scuole

  • La cultura della vita

    Sembra strano ma la cultura della vita, del rispetto della propria e dell’altrui vita, manca dagli obiettivi didattici e della politica

    Ogni giorno piangiamo nuove vittime sul lavoro così come nelle strade, alla fine di un anno migliaia di persone sono morte per mancanza di misure di sicurezza, per incapacità di guidare rispettando le regole, per non parlare delle donne ammazzate.

    La cultura della vita, del rispetto, del valore della vita dovrebbe essere materia di insegnamento perché non basterà aumentare il numero degli ispettori e delle sanzioni alle ditte inadempienti, i posti di controllo sulle strade, i codici rossi, spesso troppo inefficaci, se i ragazzi, fin da piccoli, non impareranno che il rispetto di se stessi e degli altri è una necessità comune.

    Imparare il valore, l’importanza di tutelarsi con adeguate misure di protezione sui luoghi di lavoro, sappiamo bene che troppo spesso i singoli non le usano per accelerare i tempi e pensando che non capiterà proprio a loro la disgrazia, la conoscenza  delle conseguenze dell’abuso di alcool e droga quando si guida o si compiono azioni pericolose e che coinvolgono altri, il rispetto reciproco o  sono appresi da piccoli o si continuerà con l’indifferenza, il pressappochismo, il falso credo dell’invincibilità ed i morti continueranno ad aumentare.

    Non basta fare leggi e norme se non si insegna dalla scuola il valore delle stesse, perché sono state fatte e perché vanno rispettate.

    Le associazioni criminali cominciano ad insegnare le loro malvagie regole quando i ragazzi sono ancora piccoli e queste regole entrano in ognuno di loro, noi siamo incapaci di insegnare ai nostri figli la cultura della vita, della democrazia, del rispetto di se e di conseguenza del rispetto degli altri.

    Si parta finalmente dalla scuola se si vuole arrivare ad una società nella quale ogni giorno non muoiono lavoratori, donne, persone sulla strada e tanti ragazzi sono a rischio per l’abuso di droga, per la perdita di se stessi.

  • Il compleanno di Marie Skłodowska-Curie dà il via a un anno di attività scientifiche nelle scuole

    In occasione del 155° anniversario della nascita di Marie Skłodowska-Curie, la prima persona e l’unica donna ad aver ricevuto due volte il premio Nobel, la Commissione coglie l’occasione per celebrare la curiosità scientifica e i risultati che l’hanno contraddistinta lanciando diverse iniziative volte a rafforzare i legami tra il mondo della scienza e dell’istruzione.

    Attraverso le iniziative “Science is Wonderful!” e “Ricercatori nelle scuole” (recentemente lanciata), entrambe finanziate dalle “Azioni Marie Skłodowska-Curie” (MSCA) della Commissione, gli insegnanti e gli alunni di tutta Europa potranno scoprire le meraviglie e il valore della scienza interagendo con ricercatori e innovatori di spicco.

    Quest’anno, “Science is Wonderful!” offrirà anche agli insegnanti un’opportunità unica di collaborare con i principali ricercatori MSCA in tutta l’UE per creare insieme nuove risorse di apprendimento. Le iscrizioni sono aperte alle scuole e ai ricercatori MSCA fino al 1° dicembre 2022.

    Nel marzo 2023, “Science is Wonderful!” ospiterà una fiera scientifica a Bruxelles, in Belgio, invitando 100 ricercatori provenienti da tutta Europa a presentare le proprie ricerche attraverso presentazioni, esperimenti pratici, giochi e quiz e offrendo agli studenti la possibilità di apprendere e di porre domande.

    Nei prossimi due anni, l’iniziativa “Ricercatori nelle scuole” consentirà a 2.400 scuole primarie e secondarie e a 225.000 studenti in molti paesi di scoprire il lavoro dei ricercatori attraverso attività pratiche e divertenti, come le visite ai laboratori, e altro ancora. Grazie alla possibilità di lavorare a stretto contatto con i ricercatori, gli studenti sperimenteranno direttamente l’importanza pratica della ricerca e avranno diverse opportunità di sperimentare le meraviglie della scienza.

