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  • Successo dell’iniziativa dei cittadini europei “Salvare i cosmetici cruelty-free”

    “Salvare i cosmetici cruelty-free — Impegnarsi per un’Europa senza sperimentazione animale” è diventata la nona iniziativa dei cittadini europei a soddisfare i requisiti previsti: gli organizzatori hanno confermato che sono state raccolte oltre un milione di firme di cittadini europei.

    L’iniziativa invita la Commissione a rafforzare e ampliare gli attuali divieti dell’UE relativi alla sperimentazione animale per i cosmetici e alla commercializzazione di ingredienti testati sugli animali; invita inoltre ad adottare una proposta legislativa che stabilisca una tabella di marcia per l’eliminazione graduale di tutti gli esperimenti sugli animali prima della fine dell’attuale mandato della Commissione.

    Nelle prossime settimane la Commissione incontrerà gli organizzatori per discutere nel dettaglio l’iniziativa. Il Parlamento europeo organizzerà un’audizione pubblica. La Commissione ha tempo fino al 25 luglio 2023 per presentare la sua risposta ufficiale, indicando le misure che intende adottare: proporre una legge, adottare altre misure non legislative o non agire affatto.

    Questa è la nona iniziativa dei cittadini europei a superare la soglia del milione di firme provenienti da almeno sette Stati membri, dimostrando che i cittadini europei possono contribuire alla definizione delle politiche europee.

  • Il Parlamento europeo propone di vietare in tutto il mondo i test cosmetici sugli animali entro il 2023

    Con una risoluzione non vincolante adottata con 620 voti favorevoli, 14 contrari e 18 astensioni, i deputati europei chiedono all’Unione europea di lanciare una campagna diplomatica per un divieto mondiale di testare i cosmetici sugli animali entro il 2023. La sperimentazione animale per i cosmetici è già stata vietata nell’UE e ora i deputati chiedono che il divieto venga esteso al resto del mondo.

    Il 16 novembre si terrà una conferenza presso le Nazioni Unite a Ginevra, organizzata da OIPA, LSCV (Lega svizzera contro la sperimentazione animale e protezione degli animali) e ATRA (Associazione svizzera per l’abolizione della vivisezione) dal titolo “Test sugli animali vietati per i cosmetici: dibattito su una risoluzione del PE “. Durante questo incontro verranno discusse molte questioni, tra cui la situazione attuale per i test sugli animali e la ricerca di strategie per porre fine alla sperimentazione animale sui cosmetici a livello globale. La protezione e il benessere degli animali  possono essere raggiunti anche attraverso la diplomazia.

    Il 3 maggio il Parlamento europeo ha invitato l’UE a sostenere un divieto globale “sulla sperimentazione animale per cosmetici e sul commercio internazionale di ingredienti e prodotti cosmetici testati sugli animali” e ha invitato i leader dell’UE a “utilizzare le loro reti diplomatiche per costruire una coalizione e lanciare una convenzione internazionale nell’ambito delle Nazioni Unite”al fine di vietare tutti i test sugli animali per i cosmetici prima del 2023.

    Tuttavia, questa operazione a livello mondiale risulta non essere così facile: circa l’80% dei paesi in tutto il mondo consente ancora la sperimentazione animale e la commercializzazione di cosmetici testati su animali, compresi grandi produttori come la Cina. Anche l’Europa non può essere considerata un luogo sicuro per i topi da laboratorio. Ecco perché l’iniziativa mira anche a migliorare l’efficacia del divieto all’interno dell’UE. I deputati sottolineano infatti che esistono lacune nel sistema dell’UE, dal momento che alcuni prodotti cosmetici sono testati su animali al di fuori dell’UE prima di essere sottoposti a nuovi test nell’UE con metodi alternativi e immessi sul mercato dell’UE. Sottolineano inoltre un altro serio problema: la maggior parte degli ingredienti in prodotti cosmetici sono utilizzati anche in molti altri prodotti, come prodotti farmaceutici, detergenti o alimenti, e possono quindi essere stati testati su animali in base a leggi diverse.

    I dati raccolti dall’entrata in vigore del divieto dell’UE nel 2013 dimostrano che tale divieto non ha impedito all’industria cosmetica dell’UE di prosperare e di fornire circa due milioni di posti di lavoro, e di essere il più grande mercato del mondo in questo settore. In breve, i deputati dicono che, guardando le cifre, questi prodotti possono rimanere sicuri per la nostra salute senza causare cali di produzione e preservare il benessere degli animali. Inoltre, è stato dimostrato che gli europei si preoccupano profondamente del benessere degli animali. Secondo l’indagine speciale Eurobarometro del marzo 2016 sull’atteggiamento degli europei nei confronti del benessere degli animali, l’89% dei cittadini dell’UE concorda sul fatto che l’UE dovrebbe fare di più per promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza del benessere degli animali a livello internazionale e che è necessario istituire standard di benessere riconosciuti in tutto il mondo.

    Il 16 novembre 2018 l’ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra ospiterà una conferenza organizzata da OIPA, LSCV e ATRA che riunirà esperti del settore. Questo incontro mira a promuovere strategie pratiche per un divieto mondiale di sperimentazione animale in vista della futura convenzione che le Nazioni Unite, si spera, propongano per la sottoscrizione anche agli stati non-UE.

  • Stop ai test sugli animali per i prodotti cosmetici, lo stabilisce una risoluzione del PE

    Il Parlamento europeo ha votato la risoluzione che chiede, entro il 2023, sia di vietare i test sugli animali che di vendere prodotti cosmetici testati su animali. Nella risoluzione si chiede che l’Unione europea porti questa richiesta all’ONU, in ogni trattativa di negoziati commerciali e all’interno delle regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Molte ditte cosmetiche hanno già dimostrato da tempo l’inutilità dei test su animali e producono da anni testando in vitro i prodotti prima di commercializzarli. “Se questo è stato possibile in Europa deve poter essere possibile a livello mondiale”, ha ricordato la relatrice Miriam Dalli, che ha sottolineato come le industrie cosmetiche che hanno messo da tempo al bando i test su animali, mettendo la notizia in etichetta, hanno avuto un incremento di popolarità e perciò un aumento di vendite. Nell’Unione già dal 2004 sono vietati per i cosmetici testati su animali e dal 2009, con un regolamento, sono stati vietati anche i test su singoli componenti per prodotti cosmetici e la vendita di prodotti testati su animali. In seguito, dal 2013, sono anche cadute quelle rare eccezioni che consentivano la sperimentazione dal vivo per test finalizzati a trovare eventuali effetti collaterali dannosi per la salute umana. Nella risoluzione è stato evidenziato come anche diversi paesi abbiano preso atto dell’inutilità di questi test, Guatemala, Islanda, India, Israele, Nuova Zelanda, Norvegia, Serbia, Svizzera e Turchia hanno già imposto il divieto sulla sperimentazione animale per prodotti cosmetici ma purtroppo ancora moltissimi paesi la consentono. Non solo dal punto di vista animalista ma anche scientifico ci auguriamo che la risoluzione del Parlamento europeo, unita alla forte pressione del sentire comune, porti ad un divieto mondiale per una sperimentazione che porta dolore e sofferenze inutili a decine di migliaia di animali senza alcun beneficio per l’essere umano.

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