Medicina

  • Il SSN e l’aberrante eugenetica applicata a valle del ciclo vitale

    Nel nuovo piano pandemico che sta per essere elaborato viene prevista la possibilità di scegliere chi si debba curare nel caso in cui la disponibilità di farmaci e di strutture sanitarie non sia sufficiente: in altre parole una scelta in rapporto ad una potenziale possibilità di risposta alle cure o, peggio, alle aspettativa di vita del paziente.

    Viene attribuita, in sostanza, la possibilità ad un medico di scegliere in situazioni di estrema urgenza della vita e della morte di persone in estrema difficoltà in quanto pazienti che legittimamente sperano e si aspettano di venire curati e magari guariti. Una facoltà che nessuno al mondo dovrebbe avere la possibilità di esercitare, anche se in condizioni estreme, tantomeno nei confronti di persone in difficoltà come nel caso di un paziente ospedaliero.

    Un sistema sanitario nazionale, all’interno del quale venga inserito un piano pandemico, deve fin dall’inizio dimostrare nelle proprie linee guida di possedere come obiettivo da perseguire la salvaguardia di ogni vita indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla nazionalità o dal colore della pelle.

    In questo contesto apprendo con vivo disgusto che le Primule volute dal governo e “create” dall’architetto Boeri costeranno allo Stato 200.000 euro l’una: essendo queste 1.500 l’esborso finale sarà di 300 milioni (https://www.ilpattosociale.it/attualita/le-1-500-primule-il-fiore-del-delirio-italico/).

    Con il diverso utilizzo di queste risorse si potrebbe approntare, invece, un piano pandemico che abbia come obiettivo strategico quello di cercare con ogni mezzo di salvare TUTTE le persone e non di selezionare, al contrario, chi debba vivere e chi morire.

    Il piano pandemico in via di definizione assieme alle narcisistiche Primule dell’architetto Boeri dimostrano quindi quanto possa risultare miserabile l’attuale classe politica e dirigente che dovrebbe ideare e realizzare progetti finalizzati alla salute pubblica e perciò alla vita di tutti i pazienti indipendentemente dal fatto che questi abbiano di fronte a sé un arco temporale ampio o di soli pochi giorni. Solo delle persone umanamente miserabili ed eticamente prive di ogni principio possono dilapidare risorse per una egocentrica manifestazione della propria creatività sottraendole ad un sistema sanitario che in questo modo fa proprio il principio della eugenetica a valle del ciclo della vita umana. Solo Dio, per chi crede, o l’incedere naturale possono determinare il fluire della vita verso l’inevitabile morte. Nel caso in cui, invece, si preveda all’interno di un piano pandemico di assegnare al personale medico il potere oggi di decidere a chi somministrare le cure in rapporto a fattori soggettivi, cioè indicati e formulati da soggetti che utilizzano parametri opinabili, verrebbe meno la stessa definizione di Sistema Sanitario Nazionale. Questo, infatti, assumerebbe le caratteristiche di un sistema, di spartana origine, di selezione della specie eugenetica a valle del ciclo della vita.

    Questa vergognosa selezione dei pazienti a carico del personale medico in previsione oggi un domani potrà venire assegnata magari ad un magistrato o ad un politico in virtù di una suprema ragione di Stato.

    Questo piano pandemico, nelle sue linee guida, non rappresenta altro se non una indegna forma di Stato etico il quale decide a seconda di parametri soggettivi, nello specifico di disponibilità di letti o medicinali, chi sia considerato degno di vivere o chi invece venga destinato alla morte.

    In futuro magari questa selezione potrà avvenire in rapporto ad altri parametri economici ed etici a seconda della convenienza sempre di chi “opera in nome dello Stato”.

    In altre parole lo Stato etico verso il quale la classe politica attuale intende condurci rappresenta solo la versione aggiornata della sintesi malsana di una dottrina nazicomunista in virtù della quale le ragioni di Stato, qualsiasi esse siano, hanno sempre la prevalenza sulle legittime aspettative democratiche dei singoli cittadini.

    Lo stato etico così si crede Dio.

  • Il progresso nella terapia del cancro è legato solo alla libertà della ricerca

    Riceviamo e pubblichiamo un articolo del Dott. Giuseppe Di Bella, figlio del Prof. Luigi Di Bella, ideatore dell’omonimo metodo per le cure anti tumorali.  

    Il progresso nella terapia del cancro è indissolubilmente legato alla libertà e indipendenza della ricerca scientifica. Oggi il dato, non mediatico, ma reale della capacità degli attuali protocolli oncologici di curare il cancro è sintetizzato in questa nota del Quotidiano Sanità Scienza e Farmaci: “In un follow-up a 7 anni è documentato che il 33% di ammalati neoplastici muore per disturbi cardiaci causati da terapie mediche oncologiche e il 51% per progressione del tumore”.

    Terapia cancro e 7 anni di sopravvivenza

    Pertanto oggi solo il 16% di ammalati oncologici raggiungono il settimo anno di sopravvivenza. Le cause di questo fallimento sono documentate in pubblicazioni nella maggiore banca dati biomedica www.pubmed.gov e riportate nella rassegna allegata di diapositive del sito metododibella.org alla sezione Novità e Comunicazioni. Autorevoli ricercatori spiegano che un fallimento di questa portata, nascosto dai mainstream con continui altisonanti annunci di spettacolari quanto fantomatici progressi, dipende dalla sponsorizzazione della ricerca finalizzata all’incremento dei fatturati.

