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  • L’Europa si riarma: supermissile atomico per la Francia, nuova fregata per la Germania

    La Francia ha testato il missile balistico intercontinentale M51, in grado di trasportare testate atomiche. Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Sébastien Lecornu. La versione modificata del missile può percorrere 10 mila chilometri, è mille volte più potente della bomba sganciata su Hiroshima e trasporta 10 testate atomiche, ciascuna diretta su un obiettivo diverso.

    Il missile è stato lanciato da un sottomarino a propulsione atomica dal Golfo di Biscaglia, non lontano dalla regione delle Lande di Guascogna, nella Francia sud-occidentale, ed è caduto nell’Atlantico a diverse centinaia di chilometri dalla costa.

    La Germania ha avviato la costruzione di quattro fregate multiruolo K126, con la prima unità che dovrebbe entrare in servizio nella Marina tedesca nel 2028. È quanto riferisce l’emittente radiotelevisiva “Ard”, evidenziando che si tratta del progetto “più costoso” nella storia della forza armata, con un valore di oltre 5 miliardi di euro.

    A realizzare le parti posteriori delle navi saranno i cantieri Peene di Wolgast, mentre gli altri settori verranno prodotti in quelli di Amburgo e Kiel. Alla guida del progetto vi è il gruppo per la cantieristica navale olandese Damen. Le K126 andranno ad avvicinare le quattro fregate F123 in servizio nella Marina tedesca dal 1994 e sono state sviluppate per svolgere una pluralità di compiti: dalle operazioni di superficie a quelle antisommergibile, dalle attività antipirateria alle evacuazioni. Le unità potranno essere impiegate su scala globale anche per lunghi periodi di tempo.

    Secondo la Marina tedesca, non vi è ancora nessun’altra nave da guerra in grado di svolgere l’ampia varietà di compiti per cui sono state progettate le fregate K126. Come armamento, queste unità monteranno missili antiaerei e antinave a lunga gittata, nonché un cannone da 127 millimetri.

  • Allarme a Tokyo e Seul per i jet russi e cinesi

    L’onda lunga delle tensioni per il conflitto ucraino arriva fino in estremo oriente, dove il Giappone e la Corea del Sud hanno fatto decollare i loro jet militari per rispondere all’avvicinamento di bombardieri strategici russi e cinesi, impegnati in un’esercitazione congiunta. Mentre la Russia torna ad accusare la Nato di “spingere” Kiev a continuare le ostilità, facendo rischiare al mondo uno scontro tra potenze nucleari. Opposta l’interpretazione del segretario di Stato americano Antony Blinken, secondo il quale “i selvaggi attacchi (dei russi) sui civili ucraini sono l’ultima dimostrazione che il presidente Putin attualmente non ha alcun interesse in una vera diplomazia”. Quello che il Cremlino vuole, ha aggiunto Blinken, è congelare il conflitto, consolidare le conquiste realizzate, riposarsi e riorganizzare le forze per “poi a un certo punto tornare ad attaccare”.

    L’allarme nel Mar Cinese Meridionale, e soprattutto nel Mar del Giappone, che separa l’arcipelago nipponico dalla penisola coreana, è scattato qualche giorno fa prima dell’alba, quando i radar di Tokyo e di Seul hanno rilevato la presenza vicino ai rispettivi spazi aerei di bombardieri cinesi H-6 e russi TU-95, quest’ultimi scortati da caccia SU-35. I militari di Seul hanno riferito che due bombardieri cinesi sono entrati più volte nella zona di difesa aerea sudcoreana al largo delle coste a sud e a nord-est e poi di nuovo ore dopo, raggiunti da 6 aerei russi.

    Il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato che si trattava di operazioni congiunte di pattugliamento durate 8 ore, al termine delle quali i velivoli russi e cinesi sono atterrati la prima volta presso aeroporti dell’altro Paese. «Jet stranieri hanno seguito per un certo tratto» i bombardieri strategici di Pechino e di Mosca, ha aggiunto il ministero, assicurando che questi ultimi non hanno compiuto «nessuna violazione dello spazio aereo di Paesi terzi». Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha assicurato che Mosca rimane convinta che è necessario evitare qualsiasi scontro militare tra potenze nucleari, «anche con l’uso di armi convenzionali». E poi è tornato ad accusare i Paesi occidentali di «spingere letteralmente l’Ucraina” a continuare il conflitto, da lui visto come «una guerra che l’Occidente conduce contro la Federazione russa». Mentre l’ex presidente Dmitry Medvedev, con i suoi consueti toni accesi, ha affermato che la Nato dovrebbe «essere sciolta come organizzazione criminale». Aggiungendo poi un avvertimento a quelli che ha definito «gli impotenti atlantici»: se l’Alleanza dovesse fornire i sistemi di difesa Patriot a Kiev, essi diventeranno un obiettivo dei bombardamenti russi.

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