igiene

  • Topi a New York, è boom di tour su luoghi infestati

    New York, città dalle mille attrazioni, tuttavia di recente una del tutto insolita sta diventando sempre più popolare: il ‘rat tour’, ossia il tour dei luoghi infestati da topi. Il roditore sta infatti alla Grande Mela come probabilmente la statua della Libertà o l’Empire State Building. Sono quindi un dato di fatto e anche una battaglia persa. A poco valgono gli sforzi da parte delle diverse amministrazioni comunali per risolvere il problema. L’ultima crociata, quella del sindaco Eric Adams che ha persino nominato uno ‘zar dei ratti’ per far fronte all’emergenza.

    Alcune guide turistiche hanno invece deciso di ‘capitalizzare’ su questa emergenza e, come riferisce il New York Post, hanno cominciato a lanciare dei tour personalizzati per introdurre i visitatori ad una specie ormai diventata autoctona. “Sono come le nuove celebrità a New York vista tutta l’attenzione della stampa” – ha commentato  Luke Miller, proprietario di ‘Real New York Tours’. Non a caso alcuni anni fa divenne virale un video in cui un topo trascinava una fetta di pizza lungo una scalinata della metropolitana di New York. La sequenza ebbe oltre 12 milioni di visualizzazioni e il roditore fu soprannominato ‘Pizza Rat’.

    “I topi sono come una mascot per New York – sottolinea la guida Kenny Bollwerk -. Le persone vogliono vedere con i loro occhi”. Bollwerk offre tour a piedi gratuiti sui luoghi più infestati e ogni suo live stream su Tik Tok attira migliaia di persone. Secondo i dati dell’assessorato alla Sanità, nel 2022 ci sono state oltre 60mila denunce per avvistamento da topi, pari al 102% in più rispetto al 2021.

    I topi sono diventati un problema anche a Roma questa estate. Alcuni turisti hanno pubblicato dei video che mostrano la presenza di roditori proprio vicino al Colosseo. Nonostante il Comune abbia comunicato un piano per derattizzare la zona, la notizia ha fatto il giro del mondo tanto che anche la Bbc ha scritto un articolo a riguardo.

  • In Italia 5000 circoncisioni l’anno, 35% clandestine

    Per motivi culturali, religiosi o igienici tra i 4.000 ed i 5.000 bambini stranieri ogni anno in Italia vengono sottoposti alla circoncisione, di questi tra i 1400 ed 1750, pari al 35%, subiscono la pratica clandestinamente, e spesso non da medici, con il rischio concreto di infezioni ed emorragie che in alcuni caso possono diventare letali per i piccoli. Ai bambini che muoiono si aggiungono quelli, e sono centinaia ogni anno, che arrivano al pronto soccorso con malformazioni o infezioni e spesso danni permanenti.

    A causa di una grave emorragia un bambino è morto nel 2019 a Genova, un altro era morto nel dicembre 2018 a Monterotondo, in provincia di Roma, nel 2016 morì un bimbo a Torino e prima ancora ci furono altre vittime a Treviso e Bari. I dati dei bimbi circoncisi in Italia raddoppiano, arrivando a 9.000/10.000 bambini l’anno, se si considerano quelli che, pur vivendo in Italia, durante le festività – soprattutto mussulmane – vengono sottoposti alla pratica nei Paesi d’origine. Ad alimentare il mercato clandestino sono anche i molti irregolari che ovviamente non possono rivolgersi a strutture autorizzate. Nei paesi d’origine la circoncisione, che non viene praticata dai medici, costa pochissimo, spesso basta un’offerta e in alcuni paesi rappresenta una festa, come il battesimo per i cattolici, a cui tutta la famiglia partecipa. In Italia privatamente i costi raggiungono anche i 2500 euro, con picchi fino 4000 euro.

  • USAID makes hand-washing more accessible

    Washing your hands frequently is one of the best ways to reduce the spread of COVID-19, but access to soap and water is a challenge for some 3 billion people worldwide.

    That’s why the U.S. Agency for International Development (USAID), through its Water for the World programs, provides water and hygiene products and promotes the importance of the practice, especially today.

    In Burkina Faso, a USAID-supported program works with local governments on COVID-19 plans that address the availability of water, sanitation and hygiene services. Through radio announcements and other communications, the program also promotes washing hands with soap.

    In Indonesia, USAID has teamed up with partners in 120 communities to install 5,000 hand-washing stations, 900 soap dispensers and 700 water taps. Since March 2020, USAID has collaborated with community health clinics, known as puskesmas, to teach people the importance of washing hands with soap and water through radio jingles and social media posts.

    USAID is sharing information about slowing COVID-19 in Nigeria and increasing the water supply to allow hand-washing in public places, such as markets and hospitals. USAID is building on existing work Nigerian government agencies have done to promote hygiene and address COVID-19 by providing technical support for communicating risks. Finally, USAID teams up with telecommunications firms to spread good-hygiene messages to millions of Nigerians.

