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  • E-commerce brillante anche nei mesi estivi

    Tendenzialmente Novembre e Dicembre sono i mesi in cui gli acquisti online tirano di più, per via di Black Friday e Cyber Monday e dello shopping natalizio in generale, ma anche in estate l’e-commerce gode di ottima salute: idealo – portale internazionale di comparazione prezzi leader in Europa –  ha rilevato che dal 21 Giugno al 22 Luglio le ricerche online sono cresciute del 21,4% rispetto allo stesso periodo del 2018. 

    I dieci prodotti maggiormente cercati nel periodo estivo sono stati: smartphone, sneakers, frigoriferi, scarpe da corsa, televisori, profumi donna, zaini, caschi per la moto, lavatrici e infine cuffie. Seguono poi obiettivi fotografici, tablet, macchine fotografiche reflex, notebook e infine fotocamere digitali mirrorless. Tra i prodotti meno cercati figurano invece, a sorpresa, piscine, ventilatori e prodotti solari. L’impressione, per quanto riguarda questi prodotti, è che gli e-consumer siano consapevoli del fatto che per ottenere i migliori prezzi è (quasi) sempre meglio effettuare gli acquisti fuori stagione. Considerando i prodotti presenti sul portale italiano di idealo, quelli con il prezzo migliore nel mese di Luglio rispetto ai restanti 11 mesi dell’anno sono stati TV, frigoriferi, scarpe da corsa, lavatrici, fotocamere mirrorless, orologi sportivi, calzature outdoor, fornelli, trapani e infine giacche e cappotti da donna. Complessivamente, per questi prodotti, a Luglio il risparmio massimo medio è stato pari all’8,8% rispetto al prezzo da pagare per lo stesso acquisto nel resto dell’anno.

    Ad Agosto, invece i prodotti  più convenienti sono risultati smartphone, scarpe da ginnastica, stampanti multifunzione, monitor, mobili per il bagno, pneumatici estivi, giacche outdoor, fitness tracker, scarpe da uomo e infine pneumatici invernali. Per questi prodotti il prezzo medio di acquisto è stato del 9,1% inferiore rispetto agli altri mesi.

    Venendo agli acquirenti, si rileva che rispetto al resto dell’anno, durante il periodo estivo il divario tra acquisti effettuati da uomini e donne si riduce leggermente, arrivando ad un 58,9% di ricerche effettuate da uomini contro un 41,1% di ricerche effettuate da donne. Non cambiano, tuttavia, le fasce della popolazione più coinvolte nel fenomeno dell’e-commerce: troviamo in prima linea gli e-consumer 35-44 (27,1%), seguiti dalla fascia di età 25-34 (22,6%) e infine dai 45 – 54enni (20,2%). Anche durante il periodo estivo le ricerche da mobile sono in percentuale le maggiori (pari al 53,5%) contro le intenzioni di acquisto da desktop che si attestano al 38,8%. In diminuzione l’utilizzo del tablet – già molto limitato nel corso dell’anno – pari solo al 7,7% delle ricerche complessive. Analizzando nel dettagli le ricerche da mobile, è possibile vedere come queste derivino nel 73,8% dei casi da dispositivi Android e solo nel 24,1% dei casi da dispositivi iOS. Infine, in estate, l’orario di navigazione preferito dagli e-consumer è tra le 3 e le 4 del pomeriggio e tra le 10 e le 22 di sera; come giorno favorito, invece, il giovedì. 

  • Chi compra online chiede ai brand maggior protezione contro le truffe

    Secondo il recente Global Online Shopping Survey 2018 chi compra online è sempre meno sprovveduto: quasi i due terzi degli intervistati controllano l’affidabilità dei siti web esaminando le recensioni online mentre il 43% afferma di verificare i certificati SSL. 

