Milano

  • Il Museo Bagatti Valsecchi celebra 30 anni di apertura al pubblico

    Il Museo Bagatti Valsecchi compie 30 anni di apertura al pubblico e invita tutti a partecipare a sei giorni di festa, dal 19 al 24 novembre. Le celebrazioni ripercorrono la storia e i valori culturali che hanno guidato i fratelli Fausto e Giuseppe nella realizzazione di quello che sarebbe diventato uno dei luoghi simbolo della Milano di fine Ottocento. Tra visite guidate gratuite, conferenze, attività didattiche e spettacoli, il ricco programma di iniziative è un’occasione per il Museo di varcare i propri confini e celebrare questo importante traguardo assieme a nuovi ed affezionati ospiti.

    Si parte il 19 novembre con una serie di eventi itineranti, Museo oltre i confini, cicli di conferenze ad ingresso libero nelle Biblioteche di quartiere e nelle scuole di Milano per portare l’identità del museo fuori dai propri spazi, facendo conoscere le attività a un pubblico sempre più vasto. La prima, il 19, alla Biblioteca Baggio si prosegue il 20 novembre con la Biblioteche di Affori e si chiude il 22 a Calvairate.

    Numerose le visite guidate per conoscere lo splendido palazzo nel centro della città e la sua storia, come anche di grande interesse saranno gli eventi musicali e culturali che si susseguiranno nel corso della sei giorni. Con Stasera al Museo, infatti si potrà godere di un ricco cartellone culturale tematico che per l’edizione di quest’anno trae ispirazione dal motto latino intarsiato nel Salone d’Onore del Museo: Laudamus veteres sed nostris. Tutti i dettagli del programma sono scaricabili qui di seguito. file:///C:/Users/user/Downloads/ProgramaMuseoBaVa30.pdf

    Quella del Museo Bagatti Valsecchi è una bella storia di famiglia. Eran ogli anni Ottanta del XIX secolo e nel cuore di Milano tra via Gesù e via Santo Spirito vivevano due fratelli, i baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi che avevano un sogno: ristrutturare la dimora della loro famiglia ispirandosi alle abitazioni del Rinascimento lombardo. Iniziarono così a collezionare dipinti e manufatti d’arte applicata quattro-cinquecenteschi e in circa vent’anni di lavoro appassionante allestirono una casa unica nel suo genere e allo stesso tempo avveniristica, dotandola della luce elettrica e dell’acqua corrente. All’ingresso posero un motto latino che ancora oggi accoglie i visitatori «Amicis pateoaeternumque patebo», «Sono aperta agli amici e sempre lo sarò». E avvenne proprio questo, come testimonia il Libro degli Ospiti che raccoglie oltre 10.000 firme di tutti coloro che dal 20 ottobre 1886 al 29 maggio 1975 visitarono Casa Bagatti Valsecchi, disegnando una ricchissima trama di relazioni al centro della quale si colloca la dimora: intellettuali, scrittori, aristocrazia italiana ed europea, jet set internazionale, mondo del collezionismo e degli studiosi d’arte, senza dimenticare le infermiere volontarie della Prima Guerra Mondiale e le maestre con le loro scolaresche.

    Dopo la morte di Fausto e di Giuseppe, Casa Bagatti Valsecchi continuò a essere abitata dai loro eredi sino al 1974 e fu Pasino, figlio di Giuseppe ed erede delle collezioni d’arte di famiglia che decise di donare le collezioni d’arte rinascimentale e i manufatti raccolti dal padre e dallo zio a una Fondazione appositamente costituita. Parallelamente, Palazzo Bagatti Valsecchi fu alienato alla Regione Lombardia, la quale si impegnava a ospitare in comodato perpetuo e gratuito le raccolte d’arte all’interno degli appartamenti storici al piano nobile del Palazzo.

