Milano

  • Musica e talk per la Giornata dell’Europa a Milano

    Martedì 9 maggio sarà l’anniversario della dichiarazione Schuman, che ha dato il via al processo di integrazione europea, con eventi e attività in tutta Europa. Dalle ore 11.00 alle ore 13.30
    a Milano, presso il Teatro dal Verme (Via San Giovanni sul Muro 2, Milano) si terrà “La Giornata dell’Europa: Per un’Europa più unita, democratica e vicina ai giovani”, una serie di talk tra rappresentanti delle istituzioni europee e giovani, su tre temi chiave per il futuro dell’Europa: supporto dell’UE all’Ucraina, transizione verde e sfide dell’era digitale, che saranno approfonditi anche con durante le performance artistiche di Rancore, Big Mama e Giuliano Logos.

    L’evento è aperto al pubblico ed è possibile iscriversi qui: https://shorturl.at/cfinY

    La Giornata dell’Europa è un evento organizzato dall’Ufficio del Parlamento europeo e la Rappresentanza della Commissione europea a Milano, in collaborazione con Europe Direct Lombardia e l’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano, sotto il patrocinio di Comune di Milano e Rai. Media partner Rai Scuola.

  • Un po’ di Persia a Milano

    Lusso, opulenza, sfarzo, mondanità, moda e arte: in una parola bellezza. La bellezza immaginifica che nel secolo scorso veniva evocata quando si parlava di Persia, un luogo lontano e per questo affascinante che giovedì 4 maggio sarà raccontato nella mostra “Splendida Persia”, una collettiva di quattro artisti persiani, Hoda Pishraft, Nadia Shokraie, Ladan Tofighi Niaki e Babak Monazzami, ospitata nell’atelier milanese di Fiorella Ciaboco, in via Via Gaspare Rosales, 9. Musica, profumi, proiezioni, dipinti creeranno una magica atmosfera durante la quale, a partire dalle 13, si potrà conversare con gli artisti, ammirare le loro opere e le creazioni sartoriali della padrona di casa, Fiorella Ciaboco.

    Dopo le 18, uno degli artisti, Babak Monazzami, farà una breve presentazione geografica e storica dell’Iran, spiegherà simbolismo e disegni dei tappeti persiani e farà anche un breve cenno alla storia del costume in Iran.

    Un assaggio di cucina persiana completerà l’immersione in una cultura millenaria che si desidera tenere viva. Un modo alternativo per tenere alta l’attenzione sui fatti accaduti in Iran, lasciando quindi i giovani persiani liberi di esprimersi con la loro arte e ricordando le loro origini.

    Grazie a Tania Kuznetsova, titolare della cantina toscana Poggio del Moro, che dal 2007 appoggia progetti e mostre, gli assaggi di abgusht, kate, hummus e ferni saranno accompagnati da tre vini: il Rosso Toscana I.G.T. , Galio Toscana I.G.T. Rosato, Pet Nat Spumante Bianco I.G.t.

    La mostra è ideata dalla rivista EMME22 (www.emme22.it), curata dalla gallerista Olga Panova e allestita da Nino Carè.

  • A Milano verde non significa piante ma lotta all’auto

    Beppe Sala non è green, se non come affiliazione politica. Se le piante fossero biciclette, sicuramente avrebbero trovato spazio nella città che Sala amministra, ma poiché le piante non crescono sulle strade dove il primo cittadino dà la caccia alle auto, ecco che Milano ha perso 6 milioni di euro per il 2022. E altri 6 milioni di euro per il 2023: fondi già disponibili, con destinazione vincolata: la realizzazione di 138 ettari di nuovi boschi. Il problema è che non esistono sull’intero territorio della Città metropolitana zone disponibili (aree dismesse, ex cave, ex siti industriali in via di bonifica) e sufficientemente grandi per creare nuove foreste intorno alla città e così la gara pubblica per la piantumazione delle città è stata disertata da tutti. La Corte dei Conti, che sta verificando come le città italiane utilizzino i fondi messi a disposizione della Ue per il verde, ha rilevato, tramite il comando provinciale dei carabinieri, che Milano è l’unica Città metropolitana italiana nella quale non è stato presentato e non sta partendo alcun progetto.