    Il dottor Ralph Moss nel noto volume Questioning Chemotherapy: “Le industrie farmaceutiche formano una sorta di establishment del cancro, che controlla l’orientamento della prevenzione, della diagnosi e della terapia del cancro. A livello globale, tutta la legislazione sanitaria tende ad accentrare il potere in poche mani e ad accrescere il conservatorismo in medicina per salvaguardare il profitto”.

    Altri medici prestigiosi cercano la verità

    Il dottor Richard Horton, caporedattore del Lancet, prestigiosa rivista scientifica “Moltissime delle ricerche pubblicate sono, nella migliore delle ipotesi, inaffidabili, se non completamente false… Gran parte della letteratura scientifica, forse la metà, può essere dichiarata semplicemente falsa. La scienza ha preso una direzione verso il buio”.

    La Prof. Marcia Angell, già caporedattore della nota rivista New England Medical Journal: “Semplicemente, non è più possibile credere a gran parte della ricerca clinica che viene pubblicata, o fare affidamento sul giudizio di medici fidati o linee guida mediche autorevoli”.

    Randy Schekman (Nobel per la medicina): “La scienza è a rischio: non è più affidabile perché in mano a una casta chiusa e tutt’altro che indipendente. Almeno il 50% dei dati scientifici è corrotto, la ricerca è in mano a una cerchia ristretta (la cosiddetta Comunità scientifica) che può influenzare le scelte di governi e istituzioni e ha la possibilità di orientare gli studi in un senso “conveniente” al potere. I ricercatori sono disposti a tutto, anche a modificare i risultati dei loro lavori, pur di ottenere una pubblicazione”.

    I medici che vogliono una ricerca libera e indipendente

    La denuncia di Schekman era stata preceduta da quella di un autorevolissimo scienziato, Peter Higgs, notissimo teorizzatore del bosone di Higgs, che aveva denunciato il sistema delle pubblicazioni scientifiche. Premi Nobel e caporedattori delle massime testate mediche, autorità scientifiche mondiali non diffondono fake news, ma sono le rare, forse ultime, voci che all’onestà intellettuale associano rilevanti meriti scientifici. Se la dichiarazione di Schekman rilasciata nel giorno stesso in cui ha ricevuto il Nobel e quindi di massima visibilità, è clamorosa, altrettanto clamoroso è il silenzio in cui è caduta a conferma dell’estrema gravità del momento che viviamo.

    La ricerca medico scientifica non è libera, indipendente, ma nella quasi totalità dei casi asservita e sponsorizzata dalle multinazionali. La ricerca libera, unicamente finalizzata alla ricerca della Verità, unica Via che porta alla Vita è contrastata con ogni mezzo. La censura della ricerca indipendente rappresenta l’aspetto eticamente e scientificamente più grave di questa dittatura globale camuffata da democrazia. Il sovvertimento delle basi logiche del ragionamento medico scientifico, la mancata valutazione, considerazione e valorizzazione della realtà, della verità, di casi clinici felicemente risolti per innovative e positive esperienze terapeutiche del MDB, è una costante di questa dittatura terapeutica, di questo capitalismo farmaceutico esasperato, senza limiti dignità e regole.

    I circoli di potere e i trials truccati

    I circoli di potere hanno sostituito il dato di fatto evidente, documentato e incontestabile, con funambolismi statistici finalizzati alla costruzione di esiti preconfezionali di trials clinici truccati, poi regolarmente registrati e lautamente retribuiti. Se consideriamo la manipolazione e l’asservimento della ricerca medica e delle linee terapeutiche al profitto, denunciati dalle personalità citate, comprendiamo i gravi limiti dei protocolli oncologici.

    Come ho evidenziato nella mia recente pubblicazione sulla prevenzione dei tumori “La scelta antitumore, prevenzione farmacologica e stile di vita”, l’asservimento della ricerca è stato preceduto dal condizionamento e inquinamento delle coscienze, che si può tanto più facilmente realizzare quanto più un’opinione pubblica è rassegnata, inerte, distratta, incolta, ininfluente, disattenta, e pertanto plagiabile dai centri di potere che possono irretirla e asservirla ai propri interessi.

    Oggi si sta gradualmente affermando una nuova scuola di pensiero, un paradigma di ricerca libero, indipendente, un metodo multi-terapico biologico basato sui concetti scientifici razionali, logici, fisiologici etici, postulati e attuati dal Prof Di Bella. E’ urgente sostituire i fallimentari paradigmi sponsorizzati con una ricerca indipendente come quella condotta dalla Fondazione Di Bella, i cui risultati sono pubblicati sulle maggiori banche dati biomediche ufficiali reperibili sul sito.

    La logica del MDB e la terapia anti cancro

    Questa ricerca libera, indipendente, non condizionata dalla logica del fatturato, è sostenuta unicamente da contributi volontari di quanti hanno compreso la logica del MDB, o lo hanno applicato verificandone l’efficacia. Gli attuali paradigmi di ricerca vanno radicalmente rivisti perché è ormai evidente e documentato che l’applicazione degli attuali trials clinici ad una multiterapia oncologica comporterebbe tempi incredibilmente lunghi.

    Sperimentare terapie su pazienti pretrattati in condizioni critiche è privo di senso. I farmaci prodotti da diverse ditte comporterebbero scarsi fatturati per ognuna. Prodotti biologici (melatonina, retinoidi, etc) danno una minima fonte di guadagno. Il medico che prescrive al di fuori dei protocolli istituzionali è intimidito, indifeso. La ricerca indipendente difficilmente è approvata dai comitati etici.