    Fu così che il 22 novembre 1994 aprì per la prima volta al pubblico il Museo Bagatti Valsecchi e oggi dopo 30 anni è ancora “aperto agli amici”, rafforzando sempre di più il suo ruolo di casa che accoglie, intrattiene, fa cultura e si vuole aprire anche all’esterno, oltre le proprie sale.

  • A BookcityMilano 2024 la cerimonia ‘Le stagioni della felicità’ per la terza edizione del Premio Letterario Megliounlibro

    Tanti gli incontri che si susseguono a Milano in occasione di Bookcity 2024 (11-17 novembre), kermesse letteraria in cui librerie, musei, gallerie e luoghi insoliti per la lettura nel capoluogo meneghino si animano di scrittori famosi, promesse della narrativa, editori, artisti e pubblico, tanto pubblico amante dei libri e del bello. Tra questi, da non perdere, il Premio Letterario MEGLIOUNLIBRO, giunto alla sua terza edizione, che durante la cerimonia Le stagioni della felicità, domenica 17 novembre, alle ore 18.00, alla Società Umanitaria (Sala degli Affreschi, via S. Barnaba 48), conferirà, per la sezione narrativa, il premio a Rosangela Percoco per A parte questo tutto bene, edizioni Salani.

    E’ il più recente romanzo della ricca produzione di un’autrice che riesce a descrivere ogni istante della vita parlando alle diverse generazioni, dall’anziana protagonista ai giovani, con semplicità e ironia, e trasmettendo tra le righe la convinzione che a qualunque età una persona possa fare luce intorno a sé, un romanzo in cui ciascuno potrà riconoscersi. Scrittrice, giornalista, docente, Percoco ha lavorato come copywriter per personaggi dei fumetti. Ha condotto per anni laboratori di Scrittura creativa presso l’Università degli Studi di Milano, oggi per il Consorzio biblioteche, e ha diretto il mensile Lupo Alberto. Fra i suoi titoli Nato da un aquilone bianco, Portami sul palco a ballare con il quale nel 1998 è stata finalista allo ‘Strega’, Vivi, ama, corri, avanti tutta, menzione speciale al Bancarella nel 2019 e, con l’Associazione Alzheimer, Più o meno qui, vicino al cuore.

    Con l’autrice dialogherà la Prof.ssa Laura Prinetti, direttore responsabile di Megliounlibro.

    Il Premio Megliounlibro (con una Giuria di giornalisti, docenti ed esperti di settore) è nato nel 2019 “per valorizzare testi scelti tra quelli recensiti di recente, che più degli altri abbiano saputo rapire il lettore, trasportandolo in una dimensione ricca di messaggi e portatrice di bellezza nelle sue variegate sfaccettature”.

    Megliounlibro è il magazine di orientamento alla lettura di qualità edito da 27 anni dalla non profit Il Segnalibro Book Counselling Service. Una redazione di cinque donne e un team di collaboratori – tutti volontari e tanti giovani -, preparatissimi nel vagliare l’aspetto estetico e formativo delle opere. La sfida è trovare i classici del futuro, le “perle”. Già assegnato nel 2019 alla Bologna International Children Book Fair, poi a BookCity per la sezione Ragazzi, per la prima volta si rivolge alla Narrativa per valorizzare l’opera di un’autrice che ha il merito di saper trasmettere con garbo la quotidianità e mettere in relazione tutte le generazioni, a partire dalla protagonista “di una certa età” che racconta la sua esperienza.

    Quest’anno il Premio viene dedicato a Giuliana Romano, indimenticabile maestra nelle pluriclassi dell’Italia del dopoguerra.

  • Le Nanas di Niki de Saint Phalle al Mudec di Milano

    Lotta alle disuguaglianze, difesa dei diritti, esaltazione del corpo femminile con una potenza iconica di notevole impatto visivo. E’ il grande impegno sociale, fatto di forme e colori, della poliedrica artista Niki de Saint Phalle alla quale il Mudec di Milano dedica la prima retrospettiva italiana in un museo civico con 110 opere, di cui una decina di grandi dimensioni. Visitabile fino al 16 febbraio 2025, la mostra è prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura in collaborazione con la Niki Charitable Art Foundation.