    Di contro quella amministrata da Sala è la città metropolitana in Italia che ottiene più denaro dalle multe. Già prima dell’idea di estendere in ogni dove i 30 km/h, nel 2021 il sindaco ha raccolto quasi 103 milioni dalle violazioni del Codice della strada: 13 milioni sono stati prelevati dagli autisti che hanno violato i limiti di velocità. I costi della manutenzione stradale sono intanto aumentati per via del generale rincaro dei prezzi, tanto che alcuni Comuni del milanese hanno rivisto i loro programmi in tema di strade e la stessa ciclabile di corso Sempione a Milano ha subito intoppi, ma sempre Milano nel 2021 è risultati la città con la maggior capacità di spesa per manutenzione ed educazione stradale: 22 milioni in totale, equamente ripartiti tra sostituzione della segnaletica e potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni. Dimenticando però, buche e manutenzione della pavimentazione stradale.

  • Spiderman si fa “in sette” per consegnare 100 uova di Pasqua ai piccoli pazienti della clinica pediatrica De Marchi del Policlinico di Milano

    Sette Spiderman arrampicati sulla facciata della Clinica Pediatrica De Marchi del Policlinico di Milano per consegnare uova di cioccolato a tutti i bambini ricoverati. È la scenografica sorpresa organizzata dalla Fondazione De Marchi Onlus per permettere anche ai piccoli pazienti di festeggiare la Pasqua.

    Cento uova per cento bambini che hanno vissuto l’esperienza di ricevere un uovo di cioccolato direttamente dalle mani del supereroe più amato che – per l’occasione – si è fatto “in sette” per raggiungere i bambini in sicurezza e consegnare attraverso le finestre, calandosi dal tetto con delle corde, le uova di Pasqua della Fondazione De Marchi a tutti i bambini ricoverati.

    L’evento, organizzato dalla Fondazione De Marchi, è stato possibile grazie alla generosa disponibilità di Archingegno, impresa specializzata in edilizia in corda, che ha permesso a sette professionisti travestiti di donare un momento di festa e gioia ai piccoli e alle loro famiglie.

    L’iniziativa, replicata per il terzo anno consecutivo, è diventata un appuntamento atteso dalle famiglie e dai bambini e rientra nel quadro complessivo delle attività del progetto UN OSPEDALE MICA MALE che ha come obiettivo il contenimento del dolore, della paura e dello stress in tutti i bambini in cura alla Clinica De Marchi.

  • A Milano si parla di ambiente con il commissario europeo Sinkevičius e l’architetto Boeri

    “Il nostro impegno è rendere più verde ed efficiente il patrimonio dell’Unione europea, aiutando i territori a migliorare la gestione delle risorse naturali, come quelle idriche. Il successo del Green Deal dipende dalla partecipazione di tutti, in quanto ogni persona può offrire le proprie idee, progetti o adottare comportamenti in linea con i principi di prevenzione”. E’ quanto ha affermato il Commissario europeo all’Ambiente Virginijus Sinkevičius in occasione della sua visita a Milano dove ha incontrato, tra gli altri, l’architetto Stefano Boeri al Bosco Verticale, il primo prototipo di edificio residenziale rivestito da oltre 700 alberi e 20.000 piante, ideato proprio dall’architetto meneghino e Presidente del Comitato Scientifico di ForestaMi, il progetto che punta a piantare 3 milioni di alberi nell’area metropolitana di Milano entro il 2030, per migliorare la qualità della vita e contrastare gli effetti del cambiamenti climatico. Al centro dello scambio, l’implementazione del Green Deal europeo, l’ambizioso pacchetto di proposte della Commissione per rendere l’Unione europea il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Il cuore del progetto vede infatti la protezione dell’ambiente, dell’ecosistema e della biodiversità.

    Durante l’incontro, il commissario Sinkevičius e l’architetto Boeri hanno scambiato le loro visioni anche su un’altra iniziativa promossa dalla Commissione: il nuovo Bauhaus europeo, che punta a declinare gli ambiziosi obiettivi del Green Deal all’interno degli spazi e delle esperienze dell’abitare, per migliorare il volto delle città europee, rendendole più inclusive e sostenibili.