    I progetti di ricerca della Fondazione Di Bella perseguono questi obiettivi strategici:

    1) Contrasto dei meccanismi di crescita tumorale mediante gli inibitori dell’ormone della crescita e pertanto dei fattori di crescita tumorale GH-dipendenti, e della Prolattina (PRL).

    2) Contrasto della mutabilità del fenotipo neoplastico mediante molecole differenzianti. Le Elites strumentalizzano anche la pandemia del Cov 19 per imporre scelte politiche e terapeutiche conformi ai loro interessi. Per questo hanno delegittimato ricercatori e clinici come il Nobel Prof. Montagnier e i Prof. Tarro e De Donno, censurato il Lisozima potente​ immunomodulante e antivirale biologico totalmente privo di tossicità.

    Terapia cancro e il vaccino anti Covid

    Sono arrivati al punto da fare pubblicare su una prestigiosa rivista come Lancet un clamoroso falso, immediatamente ritirato per togliere di mezzo l’altro concorrente del vaccino, l’ utilissima Clorochina. L’Unione Europea ha promosso la pop star Miley Cyrus a Testimonial per la raccolta di fondi destinati alla “Global Goal: Unite for Our Future”, finalizzati alla produzione del vaccino anti Covid 19. La scelta dello sponsor da parte della U.E. è perfettamente coerente con la sua intima essenza, natura e finalità. Buon vaccino a tutti.

    Giuseppe Di Bella, figlio del Prof. Luigi Di Bella e promotore della terapia anti cancro MDB

    Terapia Di Bella: “Contro la prova dei fatti niente potrà sconfiggerla”

    Prevenzione Covid-19, Dott. Di Bella: aggiornamenti su terapia antinfettiva

    Giuseppe Di Bella

     

  • La farmacopea o medicina tradizionale cinese e gli animali

    Proponiamo di seguito un articolo del dott. Giovanni Bellani, zoologo e museologo, pubblicato su Rivista Natura (www.rivistanatura.com) il 10 maggio 2020

    La farmacopea cinese ha una tradizione millenaria (più di 2500 anni) ed è assai radicata nella cultura popolare. Non sarà quindi facile per il governo cinese introdurre cambiamenti nell’uso di alcuni rimedi naturali di origine animale molto usati e apprezzati da un numero enorme di cinesi, specialmente delle classi meno abbienti.

    Per questo tipo di medicina vengono utilizzate molte specie di animali selvatici come la tigre, l’orso tibetano, il leopardo nebuloso, alcune rare specie di piccoli felidi, rinoceronti, cervi, scimmie, pangolini (per le scaglie), topi, tartarughe, serpenti, lucertole, squali e tanti altri.

    Molte volte la medicina ufficiale ha dimostrato scientificamente l’infondatezza e la non veridicità dei benefici di queste sostanze estratte dagli animali, come per esempio l’efficacia di un rimedio antitumorale ricavato dalle pinne di squalo, ecc…

    Nonostante ciò, la tigre  è vista come una farmacia ambulante (vedi tabella) e, infatti, la tigre cinese è praticamente estinta allo stato selvaggio, ridotta a circa 25 esemplari, e le altre tigri sono classificate in via di estinzione in ogni altro Paese asiatico; per questo ormai in Cina sono presenti alcune fattorie in cui si allevano tigri allo scopo di macellarle.

    Una delle cause principali (per il 90% negli ultimi 40 anni) che ha ridotto tutte e cinque le specie di rinoceronti sull’orlo dell’estinzione è la caccia, alla quale sono stati sottoposti questi pachidermi per impadronirsi dei loro corni, venduti sui mercati orientali a peso d’oro e utilizzati nelle farmacie per curare l’impotenza maschile o come afrodisiaco.

    Inoltre, il lockdown istituito per l’attuale pandemia in alcuni Paesi africani e la chiusura dei parchi ai turisti stanno lasciando libero spazio ai bracconieri, che in questi mesi hanno incrementato le uccisioni di rinoceronti.

    Anche gli orsi neri tibetani o orsi della luna (Ursus Selenarctos thibetanus) vengono allevati in fattorie in condizioni spaventose, con un catetere perennemente inserito nella cistifellea, attraverso il quale viene raccolta la bile, utilizzata per curare alcune malattie (perfettamente guaribili con altre sostanze farmaceutiche assai più efficaci).

    Nonostante 18 provincie cinesi si siano dichiarate contrarie a questa attività, pare siano ancora 250 le cosiddette “fattorie della bile” presenti sul territorio cinese (altre ce ne sono, pare, in Vietnam, anche se in questo Paese sono state dichiarate illegali già dal 1999…).

    Le tigri, farmacie viventi:

    • Artigli di tigre: usati come sedativo per l’insonnia
    • Denti: usati per curare la febbre
    • Grasso: usato per trattare la lebbra e i reumatismi
    • Pelle del naso: utilizzata per il trattamento di ferite superficiali come i morsi
    • Ossa di tigre: usato come farmaco anti-infiammatorio per il trattamento di reumatismi e artrite, debolezza generale, mal di testa, rigidità o paralisi nella parte bassa della schiena e delle gambe e dissenteria; si fa anche un vino ottenuto macerando le ossa in un liquore di riso.
    • Bulbi oculari: usati per trattare l’epilessia e la malaria
    • Coda: usata per trattare le malattie della pelle
    • Bile: usata per trattare le convulsioni nei bambini associati a meningite
    • Baffi: usati per curare il mal di denti
    • Cervello: usato per trattare la pigrizia e i brufoli
    • Pene: usato in pozioni d’amore come la zuppa di tigre, considerata un  afrodisiaco
    • Deiezioni o feci: usate per trattare bolle, emorroidi e curare l’alcolismo
  • Dare vita ad una nuova società

