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  • Spese veterinarie: chi ha diritto alla detrazione?

    Il nuovo tetto di spesa veterinaria, portato a 500 euro dalla Legge di Bilancio 2020, non ha modificato la titolarità alla detraibilità fiscale: il beneficio fiscale spetta alla persona fisica che ha sostenuto la spesa veterinaria “anche se non è il proprietario dell’animale”. Rimangono perciò invariate al riguardo le istruzioni emanate nel 2018 dall’Agenzia delle Entrate.

    Le variazioni apportate alla Guida dall’ultima manovra finanziaria riguardano solo i seguenti aspetti:
    – il nuovo importo massimo della spesa veterinaria (da 387,34 euro a 500 euro) e il conseguente aumento dello sconto fiscale (da 49 euro a 70 euro)
    – la subordinazione della detraibilità fiscale della prestazione veterinaria ad una forma di pagamento tracciabile

    Non sono invece cambiate le disposizioni della Guida delle Entrate riguardanti la tipologia di spesa, la tipologia/numero di animali, la titolarità della detrazione fiscale (solo persone fisiche), il trattamento fiscale dei medicinali acquistati.

    La detrazione continua ad essere riconosciuta per le spese relative alle prestazioni professionali del medico veterinario, spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie, acquisto dei medicinali prescritti dal veterinario, come definiti dall’art. 1 del DLGS n. 193 del 2006. Non rientrano quindi nel beneficio della detrazione gli integratori alimentari umani, i mangimi speciali per animali da compagnia, anche se prescritti dal veterinario, poiché non sono considerati farmaci, ma prodotti appartenenti all’area alimentare.

    L’Agenzia delle Entrate invita a produrre – in sede di detrazione – una autocertificazione attestante che l’animale è legalmente detenuto a scopo di compagnia o per la pratica sportiva. Non possono essere detratte le spese sostenute per animali detenuti con finalità economica.

    Può detrarre la spesa “il soggetto che ha sostenuto la spesa, anche se non è il proprietario dell’animale” perché i documenti giustificativi della detrazione sono rappresentati dalle fatture fiscali rilasciate dal professionista. Ai fini della detrazione fiscale non rileva la ricetta del medico veterinario bensì lo scontrino fiscale “parlante” riportante il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa, la natura, la qualità e la quantità dei medicinali acquistati.  La detrazione spetta per l’acquisto di farmaci certificati da scontrino “parlante” anche se venduti da strutture diverse dalle farmacie, purché autorizzate dal Ministero della Salute.

    Fonte: @nmvioggi del 8 gennaio 2020

  • Le spese che si possono detrarre dal 730

    In sede di presentazione del modello 730 per la dichiarazione dei redditi ai fini del versamento delle relative tasse si possono detrarre diverse spese e l’Agenzia delle Entrate ha chiarito quali spese e in che misura possono essere sottratte dall’ammontare su cui si calcola quanto dovuto al fisco.

    Quali sono le spese mediche detraibili:

    l’Agenzia delle Entrate chiarisce anzitutto che è detraibile dall’imposta lorda una somma pari al 19% delle spese sanitarie sostenute nel 2018, per la parte di spesa che ecceda la somma di 129,11 euro (se si è speso un importo pari o inferiore a quella somma non c’è alcuna detrazione). Le spese che si possono detrarre sono quelle sostenute nell’interesse di chi fa la dichiarazione dei redditi o dei familiari fiscalmente a carico del dichiarante, la detrazione spetta anche per i familiari non fiscalmente a carico, ma solo se affetti da patologie le cui cure sono esenti da ticket, per i costi medici correlati a queste patologie e fino al limite massimo annuo di 6.197,48 euro. Inoltre potranno essere detratte anche le spese pagate dagli eredi per un parente deceduto, anche se questo non era fiscalmente a carico, purché il pagamento sia avvenuto dopo la sua morte.

    Le spese per la salute che, conservando la documentazione di spesa (scontrini, fatture o ricevute) possono essere portate in detrazione sono:

    • prestazioni rese da un medico generico (comprese quelle di medicina omeopatica);
    • acquisto di medicinali da banco e/o con ricetta medica (anche omeopatici);
    • prestazioni specialistiche;
    • analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie;
    • prestazioni chirurgiche;
    • ricoveri per degenze o collegati ad interventi chirurgici;
    • trapianto di organi;
    • cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno);
    • acquisto o affitto di dispositivi medici/attrezzature sanitarie, comprese le protesi sanitarie;
    • assistenza infermieristica e riabilitativa (es: fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia, ecc.);
    • prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona;
    • prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo;
    • prestazioni rese da personale con la qualifica di educatore professionale;
    • prestazioni rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e/o di terapia occupazionale.