    Nonostante queste accortezze, è ancora possibile venire ingannati e acquistare prodotti contraffatti: la diffusione dei falsi su Internet, unita ai metodi utilizzati dai contraffattori per commercializzarli e venderli, comporta che non siano sempre facili da individuare, e la ricerca mostra che un consumatore su tre ha inavvertitamente comprato un prodotto falso (il 68% di questi acquisti era destinato a essere un regalo di Natale).

    L’88% degli intervistati vittime di contraffattori afferma che i brand debbano fare di più proteggerli nei loro acquisti online. Le conseguenze della commercializzazione impropria di prodotti contraffatti sono di contro di vasta portata e non riguardano non solo i brand, la fiducia dei clienti e il fatturato, ma anche l’economia in generale in termini di perdita di posti di lavoro, salute e sicurezza e persino il finanziamento di attività criminali.

    Acquistare un prodotto contraffatto, peraltro, non è solamente uno spreco di denaro, ma comporta anche rischi di sicurezza. Secondo il Journal of Trading Standards, in Gran Bretagna i prodotti elettrici difettosi causano 7.000 incendi domestici ogni anno. Anche i giocattoli, i cosmetici e i prodotti farmaceutici possono avere un impatto molto grave sulla salute.

    Secondo i dati elaborati da idealo, il comparatore prezzi leader in Europa, la fascia di over 55 italiani che compara prezzi per acquisti online in Italia sta diventando sempre più attiva, rispetto agli anni passati. Composta al 62,2% da uomini (contro il 37,8% di donne), cerca il prezzo più conveniente dei prodotti di e-commerce anzitutto tramite desktop (47,2%) e mobile (41,4%), molto più che tramite tablet (solo nell’11,4% dei casi). Android e Windows sono i sistemi operativi decisamente preferiti (rispettivamente 44,5% e 44,2%); iOS usato sono nel 6,3% dei casi, a conferma che gli smartphone di Cupertino non sono tra i dispositivi più utilizzati da questa fascia della popolazione. L’orario di navigazione preferito è tra le 18 e le 19 di sera, con una crescita costante dalle 13 in poi nel corso di tutto il pomeriggio. Il giorno della settimana preferito, invece, il lunedì (15,3%).

    Le cinque regioni italiane dove idealo ha rilevato un maggior numero di ricerche effettuate dai +55 sono Lazio, Lombardia, Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna, testimonianza che il centro Italia è quello più propenso ad effettuare la comparazione prezzi online. Fanalino di coda con il minor numero di intenzioni di acquisto Valle d’Aosta, Molise e Basilicata. Le tre città sul podio con un maggior numero di ricerche sono infine Udine, Milano e Vicenza; viceversa, all’ultimo posto delle città con almeno 50mila abitanti della classifica troviamo Ancona, Perugia, Foggia e Taranto. Centro e Nord-Est sembrano essere le due macro aree italiane dove gli utenti sono disposti a spendere online un budget maggiore. Negli ultimi posti della classifica compaiono diverse  regioni del sud Italia, quali Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria. Se le persone del Centro sono disposte a spendere 100 euro in acquisti online, al Sud questa cifra scende a 70,80 euro, quasi il 30% in meno.

  • La geografia dell’Italia in base al carrello virtuale della spesa

    Supermercato24, primo player italiano della spesa online con consegna a domicilio in giornata (anche entro un’ora), ha analizzato i trend della spesa online del 2018 sia sotto il profilo degli acquisti che delle preferenze degli acquirenti. Ecco i risultati più significativi.

    La spesa media per carrello su Supermercato24 nel 2018 è stata di 60 euro: Roma e Milano sono le province in testa per numero di ordini, seguite da Torino e, poi, dalle venete Verona e Padova, che chiudono la top five. Il podio dei prodotti più acquistati vede in testa la categoria Acqua, Bibite e Alcolici, col 12,5% degli ordini totali: nel corso del 2018, Supermercato24 ha consegnato circa 1.5 milioni di litri d’acqua (l’equivalente di 60 autocisterne). Al secondo posto, poco distante, la categoria Formaggi e Salumi (12%), mentre a completare il podio troviamo la categoria Frutta e Verdura (11,5%), con circa 1500 tonnellate di frutti e ortaggi consegnati ai clienti direttamente dal loro supermercato preferito: ore di fila e chili di borse pesanti risparmiate per i clienti, che hanno così potuto dedicare tempo prezioso a se stessi, alla famiglia e al tempo libero.  

