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  • La relazione degli esperti sulla politica di coesione propone modalità per amplificarne l’efficacia e l’influenza future

    Perché la politica di coesione è fondamentale per il futuro dell’Europa? Cosa fa la politica di coesione e cosa dovrebbe fare? In che modo la politica di coesione può svolgere meglio la sua missione di coesione economica, sociale e territoriale nel contesto della transizione verde e digitale e dei cambiamenti demografici? Sono le tre questioni chiave per riflettere sul futuro della politica di coesione dopo il 2027 che il gruppo indipendente di esperti ad alto livello sul futuro della politica di coesione ha presentato nella sua relazione. Il documento valuta il funzionamento della politica di coesione e contiene raccomandazioni su come garantire che la politica continui a promuovere la prosperità e la convergenza in tutta l’UE.

    Tali raccomandazioni andranno ad aggiungersi alle riflessioni in corso e al corpus di pareri di molte parti interessate e istituzioni sul futuro della politica di coesione.

    Istituito dalla commissaria europea per la Coesione e le riforme Elisa Ferreira, il gruppo, indipendente dalla Commissione, ha esaminato le modalità per garantire che la politica di coesione continui a sostenere la crescita e la ripresa in tutte le regioni d’Europa, realizzando nel contempo la transizione verde e digitale e aiutando le regioni ad adattarsi alle sfide demografiche, industriali e geopolitiche in corso.

    La relazione è il risultato di un intenso lavoro svolto dal gruppo nel corso dello scorso anno, arricchito da contributi accademici, documenti di input preparati dalla Commissione e presentazioni di diverse parti interessate.

    Per il gruppo la politica di coesione dovrebbe essere maggiormente basata sul territorio, con investimenti orientati al futuro adattati ai punti di forza, alle sfide e alle esigenze unici di ciascuna regione; promuovere un approccio olistico alla politica sociale investendo maggiormente nello sviluppo del capitale umano e nell’integrazione sociale per prevenire e ridurre le disuguaglianze in tutti i territori; sfruttare le capacità locali e il potenziale per sviluppare future opportunità di crescita inclusiva e sostenibile attraverso la diversificazione e la collaborazione; costruire migliori istituzioni nazionali e regionali mettendo lo sviluppo di capacità e l’innovazione sullo stesso piano degli investimenti nelle infrastrutture e nel capitale produttivo; elaborare strategie di sviluppo più efficaci e inclusive utilizzando i principi di un partenariato forte e di una gestione condivisa, riunendo le parti interessate dei diversi livelli di governo e della società civile; collegare le regioni per sfruttare le opportunità globali e realizzare un’innovazione più sostenibile e resiliente; diventare maggiormente basato sulle prestazioni, combinando questo approccio con la sua dimensione territoriale; essere meglio integrati nel sistema di governance economica; razionalizzare le proprie procedure amministrative e adottare approcci più efficienti e di facile utilizzo per semplificare i processi;  continuare a concentrarsi sulla sua missione originaria di promuovere lo sviluppo sostenibile e stimolare la competitività, mantenendo nel contempo la flessibilità necessaria per affrontare le sfide urgenti.

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