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  • O maschile o femminile: la Baviera mette al bando lo schwa e ripristina la grammatica tedesca

    Simbolo del linguaggio inclusivo imposto dal politicamente corretto, per emancipare la galassia arcobaleno, lo schwa è stato messo al bando in Baviera. Il Land conservatore del sud della Germania ha infatti emanato il divieto di usare forme linguistiche neutre rispetto al genere, il Regolamento generale di procedura (Ago) delle autorità bavaresi stabilisce che “non sono consentite ortografie multigenere che utilizzano simboli verbali interni come asterisco, due punti, trattino basso o punto intermedio». Questo significa di fatto ripristinare il rispetto della grammatica tedesca classica, che ha diverse forme maschili e femminili per alcuni sostantivi e che in passato utilizzava il plurale maschile come forma predefinita onnicomprensiva.

    Il divieto è stato aspramente criticato dalla sinistra tedesca – Verdi in testa – al fianco di gruppi politici universitari, sindacati, associazioni queer. Ma il governo bavarese tira dritto: “Se o quando la soglia di negligenza rilevante ai sensi del diritto disciplinare nel senso di violazione dei doveri d’ufficio viene superata in un caso concreto e individuale dovrà essere valutata in particolare per quanto riguarda la frequenza, l’entità e il rispettivo contesto”. Il ministro Florian Herrmann é stato ancora più spiccio: “Il messaggio è: il linguaggio deve essere chiaro e comprensibile”.

    L’Associazione tedesca degli insegnanti (Dl) ha accolto con favore questa politica. Il presidente della DL Stefan Düll ha dichiarato all’agenzia di stampa Dpa che il linguaggio ufficiale dovrebbe essere incentrato su “formulazioni rispettose e sensibili al genere senza contrassegnarlo come tale”, rimarcando che anche la schwa o l’asterisco potrebbero risultare tutt’altro che inclusivi.

  • Concorso dell’UE per giovani traduttori: rivelati i 27 vincitori di quest’anno

    La Commissione ha svelato i nomi dei  27 vincitori della sedicesima edizione del concorso per traduttori “Juvenes Translatores”, riservato alle scuole secondarie.

    Quest’anno 2.883 partecipanti hanno messo alla prova le loro competenze linguistiche, scegliendo di tradurre tra due delle 24 lingue ufficiali dell’UE. Su 552 combinazioni linguistiche possibili, gli studenti di 681 scuole ne hanno scelte 141, tra cui spagnolo-sloveno e polacco-danese. Per gli studenti la partecipazione al concorso rappresenta l’opportunità di scoprire la traduzione.

    I traduttori della Commissione europea hanno selezionato 27 vincitori, uno per ciascun paese dell’UE, per l’Italia Ginevra Mingione del Liceo Pluricomprensivo Renato Cartesio,Villaricca (NA).

    Inoltre 287 studenti hanno ricevuto una menzione speciale per la qualità delle loro traduzioni.

    La cerimonia di premiazione dei 27 vincitori si svolgerà a Bruxelles il 31 marzo 2023.

    La Direzione generale della Traduzione della Commissione europea organizza il concorso “Juvenes Translatores” (giovani traduttori) ogni anno dal 2007. Nel corso del tempo il concorso ha cambiato la vita di molti partecipanti e vincitori, alcuni dei quali hanno deciso di studiare traduzione all’università o sono entrati a far parte del servizio di traduzione della Commissione europea come tirocinanti o traduttori a tempo pieno.

    “Juvenes Translatores” ha il duplice obiettivo di promuovere l’apprendimento delle lingue nelle scuole e di far vivere ai ragazzi un’esperienza di traduzione. Il concorso, aperto agli studenti diciassettenni delle scuole secondarie di secondo grado, si svolge contemporaneamente in tutti gli istituti dell’UE selezionati.

    Il multilinguismo e, di conseguenza, la traduzione sono una caratteristica integrante dell’UE sin dall’istituzione delle Comunità europee, come sancito nel primissimo regolamento adottato nel 1958. Da allora il numero delle lingue ufficiali dell’UE è passato da 4 a 24, di pari passo con l’adesione di nuovi Stati membri.

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