scomparsi

  • Persone scomparse: maggiore attenzione e sinergia in Europa

    C’è un dato inquietante: il numero delle persone scomparse e non ritrovate.

    Alcune trasmissioni televisive ne ricordano alcune ma, se è confermato il dato che nel 2023, cioè l’anno scorso, non si ha più notizia di 6700 persone, è evidente che qualcosa non funziona nella ricerca anche se, in molte occasioni, Forze dell’Ordine e volontari hanno passato giorni nel tentativo di ritrovare alcuni di coloro che erano spariti senza lasciare tracce.

    Molti degli scomparsi sono minorenni o  giovani extracomunitari, altri persone che hanno deciso volontariamente di sparire nel nulla, ma il numero è troppo alto per non pensare ci sia qualcosa che non va nell’organizzazione delle prime indagini e che non sia utile definire subito come scomparsa volontaria la sparizione di un adulto perché questa dicitura comporta l’impossibilità di una serie di accertamenti che invece andrebbero fatti nell’immediatezza.

    Troppo volte la persona sparita, specie se anziana, è ritrovata morta, dopo molto tempo, e troppi sono i reati che si commettono a danni di bambini ed adolescenti.

    Il traffico di organi come l’avvio alla prostituzione sono reati troppo diffusi perché si continui ad ignorare che sono un numero eccessivi le persone in tenera età che non si trovano più.

    Anche la mancanza di una vera e completa trasmissione di dati e di collaborazione immediata con le forze di polizia degli altri paesi, tutt’ora in Europa non c’è una centrale unica per affrontare il problema, aggrava la situazione condannando alla disperazione troppe famiglie e a sofferenze, forse  anche alla  morte, molte persone svanite nel nulla e rimaste vive solo nella memoria e nel dolore dei loro famigliari.

    Non dovremmo mai arrenderci e, con le prossime Elezioni europee, un obiettivo dei futuri parlamentari dovrebbe essere anche questo: ottenere in Europa maggiore attenzione e sinergia sui casi di scomparsa.

  • Troppe sparizioni misteriose

    Nell’agosto 2022, mese nel quale pochi leggono la carta stampata, specie se settimanale, Panorama pubblicò un dettagliato articolo sulla sparizione di persone in Italia. Un allarme che avrebbe dovuto far nascere subito iniziative adeguate.

    Anche con il lodevole intervento di trasmissioni come Chi l’ha visto?, con il passa parola e con i sempre più moderni sistemi di comunicazione e controllo, come le molte telecamere installate negli ultimi anni, migliaia di persone, specie anziani e bambini, ragazzi, continuano a sparire senza lasciare traccia.

    Da gennaio a giugno 2022 soltanto il 52,34% delle persone delle quali si era denunciata la scomparsa sono state ritrovate e cioè dall’inizio dell’anno a giugno non erano state ritrovare ben 4575 persone!

    La media parla di 53 denunce di scomparsa ogni 24 ore, un dato in aumento rispetto al 2021 quando la media era di 42.

    È impressionante il numero dei minori spariti da inizio 2022 a giugno, sono 6312 i ragazzi scomparsi nel nulla, di questi il 30% sono minori italiani e il 70 % stranieri.

    Sempre in aumento, incredibilmente, anche il numero di anziani, apparentemente senza evidenti o gravi problemi cognitivi, che spariscono dopo essere usciti di casa per una passeggiata, altri invece spariscono da strutture ospedalieri o da case di riposo.

    Le molte telecamere, pubbliche e private, spesso non sono d’aiuto, non solo perché non funzionanti o rotte ma perché molte tengono la registrazione solo per poco tempo e le ricerche partono sempre con molta lentezza così che in molti casi la registrazione non ci sia più.

    Prima che la macchina vera e propria si metta in moto passano molte ore preziose nelle quali la ricerca dello scomparso è spesso a cura solo di parenti ed amici e comunque non segue un protocollo agile ed efficace.

