote di partecipare. Parte del programma Erasmus+ e potenziata grazie all’Anno europeo della gioventù 2022, questa tornata di candidature era aperta ai giovani cittadini nati tra il 1° luglio 2004 e il 30 giugno 2005 provenienti dagli Stati membri UE e dai paesi associati a Erasmus+ (Islanda, Liechtenstein, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia).

    Per i giovani partecipanti sono disponibili altre opportunità volte a rafforzare la dimensione educativa di questa azione, come training informativi precedenti alla partenza o incontri in tutta Europa.

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