    Finirà, prima o poi finirà come sono finite tutte le grandi pestilenze, le migliaia di guerre e le tante catastrofi naturali o causate dall’uomo. Finirà e lascerà sul campo molti morti e feriti, sofferenze che avranno segnato famiglie e comunità, disastri economici grandi e piccoli e, speriamo, forse la capacità di capire la drastica lezione: la globalizzazione non guidata, la convivenza tra progresso ed arcaiche situazioni di igiene ed alimentazione, la corsa forsennata all’espansione di mercati e di aree di influenza devono essere riviste. Chi di noi si sveglierà nel primo giorno dopo il coronavirus dovrà ripensare il proprio modello di vita chiedendosi se chi governa, specie le grandi potenze, sarà in grado di capire e di cambiare. Saremo più poveri, saremo soprattutto più consapevoli delle nostra fragilità umana, noi così potenti da arrivare a Marte non siamo stati in grado prima di ammettere la presenza di una nuova peste e poi di mettere in atto misure adeguate di protezione perché per le leggi del mercato era più importante continuare negli scambi tra paesi che pensare alla salute pubblica.

    Masturbazioni intellettuali e non sufficiente preparazione tecnica e scientifica sono state di supporto a sbagliati interessi economici dalla Cina all’Europa, al resto del mondo. Grandi potenze, come gli Stati Uniti, si sono trovate a fare i conti con un servizio sanitario inadeguato, basato praticamente solo sul privato mentre decine di milioni di cittadini non sono in grado di pagarsi l’assicurazione sanitaria. La Cina, che ha già conquistato così tanti porti del Mediterraneo e del nord Europa, che di fatto ha colonizzato metà Africa e comperato gran parte del debito pubblico americano, deve e dovrà fare i conti non solo col benessere diffuso che aveva promesso e non potrà mantenere ma con le usanze alimentari di tanta parte della popolazione abituata a mangiare cani, gatti ed animali selvatici non controllati.

    Da dove arriva il virus? Sembra ancora un mistero individuare la causa scatenante ma certo la causa principale, sia che il virus derivi da carni contaminate, da ricerche di laboratorio o dall’ambiente, dalla natura stessa, è stata la gestione innaturale del progresso, l’aver anteposto l’interesse di alcuni a quello di tutti. In un mondo con le frontiere aperte dove gli scambi commerciali sono stati il primo interesse, senza tener conto se gli stessi annientavano tante peculiarità e realtà locali, aumentando troppo spesso l’illegalità e la contraffazione, dovremo ridisegnare regole, comportamenti, sanzioni sia come Unione Europea che come Organizzazione mondiale del commercio.

    Intanto tutti, a partire da chi rappresenta le istituzioni e fa comunicazione, siamo chiamati ad un maggior senso di responsabilità, verso noi stessi, nessuno è immune, e verso i nostri concittadini cominciando da subito a immaginare la nuova società alla quale dovremo dare vita.

  • In che modo la cura dei tumori sta funzionando sempre meglio?

    Il 13 gennaio in una conferenza stampa a Bologna  parlamentari e candidati di “Fratelli d’Italia“  hanno preso posizione in difesa della libertà di cura e di ricerca scientifica. Ciò per le evidenze scientifiche sul MDB, le testimonianze di pazienti e la nota e documentata totale, mancanza di legittimità e scientificità della sperimentazione ministeriale del 1998 la ragione :-
    http://www.notiziedalparlamento.it/article/elezioni-regionali-emilia-romagna-focus-sulla-sanita%E2%80%99-di-fratelli-d%E2%80%99italia.html
    La Senatrice Bernini ha pubblicato il suo dissenso il 14/01 su DIRE “NON SI GIOCA SU PELLE DELLA GENTE, ULTIME CURE FUNZIONANO BENISSIMO” (DIRE) Bologna, 14 gen. – http://nr1.dire.telpress.it/nT/index.php?u=4559&c=5755&t=20200113
    Replico alle Sue dichiarazioni: “non si gioca sulla pelle della gente…ultime cure funzionano benissimo, la metodologia tradizionale di cura dei tumori per fortuna sta funzionando sempre meglio. Ci sono farmaci di nuova e nuovissima generazione per terapie oncologiche che funzionano benissimo“.

    Mi consenta rispettosamente di non citare considerazioni personali (non avendo io l’autorevolezza  degli eccelsi luminari che l’affiancano nelle interviste) ma recenti dati di prestigiose riviste scientifiche, pubblicati sulle massime banche dati biomediche internazionali ufficiali:-“La stragrande maggioranza degli antitumorali di ultima generazione [da Lei citati ] non ha alcuna prova o documentazione di efficacia antitumorale

    • Naci H, Davis C, BMJ. 2019 Sep 18;366:l522. Design characteristics…,
    • Davis C, Naci H, BMJ. 2017 Oct 4;359:j4530. Availability of evidence …

    Il comunicato ANSA del 27/09/19 ha evidenziato il dato che l’altissimo costo di questi “miracolosi  farmaci dalla dubbia efficacia è assolutamente ingiustificato:-Tumori e nuovi farmaci, non giustificato il costo, ridotto valore aggiunto per pazienti, anche in sopravvivenza.

