Shoah

  • “”Mai più” è ora”: le parole della Presidente von der Leyen in occasione della Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto

    In occasione della Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto e del 79º anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau, che si celebra ogni anno il 27 gennaio, la Presidente della Commissione Europea Ursula von del Leyen ha fatto una dichiarazione di condanna di ogni forma di antisemitismo. Oggi, dopo l’attacco di Hamas a Israele lo scorso 7 ottobre, sono numerosi gli episodi di aggressione e denigrazione nei confronti degli ebrei in tutto il mondo, riportando purtroppo alla memoria uno dei periodi più bui della storia europea.

    Da anni la Commissione, con a serie di iniziative, contrasta l’antisemitismo e sostiene la vita ebraica. E la commemorazione del’Olocausto rimane un pilastro essenziale di esse affinché il ricordo di quel tragico evento rimanga vivo. Il 6 novembre 2023 la Commissione ha presentato una comunicazione intitolata “Nessuno spazio per l’odio in un’Europa che, unita, lo ripudia”, che mira a rafforzare la protezione degli spazi pubblici, in particolare i luoghi di culto ebraici, e la lotta contro l’odio online. Nel 2024, nell’ambito del programma ‘Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV)’, la Commissione europea erogherà oltre 14 milioni di euro di finanziamenti UE a sostegno di progetti sulla memoria europea, privilegiando in particolare quelli volti a consolidare la memoria, ad ampliare l’istruzione e la ricerca sull’Olocausto o a combattere le sue rappresentazioni distorte e il negazionismo.

    Di seguito le parole della Presidente van der Leyen.

    A seguito degli esecrabili attentati terroristici di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, la commemorazione dell’Olocausto ha assunto un nuovo significato. Gli ebrei europei vivono nuovamente nell’angoscia: nessun genitore dovrebbe avere paura di mandare i propri figli a scuola. Gli ebrei sono vittime di bullismo, vessazioni e aggressioni in strada, a scuola e all’università. Alcune sinagoghe sono state bersaglio di atti vandalici. Cimiteri ebraici sono stati profanati.

    L’impennata senza precedenti di atti antisemiti cui abbiamo assistito in tutta Europa ci ricorda il momento più buio della nostra storia. La differenza, tuttavia, è che oggi siamo tutti schierati al fianco delle comunità ebraiche. Non c’è spazio per l’odio antisemita, soprattutto qui in Europa, e nulla giustifica l’antisemitismo.

    Tre generazioni dopo la Shoah dobbiamo garantire che la vita degli ebrei continui a realizzarsi pubblicamente. Non possiamo accettare che gli ebrei nascondano la propria identità. Il sostegno alla vita ebraica è al centro della strategia dell’UE sulla lotta contro l’antisemitismo. Nel celebrare quest’anno il 79º anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau ricordiamo i 6 milioni di donne, uomini e bambini ebrei e tutte le altre vittime, tra cui centinaia di migliaia di rom, assassinati durante l’Olocausto.

    Con la scomparsa degli ultimi sopravvissuti all’Olocausto, dobbiamo trovare nuove forme di commemorazione e attuare nuovi metodi di insegnamento, utilizzando le ultime tracce del passato. A tal fine stiamo costituendo una rete di luoghi in cui si è consumato l’Olocausto, un’azione faro della strategia dell’UE sulla lotta contro l’antisemitismo. I luoghi della memoria devono essere custoditi e servire a fini educativi e commemorativi.

    Dobbiamo ricordare come tutto ha avuto inizio: l’antisemitismo e l’odio hanno condotto alla Shoah. È nostro dovere, come europei, costruire un’Unione europea libera dall’antisemitismo e da qualsiasi forma di razzismo e discriminazione. Se l’Europa abbandona gli ebrei avrà abbandonato tutti noi. “”Mai più” è ora!”

