Secondo la Commissione europea oltre l’80% degli habitat europei è in cattive condizioni e di conseguenza sono in declino una specie su tre di api e farfalle e oltre il 30% delle specie di uccelli. Per questo, l’Unione europea ha messo a punto una legge per il ripristino della natura, la Nature Restoration Law, che sancisce che non è più sufficiente tutelare la natura che ancora rimane ma occorre anche iniziare a restaurare quanto abbiamo compromesso.
I singoli Stati dovranno pertanto ripristinare almeno il 20% degli habitat terrestri e marini degradati in Europa entro il 2030 (tale quota salirà al 60% entro il 2040 e al 90% entro metà secolo), dovranno inoltre piantumare 3 miliardi di nuovi alberi e garantire che non si verifichi una diminuzione dello spazio verde urbano complessivo e della copertura arborea (il 2021 è l’anno di riferimento). Ancora: entro il 2030 i Paesi dell’Ue devono invertire il declino delle popolazioni di impollinatori e ottenere in seguito una tendenza all’incremento, misurandola almeno ogni 6 anni; ogni Stato membro è chiamato a predisporre un Piano Nazionale di Ripristino che concorra al raggiungimento di questi obiettivi molto sfidanti, che verrà validato e successivamente monitorato insieme alla Commissione europea.
Per ripristinare la natura nei terreni utilizzati dal settore agricolo, la Nature Restoration Law prevede che i Paesi dell’Ue dovranno mettere in atto misure e azioni volte a raggiungere una tendenza positiva in due dei tre seguenti indicatori: l’indice di farfalle nei prati; la quota di terreni agricoli con caratteristiche paesaggistiche ad alta biodiversità; lo stock di carbonio organico nei suoli minerali coltivati.