    Le cure che funzionano benissimo”consentono questi entusiasmanti risultati

    • «Il contributo complessivo della chemioterapia … alla  sopravvivenza a 5 anni negli adulti è stato stimato al 2,3% in Australia e al 2,1% negli Stati Uniti». Morgan G. Clin Oncol (R Coll Radiol). 2004 Dec;16(8):549-60.The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5-year …
    • Recenti dati pubblicati dal Quotidiano Sanita.it Scienza e Farmaci: Tumori e chemioterapia sulla sopravvivenza a 7 anni dei pazienti oncologici con le “CURE CHE FUNZIONANO BENISSIMO” :-: Rischio infarto per un paziente su tre, in un follow-up a 7 anni è documentato che il 33% di ammalati neoplastici muore per disturbi cardiaci causati da terapie mediche oncologiche e il 51% per tumore. Sopravvivenza REALE a 7 anni 16%
    • “Mortalità a 30 giorni dopo trattamento antitumorale sistemico per carcinoma mammario e polmonare in Inghilterra: « la chemio entro il primo mese può uccidere dal 2,4 % al 50%» sempre con le “CURE CHE FUNZIONANO BENISSIMO”
    • Michael Wallington,et Al -Lancet Oncology: 2016 Sep;17(9):1203-16 “30-day mortality …

    DATI REALI SUGLI EFFETTI DEI PROTOCOLLI ONCOLOGICI:

    • .”La chemioterapia neoadiuvante(che precede l’intervento) nel carcinoma mammario induce metastasi: Karagiannis GS et al . Sci Transl Med. 2017 Jul 5;9(397). “Neoadjuvant chemotherapy …induces breast cancer metastasis
    •  «La chemioterapia nutre il tumore, lo rende refrattario ad ulteriori trattamenti :Sun Y et al. Nat Med. 2012 Sep;18(9):1359-68.” Treatment-induced damage …
    • La secrezione di WNT16B  indotta dal trattamento chemioterapico promuove la crescita tumorale :Johnson LM et al, Cancer Biol Ther. 2013 Feb;14(2):90-1”Treatment-induced …

    Questo campione di pubblicazioni documenta e individua chi in realtà disinforma e  “GIOCA SULLA PELLE DELLA GENTE”. Una madre ha dichiarato  in conferenza stampa dei Fratelli d’Italia , che suo figlio con un tumore cerebrale anaplastico, avrebbe dovuto concludere l’esistenza nel 2014 , e oggi col Metodo Di Bella , dopo aver  superato umiliazioni vessazioni, difficoltà  e contrasti di ogni genere per curarsi col MDB, è in assenza di tumore. L’oncologia nei  tumori maligni cerebrali con le “CURE che FUNZIONANO BENISSIMO” ottiene questi  brillanti risultati: «La sopravvivenza media dei tumori maligni cerebrali è di 14-15 mesi» Delgado-López PD, et.Al. Clin Transl Oncol. 2016 Nov;18(11):1062-1071.

    Per CERTIFICARE la scientificità del Metodo Di Bella allego il link alla documentazione scientifica http://www.metododibella.org/pubblicazioni-scientifiche.html#.XhzG1MhKjcs con pubblicazioni sulle maggiori banche dati biomediche ufficiali internazionali relative ad oltre un migliaio di pazienti  positivamente curati con MDB. In prima pagina del sito www.metododibella.org, al  link
    http://www.metododibella.org/la-sperimentazione-truffa-sul-metodo-di-bella.html
    la documentazione sulla totale mancanza di scientificità e legittimità della sperimentazione del 98 recentemente confermata da uno ampio, dettagliato e documentato studio nel film d’inchiesta “Il Metodo Di Bella 20 anni dopo”: http://www.vff-marenostrum.org/VFF-Films/MDB.html

    Una breve riflessione sulle citate e documentate evidenze scientifiche  del Metodo Di Bella e sulla letteratura relativa al REALE stato dell’arte dell’oncologia, consente di individuare facilmente “CHI GIOCA SULLA PELLE DELLA GENTE” e quali sono in verità, non “LE CURE CHE FUNZIONANO BENISSIMO”, ma quelle che più realisticamente e più umilmente rappresentano oggi un reale e documentato progresso nella cura del cancro.

    Con osservanza
    Giuseppe Di Bella

  • L’acne fa meno paura

    Una giornata dedicata alla conoscenza dei trattamenti per curare l’acne quella che si è svolta a Milano dal titolo Acne e cicatrici: Terapie di Dermatologia Plastica News, organizzata dal Prof. Antonino Di Pietro
    e dalla Dott.ssa Mariuccia Bucci.

    Diviso in due parti, il corso al quale hanno partecipato medici chirurgi che quotidianamente, in diverse branche, trattano il problema si è articolata in due parti. La prima dedicata alla conoscenza del problema e ai trattamenti adeguati per sconfiggerla o almeno curarla nel migliore dei modi, l’altra per aggiornarsi sulle nuove metodologie di cura. L’acne è una patologia dermatologica a carattere polimorfo, il cui trattamento comprende numerosi presidi terapeutici, topici e sistemici, volti al controllo e alla cura dei diversi fattori fisiopatologici che ne rappresentano la causa. I trattamenti convenzionali, oggigiorno, non possono tuttavia prescindere dai trattamenti di Dermatologia Plastica che consistono in un adeguato approccio integrazionale e cosmetologico, nell’utilizzo di peeling e della terapia fotodinamica. Numerose le nuove metodologie a partire dai trattamenti high-tech in tema di cicatrici d’acne, affrontando e prevenendo eventuali effetti collaterali dovuti ai trattamenti stessi.

