rivolta

  • Kazakistan: cosa succederà?

    Si è svolto venerdì 21 gennaio il convegno Kazakistan: cosa succederà? Comprendere le proteste e il contesto politico post-protesta organizzato da The Central Asia Program con il Davis Center for Russian and Eurasian Studies, la Oxus Society for Central Asian Affairs e RFE/RL.

    A più una settimana dalle massicce proteste che hanno causato la morte di almeno 225 persone il convegno ha posto l’attenzione su come iniziare a comprendere la diversità delle ragioni del dissenso pubblico emerse da varie regioni del Paese, cosa pensare della narrativa ufficiale sul coinvolgimento islamista, quali saranno i prossimi passi del governo in termini di repressione dell’attivismo, come può il presidente Tokayev mantenere le promesse di riforma che ha fatto e chi sono i vincitori e i vinti finali in questa situazione tra le élite politiche.

  • Ciao Salsiccia!

    Nel 2014, dopo anni spesi a lottare contro ogni violenza, ha lasciato tranquillamente il nostro mondo Loukanikos (Λουκάνικος) che in greco significa “salsiccia”. Questo era il soprannome che gli avevano dato le persone per le strade di Atene.

    Facciamo un passo indietro. Siamo nel maggio 2010. A causa di un debito pubblico divenuto insostenibile, i paesi dell’Eurozona e il Fondo Monetario Internazionale approvano un prestito alla Grecia da 110 miliardi di euro, subordinato, però, alla realizzazione di severe misure di austerità. È il caos sociale. Le enormi perdite di posti di lavoro e gli ingenti tagli alla previdenza sociale trasformano la rabbia e l’indignazione pubblica in proteste di piazza, spesso anche cruente. E Louk (altro suo soprannome) era sempre lì, seppur non appartenendo a nessun partito politico o fazione di lotta, nessuno lo avesse convocato. Ai cortei ci arrivava da solo mettendosi in prima linea, sempre dalla parte dei più indifesi. Questo era il suo principio di lotta.

    Nel settembre 2011 l’episodio che lo rese un amatissimo eroe popolare a tal punto che la rivista Time lo indicò come una delle personalità più importanti di quell’anno. Durante l’ennesima manifestazione, diversi poliziotti in borghese iniziarono a caricare violentemente altri poliziotti in divisa perché questi ultimi, stavano protestando contro la forte riduzione dello stipendio. Dopo qualche momento di esitazione, fra lo stupore dei presenti, Louk si gettò nella mischia per prendere le difese dei poliziotti in divisa contro i quali, solo pochi giorni prima, aveva ugualmente protestato per come stavano trattando alcuni studenti in corteo. Louk era fatto così. Soffriva nel vedere tanto dolore e non riusciva a sopportare la violenza di esseri umani contro altri esseri umani, indipendentemente dalle loro ragioni.

    Molte notti, benché avesse un posto fisso dove dormire, lo si poteva incontrare a vagare solitario e pensieroso per le vie della città o in Piazza Syntagma dove si trova il Parlamento Ellenico.

    Migliaia sono le foto che lo ritraggono con il suo fularino rosso al collo mentre protesta fra le sassaiole e i lacrimogeni della polizia. E, a detta del suo medico, è stata proprio la frequente inalazione di quei gas lacrimogeni e di altri prodotti chimici utilizzati durante i disordini a cui ha partecipato, che ne hanno compromesso irrimediabilmente la salute. Louk ci ha lasciati il 9 ottobre del 2014, all’età di dieci anni.

    Sì all’età di 10 anni!

    Perché Louk era un cane. Un bellissimo cane randagio.

    Più amico degli uomini, certamente, di quanto molti uomini oggi riescono ad essere fra di loro.

    Un giornale greco, l’Avgi, pochi giorni dopo la sua morte, ha scritto che Louk è stato sepolto all’ombra di un grande albero su una collina nel centro della città. Grazie, Salsiccia! Riposa in pace, ovunque tu sia.

     

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