    “Sono felice di questa visita del Commissario europeo al Bosco Verticale e alle piantagioni a Parco Nord Milano del progetto ForestaMi. Con lui abbiamo condiviso l’idea che la forestazione urbana, cioè la moltiplicazione del numero di piante ombreggianti nelle nostre città, sia il modo più economico, inclusivo ed efficace per ridurre gli effetti del surriscaldamento globale e dell’inquinamento dell’aria”, il commento dell’architetto Boeri.

  • Anna Galiena al Franco Parenti

    Al Teatro Franco Parenti, dal 28 marzo al 6 aprile andrà in scena “Coppie e Doppi”, opera tradotta, adattata, diretta e interpretata da Anna Galiena e coprodotta dal Teatro Franco Parenti e da Il Sipario. Un omaggio a Shakespeare in cui l’attrice dà vita a dieci personaggi che interagiscono e dialogano tra loro, portando in scena il dualismo dell’essere umano e permettendo allo spettatore di prendere parte ad un percorso di esplorazione di tale dualismo. La pièce ad una voce propone un gioco teatrale in versi, di rimandi e seduzione in cui gli opposti si fronteggiano in un percorso di grande fascino: amore, odio, potere, gelosia, lussuria e tutte le passioni cantate dal Bardo sono espressione dell’ambivalenza umana.

     Signora Galiena è sempre un piacere incontrarla e poterne apprezzare il talento anche nella nostra città. Ci potrebbe raccontare com’è nata l’idea di quest’opera teatrale?

    Certamente, con piacere. Quando lavoravo a New York e recitavo opere di Shakespeare, oltre a studiare la mia parte, per mia passione mi piaceva memorizzare anche le parti degli altri personaggi. Ad esempio, imparavo la parte di Giulietta ma anche quella di Romeo e così in altre opere. Facevo tutto da sola, ovvero, quando avevo del tempo libero recitavo sia le battute di lei sia quelle di lui e questo mi è sempre servito non solo per esercitare la memoria ma anche per far emergere sempre nuovi aspetti del personaggio che poi avrei recitato. Poi, una volta, mentre mi trovavo in una condizione di particolare stress, nel ripetere queste parti abbandonandomi solo alla melodia delle parole, quando sono arrivata ad Amleto ho percepito in me una presenza maschile che ha reso inedita l’interpretazione. Mi sono sorpresa; quasi spaventata. E andando avanti è emerso anche un personaggio femminile. A quel punto mi sono chiesta: “Forse un attore può anche recitare così, chi lo sa?”. Ho parlato di questa mia esperienza sia emotiva che creativa con l’amica Andrée Ruth Shammah, direttrice del Teatro Franco Parenti di Milano la quale mi disse che l’idea le sembrava ottima e mi incoraggiò a recitarlo, così come lo avevo memorizzato, all’attenzione di possibili produttori ed amici intellettuali che apprezzarono molto l’idea. Poi, per mia insicurezza il progetto non andò avanti. Nel 2011 lo rappresentai in Italia, dopo averlo tradotto ma mi resi conto che non era quello che volevo fare e ancora una volta mi fermai. Poi, pochi anni fa, due giovani produttori romani, Karin Proia e Raffaele Buranelli mi hanno invitato a fare un mio spettacolo in Sicilia. Io risposi che avevo a disposizione questo mio lavoro e a loro l’idea piacque e così, dopo aver rivisto tutto il testo, ho fatto questa “prima” nella cittadina di Patti dove il pubblico ha espresso il suo particolare apprezzamento. A quel punto ci siamo detti: “Abbiamo uno spettacolo” e diversi Teatri italiani avevano manifestato il loro interesse ma tra il Covid nel 2020 ed alcuni impegni cinematografici del 2021 e del 2022 ho potuto recitare ques’opera solo al TeatroOlimpico di Vicenza e al Teatro di Donna Fugata a Ragusa Ibla. L’anno scorso è poi arrivata la richiesta da parte dell’amica Andrée Shammah, con la quale ho lavorato sempre con grande piacere e soddisfazione, per queste date di Milano.