  • L’antisemitismo ed il terrorismo non si combattono solo a parole, l’Europa, le Nazioni Unite, ogni singolo cittadino siano più attivi

    Commemorare l’Olocausto non basta se non vi è una forte, concreta, comune iniziativa europea e delle Nazioni Unite per sancire, e di conseguenza agire, affinché ogni manifestazione, attività, dichiarazione volta a promuovere o ad accettare l’antisemitismo sia combattuta ed eradicata immediatamente

    Il commosso ricordo dei bambini, delle donne e degli uomini brutalmente uccisi e torturati nei campi di sterminio nazisti, di quelli che morirono nei gulag stalinisti, di quanti sono stati barbaramente trucidati da Hamas il 7 ottobre, come di coloro che hanno subito violenze, in ogni parte d’Europa e del mondo, in quanto ebrei ci insegni, definitivamente, che la lotta al terrorismo, alla discriminazione, all’antisemitismo devono essere impegno non solo degli Stati ma anche di ciascuno di noi.

    Tutti coloro che non saranno chiari ed attivi in questo impegno si renderanno responsabili di correità.

  • La Commissione ospita una conferenza internazionale in occasione Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto

    Nell’ambito di una serie di impegni per celebrare la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto (27 gennaio), la Commissione ospiterà martedì 23 gennaio la conferenza internazionale “Ricordare il passato. Plasmare il futuro”. La conferenza sarà aperta dal Vicepresidente Margaritis Schinas ed è organizzata dalla Commissione in collaborazione con la presidenza belga del Consiglio, la presidenza croata dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA) e importanti organizzazioni della società civile per il sostegno alla vita ebraica. Nel corso della conferenza il Vicepresidente Schinas annuncerà l’istituzione della “rete dei luoghi dell’Olocausto”, un’iniziativa faro della strategia dell’UE del 2021 sulla lotta contro l’antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica.

  • Ursula von der Leyen in occasione della Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto: “Non dobbiamo mai dimenticare il destino di milioni di ebrei”

    Il 27 gennaio ricorreranno la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto e il 78º anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau. In vista della Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto, la Presidente von der Leyen ha dichiarato:

    “Non dobbiamo mai dimenticare i sei milioni di donne, uomini e bambini ebrei e tutte le altre vittime, tra cui centinaia di migliaia di rom, assassinati durante l’Olocausto.

    Quest’anno ricorderemo la resistenza e le rivolte degli ebrei nell’Europa occupata dai nazisti. Commemoreremo l’80º anniversario di grandi rivolte, come quella del Ghetto di Varsavia del 19 aprile 1943, che è diventata simbolo della resistenza ebraica e della brutalità del regime nazista. Ma ricorderemo anche altri atti di resistenza come quello avvenuto in Belgio, dove in quello stesso giorno tre membri della resistenza – Robert Maistriau, Youra Livchitz e Jean Franklemon – sabotarono un treno diretto ad Auschwitz, pieno di deportati ebrei condannati a morte. Altri riuscirono, in seguito, a fuggire dal treno, ma solo 120 sopravvissero. Ci furono anche altre rivolte, di cui probabilmente si parla meno, come quelle avvenute nei campi di concentramento e di sterminio di Treblinka e Sobibor o nel Ghetto di Białystok. Le vittime ebree, infatti, non erano passive e hanno organizzato la resistenza contro i nazisti.

    Ancor oggi, e per sempre, possiamo trarre lezioni dalla forza, dal coraggio e dalla determinazione di quei combattenti e partigiani ebrei scarsamente armati che, tra mille avversità, hanno guidato con successo le rivolte, andando incontro a una morte quasi certa. Hanno combattuto in nome della giustizia ed erano determinati a reagire.

    Come ha affermato Elie Wiesel, sopravvissuto ad Auschwitz: “Il punto non è sapere perché non tutti gli ebrei hanno combattuto, ma quanti di loro lo hanno fatto. Torturati, picchiati, affamati, dove hanno trovato la forza – spirituale e fisica – di resistere?”

    Non possiamo restare in silenzio di fronte a un’ingiustizia, ad un massacro. Dobbiamo gridare contro l’antisemitismo, l’antiziganismo e tutte le forme di odio e discriminazione, siano esse fondate sulla razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, il genere, l’orientamento sessuale, l’età o la disabilità.