    Prima artista ad esporre in uno spazio a cielo aperto proprio nel nostro Paese la Saint Phalle ha lasciato un segno indelebile e unico con il Giardino dei Tarocchi a Capalbio. Amatissima oggi, ancora più di vent’anni fa, la sua opera parla di inclusione e di libertà grazie alle sue enormi Nanas che scardinano ogni idea preconcetta di bellezza femminile.

    Pittrice, scultrice, autrice di film sperimentali, performer Niki de Saint Phalle  sfugge a una definizione univoca. Indipendente e orgogliosa della sua arte, fragile e inquieta esprime la propria identità attraverso la femminilità, la sensualità e l’amore per la vita come creazione.

    Ventenne bella e ribelle, negli anni Cinquanta si accorge presto che la storia raccontata alle donne sui ruoli di moglie, madre e sposa le va stretta. Si rivolge all’arte, dunque, per esprimere il suo dissenso, per reagire al dolore e alla violenza subita dalle donne. È attraverso una serie di performance in cui spara contro un quadro bersaglio che fa la sua entrata sulla scena artistica parigina agli inizi degli anni Sessanta. Mai riconosciutasi in alcun movimento o tendenza, sapeva che poche erano state le donne scultrici nella storia dell’arte e ancora meno quelle che si erano confrontate con la scultura nello spazio pubblico. E il Giardino dei Tarocchi ne è la testimonianza. Non un luogo casuale la Toscana, nel 1957, infatti, vive per un breve periodo con il marito Harry Mathews e la figlia Laura sulle colline vicino a Orcia dove ammira i pittori primitivi senesi toscani per le battaglie tra santi e draghi alati, le composizioni ancora prive della prospettiva rinascimentale.

    Suddivisa in otto sezioni, la mostra parte dagli Spari della serie delle “Cattedrali” e degli “Altari” dove, malgrado l’anticlericalismo dell’artista, emerge fortissimo il fascino che su di lei hanno le cattedrali in quanto opere collettive, realizzate grazie allo sforzo condiviso di migliaia di persone. Il gesto violento dello sparo può essere interpretato come un manifesto femminista ante litteram che sottolinea il suo dissenso verso i limiti imposti alle donne e manifesta la sua rabbia per la violenza subita da ragazzina.

    La seconda sezione, ‘Prostitute, streghe, spose, madri, dee’ rappresenta l’ideale di Saint Phalle  per una nuova società matriarcale’ con la denuncia della situazione della donna agli inizi degli anni Sessanta, obbligata a ricoprire i ruoli tradizionali di moglie e madre all’interno dello spazio domestico. In questa sezione è possibile vedere La Mariée à cheval, The Lady Sings the Blues,, omaggio alla lady del jazz Billie Holiday.

    Alle ‘Nana Power’ e al Black Power è dedicata la terza sezione. Le Nanas sono il segno distintivo dell’arte della Saint Phalle grazie alle quali scardina il canone tradizionale di bellezza femminile, schierandosi in favore di ciò che era emarginato o taciuto nella cultura e nell’arte occidentale. Realizzate inizialmente in tessuto e cartapesta, poi in resina colorata, le Nanas sono la versione pop della Grande Madre dei miti arcaici. Felici e robuste, si fanno sempre più grandi e aprono il loro corpo per diventare Nana-case in cui vivere, sognare o ritrovarsi. Le Nanas ribaltano la situazione e conquistano il potere per creare una nuova società matriarcale, veicolando un’immagine del corpo il cui messaggio sociale oggi potrebbe essere quello della “body positivity”. Tra le numerose Nanas un’importante serie iniziale è composta da Nanas nere, nate dal ricordo dell’infanzia della Saint Phalle a New York, quando la segregazione razziale era accettata. L’opera NO! fa riferimento alle Pantere Nere, movimento rivoluzionario afroamericano fondato in California.  In mostra, tra le altre opere, una serie di Nanas nere e di Nanas danzanti.