    Tra i 10 personaggi che interpreta ce n’è qualcuno che interpreta con maggiore empatia?

    In realtà no e le spiego il perché. Questo spettacolo richiede sia un esteso e profondo lavoro tecnico, sia che ci si lasci andare e ci sia abbandoni, proprio come quella volta in cui ebbi l’ispirazione di scriverlo. Perché è abbandonandosi che escono meglio fuori gli aspetti dei vari personaggi, gli aspetti del maschile e del femminile. Di un maschile aggressivo come di un femminile aggressivo, vedi quello di Lady Macbeth o di un femminile che si lascia sopraffare, come quello di Ofelia. Insomma, ci sono tante sfumature e mi piace interpretarle tutte con egual interesse e passione.

    C’è qualcosa che attraverso quest’opera le piace comunicare?

    Non in modo specifico. L’obiettivo che ha un qualunque progetto teatrale, è sempre lo stesso, ovvero mettere in scena uno o più aspetti dell’umana condizione nella speranza che lo spettatore possa rispecchiarsi in quella situazione e vederci qualcosa, sentire qualcosa, riflettere su qualcosa. L’obiettivo è solo questo.

    Consigli per le giovani attrici e i giovani attori?

    Dunque, Farei mio il consiglio che dette Katharine Hepburn ad una giornalista quando le fecero più o meno la stessa domanda molti anni fa, rispondendo “Ci vuole una salute di ferro!”. Ho sempre trovato questa risposta geniale perché è vero che facciamo un lavoro che ci dà tanto ma tanto anche ci leva. L’altra cosa che vorrei dire è che quando si ha un sogno, un sogno artistico, che si tratti di scrivere, di recitare, di comporre musica, lavorare con i colori o con le forme se veramente ti prende lo devi fare, costi quel che costi. Quando lavoravo a New York, ad un certo punto il mio motto era “O ce la faccio, o muoio!”. Ero così innamorata del personaggio di Nina, dell’opera “Il Gabbiano” di Čechov (che ho recitato nella primavera del 1980) che dentro di me pensavo che se lei era stata disposta a fare delle rinunce per raggiungere il suo scopo, lo avrei fatto anch’io. Con l’assolutismo della gioventù io mi ripetevo che volevo recitare e quindi per farcela accettai qualsiasi lavoro, anche pesante, prima di poter iniziare a vivere del mio lavoro di attrice. Non me ne importava. Potevo anche morire donna di servizio o anche operaia. O ce la facevo così, lavorando e studiando, oppure no. Ed ho seguito questa strada perché l’altra, ovvero quella di cercare contatti e amici tramite una strategica frequentazione di persone non è mai stata la mia “materia”, il mio modo di fare. Per me la ricerca verso la recitazione era tutto quello che sentivo dentro. Quello che mi scatenava l’incontro con i testi, sia classici che contemporanei: immagini, idee interpretative e una appassionata voglia di comunicare con gli altri, con un pubblico. Questo è quello che m’interessava e questo è tutto quello che ho fatto. Per cui ai giovani direi: “se avete dubbi, smettete e fate altro”. Mi spiego meglio. Se pensate di non riuscire ad avere successo. Se, al contrario, perseguite il vostro sogno con tenacia ma avete dubbi sulla vostra bravura come attori, beh! Questo è normale. Questo tipo di dubbi vi accompagnerà in tutta la vostra carriera. Ancora oggi che devo debuttare in questo spettacolo a Milano mi chiedo tutti i giorni se sarò all’altezza o meno. E quindi, alla risposta della Hepburn, nel rispondere ai giovani di oggi, aggiungerei forse una parola, ovvero “ci vogliono una volontà ed una salute di ferro”.

    Grazie per il prezioso tempo dedicatoci. Verremo a vederla al teatro con grande piacere.