  • Le donne nel biotech della salute

    Si intitola Le donne nel biotech della salute: un lungo viaggio attraverso scienza, clinica, imprenditoria e mercato il convegno che L’Associazione Women&Technologies organizza giovedì 26 settembre, dalle 9.30 alle 13.00, presso il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche (DISFARM) dell’Università degli Studi di Milano (aula C03 – Via L. Mangiagalli 25).

    Come recita l’invito “Stiamo vivendo un momento rivoluzionario nel mondo della medicina con importanti conseguenze positive sulla salute dell’uomo. Le biotecnologie, con i nuovi farmaci a base di macromolecole e di cellule stanno rispondendo ad una domanda di cura per patologie irrisolte con i farmaci tradizionali.
    In questo contesto di innovazione radicale le donne sono protagoniste con un approccio interdisciplinare, che crea un valore ineguagliabile, nei vari settori che comprendono tutta la filiera di sviluppo di nuovi farmaci e tecnologie.
    L’evento vuole offrire ad un panorama vario di interlocutori, dall’accademia, all’industria, alle istituzioni, con un focus  particolare sui giovani, testimonianze di donne che a diversi livelli hanno contribuito e continuano a contribuire a questa eccellenza tutta italiana che travalica i confini nazionali e riconosciuta a livello internazionale”.

    Dopo i saluti istituzionali della Prof.ssa Maria Pia Abbracchio, Prorettore Vicario, Università degli Studi di Milano, della Prof.ssa Marina Carini, Prorettore delegato alla terza missione, territorio e attività culturali, Università degli Studi di Milano e della Prof.ssa Donatella Taramelli, Presidente del Collegio Didattico Interdipartimentale – Corso di Laurea in Biotecnologia, Università degli Studi di Milano, la mattinata sarà così suddivisa:

    10.00 – 11.15: Tavola rotonda “Dalla Ricerca alla Clinica” – Interverranno: Loredana Bergamini, Direttore medico J&J (Janssen Pharma); Valeria Crippa, Ricercatrice UNIMI; Paola Testori Coggi, Committee Member of European Health Forum; Concetta Quintarelli, Head R&D Ospedale Bambin Gesù Roma, moderatrice: Maria Luisa Nolli, CEO NCNbio, past president Women&Technologies®, membro del direttivo AFI e Assobiotec
    11.30 – 12.45: Tavola rotonda “Dalla Clinica al Mercato” – Interverranno: Marta Bertolaso, Prof.ssa Logica e Filosofia della Scienza Università Campus Bio-Medico di Roma, Editor in Chief Springer Series “Human perspectives in health sciences and technology”; Rita Cataldo, AD Takeda Italia; Fernanda Gellona, DG Confindustria Dispositivi Medici; Sara Trifari, Ricercatrice Molmed, moderatrice: Prof.ssa Paola Minghetti, Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Facoltà di Scienze del Farmaco – Università degli Studi di Milano
    12.45 – 12.55: Saluti finali – Interverrà Gianna Martinengo, Fondatrice Women&Technologies® e CEO DKTS (Inspired by users, driven by science)
    L’iniziativa è proposta nel contesto della BIOTECH WEEK, una settimana di eventi e incontri in tutto il mondo per raccontare le biotecnologie a un pubblico vasto ed eterogeneo, sottolineando il ruolo chiave che il biotech ha e sempre più potrà avere nel migliorare la qualità della nostra vita. L’edizione 2019 si terrà da lunedì 23 settembre a domenica 29 settembre.

    La partecipazione all’incontro è aperta a tutti previa registrazione al seguente sito: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-le-donne-nel-biotech-della-salute-72070696393?utm_source=mailing-specifico&utm_medium=email&utm_campaign=Tessere10giugno19-CS

  • Bando per la ricerca sanitaria ‘Benessere animale e sicurezza alimentare’ per sviluppare studi rilevanti