    La quarta sezione e dedicata a quella che, almeno per noi in Italia, è la sua opera più famosa, ovvero Il Giardino dei Tarocchi di Capalbio, in Toscana, iniziato nel 1978. L’opera rappresenta le 22 carte degli arcani maggiori del tarocco attraverso 22 sculture colorate, alcune delle quali monumentali e penetrabili, coperte di mosaici e di ceramiche variopinte. Ogni scultura è un’interpretazione unica di una carta del tarocco. In mostra in questa sezione numerose maquette e litografie delle sculture e l’opera La Stella, eccezionalmente prestata dalla Collezione Fondazione Giardino dei Tarocchi, in dialogo con altre opere come La Temperanza, La Morte, provenienti da collezioni private.

    Nella Quinta sezione, Impegno, giustizia, cura, esposte opere di denuncia dei “ruoli femminili”, con la serie delle “Madri divoratrici”, e di difesa dei malati di AIDS. In questa sezione trovano spazio anche due Obelischi, divertenti sculture di grandi preservativi colorati che richiamano i lingam indiani (pietre simbolo di fecondità) e che invitano a proteggersi continuando ad amarsi.

    Spazio a video e audio nella sesta sezione in cui sono in mostra le interviste e i video che ritraggono l’artista su temi ancora d’attualità, così come su vicende personali, come nel film “Daddy”in cui rivela la violenza subita dal padre all’età di dodici anni, uccidendolo simbolicamente con 17 colpi di fucile.

    L’artista era affascinata da tutte le culture mondiali e la settima sezione crea un momento d’incontro tra le visioni della Saint Phalle e sculture e oggetti delle culture del mondo che caratterizzano l’offerta del Mudec.

    Nell’ottava sezione siamo negli anni Novanta, quando si trasferisce in California. Qui immagina un parco di sculture in onore di un’altra divinità femminile, Queen Califia’s Magical Circle, inaugurato qualche mese dopo la morte dell’artista, avvenuta nel 2002. Nell’esposizione milanese è possibile ammirare tre degli otto totem rappresentanti gli animali simbolo della cosmogonia mesoamericana. Tra le opere tardive, infine, in mostra in quest’ultima sezione anche alcune opere della serie dei Teschi un tema che simboleggia il suo modo di affrontare l’avanzare dell’età.

    La mostra milanese è resa unica anche perché nello stesso periodo sarà possibile ammirare le opere di Jean Tinguely, suo marito, esposte all’Hangar Bicocca.

  • Cristiana Muscardini al convegno di Milano sulla storia dei partiti politici

    Venerdì 8 novembre, alle ore 17:30, in via San Maurilio 21 a Milano, si svolgerà l’incontro Storia dei Partiti politici nell’ambito del ‘Corso di formazione e cultura politica per i giovani’ organizzato da ‘Crescere con la buona politica’ in collaborazione con Lions, Osservatorio Metropolitano di Milano e Rotary.

    All’evento, moderato da Enrico Marcora, parteciperanno Cristiana Muscardini, Luigi Corbani, Gian Stefano Milani, Roberto Mazzotta, Andrea Orsini, Franco De Angelis.

    Sarà l’occasione per un momento di riflessione sulla storia della politica italiana ed europea.