    Grazie a voi

    Date e Orari
    Giovedì 6 Aprile h 20:30

  • Tanto per la cronaca

    La sottosegretaria Frassinetti è stata contesta, da pochi irriducibili nostalgici dell’odio a tutti i costi, mentre deponeva una corona in ricordo di Sergio Ramelli vilmente assassinato da estremisti di sinistra nel 1975, un’epoca che ha gravemente insanguinato non solo le strade di Milano.

    Paola Frassinetti, che era accompagnata dal fratello di Fausto Tinelli, ucciso dall’estremismo di destra, ha voluto, nel ricordo di due giovani vite stroncate, riaffermare come sia sempre necessario dire no all’odio ed alla violenza.

    La contestazione al suo gesto dimostra non solo che sono ancora vivi i reduci della stagione dell’odio ma anche che certi linguaggi ed atteggiamenti di esponenti, anche autorevoli, della sinistra rischiano di nuocere gravemente al civile confronto ed al futuro di una corretta vita democratica.

    Piaccia non piaccia alla giunta del Sindaco Sala i cittadini, non solo di Milano, sono stanchi delle tante quotidiane violenze che devono subire in una città che da un lato è polo attrattivo economico e turistico e dall’altro è sempre più invivibile per i furti sui mezzi pubblici e nelle strade, per i lavori in corso che non finiscono mai, per la sporcizia ed il dissesto dei marciapiedi.

    Se ne faccia una ragione la consigliera del Pd Monica Romano: la pagina Instagram Milano bella da Dio, e qualunque altra pacifica iniziativa per smascherare ladri, truffatori ed anche eventualmente amministratori poco responsabili del loro ruolo, è utile e condivisa da molti.

  • ALMA a Milano – Arte Libera Musei Aperti

    Inaugurata a Milano Painting Academy, l’iniziativa ALMA- Arte Libera Musei Aperti che dal prossimo 21 marzo porterà l’arte nei luoghi dell’isolamento e del disagio, a cominciare dal Carcere di Opera, con l’esposizione di opere di Enrico Baj.

    Lo scopo del progetto dell’Associazione Culturale ‘Corte Sconta’, realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano, è rendere accessibili le opere d’arte, dopo i limiti imposti dalla pandemia e da altre costrizioni, ma anche avvicinare all’interesse artistico individui esclusi da eventi pubblici per motivazioni sanitarie, fisico-psichiche o penali rendendoli partecipi dell’arte come via per la Libertà.

    ALMA, da un lato vuole rivalutare luoghi costretti ai margini della vita sociale, dall’altro riportare alla vita pubblica importanti e significative opere, altrimenti riservate a pochi o dimenticate in depositi.

    Riduzione delle disuguaglianze, parità di genere, accessibilità e sostenibilità sociale, sono le parole chiave che guidano il progetto per creare la consuetudine alla diffusione dell’arte e all’avvicinamento ai pubblici fragili.

    La casa di reclusione di Opera, l’RSA Golgi Redaelli, l’Associazione Olinda ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, vedranno, nelle parole dei responsabili del progetto Maddalena d’Alfonso e Andrea Vento, “l’esposizione e la condivisione partecipata di opere d’arte provenienti da collezioni private, tutte espressione e veicolo di declinazione del concetto di LIBERTA’, così importante da recuperare e rivivere”.

    L’iniziativa si concluderà in autunno, con la riunione di tutte le opere esposte alla Fabbrica del Vapore, presso la sede di Corte Sconta, per raccogliere i risultati del progetto.

    Libertà e immaginazione, libertà e memoria, libertà e comunicazione, libertà e viaggio i temi espressi e affrontati. A seguito di ogni evento si terrà un Talk in presenza o digitale animato da personalità dell’arte, della cultura e dell’iniziativa sociale. Ogni opera verrà digitalizzata e monitorata con le più avanzate tecniche oggi a disposizione.

    Il Progetto gode del patrocinio di ICAMT International Committee for Architecture and Museum Techniques -ICOM International Council of Museum.

    L’avvio dell’iniziativa è avvenuto con un primo evento presso Milano Painting Accademy, dove si è parlato di “Libertà e corpo umano”, attraverso l’emozionante arte di Patrizia Comand.