    Roma si conferma essere la provincia più sana negli acquisti della spesa online: Roma è stata infatti la provincia in cui la percentuale di spesa per frutta e verdura sul carrello complessivo è stata la più alta di tutta Italia, con un 13.5% sugli ordini totali. A completare il podio, due città amanti del buon cibo e della buona cucina: Bologna, con il 12,8% e Modena, con il 12,5%; a seguire nella top 5, Pordenone e Varese (entrambe col 12%). La provincia di Varese s’aggiudica il primato nel consumo di carne e pesce: l’11% della spesa media dell’anno nella provincia lombarda è stato dedicato infatti ai prodotti di questa categoria. Seguono Pesaro Urbino (10,3%), Monza-Brianza (10,2%) e le romagnole Rimini e Ravenna (10%). La provincia in cui s’acquistano più formaggi e salumi è quella di Forlì e Cesena, che s’aggiudica il primato col 14% del totale della spesa nazionale per l’acquisto di questi prodotti, seguita da Bergamo, Catania e Roma al 13%, e, infine, Torino al 12,7%. Pordenone è invece la provincia che vanta il primato per l’acquisto di dolciumi (9,7% sul totale della spesa online cittadina), precedendo Modena (9%), Rimini (8,6%), Verona (8,5%) e Catania (8,5%). Ancora Pordenone è la provincia in cui si acquistano più yogurt (8,2%), davanti a Vicenza e Ravenna (8%), Catania (7,8%), e, a chiudere la top5, la provincia di Forlì e Cesena (7,6%). Infine, la provincia che nel corso dell’anno scorso ha comprato i maggiori quantitativi di vino, birra e simili è stata quella di Pesaro Urbino (8%), seguita dalle lombarde Mantova e Varese (6%) e, poi, da Genova e Vicenza (5,9%). 

  • E-commerce in crescita nel 2018: comprano principalmente gli uomini, si vendono soprattutto smartphone

    Idealo, azienda di comparazione dei prezzi in Europa (fondata a Berlino nel 2000, fa parte del gruppo editoriale Axel Springer), ha tracciato in bilancio dell’e-commerce nel 2018.

    A dicembre 2018 erano presenti sul portale ben 145 milioni di offerte provenienti da oltre 30.000 negozi online. La crescita dell’offerta, inoltre, ha portato con sé un forte aumento dell’interesse degli utenti online: nel 2018, infatti, le intenzioni di acquisto registrate sul portale italiano di idealo sono aumentate del 19,6% rispetto al 2017. Nel complesso, il comparto è stato appannaggio del pubblico maschile più attivo di quello femminile negli acquisti online, anche se il gap – rispetto al 2017 – si è leggermente ridotto. 

    Tra le categorie di prodotti maggiormente cresciute rispetto al 2017 – di oltre il 200% – vi sono prodotti destinati ad un pubblico perlopiù femminile come orecchini, prodotti solari e per la cura di viso e corpo e make up. Ma anche determinate categorie destinate principalmente al pubblico maschile hanno fatto registrare dati di interesse, come pneumatici per motocicli e per fuoristrada, pneumatici invernali ed estivi, stivali da moto.

    La maggior parte dei consumatori digitali interessati ad acquistare online nel 2018 è stata sotto i 44 anni di età (59,2%). Nel dettaglio, i più interessati a comparare le offerte online sono stati gli adulti tra i 35 e i 44 anni (27,3%), seguiti dai giovani 25-34 (22,2%) e in una posizione leggermente inferiore dalla fascia 45-54 (20,9%). Gli uomini hanno effettuato il 59,6% delle ricerche contro il 40,4% effettuato dalle donne. 