  • Le lingue di Milano: voci e immagini nella Basilica di Santo Stefano Maggiore

    In occasione del Centenario dell’Università degli Studi di Milano, il Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni invita la cittadinanza a scoprire le dimensioni del plurilinguismo della Milano globale contemporanea e del passato internazionale della nostra città con il progetto Le lingue di Milano, la Milano delle lingue. Attraverso un ciclo di itinerari mirati, ci si potrà immergere nella vitalità delle lingue di Milano, fatta di voci, immagini, storie, memorie, religiosità, energie sociali e pratiche culturali, affinando lo sguardo per scorgere importanti aspetti dell’esperienza plurisecolare della “Milano delle lingue”. Sul filo del tempo presente, ma con la dovuta attenzione alle prospettive di più lungo periodo, i percorsi in distinte aree della città, da via Padova a Chinatown e al centro, intendono suggerire una pratica consapevole dell’esplorazione urbana quale esercizio interculturale e fonte di arricchimento personale, ricca di potenzialità per le nuove generazioni. Per prepararvi al viaggio, siete tutte/i invitati a immaginarvi nell’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele nell’atto di osservare le allegorie dei continenti – Europa, Asia, Africa, America – che lo sovrastano. Provate ad animare quelle rappresentazioni nel segno delle interazioni e degli intrecci che hanno unito nel tempo, e che uniscono oggi, Milano alle lingue e alle culture del mondo, e possiamo partire.

    Progetto a cura di Maria Matilde Benzoni, Maria Vittoria Calvi, Giovanni Iamartino e Vincenzo Matera.

    Le lingue della Chiesa di Milano. Voci e immagini nella Basilica di Santo Stefano Maggiore – 11 ottobre, ore 17,30.

    A due passi dalla “Ca’ Granda”, la sede centrale dell’Università degli Studi di Milano, Santo Stefano Maggiore è il fulcro della Pastorale dei Migranti che, nel solco del magistero dell’arcivescovo Martini, si misura con le sfide poste dalla trasformazione di Milano in una città dal profilo schiettamente multiculturale. Dopo l’esplorazione del paesaggio linguistico e iconografico della zona di via Padova e di via Paolo Sarpi, il progetto “Le lingue di Milano, la Milano delle lingue” invita la cittadinanza a spostarsi in centro per scoprire le dimensioni del plurilinguismo che gravita all’interno dell’edificio religioso – dal 2015 Parrocchia personale dei Migranti-, simbolo del più ampio radicamento delle lingue e delle culture del mondo nelle chiese cittadine.  Ascolteremo le voci di don Alberto Vitali, responsabile della Pastorale dei Migranti della Chiesa Ambrosiana, Emilia Cedeño, coordinatrice del Progetto “Camminando/Al andar se hace el camino”, Gothy Lopez, artista salvadoregna che ha dipinto ed esposto in loco, e don Sonny de Armas, cappellano della Comunità filippina presso Santo Stefano Maggiore. In dialogo con le nostre docenti Maria Matilde Benzoni e Maria Vittoria Calvi, le loro testimonianze ci accompagneranno in un viaggio che spazierà dalla mondializzazione iberica della prima età moderna in cui si radicano le immagini presenti in chiesa, emblemi di devozioni ormai molto sentite anche a Milano quali il Señor de los Milagros, alla rielaborazione, attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, dei conflitti e della ricerca del cambiamento cui è intimamente intrecciata la mobilità umana.

    Programma:

    Ore 17.30 Ritrovo presso la Basilica di Santo Stefano Maggiore, Piazza S. Stefano, e introduzione a cura di don Alberto Vitali, Maria Matilde Benzoni, Maria Vittoria Calvi, Emilia Cedeño;

    Ore 18.00 Itinerario all’interno della Chiesa, con contributi corali e gli interventi di Gothy Lopez e don Sonny de Armas;

    Ore 19.00 termine.

    La visita sarà in lingua italiana.

    La partecipazione è gratuita con registrazione a questa pagina.

  • Martiri e propaganda

    Il 10 agosto a Milano, nel ricordo dei martiri antifascisti uccisi ottanta anni fa, si intitolerà a loro piazzale Loreto, che ovviamente rimarrà anche con il suo nome originale per ricordare a tutti anche  quanto è avvenuto alla fine del fascismo.
    Prendiamo atto che ci sono voluti 79 anni per intitolare piazza Loreto ai 15 martiri del fascismo.
    Sommessamente, sommessamente  fino ad un certo punto, ricordiamo che i martiri vanno sempre ricordati, non solo quando governa la Meloni, e che si sta cadendo nel ridicolo usando i morti per propaganda partitica non accorgendosi che così si sviliscono i sacrifici dei caduti antifascisti, dei combattenti, quelli veri, e si ottiene l’effetto opposto.
    Il sindaco Sala, ormai verso la fine del suo secondo mandato, come mai non aveva pensato prima a questa intitolazione e come lui altri sindaci della stessa parte politica se ne sono dimenticati fino ad ora?