    L’antisemitismo ha generato l’Olocausto, ma non si è concluso con la sua fine. Anzi, è di nuovo in aumento in Europa, esattamente come la negazione, la rappresentazione distorta e la banalizzazione dell’Olocausto, che alimentano l’antisemitismo, con effetti corrosivi sulla memoria e sulla coesione collettive europee.

    La memoria non è un fine in sé. Dobbiamo fare un passo in più. Dobbiamo sostenere la vita ebraica. L’Europa potrà prosperare solo quando potranno farlo anche le sue comunità ebraiche. Ci batteremo per un’Unione europea libera dall’antisemitismo e da qualsiasi forma di discriminazione, per una società europea aperta, inclusiva ed equa.”

    Il 5 ottobre 2021 la Commissione europea ha presentato la prima strategia sulla lotta contro l’antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica, con cui mira a sostenere i paesi dell’UE e la società civile nel contrasto all’antisemitismo. La commemorazione dell’Olocausto è un pilastro essenziale delle iniziative volte a garantire che nessuno di noi cancelli mai la storia dalla sua memoria.

    Il 23 gennaio di quest’anno, nell’ambito delle iniziative previste per celebrare la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto e in collaborazione con la presidenza svedese del Consiglio, la presidenza svedese dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA) e le organizzazioni di coordinamento ebraiche con sede a Bruxelles, la Commissione europea ha organizzato la conferenza “Ricordare il passato per costruire il futuro”.

    Per sensibilizzare l’opinione pubblica e contrastare la rappresentazione distorta dell’Olocausto, la Commissione ha avviato e continua a condurre a livello mondiale, insieme all’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA), all’UNESCO e alle Nazioni Unite, la campagna #ProtectTheFacts.

    Nel 2005, con la risoluzione 60/7 sulla memoria dell’Olocausto l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 27 gennaio come giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto, in ricordo di quel 27 gennaio 1945 in cui le forze alleate liberarono il campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

    La risoluzione esorta ogni paese membro delle Nazioni Unite a onorare la memoria delle vittime dell’Olocausto e a incoraggiare lo sviluppo di programmi educativi sulla storia dell’Olocausto, al fine di prevenire futuri genocidi. Chiede inoltre di preservare attivamente i siti in cui l’Olocausto si è consumato: campi nazisti di sterminio, di concentramento e di lavoro forzato e prigioni naziste.

    Nel gennaio 2022 le Nazioni Unite hanno adottato un’altra risoluzione che condanna la negazione e la rappresentazione distorta dell’Olocausto. La risoluzione esorta i membri delle Nazioni Unite e le imprese dei social media ad adottare misure efficaci di contrasto all’antisemitismo e alla negazione o rappresentazione distorta dell’Olocausto.

    La Commissione europea e gli Stati membri dell’UE si sono impegnati a combattere l’antiziganismo nell’ambito del quadro strategico dell’UE per i Rom e della raccomandazione del Consiglio sui Rom. Il 9 gennaio 2023 è stata adottata la prima relazione di valutazione dei quadri strategici nazionali degli Stati membri per i Rom.

    Nel 2023, nell’ambito del programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV), la Commissione europea erogherà più di 10 milioni di € di finanziamenti UE a sostegno di progetti sulla memoria europea, privilegiando come particolarmente prioritari quelli volti a consolidare la memoria, ad ampliare l’istruzione e la ricerca sull’Olocausto o a combattere le sue rappresentazioni distorte e il negazionismo.

  • Von der Leyn: L’Olocausto fu un disastro europeo provocato dall’antisemitismo

    “Il 27 gennaio celebriamo il 77º anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau.

    Ricordiamo tutti i sopravvissuti e i milioni di donne, uomini e bambini ebrei uccisi dal regime nazista, insieme a tutte le altre vittime del nazismo. In molte cerimonie in tutta Europa e nel mondo verranno chiamati i loro nomi e saranno ricordate le loro vite.

    Quest’anno ricorre anche l’80º anniversario della conferenza di Wannsee, la riunione che segnò il destino degli ebrei europei. In tale occasione i nazisti si prefissero di rastrellare sistematicamente l’Europa alla ricerca di ebrei, per sterminare il loro popolo.

