tigre

  • La farmacopea o medicina tradizionale cinese e gli animali

    Proponiamo di seguito un articolo del dott. Giovanni Bellani, zoologo e museologo, pubblicato su Rivista Natura (www.rivistanatura.com) il 10 maggio 2020

    La farmacopea cinese ha una tradizione millenaria (più di 2500 anni) ed è assai radicata nella cultura popolare. Non sarà quindi facile per il governo cinese introdurre cambiamenti nell’uso di alcuni rimedi naturali di origine animale molto usati e apprezzati da un numero enorme di cinesi, specialmente delle classi meno abbienti.

    Per questo tipo di medicina vengono utilizzate molte specie di animali selvatici come la tigre, l’orso tibetano, il leopardo nebuloso, alcune rare specie di piccoli felidi, rinoceronti, cervi, scimmie, pangolini (per le scaglie), topi, tartarughe, serpenti, lucertole, squali e tanti altri.

    Molte volte la medicina ufficiale ha dimostrato scientificamente l’infondatezza e la non veridicità dei benefici di queste sostanze estratte dagli animali, come per esempio l’efficacia di un rimedio antitumorale ricavato dalle pinne di squalo, ecc…

    Nonostante ciò, la tigre  è vista come una farmacia ambulante (vedi tabella) e, infatti, la tigre cinese è praticamente estinta allo stato selvaggio, ridotta a circa 25 esemplari, e le altre tigri sono classificate in via di estinzione in ogni altro Paese asiatico; per questo ormai in Cina sono presenti alcune fattorie in cui si allevano tigri allo scopo di macellarle.

    Una delle cause principali (per il 90% negli ultimi 40 anni) che ha ridotto tutte e cinque le specie di rinoceronti sull’orlo dell’estinzione è la caccia, alla quale sono stati sottoposti questi pachidermi per impadronirsi dei loro corni, venduti sui mercati orientali a peso d’oro e utilizzati nelle farmacie per curare l’impotenza maschile o come afrodisiaco.

    Inoltre, il lockdown istituito per l’attuale pandemia in alcuni Paesi africani e la chiusura dei parchi ai turisti stanno lasciando libero spazio ai bracconieri, che in questi mesi hanno incrementato le uccisioni di rinoceronti.

    Anche gli orsi neri tibetani o orsi della luna (Ursus Selenarctos thibetanus) vengono allevati in fattorie in condizioni spaventose, con un catetere perennemente inserito nella cistifellea, attraverso il quale viene raccolta la bile, utilizzata per curare alcune malattie (perfettamente guaribili con altre sostanze farmaceutiche assai più efficaci).

    Nonostante 18 provincie cinesi si siano dichiarate contrarie a questa attività, pare siano ancora 250 le cosiddette “fattorie della bile” presenti sul territorio cinese (altre ce ne sono, pare, in Vietnam, anche se in questo Paese sono state dichiarate illegali già dal 1999…).

    Le tigri, farmacie viventi:

    • Artigli di tigre: usati come sedativo per l’insonnia
    • Denti: usati per curare la febbre
    • Grasso: usato per trattare la lebbra e i reumatismi
    • Pelle del naso: utilizzata per il trattamento di ferite superficiali come i morsi
    • Ossa di tigre: usato come farmaco anti-infiammatorio per il trattamento di reumatismi e artrite, debolezza generale, mal di testa, rigidità o paralisi nella parte bassa della schiena e delle gambe e dissenteria; si fa anche un vino ottenuto macerando le ossa in un liquore di riso.
    • Bulbi oculari: usati per trattare l’epilessia e la malaria
    • Coda: usata per trattare le malattie della pelle
    • Bile: usata per trattare le convulsioni nei bambini associati a meningite
    • Baffi: usati per curare il mal di denti
    • Cervello: usato per trattare la pigrizia e i brufoli
    • Pene: usato in pozioni d’amore come la zuppa di tigre, considerata un  afrodisiaco
    • Deiezioni o feci: usate per trattare bolle, emorroidi e curare l’alcolismo
  • In aumento le tigri in Nepal, per festeggiare il Tiger Day con una buona notizia

    Il 29 luglio è la Giornata Mondiale della Tigre per promuovere la difesa di questo affascinate felino a rischio di estinzione. Si calcola, infatti, che su tutto il pianeta, a causa della distruzione o trasformazione degli habitat e del bracconaggio, siano rimasti appena 3890 esemplari. Il WWF però ha voluto festeggiare la ricorrenza con una buona notizia. In Nepal, infatti, dal 2013 ad oggi la popolazione di questo straordinario felino è aumentata del 19%. Negli ultimi anni, per combattere la piaga del bracconaggio, il WWF ha utilizzato il sistema SMART (Spatial Monitoring and Reporting Tool), ovvero una combinazione di software, strumenti per la formazione e protocolli per il pattugliamento del territorio, finalizzati a supportare biologi e guardie nel monitoraggio degli animali, nell’identificazione delle minacce e nell’aumento dell’efficienza dei controlli anti-bracconaggio. E i risultati non si sono fatti attendere. In Nepal, appunto, le camera traps hanno supportato il Governo durante il censimento delle tigri e, proprio grazie a questi strumenti, è stata stimata la presenza di 235 individui, il 19% in più rispetto al 2013. In  Buthan, invece, il WWF sta lavorando su una serie di attività diverse per la tutela delle tigri e dei propri habitat. Durante l’ultimo censimento effettuato è stata stimata una popolazione di tigri di 103 individui. In Russia le camera traps sono state fondamentali per supportare il lavoro degli operatori sul campo e per raccogliere quante più informazioni possibili sulla tigre, a partire dalle tracce lasciate sulla neve. Secondo l’ultimo censimento, nell’area vive una popolazione stimata di 580 individui.

    Dato che non esistono due tigri con lo stesso manto e grazie alle immagini catturate dalle camera traps è possibile conoscere non solo il numero di esemplari presenti ma anche gli spostamenti all’interno delle aree.

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