    Pensare ad una strumentalizzazione non è certo un fuor d’opera e, sempre sommessamente, ci fanno un po’ pena certi atteggiamenti, specie se provengono da persone che, in nome della libertà, non danno le case popolari a chi ne ha bisogno e a Milano ci sono migliaia di case popolari sfitte mentre migliaia sono le persone che aspettano!

  • Trenitalia scopre il mercato della Lombardia: venderà biglietti per i mezzi pubblici locali

    Trenitalia annuncia l’apertura delle vendite dei biglietti per viaggiare nell’area metropolitana di Milano, Monza e Brianza, ampliando così la gamma dei servizi acquistabili sulla propria App. I titoli di viaggio saranno validi per spostarsi sui treni del Regionale di Trenitalia, Trenord, su tutti i mezzi ATM e altri operatori integrati nelle zone dell’area di Milano, Monza e Brianza (grazie al sistema tariffario integrato valido nell’area che comprende Milano, Monza e Brianza e si estende a tutti i Comuni che ne fanno parte, nonché ad alcuni comuni fuori provincia). Questa integrazione permette a Trenitalia di raggiungere 5 milioni di abitanti e 438 comuni, l’equivalente di un terzo del trasporto pubblico nazionale.

    L’acquisto dei biglietti, in formato QRCode utilizzabile sul circuito Stibm, anche ai tornelli della metropolitana, al momento è disponibile solo sull’App Trenitalia. Entro fine anno saranno integrati anche nella funzione “door to door”, la quale consente di pianificare un viaggio da un “punto A” ad un “punto B”, includendo ad esempio treno, bus e parcheggio, semplicemente impostando un indirizzo di origine e destinazione che va oltre le stazioni ferroviarie. Il biglietto deve essere convalidato entro 12 mesi dall’acquisto.

    Una volta attivato dall’App, è possibile effettuare più viaggi, anche in metropolitana e treno, con lo stesso biglietto entro le aree e la durata temporale di validità. Il titolo di viaggio è utilizzabile esclusivamente da canale App Trenitalia, con la stessa utenza e/o dispositivo da cui è stato effettuato l’acquisto, previa convalida.

    A partire da Milano, il territorio circostante è stato suddiviso in fasce concentriche, aventi ampiezza di circa 5 km ciascuna, ognuna con un proprio codice identificativo, costituito dalla sigla “Mi-” seguita da un numero crescente: la zona Mi-1, ad esempio, è costituita solamente dal territorio di Milano, al di fuori di essa si procede in sequenza, dalla zona Mi-3 alla zona Mi-9. Le tariffe dei titoli di viaggio vengono calcolate sulla base del numero di fasce contigue in cui il titolo è valido. Ogni comune appartiene interamente ad una sola fascia.

  • Superbonus alle case private e ora gli inquilini del Pat temono di vedersi venduti i loro appartamenti

    Il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca intende cedere parte degli immobili per risanare i conti in rosso della Baggina, conferendoli  a un fondo da costituire con Invimit, società partecipata al 100% dallo Stato. Il rogito sarebbe previsto per settembre.

    Tra gli inquilini del Trivulzio cresce la paura di perdere la propria abitazione. Alcuni di loro hanno già ricevuto lettere di disdetta e di sfratto. «Non bisogna far passare il messaggio che il mondo del Trivulzio è abitato da approfittatori, da chi gode in modo ingiusto dei canoni di locazione a prezzi calmierati. Ci sono persone che se dovessero perdere la loro casa, non riuscirebbero a trovarne facilmente un’altra con gli affitti che ci sono a Milano» hanno protestato a fine luglio i sindacati degli inquilini del Pat.