    Con il Bando della ricerca finalizzata 2019, il Ministero della Salute mette a disposizione 100 milioni di euro per la ricerca sanitaria.
    Possono presentare progetti di ricerca di durata triennale tutti i ricercatori del Servizio sanitario nazionale “che abbiano un esplicito orientamento applicativo e l’ambizione di fornire informazioni utili ad indirizzare le scelte dell’assistenza sanitaria pubblica, dei pazienti e dei cittadini”.
    Le risorse economiche sono relative agli anni finanziari 2018 e 2019, sulla base del Programma nazionale della ricerca sanitaria 2017-2019.
    Giovani ricercatori- Il bando prevede diverse tipologie progettuali. Due tipologie di progetti sono state dedicate ai giovani ricercatori di età inferiore ai 40 anni e per gli “starting grant” sotto i 33 anni di età. Ai progetti dei giovani ricercatori sono destinati 50 milioni di euro.
    Sviluppare studi rilevanti per la sanità e benessere animale e per la sicurezza alimentare – Fra le finalità dei progetti figura lo sviluppo di  studi rilevanti per la sanità e benessere animale e per la sicurezza alimentare: ricerca applicata (change-promoting) o progetti finalizzati all’acquisizione di nuove conoscenze (“theory-enhancing”). Il Programma nazionale della ricerca sanitaria contempla obiettivi di  miglioramento dello stato di salute degli animali, sia domestici che allevati, e il mantenimento di livelli elevati di sicurezza alimentare, in un approccio integrato di “one health”.
    La ricerca in sanità animale – è scritto nel Programma nazionale- ha contribuito largamente allo sviluppo dell’innovazione avendo come obiettivi l’incremento delle garanzie per la sicurezza alimentare, l’aumento della produttività zootecnica, il miglioramento del benessere animale e la riduzione dell’impatto delle produzioni zootecniche sull’ambiente. La ricerca in sanità veterinaria ha legami con la società, l’economia, l’ambiente e lo sviluppo tecnologico sono indiscussi ed in continuo mutamento. E’ necessario inoltre promuovere maggiormente la ricerca applicata concernente la salute e il benessere degli animali, i cui risultati possono integrarsi con la ricerca condotta sull’uomo ed offrire soluzioni a problemi concreti come: il cambiamento climatico responsabile di sollecitazione termica; il controllo e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nel settore dell’allevamento; l’uso di mangimi non convenzionali; le malattie sia nuove che recidivanti; la possibilità di controllare la propagazione di zoonosi nell’ambiente; le procedure standardizzate e la moltiplicazione degli strumenti in azienda per una diagnosi e un controllo precoci e rapidi delle malattie; l’analisi dei meccanismi di difesa; lo studio delle razze più resistenti; lo sviluppo di nuove caratteristiche sanitarie per gli animali; lo sviluppo di modelli di allarme precoce; gli indicatori oggettivi e pratici di benessere che si potrebbero utilizzare nei sistemi facoltativi di gestione agricola; l’ottimizzazione delle caratteristiche di comportamento/benessere; le nuove caratteristiche per il comportamento/il benessere degli animali. Inoltre, è importante garantire un’adeguata ricerca nello sviluppo di nuovi agenti antimicrobici e di alternative per curare gli animali.
    Presentazione dal 16 settembre- Sono on line le procedure di presentazione dei progetti a partire dal 16 settembre. La data ultima per l’invio del
    progetto al Ministero della salute da parte del destinatario istituzionale, è il 27 novembre 2019.

     

    Fonte: @nmvioggi.it

  • La Terapia Di Bella e il reato di “guarigione indebita”

    Riceviamo e pubblichiamo l’articolo apparso sul Quotidiano del Lazio il 5 giugno 2019

    Nel 2002 ho pubblicato un volume “Come prevenire i tumori”, Carlo Marconi Editore, oggi esaurito, evidenziando anche le controindicazioni allo screening mammografico annuale per il rischio di induzione tumorale da radiazioni ionizzanti. Fui colpito da scomuniche e anatemi dei luminari e lampadari della cosiddetta comunità scientifica. Alcuni giorni fa il Presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna, Dr Giancarlo Pizza, scienziato noto a livello internazionale, ha inviato agli iscritti la documentazione scientifica, in allegato, dell’American College of Physicians (ACP) screening mammography, che evidenzia e documenta i rischi dello screening mammografico annuale, con relativa pubblicazione sulla massima banca dati biomedica internazionale, sconfessando così un Tabù così caro al regime e gelosamente tutelato.

    Nel volume di prossima pubblicazione, in luglio sulla prevenzione dei tumori, ho inserito un ampio capitolo sulla mammografia e radiazioni ionizzanti. Gradualmente si stanno scardinando, sgretolando i falsi miti e gli interessati inganni creati e ossessivamente riproposti dai mainstream di regime, asserviti ai circoli di potere politico finanziari. E’ nota la commovente sensibilità e l’eroica solidarietà dei nostri politici per gli ammalati neoplastici che si curano a loro spese e osano guarire col Metodo Di Bella.

    Dieci anni fa curai una ragazza per un linfoma NH in rapida progressione, chemio resistente, non più responsivo dopo il completo fallimento di vari cicli di chemio-radioterapia. Dopo circa un anno di terapia intensiva con MDB la ragazza guarì. Per il documentato fallimento dei protocolli oncologici e la certificazione con esami ematochimici e strumentali della completa e stabile remissione con MDB, fece ricorso e ottenne l’erogazione del MDB. L’ematologia fece opposizione e malgrado il dato di fatto, incontestabile, della guarigione con MDB, il giudice, invocando gli esiti della sperimentazione, la condannò a restituire quanto aveva ottenuto per potersi curare e guarire. L’Italia si rivelò ancora una volta, dopo la creazione del Diritto Romano, Patria del diritto, creando un nuovo reato “La guarigione indebita”.

    Chi rifiuta di farsi accoppare dalle cure istituzionali di “Provata efficacia” e osa guarire con MDB è dichiarato reo di “Guarigione indebita”, oltre che del gravissimo reato di lesa maestà verso i luminari, le sacre, immacolate, disinteressate vestali della tanto celebrata, “Comunità scientifica”, così affine e attigua ai centri di potere che gestiscono il mercato del farmaco e relativi fatturati. “Similes, cum similibus et facillime congregantur”.

