Parlaemnto

  • Starmer vuole abolire i seggi di diritto alla Camera dei Lord

    Tra le 40 proposte di legge presentate da Carlo III a nome del nuovo governo laburista del Regno Unito, ha trovato spazio un annuncio relativo alla volontà di “modernizzare la Costituzione” e introdurre una riforma della Camera dei Lord, con l’obiettivo specifico di rimuovere le cariche ereditarie. Il Discorso del re è dunque tornato su un tema da anni dibattuto nella politica britannica e che mira a rimuovere uno degli ultimi “residui feudali” dell’ordinamento nazionale. La presenza di “pari” (peers) che ricevono il titolo grazie alle loro origini familiari e lo mantengono a vita è considerata “fuori dal tempo e indifendibile” dal Labour, come si legge nel programma elettorale del partito, e non stupisce che il premier Keir Starmer voglia portare avanti una serie di misure già studiate in passato dai suoi predecessori, come Tony Blair nel 1997. Il manifesto dei laburisti evidenzia come “molti pari non svolgano un ruolo apprezzabile nella nostra democrazia”, oltre a sottolineare la questione delle dimensioni raggiunte dalla Camera dei Lord, i cui seggi non sono fissi ma cambiano nel tempo e attualmente sono 774.

    L’esecutivo di Starmer introdurrà dunque una legislazione per rimuovere il diritto dei pari ereditari di sedere e votare nella Camera dei Lord, aggiungendo inoltre un limite massimo di età, dopo il quale scatterà il pensionamento, fissato a 80 anni. “Il Partito laburista garantirà che tutti i pari soddisfino gli elevati standard che il pubblico si aspetta da loro e introdurremo un nuovo requisito di partecipazione, oltre a rafforzare le circostanze in cui i membri caduti in disgrazia possono essere rimossi. Riformeremo il processo di nomina per garantire la qualità delle nuove nomine e cercheremo di migliorare l’equilibrio nazionale e regionale della seconda camera”, si legge ancora nel programma del Labour. In questa prospettiva, il governo britannico“ è impegnato nel rimpiazzare la Camera dei Lord con una camera alternativa che sia più rappresentativa” delle regioni e delle nazioni costitutive. Per questo obiettivo, il Partito laburista è consapevole tuttavia della necessità di un confronto pubblico, si osserva ancora nel manifesto elettorale.

    Starmer non intende quindi limitarsi al solo fattore dell’ereditarietà del titolo di lord, ma intende anche migliorare i meccanismi di selezione dei pari, in un contesto in cui attualmente siedono nella Camera 546 uomini e solo 228 donne. Molti seggi ereditari erano già stati aboliti con la riforma del 1999, quando il loro numero venne fissato ad un massimo di 92 (oggi sono 89). In quell’occasione venne tagliato notevolmente il numero totale dei pari, che passò da 1330 a 669 nel giro di pochi mesi. Nella prospettiva di una maggiore rappresentatività politica nella Camera dei Lord, va anche sottolineato come gli attuali 89 pari ereditari siano tutti uomini. In merito invece alla questione dell’età, oltre 150 pari hanno già superato gli 80 anni e quasi 300 hanno più di 70 anni, motivo per cui nel prossimo futuro potrebbe scendere progressivamente il numero dei “lord”, in vista poi di una riforma più incisiva sui meccanismi di funzionamento della Camera alta britannica, compresa la sostituzione con un organismo alternativo, come si legge nello stesso programma laburista.

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