    Tronca, in scadenza il 6 agosto e in attesa di vedere se la Regione Lombardia lo prorogherà e per quanto ha rassicurato, in un’audizione in Regione, che valuterà «caso per caso» le situazioni degli inquilini, ma le sue rassicurazioni non hanno convinto l’opposizione. Secondo Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd «questa è una forma di clientela, piuttosto che di tutela. Bisogna stabilire dei criteri oggettivi che siano frutto degli accordi sindacali e che vadano a tutelare i redditi bassi». Il Comune di Milano ha adottato un ordine del giorno sul Pio albergo Trivulzio. «Con l’auspicio che si possa trovare un accordo per dare risposte alla famiglie con redditi bassi», come ha spiegato Federico Bottelli, presidente della commissione Casa.

    A fronte dell’emergenza abitativa a cui il Pat ha dato risposta e a cui gli inquilini confidano continui a dare risposta, resta la cifra mostruosamente alta, quasi 200 miliardi, destinati all’edilizia privata col superbonus. Non ci si può fare nulla, se non cercare di tappare il più possibile la falla che quella misura ha aperto nei conti pubblici, ma certo se l’avvocato del popolo Giuseppe Conte avesse potuto allocare quelle risorse per l’edilizia popolare il Pat ne avrebbe tratto beneficio e i suoi utenti di conseguenza. Non solo il Pat ma tutta l’edilizia popolare o convenzionata, della quale gli italiani hanno tanto bisogno (specie nelle grandi e medie città), ne avrebbe avuto notevole vantaggio.

  • Un buon orticello per tutti

    Che una gran parte degli italiani debba affrontare, e spesso non poter risolvere, il problema lavoro e il problema casa dovrebbe essere noto a tutti, politici ed amministratori in primis visti i molti articoli che, nelle settimane e nei mesi, si sono susseguiti sull’argomento.

    Che i due problemi siano spesso connessi tra loro è un’altra evidenza, difficile infatti trovare ed accettare un lavoro se non si ha una abitazione che consenta di svolgerlo senza essere a centinaia di km di distanza.

    Che Milano sia la capitale economica d’Italia e la città che offre maggiori opportunità, se si ha la possibilità di accoglierle, è noto come è altrettanto noto che Milano da anni ha migliaia di case non assegnate, di proprietà dell’Aler o del Comune, causando così altrettante migliaia di problemi ai cittadini che non possono pagare un affitto sul mercato libero.

    Secondo le stime dell’assessore Pd del Comune di Milano nella sola città Palazzo Marino ha 6.059 case sfitte e l’Aler altre 10.364.

    Non ripartiamo con la stessa giustificazione, che Comune ed Aler sbandierano da anni, cioè che molte di queste case hanno bisogno di lavori e ristrutturazioni perché in tanti anni si sarebbe potuto abbondantemente provvedere magari spendendo meno per qualche faraonica pista ciclabile o per colate di cemento per marciapiedi enormi e piazze assolate e tristi mentre si poteva spendere un po’ per sistemare le case per chi ne ha bisogno.

    Sono anni che la sinistra amministra Milano ed anni che la sinistra non parla dei problemi reali dei cittadini più svantaggiati, basti pensare ai portatori di qualche handicap fisico ai quali si risponde che non c’è nessuna abitazione pubblica senza barriere architettoniche.

    Il mal funzionamento dell’Aler è noto da molti, molti anni e se Comune e Regione sono ancora lì a parlarne si ha proprio l’impressione che il vecchio detto sia vero “cane non mangia cane” e l’Aler sembra che da sempre sia un buon orticello per tutti.