  • La Commissione al fianco degli Stati membri per agevolare l’inserimento dei minori rifugiati nelle scuole

    La Commissione ha pubblicato un manuale pratico per aiutare i bambini e i giovani ucraini a proseguire il loro ciclo di istruzione nell’UE, dall’educazione e cura della prima infanzia fino all’istruzione secondaria superiore (0-18 anni). Il documento raccoglie principi e pratiche fondamentali in materia di istruzione per agevolare l’inserimento nella scuola dei bambini sfollati dall’Ucraina. Si rivolge a tutte le parti interessate, compresi gli insegnanti e le autorità nazionali. I consigli concreti si basano sugli insegnamenti tratti collettivamente dagli Stati membri dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio. Il documento di lavoro dei servizi della Commissione è stato elaborato in consultazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e con l’UNICEF, con i rappresentanti dei ministeri dell’Istruzione, con le organizzazioni partner riunitesi tra marzo e giugno 2022 in occasione di eventi di apprendimento tra pari e con i rappresentanti dell’NESET, la rete di esperti che lavorano sulla dimensione sociale dell’istruzione e della formazione.

  • Questa volta il governo ha fatto degli errori

    Certo le scuole devono essere aperte ma in sicurezza e ad oggi manca la necessaria sicurezza per I trasporti pubblici, vi è la mancanza di personale scolastico sufficiente, non si è certi della validità dei tamponi e della tempestività nell’eseguirli, pertanto sarebbe stato logico che invece di scontrarsi per giorni sulla data della fine vacanza si fosse provveduto a sanare i deficit ancora esistenti rimandando di 10 giorni il ritorno a scuola. Si sarebbero, in questo periodo, potuti  fare molti altri vaccini ai ragazzi e ci saremmo allontanati anche dalle date delle festività che per i molti incontri, famigliari e non, hanno aumentato notevolmente il contagio. Questa volta il governo ha sbagliato, troppe mediazioni, troppe pressioni e ricatti, troppa attenzione ai dati elettorali più che alle reali esigenze del Paese.

    L’obbligo vaccinale, secondo molti compreso chi scrive, andava esteso a tutta la cittadinanza perché tutti i non vaccinati sono a rischio ospedalizzazione e rianimazione con le ormai note conseguenze che ricadono  sul resto della popolazione, cioè sulla stragrande maggioranza degli italiani. L’aumento dei contagi, per responsabilità  dei non vaccinati, con un’occupazione degli ospedali che impedisce il ricovero per altre gravi patologie e procura nuovi danni spesso irreparabili, è un costo umano ed economico enorme. Ha sbagliato il governo a indicare l’obbligo vaccinale solo per chi ha più di 50 anni ed ha sbagliato fissando una ridicola multa di 100 euro per chi, nella fascia d età  dell’obbligo vaccinale non è vaccinato e non è lavoratore. La multa deve essere almeno in parte commisurata al danno che si produce, Ogni giorno di ospedale ha un costo di  1500 euro, ma il costo ancora superiore è quello che i no vax fanno a tutti gli altri cittadini mettendo a rischio la loro salute. Inoltre sappiamo bene come moltissime persone non lavorano ufficialmente ma svolgono molte attività a contatto con gli altri. Questa volta non c’è stato il compromesso di qualità ma il tentativo di mettere  insieme visioni completamente diverse della vita ha prodotto decisioni incomplete e in parte inutili o dannose.

  • Unione europea a caccia di giovani traduttori

    A pochi giorni dall’avvio di un nuovo anno scolastico, l’Unione europea lancia anche quest’anno la sua sfida rivolta ai giovani traduttori del continente. Gli studenti di tutta Europa sono invitati a mettersi alla prova partecipando alla 12ma edizione del concorso annuale ‘Juvenes Translatores’. Quest’anno gli adolescenti con la passione per le lingue dovranno cimentarsi con un testo sul patrimonio culturale, a cui è dedicato l’anno europeo 2018. I partecipanti potranno scegliere di tradurre in una delle 552 combinazioni linguistiche possibili fra le 24 lingue ufficiali dell’Ue.

    Per candidare i propri studenti, le scuole devono seguire la procedura di registrazione in due fasi: iscriversi dal primo settembre al 20 ottobre sul sito https://ec.europa.eu/info/education/skills-and-qualifications/develop-your-skills/language-skills/juvenes-translatores_it, e poi sperare di essere invitate della Commissione Ue, che sceglierà in maniera casuale 751 scuole. Gli istituti sorteggiati dovranno quindi designare da due a cinque studenti che il 22 novembre parteciperanno al concorso.

    I vincitori, uno per ciascun Paese, saranno annunciati all’inizio di febbraio 2019 e saranno premiati nella primavera del 2019, nel corso di una speciale cerimonia che si terrà a Bruxelles. Lo scorso anno a trionfare fra gli studenti italiani era stato Gianluca Brusa, allievo dell’Istituto di Istruzione Superiore Carlo Emilio Gadda di Paderno Dugnano, in provincia di Milano.

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