    La tragedia che tante famiglie vivono è aggravata dalla consapevolezza che si potrebbe fare di più e meglio, essere più celeri, tempestivi, mentre grava su tutti la paura della pedofilia e del traffico d’organi, fenomeno mondiale sul quale c’è, nonostante il Parlamento italiano abbia votato un inasprimento delle pene e il grande lavoro svolto anche da Interpol, una certa disattenzione collettiva.

    La sparizione di tante persone, la presenza molto numerosa di minorenni extracomunitari non accompagnati e perciò soli, la certezza che le organizzazioni criminali trovano vasto profitto dalla vendita di bambini, anche per adozioni in altri paesi, il pericolo per gli adolescenti di finire nel racket della droga e della prostituzione, la fine miserevole di tanti anziani persi, nelle grandi città o nelle campagne, dovrebbe indurre a nuovi e celeri protocolli di intervento, protocolli che ovviamente dovrebbero poi trovare, in ogni stazione di carabinieri e di polizia, personale addestrato ad attivarli nel momento stesso nel quale arriva la prima segnalazione.

  • Nel 2019 denunciati 15.044 casi di scomparsa di persone: una su tre non è stata più ritrovata

    Nel 2019 sono state presentate 15.044 denunce di scomparsa di persone. Quasi 10mila delle persone per le quali è stata presentata denuncia di scomparsa sono state poi rintracciate e 227 sono state ritrovate senza vita; 5mila, invece, vanno ad ingrossare le fila dei 61mila “invisibili”. Come Francesca Caputo, una mamma scomparsa di casa nel 1997, ai cui figli a distanza di oltre 20 anni piace pensare che sia “da qualche parte nel mondo, felice e spensierata”. Il 12 dicembre, giorno in cui si sono perse le sue tracce, è diventata la ‘Giornata degli scomparsi’. La sua storia è citata nella relazione annuale dell’ufficio del Commissario straordinario per le persone scomparse, che il prefetto Giuliana Perrotta ha illustrato alla Camera.

    “Il mio auspicio è che ciascuno cittadino possa sentirsi parte attiva”, ha detto il viceministro Vito Crimi, commentando i dati, “possa contribuire a una società attenta, solidale e accogliente, in cui sempre meno siano le persone che hanno bisogno di sparire e sempre meno siano le persone che scompaiono”.

    E’ un fenomeno dai molti aspetti: delle 15mila denunce di scomparsa, 4.776 riguardano donne, 8.331 i minori, circa 1.000 sono over 65. Gli italiani sono 7.935, gli altri 7.000 stranieri. Non a caso, il fenomeno ha cominciato ad avere una dimensione numerica rilevante con l’aumento dei flussi di migranti e le denunce di scomparsa di minori stranieri non accompagnati. Con il calo degli arrivi, stanno calando anche le denunce, che lo scorso anno sono state 3mila meno di quello precedente. Delle 61mila persone mai ritrovate dal 1974 a oggi, 9.959 sono italiani, di questi 2.551 minori. “Sono tanti i casi, diversi uno dall’altro, su ognuno di loro vogliamo richiamare l’attenzione – ha sottolineato il prefetto Perrotta -. Una problematica così complicata richiede un approccio empatico, in primo luogo con i familiari degli scomparsi: assicurare loro che nessuna denuncia verrà archiviata”. L’allontanamento volontario è il motivo principale nelle denunce (circa il 75% dei casi). “Bisogna capire che dietro una scomparsa c’è un nodo, che va sciolto” già da quel momento, sottolinea il commissario: “Qualificare la scomparsa di una persona come volontaria può essere un comodo alibi, mentre poi l’esperienza ci ha detto che i motivi sono diversi”.

    Un ultimo dato indicato nella relazione è quello sui cadaveri non identificati: dal 1974 a oggi ne sono stati censiti 918. Il 12 dicembre è stato anche pubblicato online il registro nazionale aggiornato: chiunque può consultarlo per dare un’identità a questi morti senza nome.

Pulsante per tornare all'inizio