    Le categorie di prodotti più desiderate in assoluto nel 2018 sono state smartphone, sneakers, frigoriferi, televisori e scarpe da corsa. Per quanto riguarda i prodotti veri e propri più cercati la top five di quelli più acquistati vede al primo posto gli auricolari Apple AirPods seguiti dallo smartphone Apple iPhone X, dal multimedia player Google Chromecast 2, dallo smartwatch Samsung Gear S3 Frontier e dalle sneakers Saucony Jazz Original. 

    Tra i prodotti che continueranno ad attirare l’interesse degli e-consumer italiani, Idealo prevede vi saranno ancora gli smartphone (anche se l’interesse nei confronti di questi device è leggermente diminuito). Oltre ai modelli di questa categoria, continueranno a crescere anche i prodotti legati al settore dell’elettronica di consumo – come cuffie, casse/speaker e smartwatch – e quelli legati all’abbigliamento, come sneakers e scarpe da corsa o da allenamento, che sono già state oggetto di grande attenzione nel 2018. 

  • Giornali sempre più in crisi, mentre la tv va bene. L’online è il canale prediletto per fare pubblicità

    Il settore dei media, nel quinquennio 2013–2017, ha visto il comparto televisivo aumentare i ricavi delle principali imprese di oltre 300 milioni di euro e il settore editoria contrarsi complessivamente di oltre 900 milioni (-17,7%), secondo quanto rilevato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni nel focus bilanci 2013–2017. L’Osservatorio Fcp-Assointernet (Fcp-Federazione Concessionarie Pubblicità rileva invece, a novembre, che la pubblicità online è cresciuta dell’8,7% rispetto allo stesso mese del 2017. «Il fatturato pubblicitario monitorato dall’Osservatorio FCP-Assointernet relativo al mese di novembre registra un sensibile incremento rispetto all’anno precedente con un +8,7%, risultato rilevante trattandosi del mese col fatturato maggiore dell’anno con 52,8 milioni di euro. Il dato progressivo si porta a circa 424 milioni, con un +5,0% e 20 milioni in più rispetto al 2017. Anche la componente Smartphone nel mese mette a segno il miglior risultato del 2018, portando il fatturato progressivo a circa 107 milioni, con un +32,4% di crescita percentuale» ha sottolineato il presidente di Fcp-Assointernet, Giorgio Galantis.

    Nel dettaglio dell’analisi dell’Agcom, invece, l’aumento dei ricavi delle tv è riconducibile sia all’aumento degli introiti derivanti dai servizi televisivi a pagamento (+107 milioni dal 2013 al 2017), sia a quello degli introiti pubblicitari (150 milioni circa). Per il comparto dell’editoria, la quota di ricavi ottenuti in Italia è pari a circa 3,6 miliardi di euro nel 2017, in riduzione del 17,6% (-760 milioni): la flessione non si è arrestata nemmeno lo scorso anno e, su base annua, è stata pari a circa il 6,5%, sia a livello complessivo sia domestico. Gli effetti della crisi dell’editoria cartacea sull’occupazione sono stati considerevoli: tra il 2013 e il 2017 le imprese hanno ridotto gli organici del 16%, pari a 2.500 unità: il numero di addetti nel 2017 è pari a 13.200 unità rispetto alle 15.700 del 2013; su base annua la flessione nel 2017 è stata del 4,4%, con una perdita di circa 600 addetti. Positivo infine l’andamento del settore operatori di rete e gestori di infrastrutture di radiodiffusione: i cui ricavi si sono attestati a poco meno di 1,4 miliardi. Il risultato d’esercizio medio del settore mostra il livello più elevato tra tutti quelli osservabili nei mercati analizzati (16,1% nel periodo), passando tra il 2015 e il 2017 da 150 a oltre 300 milioni di utile netto.

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