    Io non ho scoperto nulla, né ho il minimo merito in queste guarigioni ottenute dal metodo messo a punto da mio padre. Cerco solo di applicarlo, diffonderne il razionale e meccanismo d’azione, i riscontri clinici. Sto sperimentando anch’ io come mio padre, quanto sia difficile, erto, faticoso, pieno di ostacoli, il percorso di chi cerca di proporre scomode ma incontestabili verità ad una società ormai impermeabile e refrattaria alla verità. Mi ha colpito e ricorderò la replica di mio padre all’affermazione di Don Giovanni d’Ercole, che la verità si sarebbe comunque affermata , rispose “ma con quale costo di sofferenze?” Dal sito www.dibellainsieme ho tratto questa significativa immagine. La propongo perché ritengo che rappresenti e sintetizzi perfettamente l’eroico, costante, commovente impegno dei circoli politici di potere per la salute, la vita, i diritti dei loro sudditi. Una classe politica che tutto il mondo ci invidia per onestà, competenza, cultura, efficienza, disinteresse, è stata diffusamente informata ed è perfettamente consapevole (non ci vuole molto), della totale mancanza di dignità scientifica e legittimità della sperimentazione ministeriale del MDB. Sono stati informati in tanti delle evidenze scientifiche del MDB ormai pubblicate e da tutti reperibili sulle massime banche dati biomediche internazionali www.pubmed.gov.

    Sono stati aggiornati sui gravi limiti delle attuali terapie mediche dei tumori, e del fatto incontestabile che da un’attenta revisione dell’intera letteratura mondiale non emerga un solo caso di tumore solido guarito da terapia medica. Se questo avvenisse la chirurgia oncologica non avrebbe ragione di esistere, al contrario le guarigioni sono unicamente dovute alla chirurgia. I soli casi di tumori solidi guariti senza intervento chirurgico chemio-radioterapia, sono quelli curati col MDB, pubblicati e reperibili da chiunque su www.pubmed.gov , https://www.researchgate.net/ digitando Luigi Di Bella e Giuseppe Di Bella.

    Ho dato a diversi politici testi, monografie, pubblicazioni, revisioni delle banche dati, documentazioni incontestabili e chiarissime dell’efficacia del MDB e della totale assenza di dignità scientifica della sperimentazione del 1998. Li ho invitati insistentemente a vedere e considerare attentamente la mole impressionante di documenti legalmente validati, raccolti in quattro anni di ricerche, riportati nel film documentario “Il Metodo Di Bella 20 anni dopo” (riferimenti e link su www.metododibella.org in prima pagina). A cinque mesi dalla diffusione su VIMEO, il film-documentario non ha ancora destato il meritato interesse, non ha scosso coscienze, né mobilitato, né coinvolto emotivamente nessuno di questi signori. Nessun politico si è mosso, nessuno ha richiamato, né ha dato un minimo segno di interesse, di partecipazione alle difficoltà, sofferenze di ogni genere, vessazioni che tanti devono subire per curarsi, con gravi difficoltà economiche e ostilità.

    Anche qualche politico che in passato aveva acquisito visibilità e notorietà con il MDB, si è regolarmente eclissato una volta eletto. Farmaci già pagati, bloccati alle dogane, costi assurdi e speculativi in Italia, difficoltà burocratiche di ogni genere a procurarseli all’estero dove costano un quarto, (perché in Italia il costo è quadruplicato?), non destano il minimo interesse, attenzione, solidarietà. Tante tragedie non li sfiorano neppure, sono infastiditi se qualcuno cerca ripetutamente di coinvolgerli, interessarli, chiedere attenzione e aiuto, occupati come sono a celebrare i riti, i fasti, i valori, da cui è nata e su cui poggia questa nostra eccelsa, gloriosa, democratica, Repubblica.

    Dott. Giuseppe Di Bella, figlio del Prof. Luigi Di Bella e promotore della terapia antitumorale, “Metodo Di Bella”.

  • I prodigi della medicina, il problema degli espianti e il valore dell’attenzione umana

    Il ritorno alla vita nell’ospedale di Borgo Trento del giovane diciottenne Lorenzo, rimasto in coma per 5 mesi dopo essere stato investito mentre viaggiava in motorino (con danni cerebrali molto forti e crisi neovegetative tali da indurre la stessa famiglia a prendere in considerazione chi parlava di espianti), rende sempre più evidente la necessità di quelle ricerche scientifiche e di quegli aggiornamenti che portano interventi sanitari ad essere all’avanguardia nel riconsegnare la vita a chi stava per perderla. Nello stesso tempo, i medici oltre a essere capaci devono poter disporre di equipe altrettanto preparate e ai medici, come agli infermieri e a tutto il personale sanitario, deve essere ben presente la valenza del rapporto umano. Nel nostro Paese vi è, come in molti altri, necessità di organi per trapianti, ugualmente però deve essere chiaro che per salvare una vita non se ne può spegnere prematuramente un’altra. Un argomento delicato del quale si dibatte da anni e che ancora vede tante incertezze e polemiche: in una società che ha grandi slanci di attenzione verso gli altri ma anche spaventose mancanze di attenzione alla vita e alle esigenze dei nostri simili. Non per nulla è da tempo denunciata l’esistenza di una rete criminale che espianta organi per rivenderli. Da qui la necessità di una maggior attenzione della politica, sia per sgominare le reti criminali sia per vigilare sull’applicazione corretta della legge sugli espianti. Ma al lavoro della politica deve comunque affiancarsi quello che deve essere fatto nelle università: preparare scientificamente al massimo livello i nostri medici e il personale paramedico deve contestualmente significare prepararli anche al rapporto umano col paziente e alla continua consapevolezza che salvare vite è la missione di chi si occupa di sanità.

    Lorenzo è tornato alla vita normale. Oltre alle attente cure dei sanitari e alla presenza costante della famiglia, nei 5 mesi di coma è stato assistito anche dai suoi compagni di scuola, il suo fisico ha risposto alle cure ma anche alle attenzioni affettuose e questo ripropone appunto il problema della necessità di continuare a tentare di comunicare anche con chi sembra in coma irreversibile.

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