  • La Polizia locale di Milano assume nuovi agenti

    Il Comune ha pubblicato due bandi di concorso per agenti di Polizia locale di Milano. Prosegue il percorso di assunzioni intrapreso dall’Amministrazione per avere 3.350 vigili entro il 2025 al fine di rafforzare e rinnovare il Corpo della Polizia locale affinché possa meglio rispondere alle esigenze della città.
    Il primo concorso pubblicato prevede l’assunzione di 30 agenti a tempo pieno e determinato con contratto di formazione e lavoro. Al termine del percorso di formazione lavoro, entro un anno, i contratti saranno trasformati a tempo indeterminato, salvo risultati non soddisfacenti. I candidati e le candidate devono avere un’età compresa tra i 18 e i 32 anni. Il concorso prevede una prova di accesso scritta che si svolgerà in forma digitale da remoto e una prova di efficienza fisica. Costituisce una novità l’utilizzo della ‘formazione lavoro’, molto semplificato e rapido, che mantiene le prove fisiche, ha una prova scritta più rapida e investe molto di più nella formazione durante l’attività lavorativa. Il concorso permetterà di assumere persone molto giovani con un’offerta mirata a chi ha appena sostenuto la maturità o si è diplomato di recente.
    Il secondo concorso è per l’assunzione a tempo indeterminato di agenti di Polizia Locale mediante la formazione di una graduatoria valida per due anni, inizialmente per 10 posti, utilizzabile successivamente per altre assunzioni. I candidati, uomini o donne, devono avere un’età compresa tra i 18 e i 65 anni e devono superare la prova scritta, la prova di efficienza fisica e successivamente la prova orale.
    “Stiamo lavorando per proseguire il percorso di assunzioni avviato nel 2022 con a oggi 500 assunzioni e altrettante nel prossimo biennio – dichiara Marco Granelli, assessore alla Sicurezza –. Nel 2024, a oggi, abbiamo assunto 60 agenti e 25 ufficiali, proseguiamo nella seconda parte dell’anno e poi nel 2025. Servono sempre più sicurezza stradale, meno incidenti e infrazioni alle regole ma anche più sicurezza urbana, più collaborazione con le forze dell’ordine per aumentare la sicurezza in città. È importante avere più pattuglie in strada, anche di sera e di notte, servizi sempre più adeguati alle necessità e maggiore capacità di essere presenti e efficienti sul territorio, nei quartieri e ovunque serve. Abbiamo preso un impegno con Milano e lo stiamo mantenendo”.

    Tutte le prove scritte si svolgeranno a partire dal 9 settembre e le prove di efficienza fisica dal 25 settembre.

    La prova orale, prevista nel secondo concorso, è fissata il 28 ottobre 2024.
    Per partecipare a entrambi i concorsi è necessario iscriversi entro le ore 12 del prossimo 1° agosto ed essere in possesso di alcuni requisiti specificati dal bando tra cui, a titolo esemplificativo, avere la cittadinanza italiana, essere in possesso di diploma di scuola secondaria di secondo grado o di un titolo di riconoscimento di studi equivalente se conseguito all’estero e avere la patente B.

    Il percorso di selezione prevede, dopo il superamento delle prove, in rapida successione nei prossimi mesi, le visite mediche di idoneità, quindi le nuove e i nuovi allievi agenti saranno assunti. A quel punto sarà obbligatorio partecipare a un percorso formativo di tre mesi con attività in aula e sul campo e prove di valutazione finali cui seguirà l’entrata in servizio in un contesto di accompagnamento operativo, ovvero lavorando con agenti e ufficiali più esperti per imparare anche in strada, in centrale operativa o nei gruppi specialistici come meglio svolgere il proprio compito.
    Nelle scorse settimane era stato pubblicato anche un bando per l’individuazione di ufficiali di Polizia locale.

    Link ai bandi:

    https://servizi.comune.milano.it/web/guest/dettaglio-contenuto/-/asset_publisher/pqxq/content/apl-c-2024-10posti

    https://servizi.comune.milano.it/web/guest/dettaglio-contenuto/-/asset_publisher/pqxq/content/apl-cfl-2024-30-posti

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