    “C’è un nesso profondo tra Libertà e Corpo umano, inteso quest’ultimo come spazio, relazioni. – afferma Gianni Maimeri, Presidente di Fondazione Maimeri patrocinante Milano Painting Academy – È in effetti proprio l’arte a interpretare il collegamento, essendo espressione di un gesto fisico, ma originata dal bisogno interiore di esprimere, trasmettere. Fondazione Maimeri interviene nella promozione dell’arte e della cultura

    attraverso iniziative a impatto sociale. ALMA sposa nel suo spirito le aree di intervento della Fondazione, dando visibilità all’arte e a luoghi di disagio o con delle complessità“.

    “Colori, forme e spazi escono dal corpo fisico per liberarsi. Partendo da una realtà se ne esplora un’altra in una sorta di lotta per la libertà. Si superano i limiti per conoscere e vivere altro”, così Patrizia Comand parla di “La Scalata” l’opera esposta al pubblico presso Milano Painting Academy, nell’appuntamento inaugurale.

    “Rappresenta una scalata alla luna, che è essenzialmente il simbolo di qualcosa che si vuole raggiungere: un’idea, un sogno, un’ideale, qualcosa che ci porti in una dimensione “altra”. In basso c’è la lotta per potersi arrampicare ed è per questo che c’è una variazione di colori dal basso verso l’alto: alla base dove, appunto, c’è lo scontro i colori sono forti, contrastanti, “terrestri” nel senso che sono ancora legati alla realtà, poi, via via che si staccano dalla terra si attenuano e pian piano prendono i colori delle luna, cioè del sogno cui si arriverà e con cui ci si fonderà”.

  • ‘Costruire Cattedrali con gioia’, la mostra di Valentina Chiappini alla Fabbrica del Vapore di Milano

    E’ stata inaugurata il 15 febbraio nei locali dell’Associazione Corte Sconta, alla Fabbrica del Vapore di Milano, e sarà visitabile fino alla fine del mese, la personale dell’artista Valentina Chiappini dal titolo Costruire cattedrali con la gioia. La mostra prende nome da una delle opere esposte che ritrae la popolare figura di Mickey Mouse associata all’immagine di un muro di mattoni in costruzione sul quale è poggiata una cazzuola da muratore, simbolo esoterico associato alle azioni edificatrici della beneficenza e della bontà attiva. Pertanto, il titolo dell’opera (Costruire cattedrali con la gioia) può essere letto come un riferimento alla virtù della carità, richiesta agli iniziati sulla via della conoscenza mistica.

    Le immagini di Valentina Chiappini sono caratterizzate dalla compresenza di figure e talvolta anche di parole e cancellature che ricordano la struttura dei dipinti di Jean Michel Basquiat trasmettendo una costruzione problematica dell’immagine.
    Questi dipinti raccontano tutti una sorta di percorso personale, quasi filosofico, a tratti anche spirituale.

    Valentina Chiappini, nota per la sua ricerca che incrocia l’indagine filosofica e umanistica con una espressione artistica assolutamente originale, è pittrice e performer di origine siciliana, classe 1980. Dopo la formazione classica, ha frequentato “l’Accademia Italiana” Arte/Moda/Design a Firenze, quindi l’Accademia di Belle Arti di “Brera” a Milano. Attraverso l’uso di lame, tratta il colore per sottrazione. Fra le sue esposizioni personali e collettive: Studio Piero Manzoni (Brera, Milano), Arca Mexico (San Ildefonso) Città del Messico, Rivoli 59 Parigi, Fabbrica del Vapore (Brera/Rivoli59) Milano, Agora Gallery (Chelsea) New York.