    Sono detraibili dalla dichiarazione 2019 relativa ai redditi 2018, nella misura del 19% anche le spese per i mutui, in particolare gli interessi passivi e gli oneri accessori (tra i quali rientrano anche i costi degli istituti per la loro attività di intermediazione, gli oneri fiscali, i costi per l’istruttoria e la perizia sull’immobile e il costo del notaio escluso quello relativo all’atto di compravendita).

    I casi in cui il 19% del costo si può detrarre dall’imposta lorda sono:

    • mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale (rigo E7);
    • mutui ipotecari stipulati prima del 1993 su immobili diversi da quelli utilizzati come abitazione principale (righi da E8 a E10 codice 8);
    • mutui (anche non ipotecari) contratti nel 1997 per effettuare interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione su tutti gli edifici compresa l’abitazione principale (righi da E8 a E10 codice 9);
    • mutui ipotecari contratti a partire dal 1998 per la costruzione e la ristrutturazione edilizia di unità immobiliari da adibire ad abitazione principale (righi da E8 a E10 codice 10);
    • prestiti e mutui agrari di ogni specie (righi da E8 a E10 codice 11).

    Sono detraibili, sempre nella misura del 19%, le spese per l’istruzione di scuola primaria, secondaria e dell’infanzia, svolta presso scuole statali o paritarie private. La detrazione spetta sui costi di frequenza di scuole materne (infanzia), scuole elementari e medie (primarie e secondarie di primo grado) e scuole superiori (secondarie di secondo grado), inclusi i corsi istituiti secondo il vecchio ordinamento presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati. In questa voce rientrano le tasse scolastiche e i contributi, compresi i servizi di mensa, i servizi di pre e post scuola e i costi di gita scolastica. Non rientrano invece le spese di cancelleria, i costi dei testi per scuola secondaria di primo e secondo grado e il servizio di trasporto scolastico. La detrazione può essere operata fino ad un importo massimo annuale per studente di 786 euro. Anche sui costi sostenuti per la frequentazione di corsi universitari si applica una detrazione del 19% che vale per gli esborsi sostenuti per pagare le tasse di immatricolazione e iscrizione (anche per gli studenti fuori corso), ulteriori tasse per esami di profitto e di laurea, il costo per partecipare ai test di accesso ai corsi di laurea (non sono invece detraibili i costi di cancelleria, dei testi di studio e dei trasporti).

    I corsi di istruzione che danno diritto a questa detrazione sono:

    • corsi di istruzione universitaria;
    • corsi universitari di specializzazione;
    • corsi di perfezionamento;
    • master universitari;
    • corsi di dottorato di ricerca;
    • Istituti tecnici superiori (ITS) in quanto equiparati alle spese universitarie;
    • nuovi corsi istituiti ai sensi del DPR n. 212 del 2005 presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati.  Non sono, invece, detraibili le spese di iscrizione presso istituti musicali privati.

    Ancora, si possono portare in detrazione, sempre nella misura del 19%, le spese per attività sportive dilettantistiche di ragazzi dai 5 ai 18 anni, fino a un importo massimo e complessivo di spesa annuale pari a 210 euro. La spesa consiste nell’iscrizione annuale o nell’abbonamento a strutture sportive, quali palestre e piscine.

    Detraibili nella stessa misura anche i canoni di locazione stipulati, da L. 431/1998, per gli studenti fuori sede, nonché i costi di eventuali contratti di ospitalità o assegnazione stipulati con enti, cooperative, ecc. Requisito per la detrazione è l’iscrizione ad un corso di laurea ubicato in un comune differente da quello di residenza, distante da questo almeno 100 km. La spesa è detraibile per un importo massimo di 2.633 euro.

    Spese detraibili per l’assistenza personale

    Si possono portare in detrazione, sempre nella misura del 19%, le spese sostenute per l’assistenza personale da parte di addetti per persone non autosufficienti (cioè che hanno bisogno di aiuto o sorveglianza per almeno una tra queste attività: alimentarsi, vestirsi, deambulare e prendersi cura della propria igiene). nel compimento degli atti di vita quotidiana e con un reddito complessivo che non superi 40.000 euro. La detrazione è calcolata su una spesa massima annuale di 2.100 euro, che rimane tale anche quando più persone concorrono a pagare le spese di assistenza.

