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  • Il Gnl russo continua ad arrivare nei porti Ue, che restano aperti al business di Mosca

    L’Unione europea e il suo mercato unico, nonostante dodici pacchetti di sanzioni, hanno continuato e continuano ad offrire appigli utili alla Russia per finanziare la propria economia. Il ministero dell’Economia del governo federale del Belgio, riferisce Il Sole 24 Ore, ha rilevato che nei primi 11 mesi del 2023 il 51% del Gnl entrato nel porto di Zeebrugge era di provenienza russa. «Una parte significativa» di questo prodotto però lascia il Paese, essendo destinata ad altre destinazioni. Gli hub portuali europei sono dunque stati lasciati a disposizione per transito e movimentazione, confermando le pecche di un meccanismo sanzionatorio contro cui il Parlamento europeo ha chiesto correzioni.

    Pur a fronte di sollecitazioni a intervenire, la Ue, come spiegato dalla Commissione europea, ritiene che un messa al bando totale genererebbe un impatto «probabilmente limitato» poiché la Russia da un lato sarebbe in grado di reindirizzare la maggior parte delle esportazioni, in particolare verso l’Asia, dall’altro potrebbe finire per beneficiare dell’aumento dei prezzi globali del gas derivanti dall’embargo. Il rischio, in sostanza, è che per cancellare profitti chiudendo il mercato unico europeo e i suoi porti, si generino utili potenzialmente maggiori.

    Sul gas naturale liquefatto – sottolinea il quotidiano confindustriale in sostanza, Vladimir Putin e la sua Russia per ora la fanno franca. Non per sviste europee, ma per dinamiche che sfuggono al controllo degli europei, i cui porti per il Gnl russo restano a disposizione.

  • Boom di passeggeri in vista per le crociere del 2022

    Civitavecchia, Genova e Palermo primi tre porti italiani. Italia ancora leader nel Mediterraneo nonostante numeri nel 2020 crollati a quelli di 30 anni prima. E una crescita prevista nel 2022 del 118%, a sfiorare i livelli pre-pandemia. Sono questi i dati emersi dall’Italian Cruise Watch, il rapporto di ricerca realizzato da Risposte Turismo sui dati aggiornati del comparto crocieristico e sulle previsioni per il 2022. Con l’occasione dal ministro del turismo Massimo Garavaglia è giunto un importante riconoscimento all’intero comparto: “Lo scorso anno, vedere che nonostante la situazione le navi da crociera giravano ha dato fiducia – ha detto -. Vedere protocolli che funzionavano ha consentito di accelerare alcune ripartenze. Dimostrare nei fatti che ‘si poteva fare’ ha consentito di avere un’estate che è ripartita subito: non era così scontato”.

    Tornando al rapporto Italian Cruise Watch, “nel 2020 prevedevamo una crescita di ulteriori 13 milioni di passeggeri rispetto ai numeri già da record del 2019, il comparto era quindi in salute – ha spiegato Francesco Di Cesare”. L’inizio del 2020 ha confermato le previsioni, poi è scoppiata la pandemia e le compagnie di crociera nel 2020 hanno avuto circa 6 milioni di passeggeri, con un crollo ai dati di 30 anni fa. “Il 2021 è iniziato ancora peggio, poi la ripartenza ci ha permesso di migliorare e a fine 2021 dovremmo arrivare a 14. Numeri ancora distanti da quelli pre-pandemia, quando erano 30 milioni”, ha sottolineato.

    I primi 10 porti in classifica sono Civitavecchia, Genova, Palermo, Bari, Napoli, Savona, Trieste, Monfalcone, La Spezia e Taranto: ci sono novità come Monfalcone e porti che sono calati molto come Venezia. La Liguria è la prima per passeggeri, la Sicilia invece per toccate nave. “L’Italia è leader nel Mediterraneo, da molti punti di vista – ha spiegato Di Cesare – negli anni abbiamo calcolato anche tutta una serie di indici e percentuali che confermano questa leadership. Nella cantieristica (con Fincantieri a costruire 4 navi su 10), nel traffico e nella reattività. E nella top20 del Mediterraneo ci sono sempre dai 9 agli 11 scali italiani”.

    Il mancato contributo della crocieristica all’economia turistica italiana nel biennio 2020-21 è stato di 1,7 miliardi, quanto alle spese dei passeggeri e non al resto dell’economia prodotta e movimentata dall’intera industria. Una ricaduta che ha toccato soprattutto shopping, escursioni e attività ricreative, culturali e sportive. La ripartenza 2021 ha già riattivato 3,6 milioni di ore lavoro rispetto al crollo del 2020. Per il 2022 “prevediamo 5,98 milioni di passeggeri movimentati (+118% rispetto al 2021), con 2.900 toccate nave in più. Ipotizziamo che Civitavecchia rimarrà il primo porto in classifica in Italia e nel Mediterraneo, con Napoli in forte recupero a superare Genova”, ha spiegato. E’ poi atteso un aumento di investimenti nei porti di 829 milioni tra 2022e il 2024 su infrastrutture, interventi di dragaggio e terminal. Saranno 77 i vari di nuove navi, il 60% delle quali di piccole dimensioni con meno di 1.000 passeggeri.

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