  • A Milano ‘Andy Warhol. La pubblicità della forma’, la mostra sull’artista simbolo della pop art americana

    Ancora poco più di un mese per visitare Andy Warhol. La pubblicità della forma, la spettacolare mostra dedicata al grande artista americano, simbolo indiscusso della pop art, alla Fabbrica del Vapore di Milano, promossa e prodotta da Comune di Milano–Cultura e Navigare e curata da Achille Bonito Oliva con Edoardo Falcioni per Art Motors, Partner BMW e Hublot. Fino al 26 marzo sarà possibile ammirare oltre trecento opere, per la maggior parte uniche, divise in sette aree tematiche e tredici sezioni: dagli inizi negli anni Cinquanta quando Warhol era illustratore commerciale sino all’ultimo decennio di attività negli anni Ottanta connotato dal rapporto con il sacro. Un vero e proprio viaggio nell’universo artistico e umano di uno degli artisti che hanno maggiormente innovato la storia dell’arte mondiale e influenzato un’intera generazione di artisti come Basquiat, Haring, Scharf che lo considerano il loro padre spirituale. Tele, carte, sete, latte con le famose ed uniche Polaroid, per arrivare agli acetati unici che fanno parte della seconda fase del suo lavoro.

    Senza dimenticare la storica Factory, dove Warhol accolse attori, musicisti, scrittori, tutto il mondo creativo newyorchese, creando i primi film come i The Velvet Uderground & Nico, per cui realizza anche la copertina del celebre LP.

    La grande intuizione di Wharol, da giovane pubblicitario di successo, fu quella di ripetere una immagine più e più volte, in modo da farla entrare per sempre nella mente del pubblico. Thirty Are Better Than One, la sua prima Monna Lisa ripetuta ben trenta volte, viene trasformata in un’opera di tutti e per tutti, trasformando il linguaggio della pubblicità in arte e ridefinendo il compito dell’artista che non più quello di creare ma di riprodurre.

    Per far questo Warhol adotta una speciale tecnica di serializzazione, con l’ausilio di un impianto serigrafico, che facilita la realizzazione delle opere e riduce notevolmente i tempi di produzione. Su grosse tele riproduce moltissime volte la stessa immagine alterandone i colori: usando immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali o immagini di impatto come incidenti stradali o sedie elettrice, riesce a svuotarle del significato originario. L’arte deve essere “consumata” come qualsiasi altro prodotto.

    La tecnica della serigrafia viene usata da Warhol già nel 1962 per realizzare la serie Campbell’s Soup Cans. Lo stesso fa con i ritratti delle celebrità dell’epoca: Marilyn Monroe, Mao Zedong, Che Guevara, Michael Jackson, Elvis Presley, Elizabeth Taylor, Brigitte Bardot, Marlon Brando, Liza Minnelli, Gianni e Marella Agnelli, le regine Elisabetta II del Regno Unito, Margherita II di Danimarca, Beatrice dei Paesi Bassi, l’imperatrice iraniana Farah Pahlavi, la principessa di Monaco Grace Kelly, la principessa del Galles Diana Spencer.

    La mostra milanese vuole documentare questo avvincente percorso: dagli oggetti simboli del consumismo di massa, ai ritratti dello star system degli anni ’60; dalla serie Ladies & Gentlemen degli anni ’70 dedicata alle drag queen, i travestiti, simbolo di emarginazione per eccellenza e considerati alla pari di star come Marilyn, sino agli anni ’80 in cui diviene predominante il rapporto col sacro: cattolico praticante, ne era stato in realtà pervaso per tutta la vita.

    Nella mostra milanese sono esposte quasi tutte opere uniche come tele, serigrafie su seta, cotone e carta, oltre a disegni, fotografie, dischi originali, T-shirt, il computer Commodore Amiga 2000 con le sue illustrazioni digitali – i primi NFT della storia – , la BMW Art Car dipinta da Warhol con il video in cui la realizzò, la ricostruzione fedele della prima Factory e una parte multimediale con proiezioni di film da vedere con gli occhialini tridimensionali.

    Andy Warhol muore nel 1987 per una infezione alla cistifellea. Le sue icone, i suoi personaggi, i suoi soggetti sono riprodotti ovunque, in tutto il mondo, su vestiti, matite, poster, piatti, zaini. Ha anticipato i social network e la globalizzazione degli anni Duemila, ha cambiato per sempre la storia dell’arte, è ancora attualissimo e amato da un pubblico trasversale.

    La mostra rappresenta una occasione imperdibile per godere della sua arte unica, coraggiosa, innovativa e traboccante di idee.

Pulsante per tornare all'inizio