    Sono soggette a detrazione del 19% anche le spese funebri, a prescindere dal vincolo di parentela con il defunto, purché siano state corrisposte in conseguenza dell’evento morte. Non sono quindi detraibili le spese sostenute prima del decesso della persona, quali quelle per acquisto preventivo di loculo. La detrazione riguarda tutte le spese di onoranze, sepoltura e trasporto, fino ad un limite di spesa di 1.550 euro.

    Stessa detrazione spetta infine anche per le spese di intermediazione immobiliare. Si tratta dei compensi, a prescindere da come vengono chiamati, versati ai così detti agenti immobiliari per l’acquisto dell’immobile adibito ad abitazione principale. L’importo massimo di spesa su cui calcolare la detrazione è pari a 1.000 euro l’anno, purché l’importo sia indicato nell’atto di cessione della casa.

  • La ricetta veterinaria sarà elettronica dal 1° gennaio 2019

    Dal 1 gennaio 2019, i Medici Veterinari prescriveranno i farmaci destinati a tutte le specie animali con la ricetta elettronica, come previsto dal Decreto Milleproroghe, approvato in via definitiva dal Parlamento. Con la digitalizzazione della ricetta veterinaria si potranno tracciare, all’interno della banca dati informatizzata del Ministero della Salute, tutti i medicinali veterinari autorizzati in commercio e prescritti dai Medici Veterinari. La digitalizzazione della filiera dei farmaci veterinari risponde anche ad obiettivi di dematerializzazione. Il proprietario del paziente-animale potrà comunque sempre richiedere la copia cartacea della ricetta veterinaria per il suo animale da compagnia. Ciò che la norma di legge impone, infatti, è che la stessa ricetta sia stata generata dal Medico Veterinario prescrittore all’interno del sistema informatico del Ministero della Salute.

    Fonte: Comunicato stampa ANMVI – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani del 21 settembre 2018

  • Con l’autunno spese di quasi 1.700 euro per ogni famiglia italiana

    Con l’arrivo del mese di settembre tocca prepararsi a una stangata economica non indifferente, secondo l’allarme lanciato da Federconsumatori, sulla base della raffica di aumenti attesi per l’autunno

    Le voci di spesa con cui le famiglie dovranno fare i conti sono molte e includono anzitutto il materiale scolastico per bambini e ragazzi che si apprestano a rientrare tra i banchi di scuola (il costo per famiglia stimato da Federconsumatori è di 808,60 euro), l’appuntamento con la seconda rata della Tari (esborso stimato 147 euro a famiglia), le bollette di acqua, luce, gas e telefono (che costeranno in media 468 euro), le spese per il riscaldamento (la prima rata delle forniture costerà in media 271 euro).

    In totale l’autunno secondo Federconsumatori comporterà esborsi per 1.694,60 euro a famiglia.

    L’autunno problematico pronosticato da Federconsumatori arriva dopo che anche ad agosto, come già a luglio, si è registrata una flessione dell’indice Esi (Economic sentiment indicator) che misura la fiducia di consumatori e imprese dell’eurozona nelle prospettive dell’economia: il calo è stato pari a 0,5 punti e l’indice si è attestato su quota 111,6. Lo ha reso noto la Commissione europea. In Francia e Italia sono state registrate le maggiori riduzioni: rispettivamente 1,3 e 0,8 punti. L’indice Esi è rimasto invariato a quota 112,3 per l’insieme dell’Ue. Una flessione del tutto marginale (meno 0,08 punti) è stata invece registrata ad agosto dall’indice Bci (Business climate indicator) che misura la fiducia dei manager dell’eurozona.

  • Leave campaign violated campaign funding rules

    Vote Leave has been referred to the police and fined £61,000 (€69,000) for violating campaign funding rules. The Leave campaign is accused of overspending by £675,315 (€702,000) by funneling money through the pro-Brexit youth group BeLeave. The founder of BeLeave has also been fined £20,000 (€22,500) and referred to the police. Vote Leave won the June 2016 referendum by 52-to-48%. The referendum was not legally binding, but it is politically binding. Campaigners denounced the report of the Electoral Commission as politically motivated. The campaign’s upper spending limit was £7million or just under €8 million.

    Labour Party opposition is calling for the resignation of ministers that were members of the Leave campaign; some MPs even called for a second EU referendum.

    Vote Leave find the Electoral Commission report “politically motivated.” The Electoral Commission defended its report, underlining that there was “due process” and a three month investigation behind the report.

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