    The efforts are important because 40% of the world doesn’t have access to hand-washing stations with soap and water at home, according to the World Health Organization and UNICEF.

    Water security, sanitation and hygiene are more important than ever, as the world grapples with COVID-19 and looks to recover after suffering economic harm, according to Maura Barry, USAID’s acting global water coordinator and an official in its Bureau for Resilience and Food Security.

    The pandemic has stressed existing water systems and threatened to slow the expansion of water services for the neediest people, particularly some 300 million people in sub-Saharan Africa. Especially as the world recovers from the pandemic, USAID hopes to make hand-washing a habit everywhere while it works to improve access to water services.

  • Avvertenze e consigli

    1) Il virus si prende anche attraverso gli occhi, usate sempre, quando uscite, un paio di occhiali oltre all’introvabile mascherina o similari

    2) Se starnutite, tossite o vi soffiate il naso fatelo con un fazzoletto usa e getta da buttare in un contenitore chiuso e poi lavatevi le mani

    3) Se avete tossito o starnutito nel gomito….ricordatevi di disinfettare il vostro indumento prima di appenderlo in casa o in un luogo pubblico

    4) Quando tornate da fuori disinfettate con spray ad hoc i vostri indumenti

    5) Disinfettate i pacchi che portate da fuori in casa o sul posto di lavoro, sembra che il virus viva più a lungo sulle superfici di plastica perciò buttate via i sacchetti senza riutilizzarli e disinfettate le superfici in casa e sul posto di lavoro, specialmente le superfici della cucina almeno due volte al giorno,

    6) Pulitevi le narici con uno spray ad hoc

    7) Prima di utilizzare un gabinetto non di casa disinfettatelo

    8) Se non trovate più guanti usa e gatte disinfettate quelli che avete già usato o usate guanti normali e poi lavateli

    9) Se potete rimanere a casa cercate di non far venire persone da fuori che hanno utilizzato mezzi pubblici e chiedete loro comunque di utilizzare i vostri stessi accorgimenti per disinfettare indumenti etc.

    10) Ovviamente vale tutto quello che la televisione ed i giornali hanno detto, distanza di sicurezza, lavarsi le mani, non uscire ma non basta disinfettare tutto quello che potete e tenete coperti bocca naso ed occhi

  • Epidemia di Listeria in Europa, attenzione a come e cosa si mangia

    L’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare ha confermato l’epidemia da listeria in Europa indicandone la probabile fonte in una partita di mais congelato confezionato in Polonia e lavorato e prodotto in Ungheria. La Listeria è una famiglia di batteri il più noto dei quali è la Listeria monocytogenes, responsabile di una tossinfezione alimentare che colpisce sia uomini che animali: la listeriosi, una malattia piuttosto grave, anche se fortunatamente rara (secondo i dati epidemiologici europei, il tasso di mortalità è di circa il 12.7%: dato elevato rispetto a quello di altre tossinfezioni ed il quadro della malattia è particolarmente grave quando vengono colpiti bambini, anziani e donne in stato di gravidanza, nel qual caso il pericolo riguarda sia la mamma che il feto). L’epidemia riscontrata in Europa ha già provocato 6 decessi tra Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia e Regno Unito (a partire dall’8 marzo i casi di Listeria segnalati in Europa sono stati 32). La maggior parte dei pazienti che ne vengono colpiti viene sottoposta a qualche giorno di ospedalizzazione e in molti casi, ancora oggi, l’esito è fatale.

    Gli operatori del settore alimentare di Polonia, Finlandia, Svezia ed Estonia hanno ritirato e richiamato i lotti di mais congelato coinvolti per ridurre il rischio di infezioni, ma il lungo periodo di incubazione del batterio (fino a 70 giorni) potrebbe far emergere nuovi casi anche a distanza di tempo.

    La malattia si trasmette all’uomo mediante l’ingestione di alimenti e acqua infetti e, anche se molto di rado, l’infezione può anche essere contratta per contatto con individui o animali colpiti. Le infezioni da listeria si diffondono in genere in seguito alla vendita, anche su larga scala, di cibo contaminato. Misure di prevenzione utili sono, oltre ovviamente al rispetto scrupoloso delle norme igienico-sanitarie, l’impiego di utensili puliti e non entrati in contatto con altri alimenti, la conservazione degli alimenti in frigo fino al momento dell’uso (ad una temperatura inferiore ai 4° C); la cottura completa di carne e pesce (raggiungendo anche al cuore una temperatura di almeno 70° C) nonché evitare il consumo di formaggi crudi prodotti con latte non pastorizzato e anche l’uso stesso di latte non pastorizzato e non mangiare pesce affumicato fresco non adeguatamente conservato.

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