smaltimento

  • Le feste portano un incremento del 10% degli imballaggi da smaltire

    Per il periodo delle feste di fine anno, fra dicembre 2023 e gennaio 2024, Conai prevede nuovamente un aumento dei rifiuti di imballaggio nelle raccolte differenziate urbane in Italia.

    Le prime stime del Consorzio autorizzano a stimare un aumento dei flussi soprattutto per carta e cartone, plastica e vetro. Nel dettaglio, per plastica e vetro gli incrementi nei conferimenti in raccolta differenziata potrebbero oscillare fra il 4% e il 7%. Per la carta, invece, si stima invece che localmente l’aumento possa sfiorare il 10%.

    «Dopo un primo confronto effettuato a campione fra i dati dei gestori di alcune città italiane, non saremmo sorpresi da incrementi di questo tipo» afferma Luca Piatto, responsabile dei rapporti col territorio di CONAI. «È improbabile che i consumi aumentino come nel 2022, soprattutto a causa della contrazione della nostra economia che ha caratterizzato la seconda parte del 2023. Ma credo si tratti comunque di numeri importanti. Cibo, vino, beni di consumo imballati, regali in buste di carta e di plastica che vengono consegnati di persona o spediti: tanti imballaggi arriveranno a fine vita durante le festività, e dovranno essere correttamente gestiti».

    Per la plastica, film protettivi e altri involucri; per il vetro, soprattutto bottiglie, regalate o consumate; per la carta, scatole, fogli di carta regalo, imballaggi per le spedizioni e-commerce.

    «I numeri dovranno essere confermati a consuntivo nel 2024», spiega Luca Piatto. «Ma credo che, in alcune province, potrebbe essere ragionevole aspettarsi percentuali anche più alte di quelle previste. Negli ultimi anni la pandemia prima e la crisi energetica poi hanno reso le previsioni più difficili. Ma resta importante l’attenzione al conferimento in raccolta differenziata: a dicembre e gennaio l’attenzione a differenziare bene sarà davvero essenziale».

    Un aumento di rifiuti di imballaggio, quindi, gestibile grazie alla raccolta differenziata. L’importante, secondo Conai, è separarli correttamente ed evitare errori che compromettano la qualità della raccolta.

    Per quanto riguarda la carta, «dopo lo shopping, gli scontrini che non si vogliono conservare devono essere buttati nell’indifferenziato. Si tratta infatti di carta chimica, non riciclabile», spiega Luca Piatto.

    Semaforo rosso anche per carta oleata e carta da forno: «Nessuna delle due può essere conferita con la carta, a meno che non sia esplicitamente indicato che sono riciclabili».

    La carta da pacco, invece, non crea problemi. «È perfettamente riciclabile», svela Piatto. «Tutta la carta con cui si avvolgono i regali deve essere differenziata e conferita con carta e cartone».

    Attenzione alla raccolta della plastica. «Svuotiamo gli imballaggi in plastica prima di buttarli» è l’invito di Luca Piatto. «Le bottiglie vanno schiacciate per il lato lungo, e non dall’alto in basso. È un buon modo per facilitare il riciclo in impianto».

    Nella raccolta della plastica vanno solo gli imballaggi. «Giocattoli rotti o altri oggetti vanno portati all’isola ecologica, oppure conferiti con l’indifferenziato».

    «Le etichette in plastica coprenti vanno separate e rimosse dai flaconi e dalle bottiglie» raccomanda Piatto, «per poi mettere sia l’etichetta sia il flacone o la bottiglia nella raccolta differenziata degli imballaggi in plastica. È un modo per aiutare a riciclare al meglio entrambi».

    Se durante un brindisi un bicchiere di cristallo si rompe «deve essere gettato nell’indifferenziato» afferma Luca Piatto, parlando della raccolta del vetro. «Il cristallo, infatti, contiene piombo: pochi frammenti di cristallo compromettono grandi quantità di vetro riciclabile».

    Stop anche a palle e addobbi dell’albero di Natale. «Non si tratta di vetro da imballaggio, è importante che non ne inquini la raccolta differenziata». Sono falsi amici, e non vanno conferiti con il vetro, anche «ceramiche e vetro borosilicato, ossia quello delle pirofile adatte alla cottura in forno».

    «Le scatole di legno in cui vengono regalate le bottiglie di vino o di liquore pregiato, invece, devono essere portate all’isola ecologica» conclude Piatto.

  • A che punto è lo smaltimento dei rifiuti?

    Nel dicembre 2020 Panorama pubblicò un articolo di Giorgio Sturlese Tosi che riportava una serie inquietante di dati sulla spazzatura. A distanza di due anni ci chiediamo, e chiediamo alle varie autorità preposte, cosa è cambiato.

    Gli impianti di smaltimento sono rimasti insufficienti, milioni di tonnellata di spazzatura non sono trattati, mancano termovalorizzatori e impianti di compostaggio, e non sappiamo se è stato chiuso, in Bulgaria, un vecchio impianto di incenerimento, il più inquinante in Europa, al quale si sono sempre indirizzati i trafficanti di immondizie. L’Interpol nell’ottobre 2020, sottolineava come le reti criminali avessero infiltrato il commercio dei rifiuti plastici.

    Sono più di duecentocinquanta le rotte transnazionali per il trasporto di rifiuti e l’Italia è uno dei 57 Paesi esportatori.

    Tutti i rifiuti, smaltiti illegalmente, portano ad un costante aumento dell’inquinamento sia in alcuni paesi dell’est Europa che in Africa e l’inquinamento, ovviamente, non si ferma ma viaggia con i venti e le piogge perciò torna anche da noi.

    Mentre smaltire correttamente una tonnellata di rifiuti costa circa 400 euro lo smaltimento tramite le associazioni criminali abbassa il costo a circa 120 e a queste organizzazioni si  rivolgono anche personaggi impensabili, non solo aziende private.

    Il Rapporto rifiuti urbani 2020 dell’Ispra rivela come solo la metà della raccolta differenziata (umido, carta, vetro, metallo, plastica, legno),che costa ad ogni contribuente sia in denaro che in tempo e sacrificio di spazio, visto che la maggior parte della popolazione urbana vive in case piccole, è avviata al riciclo!il resto finisce insieme all’immondizia indifferenziata rendendo vano l’impegno dei cittadini.

    Perciò quando parliamo di ambiente, quando certi sindaci, come Sala a Milano, affermano di impedire l’accesso al centro delle città ai veicoli euro 4 e 5  in nome della lotta all’inquinamento, dovrebbero spiegarci, insieme ai presidenti di Regione, cosa hanno fatto sul tema rifiuti, l’inquinamento non si combatte scaricando sui cittadini gli oneri senza che il pubblico provveda ai necessari e conseguenti interventi.

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