    L’Olocausto fu un disastro europeo provocato dall’antisemitismo. L’antisemitismo disumanizza il popolo ebraico. Nella Germania nazista questa disumanizzazione ha aperto le porte alla Shoah. Non dobbiamo mai dimenticare.

    In questo giorno, tuttavia, guardiamo anche al futuro. Dopo la guerra l’Europa è stata costruita con promesse di pace. Ma ancor oggi l’antisemitismo sta crescendo nel nostro continente e minaccia la comunità ebraica che ci vive.

    Dall’inizio della pandemia le teorie complottistiche e la disinformazione antisemite si sono propagate rapidamente, sia online che offline. Le persone che sfilano per le strade europee indossando la stella di David paragonando le misure pandemiche al genocidio del regime nazista banalizzano l’esperienza delle vittime della Shoah. La rappresentazione distorta dell’Olocausto alimenta la retorica dell’odio. Ogni europeo deve conoscere i fatti e studiare l’Olocausto.

    Per questo motivo la Commissione europea ha presentato la prima strategia dell’UE sulla lotta contro l’antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica, in cui essa propone oltre 70 azioni concrete intese a contrastare l’antisemitismo online, garantire la sicurezza delle comunità ebraiche, creare una rete di siti “in cui si è consumato l’Olocausto” e raggiungere il grande pubblico con riflessioni su una cultura della memoria in Europa.

    Il fulcro della nostra azione è garantire che gli ebrei in tutta Europa possano vivere la loro vita conformemente alle loro tradizioni religiose e culturali. Perché l’Europa potrà prosperare solo quando potranno farlo anche le sue comunità ebraiche e perché la vita ebraica è parte integrante della storia e del futuro dell’Europa”.

    Il 5 ottobre 2021 la Commissione ha presentato una strategia sulla lotta contro l’antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica per sostenere i paesi dell’UE e la società civile nel contrastare l’antisemitismo. La commemorazione dell’Olocausto è un pilastro essenziale delle iniziative tese a garantire che nessuno di noi dimentichi mai la nostra storia.

    Per la prima volta, il 27 gennaio 2022 la Commissione europea illuminerà la propria sede, l’edificio Berlaymont, con la scritta #WeRemember, aderendo alla campagna organizzata congiuntamente dal Congresso mondiale ebraico e dall’UNESCO in memoria delle vittime della Shoah.

    Per sensibilizzare l’opinione pubblica e contrastare la rappresentazione distorta dell’Olocausto, la Commissione ha lanciato e continua a condurre la campagna #ProtectTheFacts insieme all’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA), all’UNESCO e alle Nazioni Unite.

    Nel 2005, con la risoluzione 60/7 sulla memoria dell’Olocausto, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 27 gennaio come Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto. Il 27 gennaio 1945 le forze alleate liberarono il campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

    La risoluzione esorta ogni paese membro delle Nazioni Unite a onorare la memoria delle vittime dell’Olocausto e a incoraggiare lo sviluppo di programmi educativi sulla storia dell’Olocausto, al fine di prevenire futuri atti di genocidio. Chiede inoltre di preservare attivamente i siti che fungevano da campi di sterminio, campi di concentramento, campi di lavoro forzato e prigioni nazisti durante l’Olocausto.

    Il 21 gennaio le Nazioni Unite hanno adottato una risoluzione volta a combattere la negazione dell’Olocausto e a esortare gli Stati membri e le imprese dei social media a contribuire alla lotta contro l’antisemitismo.

    Fonte: Commissione europa

  • Shoah e Ruanda, due lezioni parallele: il nuovo libro di Niccolò Rinaldi sarà presentato a Firenze

    In occasione della Giornata della Memoria, lunedì 28 gennaio, alle ore 18, presso la Libreria Claudiana di Firenze (Borgo Ognissanti, 14 rosso), sarà presentato il libro Shoah, Ruanda: due lezioni parallele di Niccolò Rinaldi (edizioni Giuntina). Con l’autore interverrà Valdo Spini, ad introdurre l’incontro sarà Letizia Tomassone, pastora della chiesa metodista e valdese di Firenze.

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